SABATO 10 MARZO 2018. ORE 11:00
PARCHEGGIO DEL TRENDY STORE, SULLA
STATALE 18 ALL’ALTEZZA DI MEAD AV. ELISABETH E’ NELLA SUA AUTO, STA
RIPASSANDO LE SUE LABBRA DI ROSSO ALLO SPECCHIETTO RETROVISORE. DOPO
QUALCHE MINUTO SI AFFIANCA UNA MACCHINA NERA. E’ QUELLA DI JULIAN. SI
SALUTANO DAL FINESTRINO POI LEI SCENDE E SALE SULL’AUTO DI JULIAN.
Elisabeth: Ciao caro come stai?
Julian:
Bene grazie e tu?
Elisabeth: Che strano vederti senza
cravatta!
Julian: Non ti piaccio?
Elisabeth:
Oh sì tanto… ma sei strano non sono abituata a vederti così sportivo…
Julian: Tu invece sei estremamente elegante.
Elisabeth: Dici?
Julian: Dico!
L’UOMO
SI GUARDA INTORNO…
Elisabeth: Ti vedo sospettoso.
Problemi?
Julian: Vorrei uscire al più presto da qui.
Elisabeth: Con queste siepi alte sembra un parking love
per amanti clandestini. Beh adatto a noi no?
Julian:
Appunto meglio andare in un posto più tranquillo e che dia meno sospetti.
JULIAN AVVIA LA SUA AUTO E SI DISTRICA TRA LE MACCHINE DEL PARCHEGGIO
E I CLIENTI CON I CARRELLI.
Elisabeth: Dove mi porti?
Julian: Sarà una sorpresa.
Elisabeth:
Hai portato i ragazzi in piscina?
Julian: Sì tutto
come previsto… Tesoro abbiamo quasi due ore di tempo per noi, sai?
Elisabeth: Magnifico allora!
Julian:
È stata una idea fantastica incontrarci di sabato. Ti sento ancora più
vicina…
Elisabeth: Ti piaccio?
LA DONNA SI
TOGLIE IL SOPRABITO. PORTA UN VESTITO AVORIO DELLO STESSO COLORE DEL
CAPPELLO. UN FILO DI PERLE E UN ROSSETTO CILIEGIA CHE CONTRASTA
PIACEVOLMENTE CON LA SUA PELLE CHIARA DEL VISO. L’UOMO ALLE PRESE CON I
VIALETTI DEL PARCHEGGIO LA GUARDA PER UN ISTANTE.
Julian:
Non potevi fare di meglio…
Elisabeth: Grazie. Sono
felice sai… Allora dove andiamo? Non resisto alle sorprese…
Julian: C’è un Park Motel a poche miglia da qui… Lì possiamo
stare tranquilli…
Elisabeth: Perfetto! Ho sempre detto
che sei un uomo dalle mille risorse.
MA IL DIAVOLO FA LE PENTOLE E
SI DIMENTICA SPESSO I COPERCHI E PROPRIO IN QUEL MOMENTO, DAVANTI ALLA
LORO AUTO, UNA DONNA DI MEZZA ETA’, PIUTTOSTO FORMOSA, ATTRAVERSA LA
STRADINA CON UN BAMBINO PER MANO E UN CARRELLO COLMO DI MERCE. GUARDA
NELL’AUTO E SI FERMA PER UN ISTANTE. IL VISO DI JULIAN SBIANCA PER POI
ASSUMERE IN POCHI ISTANTI TUTTI I COLORI DELL’ARCOBALENO ED OLTRE.
Elisabeth: Julian cosa c’è?
Julian:
Me lo sentivo che non era un posto sicuro questo. Che sfiga!
Elisabeth: Che c’è tesoro? Conosci quella donna?
Julian: È la signora Hernandez, purtroppo la conosco benissimo. È
una nostra vicina di casa e penso mi abbia riconosciuto.
Elisabeth: Mannaggia. Dici che potrebbe riferire tutto a tua
moglie?
Julian: Loro due sono in estrema confidenza.
Alle volte ci fa il favore di badare ai ragazzi quando usciamo la sera.
Elisabeth: Conosce la tua macchina?
Julian:
Altro che…
L’UOMO, SCHIVATA LA DONNA, ACCELERA PER POI PRENDERE LA
STATALE.
Elisabeth: Dai tesoro calmati, forse non ci
ha visto.
Julian: Non so… comunque si è fermata ed ha
guardato dentro la macchina.
Elisabeth: Con il
riflesso del sole e i vetri oscurati non si notato i visi dei passeggeri.
Julian: Speriamo. Questa non ci voleva.
Elisabeth: Colpa mia tesoro, mi dispiace.
Julian:
Ma che dici! Non è tua la colpa!
Elisabeth: Sì! Sono
stata io a scegliere questo parcheggio infernale, non immaginavo che il
sabato mattina fosse così stracolmo di gente.
Julian:
Va bene dai è successo. Non ci pensiamo più.
Elisabeth:
Sì amore pensiamo a noi.
Julian: Cosa hai detto a tuo
marito?
Elisabeth: Temi un altro incontro spacca
cuore?
Julian: Qui siamo distanti da Doxville e questa
strada non è molto trafficata.
Elisabeth: Ho detto che
andavo a fare delle spese al centro commerciale, per cui dopo quando mi
riporti alla mia auto, farò un salto dentro.
Julian:
Non ti ha notata quando sei uscita di casa?
Elisabeth:
Perché me lo chiedi?
Julian: Sei bellissima tesoro e
soprattutto non mi sembra un abbigliamento da shopping in un centro
commerciale.
Elisabeth: Ho rischiato un po’ sì… Ma per
un incontro con te non avrei certo indossato un paio di jeans…
Julian: Ma ti ha visto?
Elisabeth: Sì che mi
ha vista, ma quando mi guarda mi sembra di essere trasparente ai suoi
occhi. Sai ho sempre pensato di non essere il suo tipo.
Julian:
Perché?
Elisabeth: Non so, anche quando eravamo
fidanzati e passeggiavamo lui si voltava a guardare un altro tipo di
donna.
Julian: Ossia?
Elisabeth:
Lui adora le bionde, formose, non tanto alte, con i seni grandi.
Julian: Ma tu sei un amore!
Elisabeth:
Sei tu che mi fai sentire bella… tesoro.
Julian: Tuo
marito è pazzo da legare! Devo confessarti che dal primo momento che ti ho
visto ho desiderato fare sesso con te.
Elisabeth: Non
posso crederci! Sei stato molto gentile quella volta e non davi certo di
l’idea di essere un tombeur de femmes.
Julian:
L’apparenza inganna…
Elisabeth: E mi dica Signor
Mailer voleva portarmi subito a letto?
Julian: Subito
no magari dopo dieci minuti…
I DUE RIDONO, LUI TOGLIE LA MANO DAL
VOLANTE ED ACCAREZZA LE GAMBE DI LEI.
Julian: Le tue
gambe sono di seta!
Elisabeth: Di seta sì, ma tue,
puoi stropicciarle come vuoi…
Julian: Ascolta gli hai
parlato ieri sera?
Elisabeth: Lui è tornato tardi e
poi ho deciso di seguire il tuo consiglio. Del resto gliene avrei parlato
solo per dimostrarti di essere stata onesta con te. Non voglio perderti
tesoro e non voglio che tra noi ci sia la minima incomprensione.
Julian: Ma hai intenzione di dirglielo vero?
Elisabeth: Devo solo scegliere il momento giusto.
Julian: Quindi ieri sera non avete fatto nulla?
Elisabeth: Quando è tornato ho finto di dormire.
I DUE
ARRIVANO A DESTINAZIONE. IL MOTEL E’ IMMERSO NEL VERDE. LA STRUTTURA
CENTRALE E’ IN STILE CLASSICO, LE STANZE HANNO TUTTE L’ENTRATA
INDIPENDENTE. NEL PARCHEGGIO CI SONO SOLO DUE AUTO DI GROSSA CILINDRATA.
Elisabeth: Ohi ma che lusso! Tu non badi a spese!
Julian: Tesoro mio… Io voglio darti il meglio in ogni
situazione.
Elisabeth: Mi fai sentire una regina sai.
Julian: Lo sei…
Elisabeth: Dici che
quelle due macchine sono di amanti clandestini?
Julian:
Oh tesoro non penserai che qui vengano turisti…
Elisabeth:
E quindi ora sono in una di quelle stanze e si stanno amando segretamente?
Julian: Non vedo cosa si possa fare altrimenti…
Elisabeth: … e i rispettivi coniugi non sanno nulla?
Julian: Come i nostri del resto…
Elisabeth:
Amore grazie! Tu mi hai fatto entrare in un mondo sconosciuto, un mondo
romantico, coinvolgente, passionale. Inizia a piacermi questa complicità
sai?
Julian: Anche a me tesoro. Ti ho aspettata per
una vita.
Elisabeth: Ci ho messo un po’ ad ingranare,
ma ora penso che sarebbe stato un peccato rinunciarci. Questa vita segreta
ha un lato affascinante, un gustoso sapore di libertà. Non so come
spiegarti…
Julian: Sono contento allora di averti
presa per mano e condotta nei misteri più succosi della vita.
Elisabeth: Ci riflettevo stanotte quando pensavo cosa indossare
per te. La mia mente e il mio corpo si stanno aprendo a scenari
fantastici. Finora credevo che il sesso fosse solo un’attività fisica tipo
il trekking o la palestra.
Julian: Se scolleghiamo la
mente rimane quello che hai detto.
Elisabeth: Oddio
tesoro amo questa complicità, è affasciante tutto questo. Te ne sarò grata
per sempre.
Julian: Ora però tu rimani qui buona in
macchina. Io vado e poi torno ok?
Elisabeth: Massima
riservatezza allora!
Julian: È quello che vogliamo no?
JULIAN SCENDE. ELISABETH GUARDA IL TELEFONO, C’E’ UNA CHIAMATA PERSA
DI SUO MARITO. LO SPEGNE E LO RIMETTE IN BORSA. QUANDO L’UOMO TORNA LEI
SCENDE E INSIEME SI AVVIANO MANO NELLA MANO ATTRAVERSO I VIALETTI DEL BEL
GIARDINO ALL’INGLESE NELLA STANZA 12. ENTRANO.
Elisabeth:
Amore mio non potevi scegliere di meglio! Mi sembra di essere entrata in
una favola.
Julian: Madame è di suo gusto l’arredo?
Elisabeth: Romantico come piace a me! È tutto curato in
ogni dettaglio. Oddio guarda queste tende! Queste lampade in stile
provenzale! E il letto a baldacchino è sublime! Ma come hai fatto a
scovarlo?
Julian: Basta fare una ricerca su internet
ed il gioco è fatto!
Elisabeth: Bello davvero… Ti sarà
costato una fortuna! Vorrei passarci un’intera giornata e scordarmi di
tutto! Ma non abbiamo molto tempo vero?
Julian: Il
tempo giusto per amarti.
Elisabeth: Ho trovato una
chiamata persa di mio marito!
Julian: Io non oso
guardare il telefono! Preoccupata?
Elisabeth: Di
solito il sabato mattina ha sempre molto da fare… E tu pensi ancora alla
tua vicina?
Julian: Pensavo che… se anche mi avesse
riconosciuto non avrebbe alcun senso riferire no? A che pro?
Elisabeth: Lo penso anch’io… e se per caso riferisse?
Julian: Direi che sei una cliente della banca incontrata lì per
caso…
Elisabeth: Ci crederebbe?
Julian:
Forse no, ma non mi vengono scuse migliori.
Elisabeth:
E perché ero in auto con te? Dove mi stavi portando?
Julian:
La scusa della macchina in panne non funziona vero?
Elisabeth:
Oh sì è possibile. Quindi mi stavi portando alla fermata del pullman?
Julian: Pullman, treno… sono uno scrittore no?
LA
DONNA SI METTE SEDUTA SUL BORDO DEL LETTO, RIPASSA DI NUOVO LE SUE LABBRA
DI ROSSO, POI TOGLIE IL CAPPELLO, MA NON SI SPOGLIA. L’UOMO E’ IN PIEDI LA
GUARDA ESTASIATO.
Julian: Sei davvero una signora
affascinante… Se penso che per tuo marito sei totalmente trasparente…
Elisabeth: Ma io ora l’uomo ce l’ho e stai sicuro che non
me lo faccio scappare.
Julian: Oh sì amore legami!
Elisabeth: Ti piaccio con le gambe accavallate? La posa è
un po’ osé… Che effetto ti faccio?
Julian: Mi sazi
occhi e mente tesoro, ma ora voglio prenderti!
Elisabeth:
Ascolta Julian, non voglio che tu abbia problemi a causa mia. In questi
casi il tempo è molto importante. Prima torni e meno crei sospetti.
Julian: Tesoro sei gentile a preoccuparti per me, ma io
ti voglio.
Elisabeth: Smettila. Per te questo e altro…
Vieni qui, dai. Mi è venuta un’idea pazza e alquanto super rapida!
L’UOMO SI AVVICINA E RIMANE IN PIEDI. LA DONNA SEDUTA GLI SBOTTONA I
PANTALONI.
Elisabeth: Ora gli diamo un bel bacino
affettuoso…
Julian: Perché?
Elisabeth:
Perché te lo meriti e soprattutto è da ieri che volevo farlo. Ricordi
quando mi hai detto che tua moglie… insomma ti procura piacere in modo
alternativo…
Julian: Sì certo… È piuttosto pigra, ma
alle volte si rende necessario farlo. Non è un granché ma ci mette
impegno.
Elisabeth: Ti adoro così esigente.
Julian: Ed io amo la tua intraprendenza.
Elisabeth: Allora stai buono ora…
Julian: Sei
folle.
Elisabeth: Ti piace il rossetto o vuoi che lo
tolga?
Julian: Oh no… Tienilo. Sarebbe un sacrilegio…
Elisabeth: È più intrigante vero?
Julian:
Molto…
Elisabeth: Ho deciso di recitare il ruolo
dell’amante fino in fondo. Quindi il rossetto ci sta. Il tacco come vedi è
più alto di quello finito nella grata davanti alla CityBank… Spero di aver
indovinato anche la lingerie.
Julian: Sei fantastica…
Elisabeth: Ecco così vieni da me e guardami le gambe.
Guarda lo spacco del vestito come scivola sulla seta… per il resto confido
nella tua immaginazione…
Julian: Meravigliosa.
Elisabeth: Poi mi dirai se noti differenze… Ma devi
essere sincero…
LA DONNA ORA NON PUO’ PARLARE. DEDICA ALL’UOMO
TUTTA LA SUA MAESTRIA E LA SUA DEVOZIONE. LUI IN ESTASI SI LASCIA ANDARE A
GEMITI INCOMPRENSIBILI, POI DOPO POCHI MINUTL ESPLODE… LEI LO ACCOGLIE.
Julian: Ti amooooooooo…
Elisabeth: Sì
tesoro dillo ancora. Dimmi che sono tua…
Julian: Tu
sei fatta per amare…
Elisabeth: La mia bocca non serve
solo per parlare vero?
Julian: Questo è il primo di
una lunga serie, adoro la tua devozione.
Elisabeth: Il
mio piacere è il tuo, lo sai vero?
Julian: Ne sono
sempre più convinto...
Elisabeth: Sono solo una donna
innamorata.
Julian: Anch’io sono perso!
Elisabeth: Baciami… So di te vero?
Julian: Ti
sto scoprendo a poco a poco… Sei una donna magnifica.
Elisabeth:
Più che donna, mi sento la tua femmina…
I DUE SI BACIANO. LEI HA UN
FREMITO DI PIACERE.
Julian: E ora?
Elisabeth: Ora mi ridai il cappello, rimetto il soprabito e
andiamo…
Julian: Noooo… Voglio possederti!
Elisabeth: Lo hai fatto ieri…
L’UOMO LE SOLLEVA LA GONNA
FINO AI FIANCHI. DAVANTI A LUI COMPARE UN PARADISO IN STILE REGENCY, UNA
VERA E PROPRIA OPERA D’ARTE.
Julian: Oddio Elisabeth,
mai visto uno splendore simile… Voglio prenderti.
Elisabeth:
Fai il bravo ora.
Julian: Ma tu?
Elisabeth:
Io sto benissimo così.
Julian: Non ci credo.
Elisabeth: Vuoi sentire?
LEI PRENDE LA MANO
DELL’UOMO E LA PORTA TRA LE SUE GAMBE. L’UOMO RAPITO DA TANTA BELLEZZA
SFIORA LE SUE MUTANDINE UMIDE.
Julian: Sei calda…
Elisabeth: … e soddisfatta così.
Julian:
Sei incredibile, ma dove ti ho scovata io?
Elisabeth:
Mi hai comprata nel megastore della Stazione di Flushing Main. Ricordi?
Ero in vetrina in offerta insieme ad altri manichini, ma tu hai scoperto a
differenza degli altri avevo un’anima e così non hai esitato a fare un
ottimo acquisto.
LUI LA GUARDA AMMALIATO DA QUELLA RICERCATEZZA.
Julian: Ora e solo ora riesco ad associare il
concetto di sensualità.
Elisabeth: Vedi te l’avevo
detto di attendere. Dovevamo solo conoscerci. Sgrossarci di dosso la
timidezza e i sensi di colpa.
Julian: Avevi ragione.
Elisabeth: Ho sempre ragione!
Julian:
Così mi fai dimenticare tutti i problemi!
Elisabeth:
Ora però se sei un uomo onesto devi mantenere la promessa.
Julian: Quale?
Elisabeth: Ora riprenditi e
smettila di guardare incantato le mie intimità. Devi fissarmi negli occhi
e dirmi se hai notato delle differenze… E non dirmi aggettivi tipo
sublime, fantastica ecc… voglio sapere tecnicamente…
Julian:
Amore… Se esiste il paradiso quello sei tu…
Elisabeth:
Avevo detto tecnicamente… Almeno dimmi se lei è brava quanto me…
Julian: No.
Elisabeth: Ti accoglie?
Julian: No, dice che non ama quel sapore. Quando sto per
arrivare lei lascia la presa.
Elisabeth: Ma tesoro
mio… Quello per me è il momento più bello… Il tuo seme, il tuo piacere, la
tua passione… Non posso crederci.
Julian: Tesoro ti
sei accorta sono arrivato al piacere in tempi da record? Sicuramente ci ho
impiegato meno che un adolescente…
Elisabeth: Allora
sono stata brava!
Julian: Brava quanto una donna
esperta e devota al piacere del proprio uomo.
ELISABETH RIDE.
Elisabeth: Allora adesso posso confessarti una cosa.
Avevo timore di questa prova perché non sono affatto esperta come tu dici!
Julian: Non mi dire che con tuo marito…
Elisabeth: Ma come te lo devo dire che lui usa il sesso solo per
procreare? E da quanto ne so io i bimbi non escono dalla bocca!
Julian: Quindi?
Elisabeth: Quindi
nella mia esperienza di vita è successo appena due volte da adolescente,
una volta con un ragazzo scozzese durante il viaggio di laurea. Poi altre
volte da grande, ma si contano sulle dita di una mano.
Julian:
Giuro che è stato magnifico.
Elisabeth: Sono contenta
che tu me lo dica. Ora in fretta dai usciamo, mi accompagni al parcheggio
e vai di corsa in piscina. Ovviamente ti devi far vedere dai bimbi che sei
lì.
Julian: D’accordo amore.
ORA SONO IN
MACCHINA.
Julian: Tesoro neanche mezzora! L’addetto
alla reception mi ha guardato di traverso. Crederà davvero che come
maschio valgo poco.
Elisabeth: Non ti curar di loro ma
guarda e passa!
Julian: Quando ti rivedrò?
Elisabeth: Lunedì ovviamente.
Julian: Ah già
domani è domenica. Ma come faccio a stare un giorno senza vederti?
Elisabeth: Goditi i tuoi figli tesoro per me c’è sempre
tempo.
Julian: Arriverà quel giorno quando staremo
insieme senza problemi…
Elisabeth: Stai zitto! Ma
dimmi piuttosto! Ti è piaciuta la mia lingerie? Vado bene come amante?
LA DONNA SOLLEVA LA GONNA. POI PRENDE LA MANO DELL’UOMO E SI FA
ACCAREZZARE LA CALZA.
Elisabeth: È di vera seta sai.
Julian: Una donna come te non porta un banale nylon!
Elisabeth: Beh ora non esagerare, queste si indossano in
occasioni molto particolari. Fino a qualche giorno fa avrei scommesso che
queste calze fossero destinate a marcire in armadio e non le avrei mai più
indossate. Per questo ti dicevo che mi stai facendo vivere un momento da
sogno.
Julian: Grazie tesoro mio.
LUI NE
APPROFITTA E MENTRE GUIDA ACCAREZZA PROFONDAMENTE LE SUE INTIMITA’.
Elisabeth: Ohi fermo, mica sono di marmo io!
Julian: Lo sento.
Elisabeth: Se continui così
ti faccio fare un’inversione e torniamo nella casetta delle favole!
Julian: Allora non smetto!
Elisabeth:
Mi fai tornare la voglia…
L’UOMO RALLENTA ED ACCOSTA L’AUTO. SI
BACIANO.
Elisabeth: Amore non farlo.
Julian:
Ho bisogno di te.
Elisabeth: Allora scoprimi il seno,
Julian: Qui in mezzo alla strada?
Elisabeth: Qui l’eccitazione è doppia, perché rubata.
Julian: Mi sorprendi sempre di più…
Elisabeth:
Bacialo, accarezzalo, mordilo.
Julian: Sei fantastica…
Ma allora non era vero che eri soddisfatta!
Elisabeth:
Diciamo che sono in una specie di trance. Basta ora però…
LA DONNA
SI RICOPRE. LUI RIPARTE
Elisabeth: Sai… Potrei farlo
più volte al giorno come astenermi per settimane e ti assicuro il piacere
sarebbe identico.
Julian: Non capisco.
Elisabeth: Ascolta tesoro, sono stata bene e questo è tutto! Ora
però togli la mano e fai il serio ok?
Julian: Non te
lo prometto.
Elisabeth: Cerca di comportarti bene con
tua moglie, non fare l’insofferente. Se la signora ha parlato è anche
giusto che lei sia gelosa e ti riempia di domande.
Julian: Cercherò di
fare il bravo.
Elisabeth: Non voglio che bisticciate
per me. Il nostro futuro in caso dipende da noi e non dalle vostre
litigate. Sarebbe un delitto se il nostro rapporto nascesse dalle macerie
altrui. Per cui cerca di essere accondiscendente…
Julian:
Mi stai dando il permesso?
Elisabeth: Beh non so se
lei sarà nello stato d’animo giusto, ma se quella donna oltre a riferire
mi ha descritta come un femme fatale sarà dura per te.
Julian:
Sei un tesoro, cercherò di fare del mio meglio.
Elisabeth:
Non ti sto dando alcun permesso tesoro! Bada bene! Ti sto dicendo che solo
nel caso fosse inevitabile hai il mio consenso.
Julian:
Tesoro, non ho voglia di lei, non mi interessano le sue grazie. Tu
annienti qualsiasi desiderio che non sia per te. Mi capisci vero?
Elisabeth: Sono contenta di questo.
Julian:
Ti amo.
Elisabeth: Siamo quasi arrivati. Ascolta, non
entrare nel parcheggio. Lasciami lì, vicino a quell’edicola. Mancheranno
cinquecento metri, proseguo a piedi e così evitiamo qualsiasi incontro.
Julian: Ok.
Elisabeth: Tu vai, io
entro nello Store e compro qualche stupidaggine. Così ho la mia bella
scusa pronta nel caso mio marito non fosse persuaso di questa uscita
mattutina. È inutile dirti di non chiamarmi domani per nessuna ragione, in
caso lunedì, nelle ore di ufficio, mandami un messaggio. Ok tesoro?
Julian: Ok.
LA MACCHINA DI JULIAN ACCOSTA. LA
DONNA SCENDE.
Julian: Ciao amore mio.
Elisabeth: A lunedì tesoro.
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