Le
cronache del tempo la descrivono come elegante e
ricca signora canadese, ma soprattutto romantica,
trapiantata in Inghilterra durante i favolosi anni
ruggenti.
Eh già inseguivo il sogno
dell’amore giovane e puro …
Signora
Alma, lei proveniva da un precedente matrimonio,
vero?
Non era un momento bellissimo per
me, dire infelice era un eufemismo davvero!
Con il suo nuovo marito Francis, invece, i
primi tempi andarono a gonfie vele….
Era
un noto architetto, affascinante, ricco. Toccai il
cielo con un dito! Tanto che mi chiedevo come mai il
destino fosse stato così benevolo con me! Lui mi
rispettava, mi amava, era molto più anziano di me e
mi sentivo protetta, cosa mai avrei potuto avere di
più dalla vita?
Ma poi?
Dopo, purtroppo, fu colpito da una grave
depressione. Divenne insopportabile e assillante.
Decidemmo di separare i letti e poi le stanze. I
nostri rapporti sessuali divennero rari.
E’ in questo periodo che subentra l’autista?
Francis non guidava più e c’era la necessità di
un’autista per i nostri spostamenti. In seguito ad
un'inserzione sul giornale la scelta cadde su George
Percy Stoner, aveva diciannove anni e mi apparve
subito un giovane giudizioso con la testa sulle
spalle.
E fu subito attrazione
fatale!
Passarono pochi mesi. Iniziammo
una relazione sessuale che per un certo tempo
riuscii a tenere con discrezione, senza nulla
togliere a mio marito.
Suo marito era
al corrente?
Diciamo che non mi
ostacolava, ma tra noi non ci fu mai un chiarimento.
E il suo amante come si comportava?
Era dolce e protettivo, ben consapevole dei rischi
che correvamo.
Ci racconti di quel
soggiorno a Londra.
Portai George al
Royal Palace Hotel, da Harrod’s e nei migliori
ristoranti, rivestendolo da capo a piedi e
facendogli condurre per cinque giorni una vita da
sogno…..
Ma al ritorno il giovane non
riuscì a rientrare nei ranghi…
Mi
chiamava in ogni momento esponendomi al rischio di
essere scoperta da mio marito. Aveva crisi di
gelosia, e non sopportava più di essere solo un
servitore e di dover mangiare con i domestici.
E lei?
Io cercavo
continuamente di calmarlo e di rassicurarlo. Lui
desiderava un futuro con me, ed io non mancavo di
nutrire quel suo sogno.
Ma il ragazzo
non aspettò, vero?
Un giorno esasperato
da una gelosia furibonda prese un martello da casa
dei suoi nonni e lo nascose. Proprio quel martello
fu l’arma con la quale venne ucciso mio marito.
Ci può raccontare come avvenne?
Irene Riggs, la mia governante rientrò a “Villa
Madeira”, verso sera. Io ero già a letto, nella
stanza che dividevo con mio figlio John. Mio marito,
come al solito, si era addormentato su una sedia in
salotto dopo aver scolato una bottiglia di whisky.
Irene notò l’autista?
Vide George in pigiama affacciato alla balaustra
della scala. Lei sorpresa gli chiese cosa stesse
facendo. George rispose che stava controllando che
tutte le luci fossero spente”.
Ma
venti minuti dopo Irene, dichiarò alla polizia, di
aver trovato lei, accanto al cadavere di suo marito,
immersa in una pozza di sangue……
Il
sangue usciva copiosamente dalle profonde ferite che
aveva alla testa e al viso. Un occhio era uscito
dall’orbita. Urlavo ero disperata.
E
lei? Come si era ferita?
Avevo
calpestato con i piedi nudi la dentiera di mio
marito finita chissà come sul pavimento.
Lei si autoaccusò dell’omicidio…
Cercai invano di scaglionare George, ma ritrattai
subito dopo e grazie a miei avvocati venni assolta.
Mentre lui venne condannato senza neanche il
beneficio del dubbio.
Dopo il
processo, perseguitata dai rimorsi Alma si suicidò.