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RACCONTI D'AUTORE

Adamo Bencivenga
PROSSIMA FERMATA
DOXVILLE 7
New York, stazione di Flushing Main.
Venerdì 16 Febbraio. Il treno delle 17:32 è pieno di pendolari
stanchi, ansiosi di lasciarsi alle spalle la settimana lavorativa.
Julian ed Elisabethh, per ora due perfetti sconosciuti, siedono uno
di fronte all’altra nel vagone centrale, immersi nei loro pensieri,
ignari che un incontro casuale sta per intrecciare le loro storie.

.GIOVEDI’ 15 MARZO 2018. ORE 5:01 P.M. JULIAN E’
SOTTO LA SPEEDEXP. VEDE USCIRE ELISABETH E LE VA
INCONTRO. Elisabeth: Oh ma adesso il signore mi spia
anche al lavoro! Julian: Passavo di qua.
Elisabeth: Tutto bene? Ieri non ci siamo sentiti ed io
non ho osato mandarti un messaggio. Julian: Hai fatto
bene tesoro. Oggi addirittura è venuta in ufficio a
trovarmi… Elisabeth: Il cerchio si stringe…
Julian: Mi ha chiesto testualmente “E se ora venisse la
tua bella cliente? Come ti comporteresti?” Ho risposto
che non avrei avuto alcun problema! Elisabeth: Mamma
mia che bugiardo che sei! Ti si allunga il naso a forza
di mentire. Ti prego non farlo mai con me… Julian:
Poi ha voluto vedere i tuoi documenti, si è concentrata
sulla foto, ma non so se ha memorizzato il tuo nome e
l’indirizzo.
I DUE INIZIANO A CAMMINARE VERSO
WASHINGTON SQUARE. Elisabeth: Va bene… male che vada
me la troverò sotto casa stasera! Julian: Allora
rimani bella così, deve almeno rendersi conto che suo
marito ha degli ottimi gusti in fatto di donne.
Elisabeth: L’amante è per definizione bella! Julian:
… e vogliosa… Elisabeth: Però ora lei sa il mio nome
ed io non so il suo… Mi fai pareggiare? Julian: Si
chiama Joselyn… Elisabeth: La signora Joselyn vuole
la guerra? E allora che guerra sia! Julian: Ti sento
abbastanza combattiva… Elisabeth: Scusami tesoro se
te lo dico, ma tua moglie da un fatto semplicemente
insignificante sta montando una tragedia. Lo sta vivendo
come una pura ossessione! In fin dei conti sa che hai
solo dato un passaggio ad una tua cliente. Null’altro!
Julian: Purtroppo è gelosa anche dell’aria che respiro e
non riesce a vivere nel dubbio. Elisabeth: La signora
Joselyn avrà pane per i suoi denti allora! Julian:
Cosa intendi fare? Elisabeth: Quello che hai detto
tu! Se veramente dovesse venire da me mi presenterò in
maniera smagliante, altro che femme fatale! Julian:
E poi? Elisabeth: Le dirò che per tenersi un uomo,
non serve eliminare tutte le donne che incontra, ma
cercare di essere la più affascinante di tutte le altre!
Julian: Adoro questo tuo carattere! Elisabeth: Tu
come ti senti? Julian: La buriana non è ancora
passata. Sono ancora con la valigia pronta sulla porta.
Elisabeth: Il momento è critico e non dobbiamo fare
errori. Quindi ora lasciami andare, anche perché voglio
passare in quel negozio di lingerie che ti dicevo.
Julian: Non serve madame.
A QUEL PUNTO DALLA SUA
CAPIENTE VENTIQUATTRORE L’UOMO TIRA FUORI UN GRAZIOSO
PACCHETTINO CON UN NASTRO ROSA. LA DONNA E’
DISORIENTATA. Elisabeth: Ma davvero? Non ci posso
credere! Julian: Scartalo tesoro. LE MANI DI
ELISABETH TREMANO, LUI L’AIUTA A SCARTARE IL PACCHETTO.
Elisabeth: Oddio sì, è proprio il completo in vetrina di
cui mi sono innamorata, ma come hai fatto? Julian:
Beh semplice sono entrato e ho preso il completo più
intrigante di tutto il negozio. Elisabeth: Beh dai
non esagerare, il colore lo sapevi… Ma amore ti è
costato tantissimo… Julian: Questo ed altro per te.
Elisabeth: Non ci posso credere.
MENTRE LO AMMIRA
E ACCAREZZA QUELLA SETA ALLA DONNA ESCE SPONTANEAMENTE
UNA LACRIMA. Julian: Beh dai ora non fare così…
Elisabeth: Amore mio, ma lo sai che nessuno mai mi aveva
fatto un regalo così importante? Julian: Beh lo sai
che c’è sotto uno sporco conflitto di interesse! Giuralo
che lo indosserai solo per me! Elisabeth: Ovvio amore
mio, solo per te! Non vedo l’ora di farmi vedere da te.
Julian: Sai… prima ripensavo alla tua frase: “Ci credo
sì… se ti amo ci devo credere…” Ecco questa è la
dimostrazione che mi ami davvero… Elisabeth: Ed è
proprio quello che non riesce a capire tua moglie. Devi
dirle che l’amore non si chiede, l’amore si dà…
Julian: Sei unica Elisabeth. Elisabeth: Forse ho solo
imparato qualcosa di più nella vita. “Più chiedi e meno
hai…” Diceva mia nonna. Julian: Lei è incredibilmente
insicura e mi ha sempre scaricato le sue ansie…
Elisabeth: Il fatto che tu me lo dica è un passo avanti.
Julian: Lo dico perché solo ora posso fare paragoni. Ma
dove eri nascosta? Dove sei stata tutto questo tempo?
Elisabeth: Forse nel tuo cuore… Julian: Mi disarmi…
Elisabeth: Ora andiamo però… Grazie ancora per il
bellissimo regalo. Julian: Grazie a te che mi hai
fatto tornare la voglia di fare una regalo ad una
incantevole donna. Elisabeth: Ci sentiamo domani?
Julian: Oramai stiamo affidando tutto al caso.
Elisabeth: Se mi vuoi chiamare manda prima un messaggio
e chiama solo dopo aver letto la mia risposta. E tu non
fare passi avventati ok? Io sono completamente tua! Ora
allontanati per favore, altrimenti urlo e dico a tutti
che mi stai importunando… Julian: Ti amo.
Elisabeth: …alla prossima svolto l’angolo.
LUI LA
VEDE ALLONTANARSI, SA CHE PER TRE GIORNI NON LA VEDRA’.
HA UNA BRUTTA SENSAZIONE, COME SE LA STESSE TRADENDO.
PER DOMANI VENERDI’ HA PRESO UN GIORNO DI FERIE ED HA
PROMESSO A SUA MOGLIE UN WEEKEND LUNGO IN UNA SPLENDIDA
LOCATION. DOMATTINA ANDRANNO NEL NEW JERSEY DOVE SUA
MOGLIE HA PRENOTATO UNA STANZA PER DUE NOTTI AL SEAVIEW
HOTEL. UN ELEGANTE RESORT CON CAMERE RAFFINATE IMMERSE
IN UN MERAVIGLIOSO CAMPO DI GOLF. PRIMA PASSERANO DAI
NONNI E DEPOSITERANNO LA PROLE. *****
VENERDI’ 16 MARZO 2018. ORE 8:30 P.M. RISTORANTE DEL
SEAVIEW HOTEL. JULIAN E JOSELYN SONO SEDUTI DI FRONTE AD
UNO SPLENDIDO PANORAMA.
Julian: Allora? Ora sei
più tranquilla? Come stai? Joselyn: Come vuoi che
stia? Penso sempre a quella donna. Julian: Non riesci
a togliertela dalla mente? Joselyn: Ma proprio ad una
cliente così bella dovevi dare un passaggio? Julian:
Non me la sono scelta. È stato solo un caso. Joselyn:
Dimmi di lei… Julian: Dai ora non ci pensare…
Joselyn: Non posso non pensarci! So solo che si chiama
Elisabeth. Quante volte l’hai vista? Julian: Non
ricordo, sarà venuta due tre volte in ufficio.
Joselyn: E poi? Julian: Poi cosa? Joselyn siamo qui,
guarda che bel panorama, è un posto incantevole, non
roviniamo questa serata e godiamoci questo week end.
Joselyn: Non ci riesco. Julian: Cosa vuoi che ti
dica? Joselyn: Dimmi la verità! Dimmi quante volte
l’hai incontrata. Solo in ufficio o anche fuori oltre
che in quel parcheggio. Julian: Ok, ma poi smettiamo
di parlare di lei? Joselyn: Tu dimmi e poi ci penso.
Julian: Quella volta al Trendy è stato un caso. Se
avessi avuto una relazione segreta non avrei dato
certamente appuntamenti il sabato mattina, ma ti rendi
conto? Joselyn: A questo ci avevo pensato, ma tu sei
cambiato, qualcosa è successo, ti prego. Quell’incontro
è semplicemente la coda dei miei dubbi. Credi che mi
diverta ad essere insistente? Julian: Perché sono
cambiato? Joselyn: Una donna le sente certe cose!
Julian: Va bene allora ti dico che l’ho incontrata
quelle due volte in ufficio e una volta alla Stazione di
Flushing Main. Joselyn: Ecco, vedi? Questo non me lo
avevi detto! Allora l’hai vista quattro volte!
Julian: E che importanza ha? Joselyn: Lo sai tu! Ti
piace? Julian: E’ una bella donna. Joselyn:
Rispondi, ti piace? Julian: Sì, ma non significa
nulla, mi piace anche Sharon Stone se è per questo!
Joselyn: Quindi ti piace, ci vorresti provare, ma credi
sia irraggiungibile. Julian: Smettila Joselyn, sono
esausto! Joselyn: No che non la smetto! Oppure ci hai
già provato. Vi siete baciati? Che vi siete detti alla
stazione? Julian: Le solite cose che si posso dire
tra due persone che si conoscono a malapena… Joselyn:
Ha preso il tuo stesso treno vero? Julian: Sì
Joselyn: Quindi avete continuato a parlare? Julian:
Io ho parlato un po’ di me e lei mi ha raccontato un po’
di sé, tipo che è sposata, che non ha figli, che li
desidera ecc. ecc. Joselyn: E perché non hanno figli?
Julian: Chiedilo a lei… Joselyn: Quindi una vita
monotona, si annoia e cerca qualche diversivo…
Julian: Stai facendo tutto tu! Come finisce questo film?
Joselyn: Non voglio pensarci, ma non mi prendere per
matta, ho solo voglia di sapere. Lo penseresti anche tu
che non si incontra per caso una persona per ben due
volte in una città così grande come New York! Julian:
Ma è successo. Credi che in qualche modo la stia
seguendo o abbia fatto in modo di incontrarla?
Joselyn: Ma forse è lei che segue te! Non credo che tu
non ci abbia pensato! E tu ammaliato dal suo fascino non
ci fai caso, oppure non riesci a dire di no. Ma sono
convinta che tra voi ci sia qualcosa. Julian: E’ una
persona elegante, a modo, ma da qui a pensare che ci
voglia stare insieme è troppo. Joselyn: Per lei
lasceresti me ed i bimbi? Julian: Vedi che non
ragioni? Non ho mai pensato di lasciarti. Joselyn:
Allora diciamo che è solo una infatuazione, vero?
Julian: Joselyn ti prego. Smettiamola. Joselyn: No,
lei non è solo bella ed elegante, ma è anche una signora
di classe ed ha charme da vendere! Julian: Come fai a
dedurlo da una semplice foto da passaporto! Joselyn:
Perché l’ho vista! Julian: Cosa??? Joselyn: Sì
l’altra sera ho frugato nella tua ventiquattrore ed ho
visto i suoi documenti. Julian: Ah bene! Joselyn:
Ho memorizzato il suo indirizzo e ieri pomeriggio l’ho
aspettata davanti casa. Julian: Quindi la mattina
quando sei venuta in ufficio era tutta una finta.
Joselyn: Perdonami, ma io non sto nella pelle. Insomma
l’ho vista, me ne sono fatta un’idea. Era mio diritto
no? E ora credo che ogni uomo dotato di un minimo di
gusto possa perdere la testa per lei. Julian: L’hai
fermata? Joselyn: No, non ti avrei mai fatto fare una
figuraccia del genere almeno fino a quando ho dei dubbi.
Julian: E cosa hai fatto? Joselyn: Mi sono
appostata, ho aspettato. Non credevo di incontrarla, ma
poi l’ho vista spuntare dal fondo della strada. Ero
sicura che fosse lei. Allora sono scesa dall’auto e l’ho
guardata da vicino fino a che non è rientrata in casa.
Credo venisse a piedi dalla stazione. Julian: E lei
ti ha vista? Joselyn: No, andava di fretta.
Julian: E cosa avresti voluto dirle? Joselyn: Che ci
sono tanti uomini al mondo e di girare alla larga da mio
marito! Julian: Ora sei più contenta? Joselyn: No,
perché non gliel’ho detto. Julian: Vorresti?
Joselyn: Io tengo a te. Vorrei tanto crederti.
Julian: Credevo ti fosse passata… Joselyn: Un po’ sì.
Ora che ti ho detto questa cosa mi sento meglio.
Julian: Stasera sei splendida. Joselyn: Grazie, in
qualche modo dovrò pure difendermi no? Julian:
Ascolta cara, in caso ti devi difendere da tuo marito,
ma non dai fantasmi vestiti da donna. Joselyn: E come
faccio? Io sono impegnata con i bambini tutto il giorno
e con te passo solo qualche ora la sera. Julian:
L’idea di venire qui ad esempio è stata tua. Joselyn:
Mi stai dicendo che ci siamo adagiati ed abbiamo bisogno
di rinvigorire il nostro rapporto? Julian: Ecco
questo mi sembra un modo di ragionare. Joselyn: Non
ti piaccio più? Julian: Potrei domandartelo anche io
se ti piaccio, ma lo sai che non è questo il punto.
Joselyn: Vorrei tanto crederti! Julian: Devi credere
in te stessa. E non devi dare nulla di scontato.
Joselyn: Mi stai dicendo che il pericolo potrebbe stare
sempre dietro la porta? Julian: Ti sto dicendo che se
uno di noi due dovesse avere una relazione clandestina
le cause sono da ricercare dentro di noi. Joselyn:
Quindi è vero! Ti ho stancato! Se frequenti quella donna
è colpa mia! Julian: Joselyn per favore. Joselyn:
La verità è che per te ora valgo solo come madre, ma non
più come donna! Julian: Non ho detto questo, ti prego
non stravolgere tutto quello che dico. Ora mi hai
stancato tu! Joselyn: Se ti arrabbi non mi aiuti a
capire. Julian: Non sono mai stato così disponibile
con te come in questi ultimi giorni! Joselyn: Ho
capito la lezione, ma devi essere tu a cancellare dal
mio cervello quella donna. Julian: Ok lo farò.
Joselyn: Quindi è nel tuo cervello ormai? Julian: No,
lei no, forse la classe, il fascino che emana… Ma tu sei
la donna che ho sposato, la donna più importante!
Joselyn: Allora fammi sentire importante. Julian: Non
saremmo qui. Joselyn: Questo l’ho apprezzato. Hai
subito accettato la mia proposta. LUI LE PRENDE LA
MANO. IN QUEL MOMENTO SENTE IL TELEFONO VIBRARE.
Julian: Mi scusi un attimo? Joselyn: Adoro questa
ritrovata cortesia…
JULIAN VA IN BAGNO E LEGGE IL
MESSAGGIO DI ELISABETH APPENA ARRIVATO. Elisabeth:
“Tutto bene?” Julian: “Sì Tesoro e tu?”
Elisabeth: “Bene. Volevo sentirti. Dove sei?” Julian:
“A cena. Ti amo. Ascolta… È giunto il momento di
chiederti quel permesso che tu sai.” Elisabeth:
“Avevo detto strettamente necessario, ricordi?”
Julian: “Lo è.” Elisabeth: “Stasera?” Julian: “Sì,
le cose si stanno mettendo per il verso giusto.”
Elisabeth: “Dal mio punto di vista si stanno mettendo
male, ma va bene. Mi fido di te.” Julian: “Grazie.”
Elisabeth: “Lunedì voglio vederti, amore.” Julian:
“Anche io.” Elisabeth: “Domani mandami un messaggio e
dimmi come è andata.” Julian: “Lo farò, grazie
ancora.”
JULIAN CANCELLA I MESSAGGI E TORNA AL
TAVOLO. Joselyn: Come ti senti ora? Julian:
Pensavo che stasera potrebbe essere una serata magica.
Joselyn: Vuoi il mio permesso? Guarda che sono sempre
tua moglie, fino a prova contraria. Julian: Sì ma
ultimamente… Joselyn: Te lo meritavi, no? Julian:
Grazie allora. Joselyn: Grazie a te.
I DUE
FINISCONO DI CENARE, FANNO UNA PASSEGGIATA MANO PER MANO
PER IL GREEN E POI RIENTRANO IN ALBERGO. ORA SONO SEDUTI
NELLA TERRAZZA SORSEGGIANDO LEI ACQUA TONICA E LUI
WHISKY. Joselyn: Beh ora sono davvero in imbarazzo.
La figura dell’amante non mi compete e poi non saprei
proprio da dove iniziare. Julian: Joselyn le cose
migliori sono quelle spontanee. Joselyn: Sì ma le
mie cose spontanee non ti piacciono, sono sicura che
ultimamente fai paragoni. Julian: Stai ricadendo
nella stesso errore, devi pensare a te non alle altre.
Joselyn: Ma sei tu che ci pensi! Julian:
Smettila! Joselyn: Non sei più innamorato di me,
vero? Julian: Tu lo sei? Joselyn: Sì, no, non lo
so, ma io non aiuto il caso a farmi incontrare altre
persone… E se ora mi alzassi e ti baciassi? Julian:
Sono secoli che non lo fai. Joselyn: Lo
apprezzeresti? Julian: Se continui a chiedermelo
credo proprio di no. Alzati dai e vieni qui! Joselyn:
Mi lasci andare prima in bagno? Julian: Sei bella
così! Joselyn: No, voglio essere la migliore!
Julian: Mmm chissà allora cosa mi aspetta stasera.
Joselyn: Nulla di particolare, solo un po’ di rossetto
color ciliegia. Che dici mi starà bene? Julian: Non
lo so, ma non conosco amanti senza rossetto. Joselyn:
Attenzione Mailer, non tradirti proprio adesso!
RIDONO. QUANDO LEI TORNA, LUI SI E’ ACCESO UN SIGARETTA.
IN EFFETTI SI SENTE NERVOSO. NON DEVE FALLIRE PERCHE’ SA
CHE DA QUESTA SERATA DIPENDE LA SUA RELAZIONE CON
ELISABETH. LEI LO CHIAMA. E’ DISTESA SUL LETTO E LO
ASPETTA. Julian: Sei splendida. Joselyn: La
vorresti tutti i giorni una moglie così? Julian: Dici
bella e disponibile? Joselyn: Né più e né meno di
come mi vedi. Julian: Affare fatto. Joselyn: Dai
non rimanere lì, vieni da me. Julian: Ai suoi ordini
splendida donna. Joselyn: Facciamo l’amore subito
vuoi? Julian: Se non siamo sincroni stasera ci sarà
anche la novità del rossetto. Joselyn: Allora ti
piace! Julian: Sì eccomi. Joselyn: Oh non credevo
di farti questo effetto.
FANNO L’AMORE.
Joselyn: Tesoro si, vieni dentro per favore… Julian:
E il rossetto? Joselyn: Baciami e consumalo!
Julian: Ma io… Joselyn: Tu niente. Ti aspetto.
Abbiamo sempre domani per altre pratiche… Julian: Va
bene, eccomi… Joselyn: Sì ora. Julian: Oh sì…
Joselyn: Dimmi che da oggi sarà sempre così bello.
Julian: Dipende anche da te. Joselyn: Allora amami…
Si ti sento… Insieme dai…
ORA SONO DISTESI SUL
LETTO. Joselyn: Scusa ma non posso non chiedertelo.
Julian: Cosa? Joselyn: Dimmi che non hai pensato a
lei. Julian: Anche tu non pensarci. Joselyn: Non
sarei stata così disponibile. Julian: Era tanto che
non sentivo questa sintonia, quasi quasi è stato un bene
che la Hernendez ti abbia fatto la spia. Joselyn: Non
scherzare col fuoco, te ne potresti pentire. Julian:
Una punta di gelosia equivale ad un pizzico di sale,
rende più appetitoso il cibo. Joselyn: Quindi allora
non sono da buttare… Julian: Mai detto! Siamo solo
un po’ arrugginiti. Joselyn: Occorre pensare anche a
noi oltre che ai bambini. Julian: Siamo stati bene
vero? Joselyn: Sì, ma domani non ti prometto niente,
i miei baci devi sudarteli. Julian: Va bene.
Joselyn: Ora fammi chiamare mia madre, voglio sapere
come sono stati oggi i ragazzi.
|
CONTINUA


Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è
puramente casuale..
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RACCONTI DI ADAMO BENCIVENGA
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