HOME   CERCA NEL SITO   CONTATTI   COOKIE POLICY
 
 1
REPORTAGE
 

 
 

BANGKOK

Happy hour al Blowjob Bar
Il supermercato delle ragazze Thai
Sono le sette di un tardo pomeriggio d’estate. Fa caldo, un caldo afoso. E’ l’ora dell’aperitivo e se sei solo ed hai bisogno di compagnia, puoi tranquillamente entrare in un Blowjob bar.

 


.

 
Il viale di Sukhumvit è un vortice di luci al neon. Sono le sette di sera, e Bangkok è piena di vita. Le insegne dei Blowjob Bar e dei go-go club lampeggiano senza sosta: "Eden Club", "Rainbow Bar", nomi che gridano promesse sotto luci rosa e blu. I negozi traboccano di magliette tarocche, collane di perline e statuette di Buddha. L’aria sa di pollo alla griglia, mango appiccicoso e birra a fiumi, con un sottofondo di musica techno, le risate dei turisti e gli inviti delle ragazze fuori dai locali. Alcune indossano abiti che lasciano poco all’immaginazione, altre barcollano su tacchi vertiginosi, sfidando i marciapiedi sconnessi.

Cammino accanto a Raylai, una ragazza del posto, l’ho conosciuta con un semplice “ciao” alla fermata della metro. I suoi stivali rossi dai tacchi impossibili e altissimi fino a metà coscia scintillano a ogni passo. Ogni tanto incespica, mi guarda e ride.  Indossa una gonnellina corta in latex che ad ogni passo si alza e lei la tira giù con un gesto rapido. Ha un trucco pesante, eyeliner spesso e labbra lucide, ma i suoi occhi evitano i miei, come se temesse di essere guardata troppo a lungo. Parla piano e il suo inglese stentato si perde nel rumore del viale.

“Non sei di qui, vero?” Mi chiede. “No, sono qui per lavoro e solo di passaggio.” Rispondo sorridendo per metterla a suo agio. “Ti va di camminare un po’ insieme?”
Lei esita, guarda a terra, poi annuisce. “Okay… ma non ho tanto tempo.” La sua timidezza contrasta con i suoi stivali provocanti e gonna così stretta che sembra dipinta addosso.

Ci fermiamo in un bar all’aperto, con tavolini di plastica e un ventilatore che smuove l’aria calda. Ordiniamo due Singha con ghiaccio. Raylai sorseggia la birra, tenendo il bicchiere con entrambe le mani, come una bambina con una bibita. Mi guarda poi abbassa gli occhi.
“È strano, no?” Dice, quasi sussurrando. “Tutto questo… il viale, le luci. A volte mi sembra un sogno.”
“Un sogno o un circo?” Rido.
“Forse tutti e due.” Si interrompe, si sistema di nuovo la gonna ed aggiunge: “Non sono brava a parlare con… con le persone. Non come le altre ragazze qui.”
La vedo arrossire e la sua spontaneità mi intenerisce.
Poi, come se si ricordasse di qualcosa, guarda l’orologio. “Oh… è tardi. Devo andare a lavorare.”
“Che lavoro fai?” Chiedo, anche se immagino quale sia il mestiere.
Lei si alza, fa due passi indietro, e con un gesto inaspettato prende coraggio e si mostra: “Secondo te? Sono bella, no?”
“Sei meravigliosa.” Rispondo: “Vorrei passare la serata con te.”

Il suo viso si incupisce, gli occhi si velano. “Non posso.” Mormora stringendosi le braccia al petto. “Ma… se vuoi, lavoro al Dr. BJ Salon. È un posto… diverso. Pulito, sai? È l’unico business class bar in Thailandia e forse del mondo. Sta qui vicino, dopo l’Eden Club. Vicino alla metro di Nana.” Parla in fretta, come se recitasse un copione: “Ci… ci vediamo lì, magari.”

Mi saluta con un cenno, cammina rapidamente e la sua figura svanisce tra la folla del viale. In dubbio se seguirla rimango seduto e mi gusto la mia birra. Il rumore del viale mi avvolge. Alla fine decido di andare. Seguo le sue indicazioni: i negozi di massaggi, l’Eden Club e finalmente arrivo davanti al Dr. BJ Salon. La porta a vetri è oscurata, l’insegna sobria promette “happy hour”.

Dentro, luci soffuse, aria condizionata, divanetti di pelle nera e un bancone lucido. È pulito, quasi sterile, con un menu plastificato che elenca “servizi” come fossero drink. Raylai è in un angolo, già al lavoro. Mi vede e mi sorride ma non si avvicina. Il locale è pieno di uomini che parlano a voce bassa, come se fosse un bar qualunque. È tutto così organizzato, così normale.

La prima impressione è proprio quella del centro estetico o di una clinica privata. Ha comunque un’area fumatori esterna ed una comoda zona che ti permette di scegliere al meglio le ragazze dello staff. Mi rendo conto che da queste parti il modo di gustare l’aperitivo è molto singolare ed è del tutto naturale entrare per spezzare la giornata o per iniziare la serata.

Subito dopo una porta scorrevole vi è il bancone della reception. L’addetta di turno che in questo caso è anche la titolare del locale mi spiega in un perfetto inglese il funzionamento e la specialità della casa. Le ragazze, esperte in sesso orale, si dividono in Nurses e Consultants e indossano delle uniformi diverse a seconda dell’esperienza, della bravura e dell’aspetto estetico. Le infermiere hanno un'uniforme bianca; quella delle consulenti, considerate più esperte, è nera.

Le tariffe vanno dai 700 ai 1000 baht ovvero dai 16 euro ai 23 euro. Il trattamento dura esattamente 30 minuti. Si possono scegliere anche più ragazze il prezzo naturalmente si moltiplica per il numero delle infermiere. Se poi sei più esigente e vuoi stare con una consulente una serata intera, il prezzo arriva a 117 euro.

A differenza di altri locali qui si svolge tutto in maniera discreta e riservata. Per i clienti che non vogliono essere visti è prevista un’entrata di servizio sul retro dello stabile. Le ragazze non stanno fuori ad attirare i clienti, generalmente sostano in una saletta in attesa di essere scelte. Sono in tutto una trentina su un sistema che si alterna in due turni. Praticamente puoi essere sicuro di trovare l’infermiera che fa al tuo caso. Orario del locale dalle 11 di mattina all'una di notte. Il cambio turno delle ragazze è alle 17 (vanno via quelle della mattina e arrivano quelle per la sera).

Saluto la titolare e visto che il direttore del mio giornale mi ha chiesto un reportage dettagliato, non posso esimermi per cui vado alla reception e pago il dovuto, ovvero 23 euro. Mentre mi gusto l’ottima birra indico alla titolare la prescelta ossia Raylai, che in lingua thai significa Principessa.

Lei si avvicina e insieme accediamo tramite un divisorio a soffietto ad una scala che ci porta ai piani superiori. La guardo e penso che vestita in uniforme da lavoro sia ancora più bella ed accattivante. Lei mi sorride con i suoi modi delicatissimi. Mentre andiamo noto che la mia Principessa porta con sé un cestino con dentro un collutorio e prodotti igienici.

L’ambiente al piano superiore è più soffuso, accogliente con un gradevole fresco di aria condizionata. Le stanze, in fila una dopo l’altra, senza finestre si affacciano su un corridoio quasi buio. Le stanze sono molto piccole, ma ben illuminate e dotate di un’apposita, comoda, essenziale e reclinabile poltrona nera in stile barber shop. L’arredamento si completa con uno sgabello e uno di quei lavandini da parrucchieri che serve per l’apposito lavaggio.

Raylai sempre sorridente mi dice sottovoce: “Allora ti sei deciso! Credevo non venissi più…” Poi in modo professionale mi spoglia in parte e procede al lavaggio della mia parte del corpo da curare. Le sue mani sono leggere, la sua voce quella di un usignolo. Poi sempre gentilmente mi fa accomodare sulla poltrona non prima di aver messo un telo bianco monouso per questioni igieniche.

A quel punto lei, senza spogliarsi, prende posizione in maniera consona per entrare in azione. Tutto si svolge in silenzio assoluto. Appeso al muro scorgo un tariffario in inglese molto dettagliato. Comunque il servizio base comprende esclusivamente l’amore orale e per qualsiasi altro desiderio ci sono extra da pagare, in quel caso l’infermiera si può spogliare del tutto o in parte o usare altre parti del corpo.

Mentre sorseggio la mia birra mi accorgo che la professionalità di Raylai è sconvolgente. Ferma e allo stesso tempo di una leggerezza incredibile ti porta sulle sue ali verso il paradiso, attraverso mondi sconosciuti. Inumidite le labbra inizia ad avvolgere la punta con la bocca senza affondare, poi delicatamente con la lingua accarezza tutto intorno la parte più sensibile. Come in un bacio, con le labbra a forma di fragola, lo risucchia dolcemente facendo dei piccolissimi movimenti circolari con il pollice. E sempre massaggiandolo infila in bocca per alcuni istanti sia dito che la punta del mio piacere. Dalla consistenza si accorge che è il momento di proseguire per cui, sempre fissandomi negli occhi, inclina il viso e con la lingua, scendendo lentamente, inumidisce tutta l’asta.

Terminata la meravigliosa preparazione inizia la seconda parte del servizio e con movimenti più decisi, ma sempre perfettamente sincroni, lo avvolge interamente giocando con la lingua e il palato ed aiutandosi con la mano. Mi accorgo che tutto il suo corpo partecipa all'evento, i suoi movimenti del bacino e della mano sono armonici con quelli della testa e della bocca. Inizio a gemere e lei, superando la linea del non ritorno, accelera per completare degnamente l’opera d’arte.

È incredibilmente brava! Riesce perfino a calcolare i tempi giusti, sa quando rallentare, sa quando velocizzare, quando ammorbidire le labbra o sfiorare semplicemente la parte. Non so davvero come abbia fatto, ma alla mezz’ora esatta raggiunge l’obiettivo e la mia completa e assoluta soddisfazione.

Sempre sorridente s’intrattiene accanto a me per un altro minuto scarso. Mi chiede se sono soddisfatto o se per caso desidero altro, a quel punto si alza e slaccia il suo camice mostrandomi il suo seno. Le dico che sto bene così e declino l’offerta. Lei prende i prodotti dalla vaschetta. Va verso il lavandino e dopo un lungo risciacquo a base di collutorio viene verso di me. Pulisce ed asciuga la parte curata. Tutto fatto, la terapia è completata.

Solo a quel punto esce dal suo ruolo e mi dice: “Sai, per lavoro devo sempre chiede al cliente se desidera gli extra, ma hai fatto bene a rifiutare perché con te è diverso.”
Le dico: “Vorrei fare l’amore con te!”
E lei: “Lo so, ma qui sarebbe troppo squallido… Ascolta il mio turno finisce stanotte all’una, se vuoi dopo ci possiamo incontrare…”
Annuisco e lei con uno strappo alla regola mi bacia, sento il calore del suo corpo, la sua bocca fremere e poi con un filo di voce mi sussurra: “Sono belli i baci rubati, hanno un sapore diverso, vero?” Rimango stupefatto dalla sua dolcezza.

Insieme lasciamo la stanza, scendiamo le scale e torniamo alla reception. Lì in caso, come negli alberghi per gli extra del frigo bar, si pagano i servizi aggiuntivi non compresi nel prezzo base. In questo caso non avendo usufruito di ulteriori cure la padrona gentile mi chiede se è andato tutto bene e se ho intenzione di tornare a trovarla. Le faccio un grosso sorriso. Naturalmente non le dico che sono un giornalista e non ci sarà una prossima volta.

Esco, il quartiere di Nana è pieno di luci e ragazze. È incredibile quante di loro affollano queste strade. Migliaia, e non esagero, mi invitano per un drink nei tanti bar.
"Only drink! Only drink!" Ripetono cantilenanti.
Già è solo un drink... anzi una birra... e che birra!

Vado nel mio albergo e inizio a scrivere l'articolo: "Bangkok. Sono le sette di un tardo pomeriggio d’estate. Fa caldo, un caldo afoso. È l’ora dell’aperitivo e se sei solo ed hai bisogno di compagnia, puoi tranquillamente entrare in un Blowjob bar."
Il titolo? Happy hour al Blowjob Bar.
Metto la sveglia sul cellulare, mai e poi mai voglio perdermi l’incontro con Raylai.


 















FOTO GOOGLE IMAGE
FONTI
Laurel Tuohylug
http://www.vice.com
FOTO
Vedora Love









 
Tutte le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi autori. Qualora l'autore ritenesse improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione verrà ritirata immediatamente. (All images and materials are copyright protected  and are the property of their respective authors.and are the property of their respective authors. If the author deems improper use, they will be deleted from our site upon notification.) Scrivi a liberaeva@libero.it

 COOKIE POLICY



TORNA SU (TOP)


LiberaEva Magazine Tutti i diritti Riservati
  Contatti