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RACCONTI
STORIE VERE
 
 

Adamo Bencivenga
GLI AMANTI DIABOLICI




 

Photo Konstanteen Pushkeen
 
 


Questa è una storiaccia d’amore e di sangue, una storiaccia da raccontare con le giuste parole. Perché qui ci sono dei morti senza cadavere, ci sono due amanti diabolici disposti a tutto per vivere la loro passione.
Certo sì una storiaccia dove c’è un uomo di quasi cinquant’anni che si chiama Romeo che in un caldo pomeriggio di agosto si reca nella caserma dei Carabinieri del suo paese e denuncia la scomparsa della sua compagna Valeria trentenne e di Deborah, la figlia quattordicenne di lei, avuta giovanissima da un’altra relazione.

Mentre un ventilatore puntato sulla sua faccia spara aria calda, il nostro Romeo dice all’appuntato di turno di non avere più notizie della sua compagna da circa una settimana. Piange, si dispera, fa la parte del compagno abbandonato. Il carabiniere gli offre un bicchiere d’acqua, lo ascolta e da quel colloquio di circa un’ora si viene a sapere che i due convivono da circa dieci anni, ovvero da quando lei si è trasferita in quel paesino a pochi chilometri da Roma. Valeria ha una cugina da quelle parti, si chiama Claudia, ha circa nove anni meno di lei e vive con la nonna perché i genitori sono morti in un tragico incidente stradale qualche anno prima.

Insomma Valeria con una figlia a carico di appena quattro anni inizia a lavorare andando a servizio finché un giorno incontra Romeo. Lui sta facendo dei lavori in una casa dove lei fa le pulizie. Lui fa l’idraulico, moro e di bell’aspetto, ben voluto da tutti i paesani è dolce e premuroso e soprattutto single. Vive in una villetta poco fuori dal paese, ereditata dai genitori morti, e le dice chiaramente di essere solo e di avere bisogno di una donna che le faccia compagnia. Esce da una precedente relazione burrascosa, fatta di violenze e soprusi, ma non spiega e Valeria non indaga più di tanto.

Valeria è bella, bionda con gli occhi chiari, alta, un fisico da modella, ha solo 20 anni, è piena di vita e convinta che la vita le possa ancora riservare tante soddisfazioni. Lei non cerca la felicità, ma semplicemente una sicurezza per la propria bambina. E si sa come vanno queste cose, i due iniziano a frequentarsi, una pizza, quattro salti in discoteca, il primo bacio in auto finché Romeo una sera le propone di finire la serata a casa sua.

Lei è titubante, ha parcheggiato sua figlia da un’amica, e poi non è innamorata di quell’uomo come del resto lui, ma alla fine lei cede ed accetta quell’invito come quando si compra un biglietto della lotteria. Vista la precedente relazione si convince che non tutti gli uomini sono uguali e chissà forse davvero quell’uomo potrebbe essere la svolta della sua vita.

A casa di lui bevono qualcosa, lui mette un po’ di musica, l’atmosfera si riscalda finché lui ci prova, lei non vuole, almeno per la prima sera, ma lui insiste, inizia a spogliarla e lei ci sta, insomma fanno l’amore. Poi lei chiama l’amica, che la tranquillizza, sua figlia dorme, per cui decide di rimanere in quella casa, passano la notte insieme e l’alba li sorprende insieme mentre fanno di nuovo l’amore. Lei è entusiasta di quell’uomo, si convince e una settimana dopo accetta di trasferire armi e bagagli nonché la piccola Deborah a casa di lui.

Torniamo ora in quel caldo pomeriggio di agosto, Romeo è sempre lì col ventilatore puntato che si strugge davanti ai militari dell’Arma, continua a ripetere come un mantra che tra loro, dopo alcuni anni di serenità, erano sopraggiunti dei piccoli dissapori, ma lui le vuole bene, dice che sono cose normali e di poco conto, ma forse lei si era stancata di quel menage e così si sarebbe allontanata da casa insieme alla figlia ora sedicenne.
I Carabinieri gli dicono di aspettare ancora qualche giorno, poi partono le prime ricerche e vengono contattati i familiari di Valeria a Roma, ma la donna sembra essersi eclissata nel nulla e soprattutto il fratello e gli anziani genitori di lei non sono al corrente né della fuga e né tantomeno di quei dissapori raccontati nella denuncia dal compagno.

Che fine hanno fatto Valeria e sua figlia? Con il passare dei giorni i carabinieri cercano le due donne ovunque, ma poi dal riscontro dei biglietti di pullman e treni deducono che le due donne non si sono mai allontanate dal paese, nonostante Romeo inizi ad insinuare qualche relazione extra da parte della donna e quindi, a parer suo, che si sia allontanata in auto col suo nuovo amante portando con sé sua figlia.

Fa anche una piccola ed evasiva ammissione descrivendo l’uomo, di quarant’anni, statura media, anzi addirittura dice di averli intravisti un pomeriggio tardi nella macchina di lui, dietro una sterpaglia, sulla statale che porta in paese. Il loro atteggiamento era inequivocabile: stavano facendo l’amore! Dice però di non essersi avvicinato e la sera a casa di non aver chiesto spiegazioni. Per sua stessa ammissione qui cambia leggermente versione e quei piccoli dissapori diventa un rapporto ormai alla frutta per cui entrambi si tolleravano a vicenda comprese eventuali scappatelle.

I carabinieri annotano anche questo elemento, ma non accertano nessuna anomalia nella vita della donna. Sempre presente al lavoro non sembra abbia intrecciato altre relazioni. Tra le altre cose accertano che il giorno della scomparsa, la donna era andata in un negozio di arredamento a chiedere informazioni circa l’acquisto di un divano per la stanza della figlia.

A quel punto la domanda giunge spontanea: “Come può una donna acquistare un divano e nel contempo progettare una fuga?” Una settimana dopo i Carabinieri sono nella villetta fuori paese di Romeo. E la tesi dell’allontanamento vacilla ancor di più quando durante la perquisizione vengono ritrovati i documenti sia di Valeria che della figlia e nell’armadio non risulta che siano stati prelevati vestiti e scarpe.

Qualcosa in quella vicenda non quadra. Il magistrato di turno inizia a sospettare tanto che da una più approfondita ricerca con il luminol vengono fuori numerose tracce di sangue della donna sul termosifone, in cucina e in bagno. Gli elementi riscontrati non lasciano dubbi e inizia a prendere piede la pista del delitto.

La casa viene messa sotto sequestro e da un’ulteriore ricerca spuntano fuori dall’hard disk del pc di casa alcuni video compromettenti. Da quei filmati si evince chiaramente che Romeo ha un’amante e l’amante non è altro che Claudia, la cugina di Valeria.
L’uomo viene messo sotto torchio e in un drammatico interrogatorio ammette di avere da due anni una relazione con Claudia. I due si erano conosciuti perché Claudia spesso veniva ospitata da Valeria nella villetta. Lui ne rimane subito affascinato ed anche lei sembra ricambiare quelle attenzioni. In fin dei conti è un uomo adulto e lei vuole crescere in fretta.

Insomma hanno modo di frequentarsi e lui, forse per i continui litigi con la sua compagna o forse perché Claudia è bella e poco più che diciottenne, sta di fatto che se ne innamora e una sera succede il fattaccio. Valeria dice di essere stanca e va in camera da letto, poco dopo la figlia la segue e i due rimangono in sala da pranzo. Scherzano, ridono, lui riempie più volte il bicchiere di lei, lei per gioco scopre il suo piccolo seno. Nonostante l’età ci sa fare, conosce già le regole del sesso e alla fine, eccitati anche dal gioco proibito, su quel divano fanno l’amore.

Dopo quella sera ci prendono gusto e lo fanno ancora la sera dopo e ancora il pomeriggio successivo finché tra i due nasce una passione morbosa che sfoga in una storia di sesso e d’amore, quello che è praticamente sempre mancato tra Romeo e Valeria. Ma la storia si complica, lui scalpita, si sente in gabbia, diventa morboso, geloso, ha paura di perderla, di non possederla come lei vorrebbe. Lei invece è impaziente, vuole vivere da donna e senza sotterfugi, ma poi subentra un’altra complicazione, ossia lei scopre di aspettare un bambino da lui.

Scoperta la tresca gli inquirenti indagano sulle loro utenze telefoniche e vengono fuori migliaia di telefonate, messaggi e video tra i due amanti che portano alla luce una relazione morbosamente oscura: Lei: “Ci hai fatto l’amore stanotte?” Lui: “L’amore lo faccio solo con te!” E lei: “Cazzo, devi lasciarla io non resisto più!” Lui risponde: “Amore, ti prego, ancora qualche giorno e poi vivremo insieme.” Ma la ragazza non vuole attendere: “Devi cacciarla di casa sono io la tua donna! Ti sei dimenticato che sono incinta? Non posso più aspettare!” Lui temporeggia, le promette che presto sarà tutto risolto, ma lei insiste e lo minaccia. “Se non ti decidi le mando il video mentre facciamo l’amore.” E ancora: “Domani dormo da voi e facciamo l’amore davanti a lei così per una buona volta si convince.” Lui sempre più sottomesso ai voleri di lei: “Sei pazza, ti amo! Una cosa te la voglio promettere però: Non ti deluderò mai amore mio.” E lei: “Fai in fretta, il tempo è scaduto da troppo tempo.”

Dai diecimila sms è evidente che quell’uomo adulto è soggiogato dalla ragazzina, ma soprattutto dapprima viene fuori il desiderio di entrambi di vivere la loro relazione senza l’incubo che la cugina rientri in casa mentre stanno facendo l’amore e successivamente, vista anche la gravidanza di lei, il desiderio di vivere il loro rapporto senza paura e alla luce del giorno, costi quel che costi!

Romeo è sempre più nervoso e scontroso nei confronti di Valeria e lei inizia a sospettare, tanto che si confida con il parroco della chiesa di San Benedetto e con la signora della casa dove va a servizio: “Lui passa le ore al telefono con mia cugina.” Ma nonostante lui non onori più il letto matrimoniale, non crede nella tresca, ma solo che lui voglia farla ingelosire e costringerla ad abbandonare la casa.

Romeo intanto cerca ancora di prendere tempo. Lo fa soprattutto per il suo onore e per il suo lavoro. Se si venisse a sapere che ha una relazione clandestina con la cugina di sua moglie tutti in paese gli volterebbero le spalle. Si rende conto di essersi messo in un bell’impiccio. Del resto Claudia è ancora una bambina e non riesce a capire. Quindi prende altro tempo e lei, stanca e a suo parere tradita, passa alle vie di fatto.

Valeria è allibita quando nel suo telefono compare il video hard. Ora non ci sono dubbi il compagno la tradisce con la cugina. Quella sera stessa i vicini sentono delle urla provenire dalla villetta, poi il telefono e il bancomat di Valeria tacciono per sempre e madre e figlia scompaiono nel nulla mentre Claudia incinta ormai di quattro mesi prende possesso di quella casa.

Con gli elementi in possesso e soprattutto con quel tipo movente il magistrato ordina l’arresto di Romeo con l’accusa di aver ammazzato Valeria e, conseguentemente, anche di Deborah, abbastanza grande da chiedere spiegazioni in caso di scomparsa della madre. L’amante invece viene denunciata a piede libero con l’accusa di aver favorito e istigato il duplice omicidio.

Alcuni mesi dopo il Tribunale di Roma sentenzia per Romeo: FINE PENA MAI! Ritenuto responsabile del duplice omicidio con l’aggravante dell’occultamento dei cadaveri. Mentre la ragazza, per il suo stato di gravidanza avanzato, vengono disposti tre anni di arresti domiciliari. La decisione verrà confermata negli altri due gradi di giudizio.

Siamo all’epilogo di questa storiaccia. La verità processuale ha accertato che le due donne sono state uccise, le tracce di sangue ne sono la prova evidente e sul movente non ci sono dubbi, ma resta il fatto che non si sono mai trovati i corpi delle vittime, né tantomeno l’arma del delitto.

Dicevamo la verità processuale se ne è lavata le mani, accusando e condannando gli amanti diabolici, ma a noi, scrivendo questa storia, simile a tante altre, resta un piccolissimo dubbio: “Si può uccidere così per amore?”


 









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Il racconto è frutto di fantasia.
Ogni riferimento a persone e fatti
realmente accaduti è puramente casuale.


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