Madame, le sue origini?
Provengo da una famiglia
di artisti. Sono nata a Londra. Mio padre Richard Le Gallienne era un
poeta inglese abbastanza famoso, mia madre Julie Norregard di origine
danese, era una giornalista, attivista dei movimenti per i diritti delle
donne.
Leggo un’infanzia abbastanza travagliata…
I miei divorziarono quando avevo appena tre anni. Mia madre si trasferì in
Francia ed io trascorsi gran parte della mia infanzia e dell’adolescenza
facendo la spola tra Parigi e Londra.
A soli 15 anni il
debutto teatrale.
Ero appassionata di recitazione e non vedevo
l’ora di debuttare davanti ad un grande pubblico. Fisicamente ero alta,
bruna e con un viso particolare. L’occasione venne con una particina nello
spettacolo Monna Vanna di Maurice Maeterlinck.
Subito dopo
l’America, il grande sogno…
Mi trasferii negli Stati Uniti
insieme a mia madre consapevole che lì sarei diventata una vera attrice.
Naturalmente feci tanta gavetta recitando in diversi allestimenti teatrali
in Arizona e in California.
Finalmente New York!
Divenni una stella di Broadway recitando in molti spettacoli acclamati dal
pubblico. La critica mi riconobbe una padronanza scenica e una profondità
interpretativa non indifferente soprattutto in Not So Long Ago del 1920 di
Arthur Richman, Liliom di Ferenc Molnár del 1921 e The Swan nel quale
interpreto un'elegante principessa Alessandra.
Venne
considerata un’attrice completa ed eclettica
Forse perché
spaziavo con disinvoltura dalle tragedie greche alla commedia salottiera,
dal dramma domestico al melodramma ottocentesco.
La sua
vita privata è stata spesso oggetto di pettegolezzi…
Nell’ambiente teatrale l’omosessualità era generalmente tollerata e molto
diffusa, specie quella femminile anche se non era mai oggetto di pubblico
dominio. Si parlò molto della mia relazione con Alla Nazimova, lei era già
un’attrice famosa quando la conobbi in California. Purtroppo era molto
gelosa e possessiva e decisi quasi subito di troncare la relazione.
Nel 1920 fu la volta della scrittrice Mercedes de Acosta e
parallelamente con l'attrice Tallulah Bankhead.
Al tempo
vivevo stabilmente a New York. Mercedes era una vecchia amica. C’era un
buon feeling tra noi ed eravamo state tutte e due amanti di Alla. Mercedes
si era sposata da poco con Abram Poole, anch'egli omosessuale dichiarato.
Passavamo le serate in tre e per un tempo limitato la cosa funzionò. Ma un
bel giorno rientrando nel mio albergo conobbi Tallulah, mi disse che era
un’attrice esordiente e scoprimmo di alloggiare tutte e due all'hotel
Algonquin e proprio in quelle stanze nacque una bellissima storia.
Mercedes comprese…
Si racconta che lei fosse molto a
disagio con la sua omosessualità…
Non ho mai ostentato le mie
preferenze sessuali, anzi per far tacere i pettegolezzi mi fidanzai con
l'attore Basil Rathbone ottenendo due inutili risultati, ovvero le voci
non cessarono affatto e il sospetto tremendo di essere rimasta incinta…
Nel 1927 uno scandalo a dir poco imbarazzante…
Avevo da poco intrapreso una relazione intima con l'attrice Josephine
Hutchinson. Purtroppo lei era sposata e quando il marito lo venne a sapere
chiese immediatamente il divorzio per infedeltà. Durante il processo
rivelò che la persona causa della separazione era una donna pronunciando a
chiare lettere il mio nome e cognome.
Cosa successe?
La stampa uscì per settimane e settimane con una lunga serie di articoli
diffamatori nei confronti sia di Josephine che nei miei chiamandoci Shadow
Actress, termine dell'epoca per indicare un’attrice omosessuale. Confesso
che non uscii di casa per molto tempo, mi consolai nell’alcol cercando di
estirpare dentro di me la vergogna di essere lesbica. Tremai al pensiero
che quello scandalo potesse troncare la mia carriera, ma cinque mesi dopo
recitai magistralmente uno scabroso ruolo nella pièce teatrale Alisons
House di Emily Dickinson e vinsi il Premio Pulitzer.
Poi venne la
volta del dramma in costume L'Aiglon di Edmond Rostand dove giocavo molto
sull’ambiguità vestendo i panni maschili del duca di Reichstadt e una
meravigliosa Margherita Gautier ne La signora delle Camelie.
Fondò anche un suo teatro vero?
Ero decisamente delusa
dalla banalità e dall'eccessiva commercialità degli allestimenti teatrali
per cui dapprima passai alla regia e poi fondai il Civic Repertory Theatre
a New York grazie all'apporto finanziario di una delle mie più generose
corteggiatrici, la ricca ereditiera di miniere d'oro Alice DeLamar.
Durante quel periodo interpretai, a mio parere, il ruolo magistrale di
tutta la mia carriera: Hedda Gabler di Ibsen. Nonostante il successo, il
teatro del Civic dovette chiudere i battenti. La crisi finanziaria della
Grande depressione del 1935 era alle porte.
Nel 1964 venne
premiata con il Tony Award per la sua carriera teatrale lunga più di 50
anni.
Nonostante fosse celebre per le sue interpretazioni teatrali Eva
recitò in rare pellicole cinematografiche, e fu candidata al Premio Oscar
come migliore attrice non protagonista nel 1981 per la pellicola
Resurrection, al fianco di Ellen Burstyn.
Morì il 3 giugno 1992, a
causa di un attacco di cuore, nella sua casa del Connecticut all'età di 92
anni.



