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  LE STRADE DI ROMA
 
  STORIA DELLE STRADE DI ROMA
 Via delle Convertite
 L’appellativo singolare di “Convertite” 
			prende il nome da un piccolo convento che al tempo accoglieva le 
			meretrici animate da un forte sentimento di ravvedimento
 
 
  
 
 
 
				
					| Adamo mi parli di Via delle 
						Convertite a Roma?
 È una piccola strada stretta che 
						si trova nel centro storico della capitale, nel rione 
						Colonna, tra Via del Corso e Piazza San Silvestro.
 
 Perché si chiama in quel modo?
 L’appellativo 
						singolare di “Convertite” prende il nome da un piccolo 
						convento che era in quella strada, risalente al 1500, e 
						costruito su volere di Papa Leone X presso l’antica 
						chiesa di Santa Lucia della Colonna, che successivamente 
						fu consacrata a Santa Maria Maddalena.
 
 E cosa 
						c’entrano le convertite?
 Il convento al tempo 
						accoglieva le meretrici che nel corso del Rinascimento, 
						animate da un forte sentimento di ravvedimento volevano 
						tornare sulla retta via. Queste meretrici pentite 
						venivano accolte, ospitate, e aiutate anche 
						materialmente nel loro di redenzione. L’idea di un luogo 
						per dare supporto spirituale e aiutare le peccatrici a 
						tornare sulla retta via come detto fu di papa Leone x, 
						che istituì il monastero con la dichiarata intenzione di 
						aiutare le peccatrici ad abbandonare la via del peccato.
 
 Immagino fossero tante…
 In quel periodo la 
						popolazione della capitale era a prevalenza maschile per 
						cui vi era una forte richiesta di donna. Si calcola che 
						a Roma soggiornavano circa 6.800 prostitute, numero ben 
						superiore a quello delle monache, e oltre 2.000 case 
						private dove si esercitava il mestiere più antico del 
						mondo.
 
 Vi erano anche molte cortigiane che 
						frequentavano esclusivamente i palazzi della Curia 
						romana…
 Sì vero, ma la maggior parte di loro viveva 
						in condizioni misere, soprattutto nelle zone di Campo 
						Marzio e Ponte Sisto. A differenza delle cortigiane la 
						Chiesa condannava queste “signorine” in quanto 
						sfuggivano al controllo e al pagamento delle imposte. 
						Insomma erano talmente tante che imperversavano nei vari 
						luoghi di passeggio che il papa, per cercare di porre un 
						freno alla situazione, decise di confinarle in una zona 
						chiamata l’Ortaccio, vicino Via di Ripetta. Una specie 
						di Ghetto con un muro alto e un cancello che veniva 
						aperto ad ore fisse. Molte di loro però fuggirono e 
						l’Ortaccio ebbe breve durata.
 
 Quindi si 
						tentarono altre strade…
 Si pensò di arginare il 
						fenomeno tentando di recuperare queste donne. Furono 
						così creati, conventi, monasteri e case d’accoglienza 
						dedicati proprio alle donne pentite e organizzati 
						secondo la regola agostiniana.
 
 Ebbero successo?
 Le donne che non pentite, quando morivano, non avevano 
						diritto alla sepoltura cristiana e venivano inumate ai 
						piedi del Muro Torto dove esisteva un cimitero 
						sconsacrato che accoglieva tutti coloro che lasciavano 
						questo mondo senza la benedizione della Chiesa. Quindi 
						queste povere donne, ad un certo punto della loro vita 
						peccaminosa, non avevano altra scelta che convertirsi e 
						per tornare nelle grazie di Dio si ritiravano in questi 
						monasteri tra cui appunto quello dedicato a Santa Maria 
						Maddalena, la più celebre prostituta convertita della 
						storia. Per accedere al convento dovevano però redigere 
						testamento ed erano obbligate a lasciare alle Convertite 
						un quinto dei loro beni.
 
 Quindi per la Chiesa un 
						business molto redditizio…
 Il convento delle 
						Convertite proseguì la sua attività sotto il pontificato 
						di Papa Clemente VII, ma nel 1617 l’intero complesso fu 
						distrutto da un terribile incendio e la struttura subì 
						ingenti danni. Successivamente il convento venne 
						ricostruito sotto Paolo V e la antica strada prese il 
						nome odierno di Via delle Convertite.
 
 Ma la 
						chiesa di Santa Maria Maddalena venne smantellata…
 A 
						seguito del progetto di ampliamento di Via del Corso la 
						strada venne ridotta e vennero abbattute varie 
						costruzioni. Le giovani donne in via di redenzione 
						trovarono ospitalità sulla sponda opposta del Tevere, 
						nel quartiere di Trastevere presso la chiesa e il 
						convento di San Giacomo, successivamente demolito 
						intorno alla fine dell’Ottocento. Il monastero invece 
						non ebbe miglior sorte, divenne una fabbrica per la 
						manifattura del tabacco e poi demolito sotto il 
						pontificato di Pio IX.
 
 Oggi cosa rimane di 
						quella testimonianza?
 Poco e niente. È una strada 
						elegante con uffici e negozi, al posto della chiesa vi è 
						ora palazzo Marignoli e del convento solo un bel 
						campanile romanico risalente al Trecento.
 
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  ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA IMMAGINE 
							GENERATA DA IA
 FONTI
 https://www.aletes.it/via-delle-convertite/
 https://www.romeandart.eu/it/arte-convertite.html
 https://www.romatoday.it/blog/romaneggiando/
 perche-si-chiama-via-delle-zoccolette.htmltml
 
 
  
 
  
 
 
  
 
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