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RACCONTI D'AUTORE

Adamo Bencivenga
PROSSIMA FERMATA
DOXVILLE 9
New York, stazione di Flushing Main.
Venerdì 16 Febbraio. Il treno delle 17:32 è pieno di pendolari
stanchi, ansiosi di lasciarsi alle spalle la settimana lavorativa.
Julian ed Elisabethh, per ora due perfetti sconosciuti, siedono uno
di fronte all’altra nel vagone centrale, immersi nei loro pensieri,
ignari che un incontro casuale sta per intrecciare le loro storie.

.MARTEDI’ 20 MARZO 2018. ORE 10:10 A.M. GORDON
PARSON E’ UN BROKER DELLA CITYBANK. ALTO BIONDO CAPELLI
LISCI CURATI, VESTITO SEMPRE ELEGANTE, HA IL CLASSICO
ASPETTO DA VENDITORE. STA SORSEGGIANDO UN CAFFE’ AL BAR
DELL’UFFICIO.
Julian: Ciao Gordon, proprio te
cercavo. Gordon: Oh capo, davvero ti posso essere
utile? Julian: Solo un’informazione su una cliente.
Gordon: Ai suoi ordini Dr. Mailer. Julian: Ho visto
che sei stato tu a istruire la pratica della Richmond.
Te la ricordi? Gordon: Fammi ricordare… Ah sì… E’
successo un po’ di tempo fa, ma come faccio a
dimenticarla. Donna affascinante! Julian: Esatto
proprio lei! Posso sapere come l’hai conosciuta?
Gordon: Un banale contrattempo Julian e devo dire una
fortuna sfacciata! Siamo saliti contemporaneamente
entrambi sullo stesso taxi. Il problema è che andavamo
in due direzioni diverse per cui da gentiluomo ho detto
al tassista di accompagnare prima lei. Julian: E poi.
Gordon: Durante la corsa ci siamo conosciuti e scambiati
i biglietti da visita. Julian: Pensi che non sia
stato un caso? Gordon: Ah… questo non lo so. Non ci
avevo mai pensato… Perché questa domanda? Julian: Sto
prendendo informazioni su di lei… Gordon: Comunque ci
avrei giurato di essere stato io a fermare per primo il
taxi.
JULIAN E’ PENSIEROSO. Gordon: Problemi
capo? Julian: Oh no, sembra che la signora abbia
ereditato un bel gruzzolo e voglia di nuovo investirlo
con noi. Tu, dopo l’incidente del taxi, come l’hai
contattata? Gordon: Semplice, ci eravamo presentati e
poi nel biglietto da visita avevo letto che era la capa
del settore commerciale della SpeedExp per cui non me la
sono fatta scappare! Poi tramite lei sono riuscito a
procacciare vari clienti dell’azienda. Ovviamente non è
stato un gioco da ragazzi. Ho dovuto lavorarmela per
bene. Julian: Cosa intendi? Gordon: Beh prima una
serie di telefonate, poi una pausa pranzo, e poi alla
fine una proposta commerciale a tassi concorrenziali. Ah
ora che ricordo anche una scatola di cioccolatini a mie
spese. Julian: Sì ricordo quando mi hai sottoposto la
pratica, in effetti non volevo autorizzartela!
Gordon: Ma ci ho visto lungo no? Julian: Sei stato
bravissimo come al solito. Tu hai stoffa ragazzo… e poi
sei un tipo che ci sa fare con le donne. Pausa pranzo o
anche altro? Gordon: Non confondo, mai il piacere con
il lavoro. Julian: Questa è la risposta formale, ma
quella vera? Gordon: Diciamo che dopo due incontri
siamo arrivati ad una discreta confidenza. Julian:
Tipo? Gordon: Parlando parlando mi ha detto che
abitava a Doxville, che aveva problemi col marito, che
non aveva figli e che non disdegnava un certo tipo di
corteggiamento. Questo ovviamente non me lo ha detto!
GORDON RIDE CERCANDO UNA CERTA COMPLICITA’.
Julian: Ti conosco Gordon, da buon cacciatore, non credo
che tu ti sia lasciato scappare una preda simile.
Gordon: Giuro capo! A quel tempo ero super impegnato e
tra le altre cose mia moglie era in attesa di Luis.
Julian: Ma se ci avessi provato? Gordon: Non faccio
per vantarmi, ma avrei avuto ottime probabilità di
successo. Julian: Nonostante fosse sposata?
Gordon: Nonostante… Non credo che per la bella signora
questo sia un deterrente… Julian: Grazie Gordon.
Gordon: Ci sta facendo un pensierino capo? Julian: Oh
no, mi domandavo solo se fosse una persona affidabile…
Gordon: Se ha bisogno di una mano… Julian: Grazie ma
credo di sapermela cavare… Gordon: Sempre ai suoi
ordini capo!
*****
MARTEDI’ 20
MARZO 2018. ORE 12:10 A.M. JULIAN MANDA UN MESSAGGIO A
ELISABETH.
Julian: Ci sei tesoro? Elisabeth:
Puoi chiamarmi. Julian: Ok. SQUILLA IL TELEFONO DI
ELISABETH. LEI RISPONDE. Elisabeth: Tesoro…. Come
stai? Julian: Bene e tu? Elisabeth: Dopo ieri sera
credevo non mi volessi più sentire… Julian: A maggior
ragione… Elisabeth: Sconvolto? Julian:
Piacevolmente sorpreso… Elisabeth: Tra un’ora faccio
pausa. Ci vediamo? Julian: Tesoro oggi no, ho una
mole incredibile di lavoro da sbrigare per cui salto la
pausa. Elisabeth: Va bene, allora ne approfitto, ho
delle commissioni da fare oggi pomeriggio. Julian: Ci
vediamo alle cinque e un quarto a Flushing Main?
Elisabeth: Ok allora, a dopo. Julian: Ciao.
Elisabeth: Ciao tesoro.
MARTEDI’ 20 MARZO 2018.
ORE 5:20 P.M. ELISABETH E JULIAN SI INCONTRANO ALLA
STAZIONE.
Elisabeth: Tesoro come stai? Julian:
Bene, volevo parlarti… Elisabeth: Dai saliamo sul
treno. Julian: Oh sì meglio, oggi torna Joselyn non
vorrei fare tardi… Elisabeth: Quindi niente
scappatella in macchina stasera? Julian: Tu mi fai
tornare adolescente, sai? Elisabeth: Cosa volevi
dirmi? Julian: Oggi ho parlato con Gordon Parson, te
lo ricordi? Elisabeth: Sinceramente no, chi è costui?
Julian: Un mio collega. Fu lui a presentarmi la tua
scheda finanziaria. Elisabeth: Ah sì ora ricordo.
Era un tizio biondo, elegantissimo e molto piacente…
Ostentava troppo però… Julian: Mi ha detto che vi
siete incontrati più volte. Elisabeth: Oh sì, mi ha
fatto mille domande, ha voluto una serie infinita di
documenti, mancavano solo le analisi del sangue…
Julian: Ma anche cose private… Elisabeth: Questo non
lo ricordo. Julian: Mi ha detto che vi siete
incontrati due volte fuori dall’ufficio. Elisabeth:
Tesoro che c’è, stai insinuando qualcosa? Julian:
Sono geloso. Elisabeth: Questo lo avevo capito! Vuoi
domandarmi se tra noi c’è stata una storia? Julian:
Al tempo non ti conoscevo, per cui… Elisabeth: Ma
sei matto? Julian: Mi ha raccontato la storia del
taxi… Elisabeth: E quindi? Julian: Elisabeth
voglio essere chiaro con te. Dimmi se prima di me hai
avuto qualche amante. Elisabeth: Io di amanti ne ho
avuto solo uno e quello sei tu! Perché mi fai questa
domanda? Julian: Tesoro ho la sensazione che qualcosa
mi stia sfuggendo. Elisabeth: Pensi che io non sia
stata sincera con te? Julian: Non lo so, rispetto
alla persona che avevo conosciuto, mi sembri diversa.
Elisabeth: Forse è perché mi sono innamorata di te. Non
mi dire ora che sei l’uomo sbagliato. Julian: Non
dico questo, è che mi sembri più intraprendente e
indipendente… come se all’inizio avessi un cliché da
rispettare… Elisabeth: Julian ma che dici? Se ho
capito bene, mi stai dicendo che ho recitato? Julian:
Ok ok, ho capito che non hai avuto amanti ma posso
chiederti se sei stata a letto con altri? Elisabeth:
Potrei negare, ma per l’amore che ti voglio te lo
confermo. Julian: Quanti? Elisabeth: Qualcuno
tesoro, ma per te cambierebbe il giudizio se fosse uno o
dieci? Julian: Certamente no. Quindi c’eri già stata
in un albergo? Elisabeth: No, con te è stata la prima
volta. Perché me lo chiedi? Julian: Perché c’è sempre
un momento che occorre prendere una decisione.
Elisabeth: Vuoi dirlo a tua moglie? Julian: Prima o
poi lo verrà a sapere. Dopo ieri poi… Elisabeth: Beh
tu non dirglielo. Non facilitarle il compito. Julian:
Mi ami davvero? Elisabeth: Mi hai sorpresa. Non
pensavo che dubitassi di me. Julian: Tesoro io non
sto dubitando, ma parlando con Gordon oggi mi sono
insospettito. E credo sia normale dirci tutto, anche i
pensieri più scomodi. Elisabeth: Non so cosa ti abbia
detto di me, non vorrei che si sia vantato di ciò che
non c’è mai stato. Julian: No, no, è stato
correttissimo. Solo che la coincidenza del taxi mi ha
ricordato quella del tacco nella grata. Elisabeth:
Quindi credi che l’abbia fatto apposta… Che vada in giro
ad abbordare uomini con questi mezzucci? Julian: Io
penso che la nostra storia sia unica e non voglio che
niente e nessuno possa in qualche modo renderla banale.
Elisabeth: Questo dipende anche da te. Julian: E poi
anche ieri… ti ricordi cosa mi hai detto durante
l’amore? Elisabeth: In amore è concesso tutto.
Julian: Anche le bugie? Elisabeth: Tu mi ami perché
sono così! Julian: Mi hai mai detto bugie Elisabeth?
Elisabeth: Non credo esistano persone che non le abbiano
mai dette. Julian: Ma io mi riferivo a quelle
importanti… Elisabeth: Tesoro bello, mi hai detto in
tempi non sospetti di amare la trasgressione e credi ci
possa essere senza un pizzico di fantasia? Del resto io
potrei affermare che la sincerità rende la vita piatta e
noiosa. Ma a me non interessa tutto ciò, ti chiedo solo
di non sminuire quello che c’è stato ieri tra noi.
Julian: Hai ragione ti chiedo scusa. Perdonami, ho paura
di perderti, ho paura di non fare più a meno di te. I
dubbi e le sicurezze si rincorrono nella mia mente, ma
il problema è che non riesco più a distinguerli.
PROSSIMA FERMATA DOXVILLE. Elisabeth: Sai… in fondo
ti capisco. Anche io ieri sono venuta da te per metterti
alla prova e sinceramente non credevo che tu accettassi
col rischio che i vicini mi avrebbero potuta vedere.
Julian: Dici che il nostro amore è ancora fragile?
Elisabeth: No, è normale avere dubbi. Julian: Ti amo.
Elisabeth: Non dire nulla a tua moglie. Julian:
Quando sarà il momento lo faremo insieme. Elisabeth:
Devo scendere. Julian: Ciao tesoro. Elisabeth:
Ciao.
*****
GIOVEDI’ 22
MARZO 2018. ORE 4:10 P.M. JULIAN VEDE ELISABETH SULLA
SEDICESIMA, MA NON È SOLA. STA CAMMINANDO CON UN TIZIO
ALTO, MORO, SOPRABITO ELEGANTE E VALIGETTA. DECIDE DI
SEGUIRLA. I DUE ENTRANO IN UN BISTROT. SI SIEDONO. IL
LORO ATTEGGIAMENTO È ESTREMAMENTE CONFIDENZIALE. LEI
PARLANDO GLI TOCCA IL BRACCIO, LUI LE ACCAREZZA IL VISO…
DOPO CIRCA MEZZORA ESCONO, SI SALUTANO E PRENDONO STRADE
DIVERSE. JULIAN SI DIRIGE NELLA STESSA DIREZIONE DI
ELISABETH.
Julian: Elisabeth! Elisabeth!
Elisabeth: Oh… il mio angelo custode! Julian: Ti ho
vista e ti ho chiamata. Elisabeth: E’ un’ora
insolita… Mi stavi seguendo? Julian: I casi della
vita non sono prevedibili! Elisabeth: Non ci sentiamo
da due giorni sai… Julian: Avrei voluto chiamarti…
Elisabeth: Cosa c’è Mister Mailer si è esaurito
l’entusiasmo? Le storie clandestine non la interessano
più? Julian: Perché dici questo? Elisabeth: Dai
dimmi la verità mi spiavi e da quando? Julian: Ti ho
visto con quel tizio e allora… Elisabeth: Ok allora
mi stavi spiando… i dubbi continuano… Ti sei messo in
testa di scoprire quanti amanti ho avuto, con quanti
sono andata a letto e quanti alberghi conosco in zona…
Julian: Non ti scaldare ti prego! Elisabeth: Sai
penso che tu stia cercando un banale pretesto per
concludere la nostra storia… Julian: Siamo già
arrivati a questo punto? Elisabeth: Non ci siamo
arrivati insieme, sei tu che mi ci stai guidando!
Julian: Scusa ma tu che ci facevi con quel tizio?
Elisabeth: Mi è proibito frequentare uomini andando in
un bistrot per bere qualcosa? Julian: No, ma credo
sia lecito anche sapere. Elisabeth: E cosa vuoi
sapere? Se quel signore è il mio amante segreto per
caso? Oppure un conoscente col quale ci faccio sesso una
volta al mese? Julian: Ma… Elisabeth: Niente ma,
detesto essere spiata! Julian: Giuro che è stata una
banale coincidenza… Elisabeth: Julian così non va…
Ascolta, tua moglie ha avuto altri rapporti, altri
uomini prima di conoscerti? Julian: A quanto ne so
io, no. Elisabeth: Dico meglio, era vergine?
Julian: Sì. Elisabeth: Ecco come temevo. La mia
confessione di ieri ti ha sconvolto. Sei letteralmente
ossessionato dal fatto che io abbia avuto altre
relazioni… Sbaglio? Julian: L’atteggiamento era
piuttosto confidenziale con quel tizio. Elisabeth:
Allora mi seguivi da tanto tempo vedo… Julian: Vi ho
visti entrare nel bistrot ed ho avuto un tonfo al cuore.
Elisabeth: Non credevo fossi un uomo così all’antica…
Julian: Ma ti ha accarezzato il viso… Poi all’uscita vi
siete baciati… Elisabeth: Julian, lascia stare, tra
l’altro sono in ritardo… Julian: Ti aspetta tuo
marito?
ELISABETH RIDE. Elisabeth: Sei così
sciocco Julian, ora capisco! Julian: Perché mi dici
così? Io voglio solo sapere… Elisabeth: Questa
situazione mi sta annoiando… Ti prego non insistere.
Detesto queste situazioni. Se mi ami e vuoi che io
faccia altrettanto comportati da uomo adulto. Julian:
Tu mi vuoi far bruciare nelle mie insicurezze.
Elisabeth: Non posso essere io la tua medicina. Del
resto dovresti saperlo che la vita di amanti è fatta di
tanti dubbi e poche certezze! Julian: Allora non vuoi
spiegarmi? Elisabeth: Se tu avessi la divisa da
poliziotto sarei costretta a farlo, ma visto che non la
porti puoi cuocere tranquillamente nel tuo brodo. Ti
farà senz’altro bene. Julian: Non capisco il tuo
atteggiamento. Elisabeth: Rifletti Julian. Ti dico
soltanto che non devo darti alcuna spiegazione.
Julian: Quindi era solo un conoscente? Un tuo ex per
caso? Un collega? Elisabeth: E secondo te io andrei
in giro a elargire per strada bacetti di saluto ad un
collega? Smettila, per favore. Julian: Dove stai
andando così di fretta? Elisabeth: Dall’estetista.
Vuoi venire con me? Hai bisogno di una ceretta per caso?
Julian: Non mi sembri dell’umore giusto oggi.
Elisabeth: Scusa devo andare. Julian: Ciao.
LA
DONNA AFFRETTA IL PASSO E SI ALLONTANA, DOPO QUALCHE
DECINA DI METRI ENTRA IN UN CENTRO ESTETICO. JULIAN
RIMANE A PENSARE, POI SCONSOLATO SI DIRIGE VERSO
FLUSHING MAIN. DURANTE IL VIAGGIO IN TRENO ALLA FERMATA
DI FLASHWOOD RICEVE UN MESSAGGIO DA ELISABETH CON
SCRITTO: “ERA MIO MARITO!”
*****
LUNEDI’ 26 MARZO 2018. ORE 5:20 P.M.
ELISABETH E JULIAN SI INCONTRANO ALLA STAZIONE.
Elisabeth: Ci hai ripensato Julian? Julian: Non
riesco a stare in questa situazione senza sentirti.
Elisabeth: Cosa vuoi fare? Julian: Voglio stare
insieme a te, mi manchi tanto. Elisabeth: Anche tu mi
manchi, ma purtroppo ci sono delle incomprensioni.
Julian: Che dici, possiamo superarle? Elisabeth:
Ascolta, è quasi passata una settimana, io avrei tante
cose da dirti… Julian: Dai allora, cosa aspetti?
Elisabeth: Non qui. Hai tempo? Julian: Non molto,
Joselyn mi aspetta a casa. Elisabeth: Allora saliamo
sul treno dai. Julian: Ok.
I DUE SALGONO. IL
TRENO E’ ANCORA VUOTO. Elisabeth: Sempre gelosa?
Julian: Credo che abbia intuito qualcosa, ma ha cambiato
atteggiamento. Ora mi lascia respirare. E tu?
Elisabeth: Ho detto a George delle analisi falsificate.
Quindi ora sa. Julian: E come ha reagito?
Elisabeth: Dopo la sfuriata iniziale per due giorni non
mi ha parlato, né mi ha guardato in faccia. Ma io ero
solo il suo capro espiatorio, diciamo che la delusione
per lui è stata immensa. Poi piano piano ha compreso il
motivo, ha capito che volevo solo proteggerlo ed allora
ho cercato di parlargli dicendogli che un figlio non era
tutto nella vita e cose del genere, ma anche che, se
avesse voluto, c’erano sempre delle soluzioni
alternative. Julian: E lui ovviamente ha detto di no,
immagino. Elisabeth: Diciamo che si è solo
preoccupato di sapere se avessi condiviso questo segreto
con altri, tipo con mia sorella, suo marito ecc.
Ovviamente la sua preoccupazione è solo quella che sua
madre non lo venga a sapere. Julian: E tu?
Elisabeth: Gli ho fatto capire quanto fossi disperata e
quanto quel segreto fosse troppo grande per me, così
come lo strazio di fare l’amore ogni giorno ingigantisse
a dismisura la mia angoscia. Poi una sera durante la
cena gli ho detto di essermi confidata con un amico che
lui naturalmente non conosce. Julian: Immagino sia
andato su tutte le furie… Elisabeth: Beh me lo sarei
aspettato anch’io, invece ha voluto sapere chi fossi e
perché ne avevo parlato con te. Julian: E tu?
Elisabeth: Gli ho raccontato le circostanze per le quali
ci eravamo conosciuti e per quale strano caso ci eravamo
poi incontrati nuovamente compresa quella volta al
centro commerciale e l’auto in panne. Julian: Quindi
tutto! Elisabeth: Tutto sì, per filo e per segno e
dopo mi sono sentita leggera. In un secondo gli avevo
confidato due macigni che mi portavo dentro! Julian:
Elisabeth mi sembra incredibile! Ma gli hai detto
chiaramente che tra noi c’è una relazione? Elisabeth:
Ma sei pazzo! Ho solo detto che sei un tipo comprensivo,
che sai ascoltare ed è per questo motivo che in preda al
panico, per aver falsificato le analisi, durante uno dei
nostri viaggi in treno, mi sono confidata con te. E che
tu mi hai consigliato di metterlo al più presto al
corrente e che quel tipo di protezione che mi illudevo
di dargli sarebbe stata a lungo andare il male peggiore
per la nostra salute di coppia e sua principalmente.
Julian: Quindi lui pensa, visto che mi preoccupo della
salute del vostro rapporto, che io non abbia mire su di
te. Elisabeth: Esatto Mister Mailer, alle volte mi
sorprende la sua perspicacia! Ovviamente per fugare ogni
dubbio ti ho descritto come un bancario grigio lontano
mille miglia dal mio prototipo di uomo e che avrei avuto
desidero che lui ti conoscesse. Julian: Tu sei
folle, ma allo stesso tempo mi affascina il tuo modo di
districarti dalle situazioni più complicate.
Elisabeth: Tu invece la devi smettere di essere geloso.
Te lo ripeto per l’ennesima volta, se mi sento soffocare
scappo ok? Julian: Scusami. Elisabeth: Da oggi in
poi non accetterò più le tue scuse! Devi crescere
Julian, non puoi ignorare la mia situazione e
comportarti da ragazzino geloso! Una donna disposta a
falsificare le analisi è normale che sia disperata ed è
altrettanto normale che abbia pensato di risolvere la
situazione in altro modo. Julian: Quale?
Elisabeth: Julian caro ne abbiamo parlato diverse volte.
Ci dovresti arrivare da solo. È ovvio che abbia pensato
di farlo con un altro e poi andare a casa e dire che ero
incinta di lui. Ora però non farmi la maledetta domanda
se anche con te eccetera eccetera. Io sono innamorata di
te! Julian: Amore questo l’ho capito. Elisabeth:
Per questo ieri mi sono decisa di dire tutto a mio
marito. Ora non ci sono più equivoci compreso il fatto
che vorrei che lui ti conoscesse. Julian: Scusa e lui
cosa ti ha risposto quando gli hai detto che hai
desiderio di farmi conoscere da lui? Elisabeth: Io te
la sto raccontando in pochi secondi e facile facile, ma
è stata una tragedia! Mi ha urlato contro, mi ha fatto
mille domande ed era a dir poco diffidente, ma poi la
ragione ha prevalso. Julian: E ora come va?
Elisabeth: Sta andando da un analista e si è buttato a
capofitto nel lavoro, ma la notizia piacevole per te è
che abbiamo smesso di fare l’amore ogni sera.
Julian: Che dici, reggerà all’urto? Elisabeth: Non lo
so tesoro, ma dovevo dirglielo. Julian: Hai fatto
bene. Elisabeth: Ma c’è un retroscena…. Julian:
Ovvero? Elisabeth: Come tua moglie ha fatto con me,
ora è lui che spinge per conoscerti. Julian: E per
quale motivo? Elisabeth: Non potevo stare lì a
chiederglielo capisci vero? Ma ho pensato che se mi vuoi
davvero bene devi prendere tutto il pacchetto e quindi
sobbarcarti anche delle fragilità di mio marito!
Julian: Chissà perché le persone tradite hanno bisogno
di conoscere gli assassini della propria tranquillità?
Elisabeth: Forse hanno solo bisogno di confrontarsi col
proprio alter ego. Julian: Beh sì forse anch’io… se
Joselyn avesse un amante sarei curioso di conoscerlo.
Elisabeth: E se lo avessi io un amante? Julian: Ti
ammazzerei!
I DUE RIDONO Elisabeth: A parte
gli scherzi, io penso che finora io e te abbiamo cercato
di nasconderci, credendo che la nostra libertà e di
conseguenza il nostro amore sarebbe stato più solido
nella segretezza. Julian: Ed invece si sono create
diffidenze e sospetti. Questo vuoi dire? Elisabeth:
Voglio dire che dobbiamo rendere partecipi della nostra
amicizia i nostri rispettivi partner, ovviamente
riservando per noi i momenti intimi. Julian: Quindi?
Cosa intendi fare? Elisabeth: Domani sera devi
assolutamente venire a cena da noi. Con tua moglie
inventa una cena di lavoro o quello che vuoi… Ne vale
della nostra tranquillità! Julian: Tesoro, ma non mi
sento pronto… Elisabeth: Pensa che mi ha chiesto se
fossi sposato e di invitare anche tua moglie. Gli ho
detto che non era il caso di coinvolgere terze persone.
Alla fine ha convenuto con me che sarebbe stata un’idea
malsana. Julian: Grazie ma la cosa non mi entusiasma
ugualmente. Elisabeth: Tranquillo è la persona più
innocua di questo mondo… Ha solo bisogno di certezze e
sapere che tra noi non ci sia un legame sentimentale.
Julian: Tu pensi che sia un’idea giusta vero?
Elisabeth: Ne sono sicura! Julian: E se scoprisse
qualcosa? Elisabeth: Tesoro, non c’è peggior sordo di
chi non vuole sentire… Julian: E con mia moglie? Se
lo venisse a sapere? Elisabeth: Ci penseremo a tempo
debito, se le cose vanno come devono andare avremmo un
alleato in più no? Julian: Sarà… Elisabeth: Tesoro
lascia fare a me. Io penso che se tua moglie sapesse
della tua amicizia con mio marito sarebbe più facile per
te dimostrarle che tra noi non c’è nulla che attenta
alla sua tranquillità. Julian: Sì ma lei ora non sa
nulla. A me sembra una pazzia. Elisabeth: Lo è, ma
non abbiamo altra scelta, non possiamo che seguire le
circostanze che ci si offrono.
L’ALTOPARLANTE
ANNUNCIA: PROSSIMA FERMATA DOXVILLE. I DUE SALUTANO. LEI
SI ALZA. Julian: Allora a domani tesoro.
Elisabeth: Otto e trenta in punto! Lui non tollera
ritardi. Julian: Agli ordini mio meraviglioso amore.
Elisabeth: Buona serata Julian. Julian: Sera
Elisabeth. .
|
CONTINUA


Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è
puramente casuale..
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TUTTI I
RACCONTI DI ADAMO BENCIVENGA
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