| |
HOME
CERCA
CONTATTI
COOKIE POLICY 
RACCONTI D'AUTORE

Adamo Bencivenga
PROSSIMA FERMATA
DOXVILLE 11
New York, stazione di Flushing Main.
Venerdì 16 Febbraio. Il treno delle 17:32 è pieno di pendolari
stanchi, ansiosi di lasciarsi alle spalle la settimana lavorativa.
Julian ed Elisabethh, per ora due perfetti sconosciuti, siedono uno
di fronte all’altra nel vagone centrale, immersi nei loro pensieri,
ignari che un incontro casuale sta per intrecciare le loro storie.

.VENERDI’ 30 MARZO 2018. ORE 3:15 P.M. PARK MOTEL.
ELISABETH CHIAMA JULIAN AL TELEFONO.
Elisabeth:
Amore sei in ufficio? Julian: Purtroppo sì, tu dove
sei? Elisabeth: Esci subito e vieni da me. È
un’emergenza! Julian: Ma scusa non capisco,
dove sei? Elisabeth: Non lo immaginerai mai…
Julian: Dimmelo dai, altrimenti come faccio a
raggiungerti? Elisabeth: Sono al Park Hotel nella
stessa stanza. Julian: Scusa, ma che fai lì?
Elisabeth: Corri amore ti prego. Julian: Ma stai
male? Elisabeth: Sì, male d’amore… Julian: Tu sei
pazza! Elisabeth: Julian. Voglio… Devo far l’amore
con te! Subito! Sbrigati ti prego! Julian: Non ci
posso credere. Sei sola? Elisabeth: E con chi dovrei
essere? Julian: Amore, ma io avevo promesso a
Joselyn… Elisabeth: Non me ne frega niente di tua
moglie, vieni subito! Julian: Tesoro renditi conto…
Mi metti in un mare di guai… Elisabeth: Sbrigati ti
ho detto, altrimenti vado a casa e faccio l’amore con
mio marito… Anzi no, chiamo il portiere qui
dell’albergo, è anche un bell’uomo e le divise mi
eccitano! Julian: Lo faresti davvero? Elisabeth:
Credi che non sia capace? Quando sono andata a prenotare
la stanza, mi ha fatto una radiografia… Julian: Lo
credo, una donna sola che affitta una stanza non è cosa
da tutti i giorni. Chissà poi come sei vestita! Ci ha
provato? Elisabeth: Lascia stare. Purtroppo voglio il
meglio in circolazione e quello sei tu! Julian: Non
credo proprio che ti accontenteresti di un portiere
d’albergo! Elisabeth: Non mi sfidare. Julian: No,
no sia mai! Elisabeth: Tu mi hai fatta
diventare così… Julian: Forse lo eri già…
Elisabeth: Non ti permetterei sai… Julian: Certe
volte mi è difficile riconoscerti! Elisabeth: Ecco
bravo, allo sbrigati! Julian: Ok ok faccio due
telefonate ed arrivo… ma ci impiegherò almeno un’ora con
questo traffico… Elisabeth: Prendi un elicottero, ti
aspetto… Vola…
*****
VENERDI’ 30 MARZO 2018. ORE 4:22 P.M. PARK MOTEL. LA
PORTA E’ SOCCHIUSA. JULIAN ENTRA NELLA STANZA 12 SENZA
BUSSARE. ELISABETH E’ COMPLETAMENTE NUDA, DISTESA SUL
LETTO.
Julian: Pazza, pazza, pazza… SI
BACIANO. Elisabeth: Pazza di te, ti prego non
parlare, amami. Te l’ho detto è un’emergenza, amami.
Sono già calda al punto giusto, non devi far nulla che
amarmi! Julian: Ma io… Elisabeth: Tu niente,
tesoro ora mi conosci meglio, io sono così. Alle volte
non resisto. Niente preliminari ho voglia di sentirti
dentro, a secco. Si bravo, così… Fammi tua amore.
Julian: Dio amore, ma sei bollente. Elisabeth: Al
telefono non mi credevi, continuavi a fare battutine…
Julian: Ora ti credo. Eccome! Elisabeth: Sono più
di due ore che sono qui. Cosa credi abbia fatto fino ad
ora? Julian: Mi pensavi? Elisabeth: Pensavo ad un
uomo passionale che non perde tempo. Avrà pure un
vantaggio essere amanti, no?
JULIAN SI DISTENDE
SU DI LEI. Julian: Allora dillo che ti mancavo,
dillo... Elisabeth: Ecco così mi piace, maschio vero.
Concentrati ora… Julian: Mi senti? Elisabeth:
Ancora sì, avevo deciso di non dirti niente, di non
disturbarti e lasciarti in pace. Venire qui, riprovare
le stesse sensazioni dell’altra volta e farlo da sola,
ma poi non ho resistito. Julian: Come da sola?
Elisabeth: Quando ho tanta voglia lo faccio da sola
tesoro. Non ti scandalizza vero? Julian: Oh no, ma
non conoscevo questo lato della tua sessualità.
Elisabeth: Ti ho sempre detto che con mio marito non
raggiungo l’orgasmo. Julian: Si questo lo sapevo.
Elisabeth: Mica c’è sempre un amante a disposizione! In
qualche modo devo pure fare, no? Julian: Non voglio
sapere altro, ti prego, ora ci sono io! Elisabeth:
Allora non smettere amore… Julian: Ogni giorno mi
sorprendi… Elisabeth: Ho provato da sola, ma sentivo
un vuoto enorme, una voragine dentro di me. Mancavi tu!
Julian: Hai fatto bene a chiamarmi… Elisabeth: Oddio
tesoro, si così, mi fai morire… Urlami che sono la tua…
Julian: Sei la mia femmina Elisabeth, sei accogliente
come una culla, calda come una tana… Elisabeth:
Segreta come un rifugio… Julian: Clandestina come
un’amante!
ORA SONO SOLO GEMITI D’AMORE. INVADONO
LA STANZA, POI ELISABETH HA UN SUSSULTO. Elisabeth:
Aspetta, non venire ora, ho un’idea. Voglio sentirti
meglio. Alzati, andiamo alla finestra… Julian: Cioè?
Elisabeth: Obbedisci non fare domande, ti prego!
Julian: Sei fantastica.
LEI SI ALZA, LO CONDUCE
PER MANO VERSO LA FINESTRA. Elisabeth: Che c’è di più
bello… Guardare questo panorama e sentirsi amata da
dietro… Ti prego stringimi, avvolgimi… Julian: Oddio
sì… Elisabeth: Anzi no, vuoi bendarmi? Julian: Non
serve se sei voltata. Elisabeth: Allora accarezzami,
guardami, baciami, prendimi… è bello non sapere il
momento quando entrerai. Julian: Amore sei bella, hai
un corpo fantastico. Un’anfora romana, un violoncello…
Elisabeth: Allora suona una sinfonia, voglio sentire la
quarta di Brahms. Julian: Voglio le tue corde, quelle
più profonde, quelle dell’anima. Elisabeth: Sono tue
amore mio. Ah sì… Dimmi che mi prenderai sempre così…
Julian: Amore, ovunque e in ogni modo. Elisabeth:
Ecco sì… Quando ti ho incontrato non sapevo che fossi un
ottimo amante… Mi è andata bene sai? Julian: Quindi
lo sapevi che saremmo andati a letto. Elisabeth: Sin
da quando mi hai sorretta su quella grata. Julian:
Dimmi che non è stato un caso incontrarti di nuovo…
Elisabeth: Assolutamente no, mettitelo bene in testa,
sono le donne che si fanno scegliere. Dio sto
impazzendo… Julian: Mai nessuno come me vero?
Elisabeth: Mai, mai, mai… sapevo che prima o poi avrei
trovato quello giusto… Sei meraviglioso uomo mio…
Julian: Non ti hanno mai amata così, vero? Elisabeth:
Oh amore, non riesco più a parlare… Julian: Tesoro ci
sono… Elisabeth: Aspetta, fammi sentire tutto il
maschio possibile. Amore sì… sono piena di te. Ti rendi
conto? Julian: Ti amo Elisabeth. Elisabeth: Questa
è l’unica medicina per il vuoto che sento. Julian:
Amore esplodo. Elisabeth: Esplodi con me, dentro di
me. Sì… Julian: Sì…
I DUE ORA SONO DISTESI SUL
LETTO. LUI ACCAREZZA IL SUO CORPO, LEI GUARDA IL
SOFFITTO. Elisabeth: Cosa hai detto a tua moglie?
Julian: Un’urgenza di lavoro. Elisabeth: Beh una
mezza verità! In effetti era un’urgenza, ma non di
lavoro! Julian: Comunque non ci ha creduto…
Elisabeth: Guai in vista? Julian: Credo proprio di
sì. Elisabeth: Mi spiace, ma avevo bisogno di te. Con
te è come fermarsi ad una stazione di servizio e fare il
pieno. Julian: Pieno d’amore? Elisabeth: D’amore,
di sesso, di trasgressione, di complicità… Julian: Tu
cosa hai detto a George? Elisabeth: Scordati George,
lui non è più un problema. Anzi non lo è mai stato.
Julian: Non capisco. Elisabeth: Alle volte mi
spaventa la tua ingenuità. Julian: Cioè?
Elisabeth: Ma secondo te un marito che non abbia altri
scopi, mi lascerebbe andare a casa dell’amante prima di
cena, vestita in quel modo e bevendo la scusa della
collega? Julian: Non credo. Elisabeth: E secondo
te, quando è certo della situazione, inviterebbe
l’amante di sua moglie a casa? Julian: Ma lui non sa
che siamo amanti! Elisabeth: Credi? Tesoro bello…
Vedi che sei ingenuo? Julian: Ma ti ha detto
qualcosa? Elisabeth: Non serve. Non può dirlo
comprometterebbe il nostro rapporto. Ieri mi ha detto
che gli hai dato l’impressione di essere un tipo
riservato e quindi affidabile. Poi mi ha chiesto quando
ti avrei rivisto. Sei in grado di tradurre? Julian: E
tu cosa gli hai detto? Elisabeth: Io sono stata
evasiva, perché non voglio la sua benedizione e non
voglio che me lo dica apertamente. Julian: Cosa
dovrebbe dirti? Elisabeth: Lui crede nei miracoli. Ci
ha sempre creduto! Vorrebbe che un bel giorno rientrassi
in casa e le dessi la bella novella. Ovvero che sono
incinta. Julian: Per questo si preoccupa che non lo
sappia mia moglie? Elisabeth: Quella era una
commedia, lui non vuole che si sappia in giro ed arrivi
alle orecchie di sua madre. Julian: Perché non vuoi
la sua benedizione? Elisabeth: Perché ti amo!
Julian: Vuoi dire che se tu rimanessi incinta lui
rivendicherebbe il merito? Elisabeth: Ovvio, è
comunque mio marito. Poi se succedesse veramente
dipenderà da noi. Julian: Ma non fate più l’amore!
Allora crede anche nello Spirito Santo! Elisabeth:
Tra noi le cose ormai sono chiare, sono io forse che non
ci volevo credere. Ora non serve più fingere e fare
l’amore tutte le sere. Serve solo che recito la parte
della brava moglie. Julian: Quindi pensi che anche
prima abbia favorito i tuoi incontri extra? È per questo
mi dici che ha sempre creduto nei miracoli?
Elisabeth: Julian ti prego! Julian: Hai mai fatto
l’amore con lui dopo che… Elisabeth: Si è successo,
ero ancora calda e lui non poteva non avvertirlo.
Julian: Quindi faceva l’amore con te solo per il
pretesto di rivendicare la paternità se fossi rimasta
incinta… Elisabeth: Tesoro io ho cercato di dirtelo
in mille modi. È anche per questo che falsificavo le sue
analisi illudendolo. Anche io stavo al gioco e recitavo
la stessa commedia. Julian: Ma ora le cose sono
diverse, vero? Elisabeth: Esatto. C’è solo un
problema ora, io sono innamorata di te. Julian: Mi
sembra di essere tornato ai primi giorni del nostro
rapporto quando temevo che tu venissi con me per un
secondo fine. Elisabeth: Te l’ho detto, amore. C’è
stato un incidente di percorso. Mi sono accorta di
amarti, per questo ho preteso precauzioni, oppure
abbiamo evitato di farlo, oppure lo abbiamo fatto in
altro modo. Ti ricordi quel giorno quando eravamo qui?
Ed io ho preteso di farlo solo in quel modo? Ecco era
uno dei miei giorni fertili. Julian: Lo so amore. Ti
amo anch’io. Elisabeth: Lui non si merita alcun
regalo da parte nostra. Julian: Eh già a questo
punto sarebbe davvero un regalo… Elisabeth: Ora
affronta tua moglie, ma mi raccomando nega finché puoi.
Julian: Perché non mi chiedi di lasciarla? Elisabeth:
Che senso avrebbe? Io voglio solo più libertà per
amarci. Con mio marito ci siamo riusciti, lui non è più
un problema almeno fino a quando non rimango incinta. Ti
avverto Julian se succedesse sarebbe la fine del nostro
rapporto! Julian: Ho capito, spero che non succeda
allora! Elisabeth: L’importante è essere chiari.
Julian: Ma tu mi ami, lo hai detto poco fa che c’è stato
un incidente di percorso. Elisabeth: Diciamo che ora
sono libera di amarti e sono nello stato d’animo giusto
per farlo. Non ho sensi di colpa verso mio marito.
Julian: Capisco… Quindi dici che ora bisognerà lavorare
su Joselyn? Elisabeth: Questo ora sta a te, ma finché
ci lascia in pace, non vedo perché si debba forzare la
situazione. Julian: Lo spero. Elisabeth: Cosa
speri? Julian: Lei non accetterà mai questa
situazione, ma spero almeno, se succedesse, che io possa
continuare a vedere i miei figli. Elisabeth: Non ti
illudere prima o poi occorrerà fare una scelta oppure
saranno gli altri a fartela fare. Julian: Ecco è
proprio questo il punto… Elisabeth: Non ci credi
vero? Julian: Sinceramente no, Elisabeth: E qual è
la soluzione? Julian: Lasciarla. Elisabeth: Non ti
preoccupare lo farà lei. E comunque se ti avessi visto
deciso te lo avrei già consigliato. Julian: Hai
ragione non sono affatto deciso. Elisabeth: Lo so
tesoro. Ormai ti conosco un po’. Tu confidi nel destino
e speri che lui prenda una decisione al posto tuo.
Julian: Ma che senso avrebbe lasciarla se non posso
averti? Elisabeth: Beh diciamo che ora hai conosciuto
il meglio, scusa la presunzione! Forse sei tu che non ti
accontenti più! Julian: Lasciarla per un’altra che
non sei tu? Elisabeth: Non essere troppo razionale.
Julian: Amore non voglio perderti… Elisabeth: Se fai
il bravo non mi perderai, questa è l’unica certezza.
*****
MARTEDI’ 3 APRILE
2018. ORE 5:25 P.M. STAZIONE DI FLUSHING MAIN, ELISABETH
E’ SEDUTA SULLA PRIMA CARROZZA IN ATTESA CHE IL TRENO
PARTA.
Joselyn: Buonasera, posso sedermi vicino
a lei? Elisabeth: Prego il posto è vuoto.
JOSELYN SI SIEDE E LE PORGE LA MANO. ELISABETH E’
SORPRESA. Joselyn: Salve, io sono Joselyn Mailer, lei
è la signora Elisabeth Richmond se non sbaglio. Mi
conosce vero? Elisabeth: Di nome sì, ma vedo che lei
mi conosce anche di persona. Joselyn: Sì ho avuto
modo di incontrarla una sera per caso, ma lei non mi ha
notata. Elisabeth: Si poteva presentare allora.
Joselyn: Allora non erano maturate certe convinzioni.
Elisabeth: Posso sapere di che tipo? Joselyn: Non lo
immagina? Elisabeth: Ero concentrata sul mio tablet,
in questo momento mi prende alla sprovvista.
Joselyn: Lei conosce mio marito, vero? Elisabeth: Sì
conosco Julian. È un caro amico conosciuto per caso
proprio su questa linea. Joselyn: Non mi prenda per
bigotta, ma questa vostra amicizia non mi fa dormire la
notte. Elisabeth: Cosa teme? Joselyn: Che tra voi
ci sia altro che una semplice amicizia. Elisabeth:
Non credo io sia la persona più adatta a chiarirle certi
dubbi. Ne ha parlato con suo marito? Joselyn: Sì ne
abbiamo parlato più volte, praticamente non gli do
tregua, ma ho la netta sensazione che si sia innamorato
di lei. Elisabeth: E come fa ad esserne convinta?
Joselyn: Beh diciamo che un po’ lo conosco e forse molto
più di lei. Elisabeth: Era solo una curiosità
femminile, mi piacerebbe tanto sapere come si comporta
un innamorato. Joselyn: Da quando la conosce il suo
umore è instabile, ha alti e bassi, alle volte adorabile
con i figli, ma subito dopo irascibile senza motivo.
Elisabeth: E con lei? Joselyn: Ripete che mi vuole
bene ma da tempo si è dimenticato la parola amore. I
suoi pensieri vanno altrove… E da quando l’ho vista so
dove sia quell’altrove. Elisabeth: Mi spiace, ma
credo di non esserne io la causa. Joselyn: Invece
penso di sì. Del resto lei è una donna molto
affascinante. Elisabeth: Crede quindi sia naturale
innamorarsi di una bella donna? Mi permetta di
dissentire, non credo che la bellezza sia vincolante e
soprattutto necessaria. Joselyn: Forse no, ma aiuta
sicuramente. Elisabeth: Se davvero ne è convinta non
credo che gli stia facendo una buona pubblicità…
Joselyn: Non naturale, ma può capitare… Ed a lui è
capitato! Posso chiederle in quali circostanze ha
conosciuto Julian? Elisabeth: Sono una cliente della
banca dove lavora suo marito. Poi per un caso fortuito
ci siamo incontrati davanti al suo ufficio e ultimo il
destino ha voluto farci incontrare nuovamente su questo
treno. Ed è qui che è nata la nostra amicizia.
Joselyn: Davvero un caso fortuito! Elisabeth: Cosa
crede invece che io sia rimasta folgorata dalla vista di
suo marito? Joselyn: Se non folgorata, ha accettato
comunque la sua confidenza. Elisabeth: Di solito non
chiedo documenti e stato civile per scambiare due
chiacchiere, mi basta capire se l’interlocutore è più o
meno una persona a modo. Joselyn: Se siete entrati
in confidenza credo abbiate degli argomenti in comune.
Elisabeth: Parliamo del più e del meno, facciamo passare
il tempo del viaggio, nulla che possa attentare alla
vostra vita coniugale. Joselyn: Mi sta dicendo che
non vi siete mai visti fuori da questo contesto?
Elisabeth: Oh no, è capitato prendere un caffè insieme,
certo! Joselyn: O magari la sua auto che fa le bizze
e guarda caso non parte in un parcheggio di un
supermercato! Elisabeth: Dice che non può succedere?
Joselyn: Dico che non servirebbe mentire come ha fatto
mio marito se non ci fosse stato nulla di male!
Elisabeth: Se ne è convinta, allora perché sta parlando
con me? Cosa vuole che le dica? Che ammetta una
relazione solo per farle piacere? Joselyn: Oh no, non
si scomodi la prego, ne andrebbe della sua reputazione.
Le volevo semplicemente comunicare che Julian, il suo
caro amico, ha una moglie e dei figli! Elisabeth:
Crede che non lo sappia? Ma ripeto non sono una rovina
famiglie anzi la nostra amicizia in qualche modo aiuta
il vostro rapporto. Joselyn: Crede che la debba
ringraziare per questo? Elisabeth: Lei sa meglio di
me che in una coppia, presa dalla quotidianità, non ci
sono le condizioni per aprirsi e parlare delle proprie
aspettative. Joselyn: Mi sta dicendo che mio marito
si è confidato con lei? Elisabeth: Più che confidarsi
mi ha parlato della sua famiglia. So ad esempio che
avete due bei bimbi e la vostra vita familiare viaggia
su un binario di amorevole tranquillità. Forse troppa!
Joselyn: Viaggiava… purtroppo da quando lei è piombata
nella vita di Julian qualcosa è cambiato. E quindi non
credo proprio che lei ci stia aiutando. Elisabeth:
Questo mi spiace, vuole che non lo frequenti più?
Joselyn: Vorrei che lui si dedicasse alla sua famiglia.
Elisabeth: Ascolti, non creda che io sia una donna
insensibile, non sono madre, ma certe cose le posso
capire. Joselyn: Quindi? Elisabeth: Voglio
venirle incontro… è possibile che Julian abbia, come
dire, avuto un’infatuazione e per questo motivo sia
distratto, ma se fosse davvero così a maggior ragione il
chiarimento lo dovrebbe chiedere a suo marito.
Joselyn: Ripeto è evasivo, quasi un muro di gonna, mi
lascia parlare, attutisce i colpi ed ho paura che alla
fine tutto questo ci porti ad una separazione. In quale
modo questa situazione esaspera entrambi. Elisabeth:
E questo lei non lo vorrebbe per i suoi figli. Vero?
Joselyn: Voglio essere sincera con lei. Julian non sa
che io ora sono qui a parlare con lei e non vorrei che
questo incontro facesse precipitare la situazione…
Elisabeth: Cosa teme? Joselyn: Amo mio marito!
Elisabeth: … per cui? Joselyn: Questo incontro è
frutto di una pura casualità… Elisabeth: Mi sta
chiedendo di essere sua complice? Joselyn: Julian mi
aveva promesso e giurato che non l’avrebbe più vista. Ma
non ha funzionato o forse sì ma poi ha avuto qualche
altra ricaduta. Elisabeth: Quindi ora sta cercando di
cambiare tattica… Le minacce non funzionano? Joselyn:
Vorrei solo che Julian si rendesse conto che nella vita
ci sono altri valori oltre a quello di mantenere
un’amicizia clandestina con una bella donna.
Elisabeth: Quindi le serve aiuto? Dovrei far opera di
convinzione nei suoi confronti? Joselyn: Se come dice
lei tra voi ci fosse solo una banale amicizia credo che
non le darebbe noia mettersi da parte. Elisabeth: Ma
un’amicizia non è un legame d’amore. Non credo ci si
possa lasciare tra due amici. E poi mi scusi non credo
di essere la sola donna al mondo, anche se mi mettessi
da parte il risultato non cambierebbe. Joselyn: Ma è
lei che ha un forte ascendente su Julian! Elisabeth:
Questo mi lusinga, ma non credo di meritare tanto.
Joselyn: Elisabeth, mi scusi se la chiamo così, ma una
donna sa e sente ed io non credo che tra voi ci sia solo
amicizia, come non credo che il vostro rapporto si sia
fermato ad un caffè in qualche bar del centro o che ci
sia stata pura casualità nei vostri incontri. La prego
non mi prenda per cretina! Elisabeth: Non lo farei
mai, ma ripeto io questo non posso smentirlo per il
semplice fatto che lei non ci crederebbe. Joselyn: Vi
siete visti venerdì? Elisabeth: Sì ci siamo visti e
so che Julian per liberarsi le ha inventato una scusa.
Joselyn: Un impedimento di lavoro… Elisabeth:
Ecco appunto, se fossi in lei mi concentrerei su questo…
ovvero perché lui sia costretto a dirle bugie. Sa… con
mio marito il rapporto è più aperto, quando sono tornata
a casa gli ho serenamente detto di essere uscita con
Julian. Joselyn: Lei non può pretendere che i vostri
rapporti vadano bene per tutte le coppie. Elisabeth:
No, infatti non lo pretendo, ma forse è proprio questo
che porta a questo tipo di incomprensioni. Joselyn:
Le chiama incomprensioni? Elisabeth: Credo che lei
sia una donna molto gelosa. Joselyn: Perché siete
usciti insieme? Elisabeth: Sono stata io a chiamarlo.
Avevo bisogno di parlare. È stata un’emergenza glielo
assicuro. Joselyn: Un’emergenza? Elisabeth:
Purtroppo ultimamente sto vivendo un periodo molto
difficile della mia vita ed avevo bisogno di confidarmi
con qualcuno che non fosse mio marito. Joselyn:
Allora anche lei nasconde qualcosa. Non è trasparente
come dice! Elisabeth: Non ho detto che tra me e mio
marito non ci siano problemi! Anzi… Comunque l’argomento
riguardava proprio mio marito e appunto i nostri
problemi. A Julian ho chiesto solo un consiglio. Tutto
qui. Joselyn: Ignoravo che mio marito fosse uno
psicologo! Elisabeth: Al di là del sarcasmo io sono
invece convinta che suo marito sia una persona sensibile
e soprattutto capace di ascoltare. Joselyn: Non
conosco queste capacità, di solito è distratto oppure fa
finta di ascoltare… o forse esercita la psicologia in
modo improprio… Elisabeth: Sta insinuando che tra me
e suo marito ci siano altri tipi di rapporti?
Joselyn: Non insinuo ne sono certa! Avete già fatto
l’amore? O sono ancora in tempo? Elisabeth: Vedo che
per lei è una discriminante forte! Joselyn: Non è una
discriminante! È un tradimento! Elisabeth: Ognuno usa
le parole più appropriate, per me ad esempio non lo
sarebbe. Joselyn: Lei con suo marito è padrona di
avere i rapporti più liberi di questo mondo, ma per me
non è così! Lo avete fatto o no? Elisabeth: Se ne è
certa perché me lo sta chiedendo? Joselyn: Lo avete
fatto? Elisabeth: Solo lei può saperlo, si faccia una
domanda e si dia una risposta. Se suo marito è freddo
nei suoi confronti, allora è sulla strada giusta…
Joselyn: Altrimenti? Elisabeth: Altrimenti credo sia
del tutto fuori luogo la sua gelosia. Joselyn: Dove
siete stati? Elisabeth: In un bar, abbiamo preso un
caffè e poi abbiamo fatto una lunga passeggiata.
Joselyn: E nel bel mezzo di quella passeggiata si è
materializzato un albergo per caso? Elisabeth: Mia
signora, non posso che ripetermi. Solo lei è in grado di
conoscere la risposta. Joselyn: Nello specifico posso
conoscere l’argomento per il quale ha chiesto consiglio
a Julian? Elisabeth: Non credo sia importante…
Joselyn: Un’emergenza non è cosa da poco! Elisabeth:
L’assicuro è stata davvero un’emergenza. Joselyn: Non
me lo vuole dire? Elisabeth: Non è questo il punto,
io se fossi in lei mi chiederei piuttosto perché mai
Julian non glielo abbia detto. Joselyn: E quale
sarebbe la risposta?
L’ALTOPARLANTE ANNUNCIA
“PROSSIMA FERMATA DOXVILLE.” Elisabeth: Ovvio,
mancanza di fiducia da parte sua. Forse teme la sua
reazione. Oppure teme che lei si possa fare dei film
fuori luogo! Joselyn: I miei non sono film ed ho il
terrore di uscire dal cinema scoprendo la tragica
verità! Elisabeth: Ecco vede, questo genera
diffidenza nella coppia… Joselyn: Senta io non sono
venuta qua per farmi analizzare da lei e poi lei non mi
conosce e soprattutto cosa ne sa del nostro rapporto!
Elisabeth: Nulla, anzi sì qualcosa so. Del resto tutte
le coppie hanno problemi non crede? Joselyn: Da che
mondo è mondo i problemi della coppia si risolvono nella
coppia stessa. Elisabeth: Perdoni, mia cara, allora
adesso sono ancora più convinta che il nostro colloquio
sia stato davvero inutile. Credo che il suo
interlocutore sia solo Julian. Joselyn: Quindi lei
non mi promette nulla. Elisabeth: Non ha senso, lei
continuerebbe ad avere dubbi. Joselyn: Ok ho capito.
Grazie del suo tempo. Elisabeth: Chiedo scusa, ma ora
devo scendere.
.
|
CONTINUA


IMMAGINE GENERATA DA IA
Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è
puramente casuale..
© All rights
reserved
TUTTI I
RACCONTI DI ADAMO BENCIVENGA
© Adamo Bencivenga - Tutti i diritti riservati
Il presente racconto è tutelato dai diritti d'autore.
L'utilizzo è limitato ad un ambito esclusivamente personale.
Ne è vietata la riproduzione, in qualsiasi forma, senza il consenso
dell'autore


Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori.
Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.
If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti

|
|