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AMORE IN CHAT Sono sola stasera
"Buona sera Luisa, le chiedo
scusa ma stasera c’è nella mia mente il dubbio di non essere
all’altezza del suo charme, ma le giuro la desidero, la bramo dalla
punta del suo unico capello scomposto fino alla punta del suo tacco
che spero sia alto e sottile quanto la lama che ha trafitto per
sempre il mio cuore."

Buona sera
Luisa, le chiedo scusa ma stasera c’è nella mia
mente il dubbio di non essere all’altezza del suo
charme, ma le giuro la desidero, la bramo dalla punta
del suo unico capello scomposto fino alla punta del suo
tacco che spero sia alto e sottile quanto la lama che ha
trafitto per sempre il mio cuore. Lo giuro, ora avrei
voglia di sesso fisico, oppure in subordine di giocare
all’amore attraverso un telefono. Lo so che non può, che
suo marito è sempre in agguato, ma ho la certezza che
prima poi succederà, come sono sicuro che a breve potrò
ammirare le sue gambe, sullo sfondo di una carta da
parati di un hotel di stazione, oppure sulle mura
ammuffite di un budello di strada dove coppiette si
scambiano baci. Sono d’accordo con lei, dev’essere
un sogno ed io la immagino provocante e materna con le
sue gambe scontornate che si muovono sincrone e danno la
sensazione di leggerezza come il suo seno bianco di
latte che si adagia materno sopra una nuvola. Sì la
immagino vogliosa, con il suo sesso appannato che trova
luce e fuoco dentro la mia bocca ansiosa. La prego, mi
dia un indizio di donna vinta, una prova di femmina
persa, non so, un profumo che mi faccia pensare che il
sogno che sogno è più vicino e reale di quanto io pensi.
L’abbraccio.
*****
Mio caro cosa succede?
Stasera le sue parole non hanno pronunciato la stupenda
parola, la sento lontana come se il suo sesso fosse
distante e staccato dai giochi della mente, dalla brama
di questo corpo che non vede l’ora di riempire i suoi
occhi. Proprio oggi che l’ho addobbato di campi di grano
e fiori di campo sopra uno sfondo di giugno! Le stringhe
hanno un merletto poco più chiaro del frumento, il
reggiseno fa fatica a tenere a bada il mio seno ribelle,
sono tutta sua, farò quello che vuole! Non abbia timore
d’essere rapito da un sogno che sa d’odore e fragranza
di miele giallo di donna. Sento un filo di sentimento!
Ma la prego, non mi faccia scherzi. Non è per questo che
ci parliamo, non è questo il percorso che la mia anima
sta facendo a fatica.
Mio marito non è in
agguato perché ancora non è rincasato, la sua cena si
sta raffreddando in tavola ed io sono qui, davanti a
questo monitor esclusivamente per lei. Mi guidi la
prego, mi ordini dentro questa pazzia… basterebbe un suo
cenno per essere nuda, per mostrar queste mammelle che
hanno bisogno di sguardi, di finestra, d’offrirsi a
qualche sparuto passante che abbia compassione di
regalarmi i suoi occhi. La prego mio Angelo, mi minacci,
mi ricatti. Ho timore che lei si stia stancando di
questo gioco fatto solo di parole. Ho timore che senza
un mio gesto eclatante il nostro rapporto andrà a morire
per il tedio torpore della noia. Me lo dica se questo
serve a colmare distanze, che senza un pizzico di follia
tornerò davvero ad essere una casalinga banale, una
mantenuta che sperpera il denaro di suo marito comprando
sete e merletti per far sognare altri uomini. Mi dica
che vuole, magari domani le giuro uscirò in cerca del
primo che mi dia attenzione. Non vedo l’ora di
raccontarle i dettagli, l’effetto di quel rivolo bianco
che corre, si spacca e si unisce come pioggia sui vetri.
Vestirò di nero per meglio macchiare indelebilmente il
ricordo, la sorprenderò con uno spacco più corto, che
mostri evidente tutta la voglia che separa ed unisce le
mie gambe. Domani le giuro lo farò, ma ora la prego mi
dia un qualsiasi ordine che riempia questo vuoto che
sento, mi faccia vergognare di questi seni protesi. E la
prego non si dimentichi di chiamarmi come mi chiama. La
sua…
*****
Mia cara, sento nelle sue
parole l’umido del sesso vero, quello fisico del maschio
che la prende in ogni dove per rabbonirle le gambe. Ma
stasera ho voglia di qualcosa di fisico, di reale e
visto che a me non è concesso le propongo un gioco. Lei
lo sa che non sono geloso! Lei sa che la mia possessione
si alimenta esclusivamente con la sua obbedienza. Qui le
dico: aspetti suo marito vestita così e… si renda
disponibile, si faccia rabbonire quell’isteria della
quale nessun uomo potrebbe mai esserne affetto. Si
faccia gridare ciò che io posso soltanto scrivere,
faccia che stanotte sia lui il suo cercatore d’oro e
scavandola trovi la vena che porta al piacere più
intenso! La prego, faccia che io sia lui, che attraverso
gli occhi di suo marito io possa guardarla. Mi chiami
durante il rapporto, gridi il mio nome, sono certo che
suo marito capirà oppure farà finta di non capire.
*****
Oh mio caro, davvero vuole che
aspetti mio marito vestita in questo modo? E magari
farci l’amore pensando che lei l’abbia voluto e quello
che dentro materialmente gode della mia bellezza sia
ignaro del gioco? Non potrei mai gridare il suo nome, ma
le giuro che mi chiamerei durante il rapporto come lei
mi chiama. Bentornato mio caro! Sono felice di
risentirla con la voce del sesso, le giuro questa sera
lo faccio, anche se non so come giustificare il motivo e
i vestiti. Lo aspetterò sul divano con una piccola luce
che penetra l’ombra, sarò truccata come lei mi chiede,
sarò come in questo momento lei mi potrebbe vedere, sono
sicura che quando entrerà stamperà un sorriso sorpreso,
ma poi si dovrà ricredere perché non c’è altra donna,
sua collega o amichetta, che possa tenere alla vista di
queste cosce accavallate, di questo tacco che dondola,
di questa donna che chiede di essere riempita quanto un
secchio sotto la pioggia. Ma ora le chiedo, la
imploro! Guidi le mie mani, mi prepari all’evento, le
faccia scomparire dentro questo pizzo fino a divaricarmi
la sostanza che lei brama ed ora umida cola senza
contegno.
*****
Sento e respiro la sua
impazienza. Ha qualcosa a disposizione che possa fare le
funzioni di un maschio? Non so… ha una spazzola a
portata di mano? La prenda! La faccia scivolare piano
come fosse un amante esperto che gode nel sentirla
ansimare… Ma la prego non vada oltre la linea
immaginaria del buon senso, la lasci fuori la porta come
un ombrello lasciato a scolare.
*****
Oh
mio caro, mio dolce assassino! Davvero mi chiede di
prepararmi come una sposa durante la prima notte di
nozze? E poi che a completare l’opera sia marito?
Davvero accetterebbe d’assistere a questi respiri senza
che lei ne sia lo strumento? Delegando un manico di
legno o peggio altri a provvedere ad esaudire il
miracolo del quale cerco e desidero l’effetto finale?
Ora è aggraziata da un pizzo nero trasparente, la scopri
lei la prego! Indecente si mostra ai soli suoi occhi,
s’apre e rigurgita un’intollerabile vuoto d’aria e
rimbombo. Eccomi! Ci sono! Lasci stare i dettagli! Vada
giù duro come se le sue parole fossero sesso! Come se
zittissero la mia bocca con l’unico bavaglio che un
uomo, ora, in questo momento, è in grado d’offrirmi.
Eccomi! Ci sono! Me lo dica la prego, mi dica che
nessuna sua donna è mai arrivata ad offrirsi in questo
modo.
*****
Fremo. Chissà ora cosa darei
per vederla, per assistere a questo rito d’abbandono e
piacere. Lei è il miracolo del sangue che ogni anno si
scioglie, lei è la sola donna a cui affiderei tutti i
miei sogni. La prego facciamo in modo che io domani
possa vederla e non solo virtualmente. Le parole si
stanno esaurendo e il suo essere femmina ha bisogno di
altro…
*****
Se lei mi vedesse! Se lei
annusasse le mie voglie di sesso... Sono seduta sopra
questa sedia e leggo le sue parole che scorrono, che
dicono quello che mi aspetto, che mi dicono esattamente
quello che sono e rappresento per lei, perché stasera
nessun’altra parola potrebbe farmi sentire a mio agio,
darmi quello che voglio. Incredibilmente lei stasera non
mi ha detto ciò che sono per lei, ma è proprio
quell’assenza che mi fa sentire ancora più sua! Leggo
quella parola tra ogni riga che lei scrive. Oddio sì!
Eccomi! Ci sono! Ci sono!!!!!!!!
*****
La
prego non smetta! Si non fermi! Lasci che il suo odore
di femmina valichi le montagne più alte, percorra lunghe
autostrade d’asfalto, mari e laghi per arrivare fino a
me. Continui la prego, vada oltre, si senta ciò che
vuole sentirsi, si chiami come meglio ora l’aggrada, si
chiami con qualsiasi parola volgare che abbia il potere
di diluire e spremere ogni goccia del suo miele.
*****
Lei è fantastico, mio giovane amante,
mai avrei creduto! Sento i passi di mio marito. Devo
chiudere. A domani amore mio.
*****
A
domani mia dolce puttana
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CONTINUA...
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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