Adamo vogliamo scandagliare il rapporto tra
Oscar Wilde e Bosie?
L’argomento mi
sembra stimolante per la rubrica, ci sono molti
ingredienti tra i quali sicuramente il giallo e la
passione! Ora che ci penso me ne occupai molti anni
fa dopo che in Italia successe un fatto simile, al
tempo quel tipo di rapporti erano considerati reato!
Chi era Bosie?
Era un
giovane aristocratico londinese e poeta uraniano, al
secolo Lord Alfred Douglas, figlio minore del
Marchese di Queensberry. Piuttosto fragilino, aveva
una carnagione molto pallida, capelli biondi, occhi
chiari ed una corporatura minuta.
Come si conoscono i due?
Il cugino di
Bosie, Lionel Johnson, prestò la sua copia del
“Ritratto di Dorian Gray” al giovane cugino, che,
dopo averla letta per “quattordici volte di fila”
chiese di essere presentato all’autore. Ed è così
che verso la fine di giugno del 1891 Lionel Johnson
accompagnò il cugino in Tite Street e gli presentò
Oscar Wilde.
Da quell’incontro nacque
un amore scandaloso ed autodistruttivo…
Benedetto ragazzo aspetta! Andiamo per gradi…
Diciamo che iniziarono a frequentarsi e per oltre un
anno, dal novembre 1892 al dicembre 1893, furono
inseparabili. Le dicerie sulla loro vita corsero per
tutta Londra soprattutto perché lo scrittore aveva
poca voglia di nascondere quella relazione e Bosie
era addirittura ansioso di esibirla volendo far
sapere a tutti che era lui il ragazzo preferito da
Oscar Wilde.
Da subito un rapporto
molto stretto quindi..
Pensa che Oscar
conobbe sua madre, Lady Bracknell, e ne fece un
personaggio di The Importance of Being Earnest.
…e Wilde si confidò con il suo amico
Robert Ross…
Gli scrisse una lettera
dalle parole inequivocabili: “Mio caro Bobbie, Bosie
ha insistito per fermarsi qui a mangiare dei
sandwich. E’ in tutto e per tutto simile ad un
narciso - così bianco e oro. E’ talmente stanco:
giace sul divano come un giacinto ed io lo venero.”
Scusa la curiosità, inizialmente chi fu
dei due a pressare l’altro?
Beh Oscar e
Bosie raccontarono in maniera diversa la storia.
Secondo Bosie fu Wilde che passò il tempo ad
assediarlo finché dopo sei mesi riuscì nel suo
intento. Invece Oscar negherà con veemenza di essere
stato lui ad assumere l’iniziativa. Dirà anzi che si
conoscevano appena quando Bosie si precipitò da lui
per chiedergli aiuto in una faccenda molto delicata.
Come mai questa presa di distanza?
Tieni conto che da pochi anni in Inghilterra era in
vigore una legge, il Criminal Law Amendment Actc,
che vietava atti osceni tra maschi adulti
consenzienti e la pena prevista per questo tipo di
reato arrivava ad un massimo di due anni di
detenzione compresi i lavori forzati.
Comunque le loro frequentazioni con altri
giovani erano alla luce del giorno, vero?
Di giorno ma soprattutto di notte direi... Bosie
prima di conoscere Oscar già frequentava ambienti al
dir poco ambigui, compresa una cerchia di giovani
prostituti pronti a concedersi per qualche sterlina.
Wilde, che frequentava ben altri ambienti, non fece
altro che seguirlo dispensando denaro,
portasigarette in oro o argento e altri regali.
In un certo senso fu il giovane ragazzo
ad istigare lo scrittore?
Questo non
posso dirlo, ma sicuramente si sa che in quel
frangente Wilde ebbe modo di avere rapporti con
Alfred Taylor (figlio di un industriale), Sidney
Mavor (futuro sacerdote), Maurice Schwabe e Freddy
Atkins, Edward Shelley per un breve periodo e Alfred
Wood, un ragazzino di diciassette anni, che lo
ricattò ricavandone 30 sterline.
Nonostante questi incontri il loro rapporto si fece
sempre più stretto!
Quei rapporti erano
di semplice natura sessuale ed estemporanei. Il
rapporto con Bosie era d’altro genere. direi
affettivo morboso. Sappiamo che a maggio 1893 Wilde
andò ad Oxford per incontrare Alfred e nell'estate
dello stesso anno i due soggiornarono in una casa a
Goring-on-Thames.
La famiglia del
giovane aristocratico era a conoscenza di questo
rapporto e delle frequentazioni del figlio?
Il Marchese di Quinsberry tentò invano di convincere
il figlio a troncare la relazione. Tra le altre cose
si parla di un’irruzione con minacce nella casa di
Wilde e di un biglietto lasciato al club dello
scrittore dove veniva accusato pubblicamente di
sodomia. Dopo quell’episodio Bosie, che odiava il
padre, convinse Wilde a citare in giudizio il
marchese per diffamazione.
Mai
l’avesse fatto!!!
Esatto. Nel corso
dell’udienza saltarono fuori una serie di altarini
della coppia, tra i quali testimoni appartenenti
alla feccia della società e già noti alla polizia,
nonché una serie di lettere private dove vennero
estrapolate alcune frasi del tipo: “le tue labbra di
petalo di rosa” in cui si evince la vera natura del
loro rapporto che andava oltre la semplice amicizia.
Ci fu anche un episodio particolare
vero?
Esatto il caso di Philip Danney,
un sedicenne figlio di un colonnello che andò a
letto il sabato con Douglas, la domenica con Wilde e
il lunedì con una ragazza a spese di Douglas. Quando
il giovanetto poi tornò a scuola senza
giustificazione venne scoperta tutta la faccenda.
Come si concluse il processo?
Male per Wilde in quanto, non solo Queensberry venne
dichiarato innocente del reato di calunnia, ma si
rese necessario ed inevitabile un nuovo processo,
questa volta con Wilde come imputato con l’accusa di
"oscena indecenza", eufemismo per indicare ogni atto
omosessuale, pubblico o privato. La sentenza
pronunciata il 25 maggio 1895 condannò Wilde a due
anni e tre mesi di isolamento e l’imputato venne
imprigionato dapprima nel carcere di Wandsworthe e
successivamente in quello di Reading. Il giudice che
emise la sentenza commentò in questo modo: “Non
posso che pronunciare la condanna più severa
prevista dalla legge. A mio avviso essa è totalmente
inadeguata in un caso come questo.
Come affrontò la detenzione?
Lavorava 6
ore al giorno ad un mulino a ruota. Dormiva senza
materasso, conobbe fame, insonnia e malattia. Gli
stessi secondini, pur sostenendo che il prigioniero
fosse in perfetta salute, provavano pena nel vedere
le condizioni del detenuto che era dimagrito di 10
chili. Tra le altre cose il poeta cadendo malamente
in seguito ad un collasso, si procurò una ferita
all'orecchio destro che probabilmente gli costò la
vita cinque anni più tardi, perché l'infezione
degenerò e si trasformò in meningite.
Durante la detenzione Bosie, in qualche
modo, lo aiutò?
Wilde aveva inutilmente
sperato nella solidarietà e nell'appoggio
dell'amatissimo, il quale invece si era allontanato
dimostrando freddezza ed insensibilità; il ragazzo
arrivò perfino a dirgli, durante la sua malattia,
che "quando non era sul suo piedistallo non era
interessante". Ferito e disgustato da
quell'atteggiamento scrisse dal carcere una
celeberrima e lunghissima lettera intitolata De
Profundis, nella quale esprime tutto il suo dolore e
il suo disprezzo per la vanità e l'inconsistenza di
Bosie, ripudiandolo formalmente.
Scusa, ma Oscar Wilde era sposato?
Aveva
sposato Costance Lloyd nel 1884, ma subito dopo la
nascita del loro secondo figlio il matrimonio andò
in crisi. Lo scrittore la vedeva deformata al punto
di rabbrividire al solo pensiero di doverla baciare.
Comunque si separarono definitivamente in seguito
alla scandalo dell’omosessualità.
Dopo il carcere cosa accadde?
L'esperienza del carcere lo aveva segnato
profondamente, da quel momento coltivò il sogno di
evadere dal mondo che lo aveva condannato e che
rifiutava il suo modo di essere. Si trasferì in
Francia ed abitò quattro mesi a Parigi cercando di
rifarsi una vita e tentando di dimenticare l'uomo
che lo aveva portato alla rovina.
Purtroppo il cuore ha ragioni che la Ragione non
conosce…
Così fu. L'amore ebbe ragione
della Ragione. Si rimise in contatto con Douglas, lo
incontrò e decisero di trascorrere insieme l'inverno
a Napoli, dove già soggiornavano parenti di Bosie.
Dopo tanta sofferenza, una specie di
luna di miele…
I due amanti si
installarono sulla collina di Posillipo, a Villa
Giudice. Nonostante Wilde viaggiasse sotto falso
nome, Sebastian Melmoth, il suo arrivo in città
divenne di dominio pubblico, al punto che la notizia
venne riportata dal “Il Mattino” con un articolo a
firma di Matilde Serao.
Il famoso
segreto di Pulcinella!
Si infatti, tieni
conto che lo scrittore fece il giro dei letterati
napoletani nella speranza che qualcuno traducesse le
sue opere. Per non parlare delle frequentazioni
della coppia che non erano affatto innocenti.
Quindi il lupo perde il pelo ma non in
vizio?
A Capri, al Quisisana, non appena
si sedettero per cenare, il proprietario li pregò
vivamente di volersi servire altrove in quanto
alcuni cittadini britannici, che avevano
riconosciuto il poeta, non intendevano tollerare la
sua vicinanza. L’episodio non rimase circoscritto
nell’isola e i due furono nuovamente sulla bocca di
tutti e lo scandalo spinse i famigliari di entrambi
a porre rimedio facendo intervenire l’ambasciata
inglese e privando i due delle loro rendite: Wilde
fu privato della piccola rendita garantitagli dalla
moglie separata, mentre a Bosie vennero tagliati i
fondi dalla madre.
La misura fu
efficace?
La madre di Bosie pagò i conti
lasciati in sospeso dalla coppia, il figlio fu
costretto a tornare a casa mentre Wilde con il poco
denaro ricevuto dalla madre del suo amante si
concesse un viaggio a Taormina dove incontrò il
fotografo Wilhelm von Gloeden. Tornato a Napoli e
constatato l’impossibilità di far tradurre le sue
opere, nel febbraio del 1898 partì per Parigi.
Immagino con amarezza visto che lo
scrittore amava l’Italia.
Ci tornò altre
due volte, a Santa Margherita Ligure ed a Palermo
passando per Roma dove incontrò Robert Ross al Cook
& Son di Piazza di Spagna. In realtà i suoi viaggi
erano sempre e comunque a sfondo sessuale e Wilde
apprezzava fin troppo le modeste pretese economiche
e la disponibilità a prostituirsi dei ragazzi di un
Paese misero come l'Italia.
Che
rapporto c’era tra Wilde e Robert Ross?
Ross è stato un personaggio importante nella vita di
Wilde. Per quanto ne sappiamo fu lui il primo uomo,
allora diciassettenne, con il quale Oscar,
trentaduenne, ebbe un rapporto affettivo a sfondo
sessuale. Dopo la fine del loro rapporto rimase
comunque una vera amicizia. Robert morì d’infarto
anni dopo. La causa fu un processo sempre per
omosessualità intentatogli da Alfred Douglas, ormai
convertito al cattolicesimo e infelicemente sposato.
Oscar non ebbe più occasione di
incontrare Bosie?
Il rapporto con Lord
Douglas era ormai finito. Bosie aveva abbandonato
definitivamente Wilde, probabilmente per timore di
essere diseredato dalla famiglia. Nel 1902, Douglas
sposò Olive Eleanor Custance, ereditiera e poetessa.
Ebbero un figlio, Raymond, che affetto da una grave
forma di schizofrenia morì in una casa di cura nel
1964. Il matrimonio finì ben presto in una
separazione legale, ma non vi fu divorzio. Negli
ultimi anni della sua vita Douglas, che nel 1913
aveva perso tutti i suoi averi a causa della
procedura di fallimento civile intentatagli da un
usuraio, visse soprattutto dell'eredità materna. Il
padre, infatti, aveva dilapidato gran parte delle
sue fortune. Dopo la scoppio della Seconda guerra
mondiale, lasciò Londra e si rifugiò presso una
coppia di amici a Lancing, nel West Sussex, dove la
morte per insufficienza cardiaca lo raggiunse nel
1945.
E Wilde?
Wilde
riparti alla volta per Parigi, completò The Ballad
of Reading Gaol. L'opera si rivelò un successo,
ricevette numerosi complimenti tra i quali quello
della moglie. La donna trovò lo scritto
meraviglioso. Constance morì a 40 anni dopo
un'operazione chirurgica alla schiena il 7 aprile
del 1898. Pochi giorni dopo, nel maggio 1898, per
cause sconosciute, Wilde venne operato alla gola. I
medici gli imposero di non consumare alcool.
Era molto malato vero?
Lui
affermava impropriamente che tutti i suoi malanni
derivavano da un avvelenamento da cozze, ma in
realtà si parlava di sifilide terziaria. A
mezzogiorno del 29 ottobre si alzò dal letto, dopo
pranzo passeggiò con Ross e al bar bevve
dell'assenzio. Il giorno dopo peggiorò. La vecchia
suppurazione dell'orecchio destro riacutizzò, a
novembre l'infiammazione arrivò al cervello causando
una meningoencefalite. Gli somministrarono morfina,
oppio e cloralio. Non riusciva più a parlare, fece
capire a Ross che voleva vedere un prete per
convertirsi. Il giorno dopo, il 30 novembre, in Rue
des Beaux-Arts 13, all'età di 46 anni, dopo aver
vomitato sangue, Oscar Wilde morì alle 14.00.
Dal 1909 le sue spoglie riposano al cimitero
di Père Lachaise, sotto un imponente monumento
costruitogli da Jacob Epstein, raffigurante una
sfinge.