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RACCONTI D'AUTORE

Adamo Bencivenga
PROSSIMA FERMATA
DOXVILLE 8
New York, stazione di Flushing Main.
Venerdì 16 Febbraio. Il treno delle 17:32 è pieno di pendolari
stanchi, ansiosi di lasciarsi alle spalle la settimana lavorativa.
Julian ed Elisabethh, per ora due perfetti sconosciuti, siedono uno
di fronte all’altra nel vagone centrale, immersi nei loro pensieri,
ignari che un incontro casuale sta per intrecciare le loro storie.

.LUNEDI’ 19 MARZO 2018. ORE 8:30 A.M. JULIAN E’ GIA’
IN UFFICIO, MANDA UN MESSAGGIO A ELISABETH.
Julian: Amore tutto bene. E tu come stai? Elisabeth:
Finalmente! Sua Grazia si è degnato di farsi sentire!
Julian: Posso chiamarti? Elisabeth: Ora non posso, ti
chiamo io... Julian: Ok a dopo. Elisabeth: A dopo.
ORA DI PAUSA PRANZO JULIAN ED ELISABETH SI
INCONTRANO IN UN BISTROT VICINO AI LORO UFFICI.
Julian: Quanto sei bella! Elisabeth: Non farmi i
complimenti mi fai pensare male… Julian: Davvero lo
dico! Elisabeth: Fai il bravo ti prego, sono in
ansia. Raccontami come è andata, io rimarrò in religioso
silenzio. Julian: Allora prima di tutto ti devo dire
che oggi e domani sono solo, Joselyn è andata da sua
madre e si fermerà la notte da lei con i bambini. Ne ha
approfittato perché la scuola era chiusa per
disinfestazione. Elisabeth: Bene, ora però a parte i
pidocchi, dimmi come è andata e soprattutto… Perché mi
hai chiesto quel permesso? Julian: Quando giovedì
sono tornato a casa era molto giù ed allora le ho
dedicato il week end. Elisabeth: Depressione in
arrivo? Julian: Scarica su di te tutte le sue ansie,
dice che non si sente più una donna, ma solo una
governante. Elisabeth: E perché scarica le sue ansie
su di me? Julian: Perché sei bella, sei il prototipo
di femmina alla quale vorrebbe assomigliare.
Elisabeth: Addirittura! Si considera così poco tua
moglie? E poi scusa, come fa a dirlo? Julian: Ti ha
vista! Elisabeth: A me? Dove? Quando? Julian: Ha
frugato nella mia borsa ed ha letto l’indirizzo. Poi si
è appostata vicino la tua casa. Non lo so quando, ma
credo mercoledì o giovedì scorso. Elisabeth:
Mercoledì era il giorno in cui abbiamo fatto l’amore
nella tua auto e poi sono andata a casa a piedi. Non ero
in formissima… Julian: No quello era martedì.
Elisabeth: … ma abbiamo rischiato lo stesso! Julian:
Beh sì pensa se ci avesse visto in macchina!
Elisabeth: E cosa ti ha detto? Julian: Te l’ho detto…
Che sei bella, che sei una donna piena di fascino. Che
hai classe! Elisabeth: Ma solo io mi vedo brutta?
Julian: Ha anche detto che qualsiasi uomo con un minimo
di gusto compreso me perderebbe la testa per te.
Elisabeth: Ringrazia la signora da parte mia, ma perché
non mi ha fermata? Julian: Per non farmi fare una
figuraccia, ma credo che non abbia avuto il coraggio.
Pensa la scena: “Salve signora, io sono la moglie
dell’uomo che credo sia il suo amante…” Elisabeth:
Avrei sicuramente sorriso… Ascolta ora che intende fare?
Julian: Secondo me si è tranquillizzata. Non si sarebbe
fermata due giorni dalla madre lasciandomi solo a casa.
Elisabeth: Si è calmata grazie alle cure del grande
amatore? Julian: La conosco! Si era già calmata
prima, quello è stato la naturale conseguenza.
Elisabeth: E i bimbi? Julian: Erano dalla nonna.
Elisabeth: Quindi tutto programmato? Julian: In un
certo senso sì. Elisabeth: Finge bene la signora,
secondo me dopo giorni d’astinenza voleva fare il pieno
di piacere con il maritino tutto per sé. Ma secondo me
sospetta ancora. Julian: Certo, il sospetto non è
facile da debellare. Elisabeth: Sai mi ha fatto
piacere che tu mi abbia chiesto il permesso. Julian:
Rispetto i patti. Elisabeth: Ma me lo hai chiesto
prima o dopo di fare l’amore? Julian: Ovviamente
prima, che senso avrebbe avuto dopo? Elisabeth: E si
ti avessi detto di no! Julian: Sinceramente mi
sarebbe dispiaciuto visto come stava andando la serata
ed ero in forte recupero. Però avrei finto un mal di
stomaco o roba del genere… Elisabeth: Mi vuoi tanto
bene vero? Julian: Pensavo a te… Elisabeth:
Ascolta, dov’eravate? Julian: In un ristorante sulla
costa. Elisabeth: Si era fatta bella per te?
Julian: Indossava un vestito nero che non avevo mai
visto ed aveva messo un rossetto con la tua stessa
tonalità. Elisabeth: Perché di solito come lo porta?
Julian: Raramente un rosa sbiadito, ma il più delle
volte non lo porta affatto. Elisabeth: Quindi quando
mi ha vista ha notato il rossetto! Julian: Anche la
signora Hernandez lo aveva notato. Elisabeth: Per cui
ha cercato di ammaliarti con le mie stesse armi?
Julian: Credo di sì. Elisabeth: Mi fa piacere sai? Mi
sento come se fossi un’attrice famosa… È venuta?
Julian: Sì. Elisabeth: E tu? Julian: Sì.
Elisabeth: Nel mentre o hai avuto bisogno di pratiche
aggiuntive al sapore di rossetto fresco appena comprato?
Julian: Nel mentre. Siamo venuti insieme. Elisabeth:
Ok la signora ha avuto il suo bell’orgasmo, spero non
rompa per un po’. Julian: Sapessi quanto questa cosa
mi rende più leggero. Sei gelosa? Elisabeth: Non me
lo chiedere! Julian: Ma io l’ho fatto per un
obiettivo preciso. Elisabeth: Non ha importanza. Hai
goduto no? Julian: Ma anche tu… Elisabeth:
Smettila ti prego parliamo d’altro… Julian: Ho voglia
di te. Elisabeth: Lo credo bene ti sei scopato tua
moglie mica Rita Hayworth… Julian: Perché fai così?
Elisabeth: Sono tre giorni che non mi vedi e non ti sei
degnato neanche di mandarmi un misero messaggio. Se non
fossi stata io… Julian: Ci eravamo detti solo in caso
di cataclismi ricordi? Elisabeth: E questo come lo
consideri? Il fatto è che sono stata io a mandarti il
primo messaggio. Mi chiedo se non lo avessi mandato…
Julian: Mi hai solo anticipato di qualche minuto.
Elisabeth: Era già tra le tue braccia? Julian: No,
eravamo seduti al ristorante… Comunque ora voglio
recuperare…
Elisabeth: Vuoi recuperare perché la
signora ci ha concesso qualche ora di svago? Julian:
Voglio recuperare perché ti amo. E poi non credere che
mi sia divertito. Elisabeth: Oh poverino… Come
funziona la cosa? Ti scopi tua moglie e poi vieni a
piangere sulla mia spalla? Julian: Elisabeth.
Elisabeth: Scusa non volevo… Anzi sì, voglio fartela
pagare… Come è stato? Hai notato differenze? Julian:
Non c’è paragone! Elisabeth: Lo dici perché ci sono
io ora davanti a te. Julian: Lo giuro. Elisabeth:
Ti ha accolto bene? Era già bagnata? O hai dovuto
prepararla? Julian: Elisabeth ti prego! Me lo dovevo
aspettare, a volte essere sinceri… Elisabeth: Non è
una questione di dire o non dire, è che hai fatto
l’amore con tua moglie… Stop! Julian: Mi ami?
Elisabeth: Non me lo chiedere… è ovvio che ora ti odio.
Julian: Non fare così… Elisabeth: Io sono una donna
che si concentra sui dettagli. Questo lo sai! Ecco ora
sto immaginando il tuo sesso che entra… Capisci?
Julian: Ma perché ti fai del male? Elisabeth: Sei tu
che mi fai del male…
LA DONNA SI ALZA.
Elisabeth: Scusa è passata l’ora e sono maledettamente
in ritardo. Julian: Elisabeth aspetta. Elisabeth:
Mi faccio sentire io, non chiamarmi ok? Julian: Ok.
Ciao tesoro. Elisabeth: Ciao.
LEI SI
ALLONTANA MA NON SI VOLTA. JULIAN RIMANE SEDUTO.
*****
LUNEDI’ 19
MARZO 2018. ORE 7:30 P.M. JULIAN E’ A CASA. SQUILLA IL
TELEFONO.
Elisabeth: Cosa fai Mister Amatore?
Julian: Che bella sorpresa, stavo miseramente
scongelando un hamburger e qualche patatina fritta.
Elisabeth: Che tristezza. Julian: Senza di te, non mi
do alla pazza gioia. Tu dove sei? Elisabeth: A casa.
Julian: Ma lui c’è? Elisabeth: Sì è nella sua
stanza, io invece sono in bagno e stavo preparandomi per
uscire. Julian: Fai attenzione potrebbe sentirti!
Elisabeth: Tranquillo non credo che muoia dalla
curiosità di farlo! Comunque sto uscendo… Julian: E
dove vai? Elisabeth: Gli ho detto che ho ricevuto un
messaggio da una mia collega a letto con una brutta
influenza e che ho un appuntamento con lei per farmi
consegnare dei documenti perché domani non verrà in
ufficio. Una roba da un’ora massimo. Julian: E invece
dove vai? Elisabeth: Vengo da te! Julian: Pazza!
Elisabeth: Dico sul serio. Julian: Ti sento decisa.
Ho imparato a non contraddirti in questi casi.
Elisabeth: Ecco bravo! Mica mi è passata sai? Devo
vendicare il mio onore! Non mi va giù l’idea che hai
fatto l’amore con tua moglie! Julian: Ancora?
Elisabeth: Non la smetterò finché non ti sento mio.
Julian: Vuoi che ci incontriamo da qualche parte?
Elisabeth: Ascolta non posso stare molto al telefono.
Dammi l’indirizzo e tra meno di mezz’ora sono lì. Tu
intanto goditi in santa pace il tuo hamburger.
Julian: Ok. Ma ti preparo qualcosa? Mangi con me?
Elisabeth: Ho altro a cui pensare, scusa. Chiudo.
*****
LUNEDI’ 19 MARZO 2018.
ORE 8:05 P.M. ELISABETH ATTRAVERSA IL PICCOLO GIARDINO
DI CASA MAILER ED ENTRA. Julian: Amore, credevo ti
fossi persa. Elisabeth: Il navigatore mi ha fatto
fare il giro del mondo. Julian: Anche lui è contro di
noi… Elisabeth: Ha la voce di donna, durante il
tragitto tortuoso pensavo seriamente che fosse quella di
tua moglie… Che direbbe se mi vedesse qui? Julian:
Nulla perché le mancherebbero le parole! Elisabeth:
Che pensi? La Signora Ficcanaso mi avrà visto?
Julian: Spero di no. Elisabeth: Avevo il fiatone sai?
Ci ho pensato due volte prima di scendere dalla macchina
e suonare il campanello. Julian: Ti ha vista qualcuno
mentre attraversavi la strada? Elisabeth: Un tizio
con il cane a passeggio, chissà forse è il marito della
Hernandez. Julian: Non hanno un cane, comunque dai,
ora sei qui!
LA DONNA PRECEDE JULIAN E SI LASCIA
ANDARE SUL DIVANO DELLA SALA. PORTA UN SOPRABITO ROSA
SALMONE E SOTTO UNA CAMICIETTA NERA TRAFORATA SENZA
REGGISENO E UNA GONNA PIUTTOSTO CORTA DELLO STESSO
COLORE. Elisabeth: Carino qui, complimenti hai una
bella casa! Julian: Ma Dio mio, sei tu che sei
splendida. Elisabeth: Sorpreso? Julian: Mai visto
un incanto simile. Elisabeth: Guardami allora!
Saziati gli occhi! Ne avrai sicuramente bisogno dopo un
week end con tua moglie! Julian: Amore mi sorprendi…
Elisabeth: Ti sorprenderò sempre… Solo una cosa so fare,
ovvero stregare gli uomini! Se mi mandi tua moglie le
insegno la tecnica! Julian: Sei la donna dai mille
volti e un solo gusto… quello della sensualità
disarmante. Elisabeth: Sono io stasera che devo
recuperare. Julian: Altro che recupero qui hai
sorpassato tutti, anche Miss Mondo! Elisabeth: Oh
grazie, adoro i complimenti, diventano sangue caldo
nelle mie vene. Julian: Non ti tocco per non
scottarmi. Elisabeth: Sono solo un’amante che oggi ha
saputo che il suo uomo porta la moglie a cena fuori e
poi ci fa l’amore alla grande comprensivo d’orgasmo
riappacificante. Julian: Tesoro perdonami… Ma sei
uscita così? Elisabeth: Ti ho già risposto!
Julian: E tuo marito ti ha vista? Elisabeth: Oddio
Julian sei noioso, sempre le stesse domande. Certo che
mi ha vista! Prima di uscire, da brava mogliettina sono
andata nel suo studio e l’ho salutato con un bacino
sulla guancia. Julian: E lui? Elisabeth: Si è
informato a che ora sarei tornata. Si preoccupava della
solita pratica serale... Ma quando gli ho detto che
sarei stata di ritorno dopo un’ora si è tranquillizzato.
Julian: Non capisco. Elisabeth: Non devi capire,
anzi devi solo capire che mi sono fatta bella per te.
Punto! Julian: Ma come è possibile che creda che ti
sia vestita così per andare da una tua collega con
l’influenza? Elisabeth: Tu non sei lui e non puoi
metterti nei suoi panni. Ora fai il perfetto padrone di
casa, offrimi qualcosa… Julian: Ho una buona birra in
frigo. Elisabeth: Tesoro qualcosa di più forte no?
Julian: Bourbon?
LA DONNA ANNUISCE E SI GUARDA
INTORNO. ACCAVALLA LE GAMBE DA PERFETTA FEMME FATALE.
LUI PREPARA I DUE BICCHIERI. Elisabeth: È stata una
pazzia venire qui vero? Julian: Ormai non mi
sorprendi più.
I DUE ACCENNANO AD UN BRINDISI.
Elisabeth: A cosa brindiamo? Julian: A noi tesoro, al
nostro amore infinito. Elisabeth: Tutto qui?
Julian: E a cosa allora? Elisabeth: Credevo alla mia
calza di seta! Julian: Ti avverto fin da ora che non
varcherai quella soglia intatta. Elisabeth: Credi che
sia venuta a prendere dei documenti per domani?
I
DUE SI BACIANO. LEI SI ALZA DI SCATTO. Elisabeth: Dai
ora fammi vedere la tua bella casetta. Julian: Ma è
un caos qui! Elisabeth: In una casa con dei bambini
sarebbe preoccupante il contrario.
I DUE FANNO IL
GIRO DELLA CASA. SULLO STRETTO CORRIDOIO ELISABETH SI
APPOGGIA CON LE SPALLE AL MURO. Elisabeth: Mi
vorresti qui? Julian: Ti vorrei ovunque.
Elisabeth: Non ti disturba? Julian: Quando sono con
te non penso ad altro. Elisabeth: Guardami senza
toccare. Julian: Non ci riesco. Elisabeth: Eh no
mio caro! Stasera Miss Mondo te la devi sudare!
L’UOMO LA BACIA ARDENTEMENTE SUL COLLO. LEI LO
ALLONTANA. Elisabeth: Non ti sento a disagio… eppure
sono entrata in questa cosa con la delicatezza di un
elefante. Julian: Infatti mi domandavo il motivo… e
perché non hai voluto incontrarci fuori… Elisabeth:
Non lo immagini? Julian: Credo di essermi dato la
risposta giusta. Elisabeth: Adoro gli uomini sono
sempre così dissacranti! E tu in qualità di degno
rappresentante confermi la mia tesi! Julian: Quanti
ne conosci così? Elisabeth: Dai fammi vedere la
camera da letto e poi ti dico.
I DUE ENTRANO
NELLA STANZA DA LETTO. Elisabeth: Direi essenziale…
Julian: Non è di sicuro in stile Regency. Elisabeth:
Oh no, ma per noi è carica di intrigo e trasgressione.
Julian: Allora mi sono dato la risposta giusta.
Elisabeth: Abbiamo davvero un quarto d’ora, ora sta a te
decidere… Julian: Così perfetta per un quarto d’ora
soltanto? Elisabeth: Accontentati! Anzi immagina che
ci sono volute due ore in bagno per prepararmi con
annesso marito in casa a questo incontro super veloce.
Julian: Non ho parole. Elisabeth: Mi vuoi qui?
Julian: Cosa vuoi che ti dimostri? Elisabeth: Che hai
fatto l’amore con lei solo per scoparmi meglio!
LA DONNA SI TOGLIE IL SOPRABITO E LO LANCIA SUL LETTO.
LA GONNA E’ TALMENTE CORTA CHE LASCIA INTRAVEDERE IL
BORDO DELLA CALZA NERA. DALLA CAMICIETTA SI NOTA LA
PELLE BIANCA DEL SENO. Julian: Non posso crederci, ma
sei vera? Elisabeth: Toccami per controllare.
Julian: Sei carica di piacere. Elisabeth: Sono piena
d’amore. Julian: Dimmi che hai fatto questa pazzia
per me! Elisabeth: Tesoro l’ho fatta anche per me.
Oggi mi hai ridotta come uno straccio per pavimenti.
Julian: Se tutti gli stracci fossero così… Elisabeth:
Allora sbattimi, prendimi, sgualciscimi… Julian: Non
chiedo altro… Elisabeth: Mi vuoi sul tuo letto
matrimoniale? Julian: Conosci una trasgressione più
forte? Elisabeth: Lo sai vero che ti sto mettendo
alla prova! Julian: Non hai bisogno di prove.
Elisabeth: Non tutti gli uomini lo farebbero. Julian:
Io non sono tutti. Elisabeth: Ti amo!
L’UOMO
LA STRINGE INTENSAMENTE E POI LA DISTENDE SUL LETTO.
Elisabeth: Dimmi che le lenzuola odorano di voi.
Julian: Sei pazza. Elisabeth: Non conosco altro modo
per sentirti mio. Julian: Ti amo Elisabeth.
Elisabeth: Ti eccito io o il fatto di fare l’amore qui
con una donna diversa da tua moglie. Julian: Le cose
non sono divisibili. Elisabeth: Sì prendimi e dimmi
che da questa sera sono ufficialmente un po’ più amante
e lei un po’ meno moglie. Julian: Non ti seguo, ma è
bellissimo stare dentro di te. Elisabeth: Sì amami…
sbattimi l’anima… toglimi il respiro… Sei venuto dentro
di lei vero? Julian: Sì! Elisabeth: Giurami che
non lo farai più. Julian: Te lo giuro. Elisabeth:
Da oggi in poi entrerai solo qui dentro. Quell’altra te
la scordi. Capito? Julian: Qui dentro ci svernerò…
Sei il mio nido caldo, la mia tana bollente. Ti voglio
amore mio. Elisabeth: Dai allora… più forte… non
rallentare… Ecco così… Annusa il suo cuscino… Segui il
mio movimento… Julian: Sììì… Elisabeth: Gridalo
che non c’è paragone! Che non vale neanche un’unghia del
mio piede! Julian: E tu dimmi che quando torni a casa
farai l’amore con tuo marito! Ora mi eccita anche questo
di te! Elisabeth: Lo farò… non lo farò chissà!
Julian: Perché dovresti saltare proprio stasera?
Elisabeth: Perché sto cercando il momento magico per
l’esplosione. Quel frammento labile tra verità e bugia.
Julian: Oh sì, le bugie mi eccitano! Elisabeth: Anche
a me, e allora ti dico che lui non ha creduto neanche
per un attimo alla bugia della collega. Anzi quando l’ho
baciato si è preoccupato che non mi sporcassi con il
rossetto. Julian: Oddio sei fantastica! Sai cosa
penso? Che non è vero che fate l’amore ogni sera. Non
saresti così calda! Elisabeth: Oh sì amore pensalo!
Julian: È vero? Elisabeth: Julian ti amooo… Come una
gatta voglio lasciare il mio odore per tutta la tua
casa. Julian: Si alziamoci… Elisabeth: Voglio
strofinarmi su tutte le pareti! Julian: Amore
aspetta. Non resisto più… Spingo! Vengo! Dio come sei
accogliente. Elisabeth: Raggiungiamolo insieme sì…
Julian: Ti amoooo… Elisabeth: Sì amore, non uscire
vieni dentro, bagnami l’anima… Julian: Eccomiiiii…
|
CONTINUA


Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è
puramente casuale..
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