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INTERVISTA IMPOSSIBILE
 
 

Jane Russell
Gli uomini preferiscono le brune
ATTRICE E MODELLA AMERICANA
Jane Russell, nome d'arte di Ernestine Jane Geraldine Russell è stata un sex symbol di  Hollywood degli anni '40 e '50. Alta, bruna, prosperosa e statuaria, conquistò i favori del pubblico maschile con le sue labbra carnose, lo sguardo allusivo e il fisico da amazzone





Raggiunse il picco del successo nel 1953, interpretando "Gli uomini preferiscono le bionde", una raffinata commedia leggera, diretta da Howard Hawks, in cui Russell faceva coppia con la leggendaria Marylin Monroe.





(Bemidji, 21 giugno 1921 – Santa Maria, 28 febbraio 2011)



 
Madame, le sue origini?
Sono nata in un piccolo paesino del Minnesota, ma i miei genitori erano originari del North Dakota.

Un’infanzia itinerante vero?
Quando ero ancora bambina, per ragioni di lavoro, la mia famiglia si trasferì prima in Canada e poi nella California del sud. Qui ci stabilimmo dopo che mio padre trovò lavoro come responsabile di un saponificio.

Beh non eravate ricchi!
Assolutamente no, la famiglia era molto numerosa ed io ero la maggiore di cinque figli e unica femmina! Mio padre era un ex colonnello dell’esercito in congedo e mia madre un'attrice di compagnie itineranti.

Come visse la sua adolescenza.
Ereditai da mia madre l’amore per l’arte e imparai da lei a suonare il pianoforte. Fu lei che mi spinse a studiare recitazione, io sarei voluta diventare una designer. Presi lezioni nel laboratorio teatrale di Max Reinhardt, il quale mi affidò alle lezioni dell'attrice russa Maria Ouspenskaya. Alla morte di mio padre trovai lavoro come receptionist, posando come modella per diversi studi fotografici.

La scuola di recitazione fu il suo trampolino di lancio…
Volevo fare l’attrice a tutti i costi, poi ebbi la fortuna di incontrare dal dentista il miliardario produttore e regista Howard Hughes, il quale mi fece firmare un contratto di sette anni per la sua casa di produzione.

Il primo film?
Howard mi mise subito al lavoro affidandomi una parte importante nel film “Il mio corpo ti scalderà”, una figura prorompente e estremamente sensuale nel western incentrato sul fuorilegge Billy the Kid. Nonostante le riprese fossero terminate nel 1941, la censura non approvò l'eccessivo risalto alle mie forme, cosicché il film restò bloccato e uscì solamente due anni dopo ma fu subito ritirato e circolò effettivamente, anche se con diversi tagli, solo a partire dal 1946.

E' vero che Howard Hughes fece inventare un reggiseno apposta per lei?
Sì... Ma non l’ho mai indossato. Lui non lo seppe mai. Di certo non aveva intenzione di togliermi i vestiti per controllare se lo avevo. Gli ho solo detto di sì.

Comunque quell'attesa e quei tagli al film furono una fortuna per lei…
Sì, la questione e l’attesa dell’uscita del film mi diedero enorme notorietà. Venne fatta una dispendiosa campagna pubblicitaria interamente imperniata esclusivamente su alcune scene che mi vedevano protagonista. Praticamente l’attesa durò ben cinque anni e mi rese uno dei massimi sex symbol del cinema senza che di fatto fossi mai apparsa sullo schermo.

Frequentando il bel mondo conobbe il campione di football Bob Waterfield.
Ci conoscevamo già dai tempi di scuola, frequentavamo la Van Nuys High School. A diciotto anni decidemmo di metterci insieme e purtroppo rimasi subito incinta. Essendo troppo giovane e non ancora sposata, fui costretta ad abortire.

Un fatto traumatico che le segnò la vita…
Oltre agli impatti psicologici ci furono conseguenze fisiche nonostante l’operazione fosse andata a buon fine. A causa di alcune complicazioni rischiai perfino la vita e comunque non ho più potuto avere figli. Ero contraria all’aborto in qualsiasi circostanza, compresi lo stupro o l’incesto. Le persone non dovrebbero mai, mai abortire. Non parlatemi del fatto che sia un diritto della donna scegliere quello che fa con il proprio corpo. La scelta è tra la vita e la morte.

Poi vi sposaste, vero?
Il nostro matrimonio durò 25 anni dal 1943 al 1968. Adottammo tre figli: Thomas, Tracy e Robert John "Buck".

Come finì?
Chiesi immediatamente il divorzio quando scoprii la presenza di un’altra donna nella vita di mio marito. Ci separammo, Tracy e Thomas rimasero a vivere con me, mentre Buck scelse di trasferirsi nella nuova abitazione del padre.

Torniamo a “Il mio corpo ti scalderà”, dopo tanta attesa fu un enorme successo al botteghino…
Nonostante non fosse un bel film e per nulla spettacolare mi diede un’enorme popolarità.

Le porte di Hollywood gliele aprì il film Banni, in cui mostrava generosamente il seno prosperoso e le lunghe gambe…
Dal 1947 in poi girai una serie di commedie e film brillanti tra le quali: Viso pallido al fianco di Bob Hope, L'avventuriero di Macao accanto a Robert Mitchum, Questi dannati quattrini con Frank Sinatra

Il grande successo era alle porte…
Avvenne nel 1953 nella commedia Gli uomini preferiscono le bionde, interpretai un ruolo molto ironico accanto alla meravigliosa Marilyn Monroe.

Una coppia epocale!
Beh sì, io ero alta, bruna e mi combinai bene con Marilyn, bomba sexy per eccellenza. Il nostro balletto con un vestito rosa brillante sulle note della celebre “Diamond's are a girl's best friend” ha fatto davvero epoca. Una delle scene più famose e imitate del cinema americano.

Le è dispiaciuto passare alla storia come un sex symbol?
Assolutamente no, ma la cosa che più mi inorgoglisce che non ho avuto bisogno di decolorarmi i capelli…

Immagino che ogni riferimento sia del tutto casuale… A proposito di Marilyn com’era sul set?
Un’adorabile svampita. Era capace di presentarsi con una scarpa rossa e una nera... oppure avere una fame da lupo e dimenticarsi di fare colazione… Comunque con Marilyn eravamo amiche anche fuori dallo schermo.

E’ azzardato dire che contribuì a ridisegnare il concetto della sensualità e più in generale del fascino americano?
Forse no, ricordo una mia celebre foto che mi ritraeva sdraiata sopra un covone di paglia in tutta la mia giovinezza. Ecco quella foto fu l’emblema del nuovo concetto di bellezza e mi fece diventare, come le famose pin-up, l’attrice preferita dai soldati americani al fronte durante la seconda guerra mondiale.

Il suo cachet, da quel momento, fu di dieci volte superiore a quello di Marilyn, è vero?
Certo, avevo conquistato l’americano medio e soprattutto al contrario del personaggio sofisticato di Marilyn mi vedeva come la ragazza seducente della porta accanto…

Sulla scia di quel successo fondò una casa di produzione…
Insieme al mio primo marito nel 1955 fondai la “Russ-Field Productions”. Realizzai e interpretai pellicole come “Gli uomini sposano le brune”, una sorta di sequel della pellicola con la Monroe, e poi il western “Un re per quattro regine” con Clark Gable ed Eleanor Parker, “Femmina ribelle”.

Dopo il film “Vietato rubare le stelle” del 1957, lei si ritirò dal grande schermo per oltre sette anni, come mai?
Semplicemente non vennero più proposte adatte al mio personaggio. Avevo bisogno del calore del mio pubblico per cui lavorai prevalentemente nei nigh-club. Sempre nel ’57 debuttai in uno spettacolo per night-club che ebbe un successo eccezionale al Sands Hotel di Las Vegas. Poi continuai ad esibirmi in numerosi locali negli Stati Uniti, in Canada, Messico e in Europa.

Poi fu la volta del teatro…
Nell'agosto del 1961 debutai nella prima del musical Janus nel New England e continuai a recitare in altri musical come Skylark al Drury Lane Theatre di Chicago, e Bells Are Ringing al Westchester Town House di Yonkers, nello stato di New York.

Le pesava essere single?
Assolutamente no, la delusione dovuta al mio primo matrimonio era ancora viva, ma poi cedetti per la seconda volta il 25 agosto 1968 quando sposai l'attore Roger Barrett.

Questo matrimonio durò solo alcuni mesi…
Il povero Roger morì nel novembre dello stesso anno. Rimasi sola per altri 6 anni e poi sposai nel 1974 l'imprenditore John Calvin Peoples.

Alla fine si sposò tre volte!
Cosa vuole… Gli uomini preferiscono le bionde, ma poi sposano le brune! A parte gli scherzi era davvero nata per il matrimonio. La vita di famiglia è un sostegno in qualsiasi circostanza. Mi sono sempre descritta come "una cristiana conservatrice di destra, di mentalità ristretta e con cattivi pensieri…".

Da quanto leggo fu molto attiva anche nel sociale.
Avevo la necessità fisica di impegnarmi nel volontariato e forse per la mia condizione di madre mancata adoravo enormemente i bambini e nel 1955 fondai il World Adoption International Fund (WAIF), un'associazione per il sostegno all'affidamento di bambini orfani stranieri da parte di famiglie americane. Pensi che attraverso l’organizzazione ho fatto adottare 51.000 bambini.

E non solo…
Fondai la Hollywood Christian Group, un'associazione dedicata alla meditazione religiosa cristiana a cui parteciparono grandi nomi del cinema e mi impegnai in prima persona per la campagna elettorale Eisenhower.

Rimpianti?
Beh sì, forse sì. Credo davvero che il 1940 sia stato l’anno migliore per la generazione di Hollywood. Tutti erano patriottici allora. Era un’epoca diversa, un diverso Hollywood, e rispettavamo il nostro paese, i nostri leader e i nostri combattenti. Certo, lo ammetto, sono una meschina vecchia attrice conservatrice...

Dedicò i suoi ultimi anni di vita ai suoi adoratissimi nipotini. Le ultime sue apparizioni in pubblico furono in occasione della notte degli Oscar del 2006 e in Italia nel 2008 nel programma televisivo pomeridiano condotto da Paolo Limiti.
Nonostante sul grande schermo suscitasse, con tutta la sua sensualità, grande scalpore fra i moralisti, nella vita privata non venne mai coinvolta in scandali di alcun tipo, conducendo una vita molto tranquilla e riservata.
La sua vita è descritta dettagliatamente in due suo autobiografie: Oh, Lord, what next? (1960) e My path & my detours (1985).
È morta il 28 febbraio 2011, all'età di 89 anni, a seguito di una crisi respiratoria.
E’ stata cremata e le sue ceneri furono disperse in mare.
Ha una stella sulla Hollywood Walk of Fame al 6850 di Hollywood Boulevard.

 





 





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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
blog.it/post/203343/jane-russell-film-e-curiosita-della-bruna-di-hollywood
http://trovacinema.repubblica.it/attori-registi/jane-russell/158330
Francesco Costa http://www.treccani.it/enciclopedia/jane-russell_%28Enciclopedia-del-Cinema%29/
http://www.corsera.it/notizia.php?id=3586

FOTO GOOGLE IMAGE


 


















 
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