Adamo, Ieri notte mi è capitato di vedere su
Rete 4 un vecchio film di Bolognini, “Fatti di gente
perbene”. Ho letto che è un fatto realmente
accaduto…
Ah sì il famoso delitto
Murri.
Da quello che ho visto si
trattava di un ordinario omicidio in famiglia.
Beh visto così sì, un marito ucciso dal cognato… ma
i protagonisti erano Tullio e Linda Murri, figli di
uno dei più noti medici e rappresentante di spicco
dei socialisti, Augusto Murri.
Cosa
accadde realmente?
Il Conte Francesco
Bonmartini, marito di Linda Murri, fu ucciso con
tredici pugnalate nel suo appartamento di Via
Mazzini, a Bologna, la notte del 28 agosto 1902.
L’arma del delitto non venne ritrovata, stupirono
però l’esattezza e la precisione dei colpi.
Le prime indagini cosa stabilirono?
La tesi di assassinio a scopo di rapina non convinse
gli inquirenti che iniziarono a convocare i
familiari stretti della vittima, fino a che è lo
stesso professor Murri in una lettera a dichiarare
che il colpevole è il figlio, Tullio che avrebbe
agito per legittima difesa.
Tullio
Murri, noto avvocato, si diede alla fuga…
Girò mezza Europa, ma poi fu convinto dalla
famiglia a costituirsi. Insieme a lui furono
arrestati Pio Naldi, un medico complice, la sorella
Contessa Teodolinda Murri Bonmartini, accusata di
essere la mandante, il suo amante Carlo Secchi, un
noto otorinolaringoiatra, e Rosina Bonetti, l'amante
di Tullio.
E il movente?
Storie di amanti e molto probabilmente una relazione
incestuosa di Linda Murri con il fratello.
Oddio, un bel dramma familiare?
Eh sì, fatti privati dati in pasto alla curiosità
popolare. In fin dei conti nella vicenda vi erano
tutti gli elementi necessari a catturare la
morbosità del pubblico.
La stampa ci
ricamò sopra?
Ci furono giornali che
triplicarono le tirature ed uscivano con due tre
edizioni ogni giorno, come Il Resto del Carlino e il
cattolicissimo l’Avvenire d’Italia, protagonista di
una vera e propria crociata contro i Murri,
colpevoli, prima ancora di essere giudicati, di
rappresentare la borghesia progressista, laica,
positivista e socialista dell’epoca.
Cosa si diceva di Linda Murri?
Venne
scritto di tutto! Amante di Secchi che già
giovanissima avrebbe voluto sposare, matrimonio che
la famiglia non aveva approvato. Vittima di un
matrimonio disgraziato che consumava il suo peccato
di donna in una garçonniere vicino casa per poi
lasciarsi travolgere dalla passione per l’amante
fino ad accettare festini a base di ostriche,
champagne e sesso. E poi ancora divenne per la
stampa: lesbica, nonché sadica e quindi incestuosa
con il fratello e addirittura con il padre.
Il titolo del film di
Bolognini sembra azzeccatissimo!
I
giornali la descrissero come una donna affamata di
piaceri trasgressivi. Sotto la coltre di signora per
bene colta e raffinata si nascondeva una donna
pronta a tutto per il suo autocompiacimento fino a
convincere il fratello a commettere un delitto per
essere liberata da un marito divenuto ormai troppo
scomodo.
Il
processo fece luce sul movente?
Non
venne fuori alcun motivo valido che giustificasse le
tredici pugnalate. Del resto le condizioni
ambientali non erano delle migliori: rivelazioni
sensazionali poi smentite in sordina, lettere
anonime, fascicoli giudiziari pubblicati dai
giornali e quant’altro. Il popolo si era diviso in
innocentisti e colpevolisti. Gli intrighi familiari
e i colpi di scena furono manipolati a fini
politici. Si decise addirittura di spostare il
processo da Bologna a Torino.
Ma
anche nella nuova sede non successe nulla?
Le figure dei protagonisti sfumarono sotto le
schermaglie politiche. Venne fuori che il giudice
Stanzani era un cattolico osservante, uno di quelli
che faceva la comunione tutte le mattine. Augusto
Murri invece si era battuto per togliere
l’insegnamento della religione dalle scuole.
Fu davvero Tullio Murri l’esecutore?
Beh credo di proprio di sì, però a distanza di un
secolo continuiamo a non sapere che cosa lo abbia
spinto a cacciarsi così atrocemente nei guai per
difendere la vita della sorella.
Quindi sei convinto che la sorella era
effettivamente minacciata dal marito?
Non ho detto questo! Pensa che nemmeno la figlia di
Tullio Gianna Rosa Murri riesce a sciogliere i dubbi
nonostante il libro, pubblicato nel 2003, dal titolo
"La verità sulla mia famiglia e sul delitto Murri",
sia ampiamente documentato.
Ancora non trovano
risposta le domande che, da oltre cento anni,
aspettano la rivelazione: chi fu ad uccidere, e per
quale motivo, il conte Francesco Bonmartini nel suo
appartamento di Via Mazzini, a Bologna, la notte del
28 agosto 1902?
Nel 1906 Linda Murri
ottenne la grazia e il ricongiungimento con i figli
su richiesta dei suoi avvocati. Nel frattempo Secchi
era morto in carcere per una polmonite. Rosina
Bonetti venne ricoverata in manicomio. Tullio Murri
uscì graziato, invece, nel 1919 alla fine della
guerra. Il presidente del processo si dichiarò
favorevole purchè la grazia toccasse anche a Pio
Naldi, come avvenne.