E’ bella Athénaϊs dalle fattezze nobili e delicate, la posa degna di
un’aristocratica. Nelle sue vene scorre sangue blu come nel suo bellissimo
viso, un ovale perfetto. Ha i capelli biondi, gli occhi azzurri, il naso
importante in linea con il tempo, e una bocca piccola maliziosamente
arricchita.
I suoi denti sono di un colore bianco brillante, caso
raro nel XVII secolo. Athénaϊs è alta, statuaria e soprattutto
proporzionata, con un seno generoso, che ostenta in modo disinteressato,
sicura dell’effetto che genera ai miei occhi curiosi. La sua carnagione è
perlacea, ha bellissime mani. Athénaϊs sarà sempre sicura del suo fascino
e della sua avvenenza.
Madame, lei è di origini nobili
vero?
Provengo da una delle più antiche famiglie di Francia,
il Casato dei Rochechouart. Mio padre Gabriel de Rochechouart-Mortemart
era il governatore dell’Ile de France. Fui battezzata nella chiesa di
Saint-Maixente con il nome di Françoise che sostituii con Athénaϊs, molto
più altisonante e adatto alla mia personalità.
Come fu la
sua adolescenza?
Ricevetti una buona educazione nel convento
di Sainte-Marie-à-Saintes ma fui una pessima allieva. Ancora oggi mi
capita di fare terribili errori di ortografia, ma grazie alla mia
ambizione nel tempo sono riuscita a farmi una cultura passabile.
A diciannove anni entrò in società…
Mi trasferii a
Parigi e cominciai a frequentare insieme alle mie sorelle ricevimenti e
salotti esclusivi. Venni scelta come damigella d'onore della cognata del
re, la Principessa Enrichetta Anna d'Inghilterra. In seguito, grazie al
legame tra mia madre e la regina vedova Anna d'Austria fui designata ad
essere la dama di compagnia alla moglie del re, Maria Teresa di Spagna
Tra i tanti ammiratori scelse in sposo Louis Henri de
Pardaillan de Gondrin. Come mai?
Veramente non lo scelsi
direttamente. Ero fidanzata con suo fratello, ma una sera dopo un ballo al
Louvre fu ucciso in duello. I nostri familiari si misero d’accordo e
sposai il fratello minore. Le nozze si celebrarono nella Chiesa di
Saint-Eustache. Louis Henri aveva un anno meno di me.
Ebbe
due figli….
Marie Christine e Louis Antoine, furono allevati
dalla nonna paterna e quindi non ostacolarono la mia attività di dama di
corte. Tra l’altro vivevamo in una piccola casa vicino al Louvre, ciò mi
permetteva di presenziare a corte e svolgere lì i miei doveri come dama di
compagnia della Duchessa d'Orléans.
Matrimonio felice?
Ahimè… economicamente non avevamo un reddito sufficiente per vivere a
corte anche perché sia io che mio marito avevamo le mani bucate: lui
dedito al gioco e io avevo bisogno di costose toilettes e bei vestiti per
la mia attività. Per rispondere alla sua domanda devo dire che non fu né
felice e tantomeno d’amore, il marchese tra le altre cose era un tipo
violento e spesso alzava le mani anche per futili ragioni.
Nel 1664 divenne Dama d’onore della regina Maria Teresa…
Finalmente stabilizzai la mia posizione a corte e riuscii ad entrare in
ottimi rapporti con Madame de La Vallière.
Il tutto con un
obiettivo preciso…
Beh sì, sedurre il re accattivandomi la
fiducia della sua favorita.
Ma il piano subì delle
significative variazioni a suo favore…
Fu la stessa Madame de
La Vallière a favorire i nostri primi incontri. Lei si era accorta della
stanchezza del re nei suoi confronti e per rinnovargli l’ardore mi
invitava nei suoi appartamenti all’Hotel Brion credendo che avessi il
fascino giusto per intrattenere il re. Comunque, nonostante questi aiuti,
non fu una cosa facile, tenga conto che Louise era madre di tre dei figli
del re.
E lei cosa ci avrebbe guadagnato?
In
questo modo il sovrano si sarebbe sentito meno annoiato e sarebbe andato
più volentieri a trovarla, ma fu un errore madornale e un pessimo calcolo.
Iniziammo a frequentarci e non trascorse neanche un mese che sua maestà
confessò a Madame de La Vallière di essersi invaghito della sottoscritta
anche se si rifiutò di troncare definitivamente i rapporti con la
Vallière, alla quale era ancora profondamente affezionato. Lei alla fine
si ritirò in un convento di carmelitane e prese i voti, assumendo il nome
di suor Luisa della Misericordia.
Dalle cronache del tempo
leggo: “Tutti ammiravano i suoi capelli biondi, gli occhi azzurri,
l’eleganza della sua figura; in una parola, una bellezza trionfante da far
ammirare a tutti gli ambasciatori”. Era consapevole della sua bellezza?
Diciamo che i miei lineamenti corrispondevano perfettamente ai canoni
estetici del tempo. Ma cercavo di conquistare l’ammirazione dei presenti
con il mio spiccato senso dell’ironia e una conversazione mai banale.
E cosa la colpì di Luigi?
Era nato per essere re.
L’incedere era maestoso con una corporatura ben proporzionata. Ma ciò che
mi colpì di più della sua persona furono i tratti leggeri del viso, lo
sguardo che incuteva timore, e la voce, che aveva un suono bello e
melodioso.
Mai nulla di più imponente aveva colpito il mio sguardo. Mi
parve immediatamente degno di comandare e se la sua nascita non lo avesse
già chiamato al trono lo si sarebbe dovuto scegliere per metterlo a capo
della nazione.
Quando ufficializzaste la vostra relazione?
Circa sei mesi dopo, nel maggio del 1667 anche se da tempo eravamo sulla
bocca di tutti.
In questi casi i mariti delle favorite
facevano buon viso a cattivo gioco. La maggior parte si mostrava
compiacente di dover dividere le proprie consorti con il re. Suo marito
come reagì?
Appena lo seppe ebbe una reazione a dir poco
violenta coprendosi di ridicolo. A palazzo si ironizzava ad alta voce
sulle sue corna chiedendo che fossero alzate le porte per permettergli di
passare.
La corte cosa disse?
Ne fu indignata!
Il comportamento di mio marito appariva vergognoso per la morale
dell’epoca. Pensi che addirittura la regina, di solito gelosissima, fu
dalla mia parte. Il sovrano dal suo canto, stanco di questi eccessi, lo
fece rinchiudere nella Bastiglia. Uscì un anno dopo e qualcuno gli diede
la notizia che avevo dato un figlio al re.
Si parla
addirittura di una messa in scena per celebrare la sua morte…
Sì mi fece un funerale da viva nel castello di Bonnefont, durante il quale
informò tutti che era appena avvenuta la morte della moglie “uccisa dalla
civetteria e dall’ambizione”.
Intanto si consolidava una
stupenda storia d’amore…
Dalla nostra relazione nacquero otto
figli, tutti legittimati. Luigi aveva occhi solo per me e soddisfaceva
ogni mio capriccio regalandomi gioielli, denaro e palazzi.
Perché fu chiamata da alcuni la vera Regina di Francia?
Beh
non mi limitavo esclusivamente al mio ruolo di amante del re, ma cercavo
di interessarmi anche delle questioni politiche e sociali tenendo sempre
in alto il nome del re. Così facendo acquistai autorevolezza al punto che
i ministri di corte ed i generali ancor prima di essere ricevuti dal re mi
chiedevano udienza.
Come erano i rapporti con la regina
Maria Teresa?
La regina mi detestava, non sopportava i miei
interessi che andavano oltre il talamo. Di sicuro rimpiangeva Louise La
Valliére. Parlando di me una volta disse: “Quella puttana mi farà morire!”
Riferendosi alle mie numerose gravidanze che divennero di dominio
pubblico.
Non potette però evitare di condividere il re con
un'altra amante…
Già, si trattava di Gabrielle una delle mie
sorelle. Molto più giovane e più bella di me. La cosa fece molto scandalo,
non per il fatto che il re avesse preso un’altra amante ma perché
ufficialmente ne aveva due. Ci portava nella carrozza della regina
consentendo al popolo di vedere non una ma due regine mentre quella vera
rimaneva a palazzo.
Nonostante le cose tra voi andassero
nel verso giusto c’era sempre una minaccia in agguato…
Mi
rassicurava ogni giorno dicendomi che ero più bella, più brillante e più
divertente di Louise, ma solo a parole perché di fatto ero a conoscenza
dei loro incontri più o meno segreti. Tenga conto che la relazione con
Madame de La Vallière era durata ben sei lunghi anni ed io volevo trovare
un posto stabile nelle attenzioni del re.
E lei cosa fece?
Quello che farebbe qualsiasi innamorata… Feci ricorso a sortilegi e filtri
d’amore con l’aiuto della strega, La Voisin, in modo da togliere
definitivamente la candida Louise dal cuore del re.
Per
questo motivo subì un processo?
Le accuse nei miei confronti
erano infamanti. E cioè che avevo assoldato la fattucchiera per avvelenare
prima madame de La Vallière e più tardi Angélique de Fontanges, la nuova
bellissima fiamma diciottenne del sovrano.
Ma in realtà?
Volevo solo spaventare le pretendenti, nulla più.
Ma
nell’Affare dei Veleni (Affaire des Poisons ndr) si parla di messe nere
durante le quali venivano martoriati dei corpi nudi e venivano sgozzati
dei neonati ..
Guardi, la mia unica colpa è di aver ingaggiato
la Voisin e di aver somministrato al re dei filtri d’amore a base di
escrementi di capra e bava di rospo. Ero gelosissima e quando seppi che il
sovrano in quel periodo soffriva di forti emicranie e di mancamenti che
gli impedivano di ricevere le sue amanti, ne fui estremamente felice.
Nonostante questo, il re fu irremovibile nel far cancellare le
accuse contro di lei.
Ero la madre di otto dei suoi figli,
credo che fosse il minimo. Scrisse una lettera ai magistrati di questo
terrore: “Nessuno scandalo su Madame de Montespan. Impongo formale divieto
di dar lettura di documenti che la riguardino”. Il mio nome scomparve
dall'inchiesta mentre la strega Voisin fu arsa viva.
Ma il
suo regno iniziò a vacillare…
Erano passati 13 anni da quel
lontano 1667 quando danzai per la prima volta con Luigi al Louvre. Lo vidi
per l’ultima volta nel 1680 durante un ricevimento. Durante quell’incontro
ammisi le mie colpe ma che tutto ciò l’avevo fatto per amore, solo per
amore.
Luigi come reagì?
Era inorridito. Non
volle più sapere nulla di me. Mi perdonò come madre dei suoi figli ma non
volle più rivedermi. Iniziò a frequentare la governante dei nostri figli,
Madame de Maintenon. Alcuni mesi dopo era già la favorita in carica e nel
1684, dopo la morte della regina, divenne la moglie morganatica del re.
Athénaϊs rimase a corte per altri dieci anni. Lasciò Versailles
nel 1691 per ritirarsi nel convento de Filles de Saint-Joseph, in rue
Saint-Dominique a Parigi con una pensione di mezzo milione di franchi. Nel
suo lungo ritiro donò grandi somme per ospedali e enti di beneficenza. Fu
anche una mecenate generosa delle lettere, e fece amicizia con Corneille,
Racine e La Fontaine. Trascorse gli ultimi anni della sua vita in una
penitenza molto severa in provincia, a Bourbon-l’Archambault, dove morì il
27 maggio 1707. Fu sicuramente una delle donne più belle della sua epoca
ma anche una delle creature più assurde del regno del Re Sole.




