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Vanessa Beecroft
La mia nuda verità
 E' l'artista italiana più nota e discussa per le sue performance a base di modelle nude, cibi monocromatici e svariata umanità.
Da anni vive e lavora a Los Angeles, ma di recente è tornata in Italia
per fare da madrina al premio Furla per l’arte e per l'opening,
con una performance di 3 ore, della mostra Bellissima, al Maxxi di Roma.

 

 


«Tre ore sono il tempo necessario perché una donna nuda, in realtà in burqa trasparente,
smetta di sentirsi guardata e cominci a pensare, mostrando il suo lato più attraente che è il cervello.
Se hai cervello usi il corpo al meglio a tutte le età».

 

 

 

 



La scelta espressiva della Beecroft è stata quella di pensare e realizzare performance, utilizzando il corpo di giovani donne più o meno nude, mosse secondo precise coreografie, con opportuni commenti musicali o con il variare delle luci.
Ciascuna delle partecipanti deve attenersi a una serie di norme che Beecroft stabilisce prima di ciascuna azione, con l'obiettivo di comporre "quadri viventi", esponendo in gallerie e musei di arte contemporanea.
 

 


Beecroft pone al centro della propria riflessione i temi dello sguardo, del desiderio e del mondo della moda.
La sua prima performance è stata tenuta presso la galleria di Luciano Inga Pin di Milano, durante il Salon Primo dell'Accademia di Belle Arti al Palazzo di Brera.

 



Nelle opere di Vanessa Beecroft si fondono bellezza e sofferenza, estetizzazione della realtà e ossessione della perfezione. Fin dall’inizio della sua carriera l’artista ha incentrato la sua ricerca sul tema del corpo femminile, mettendo in scena eventi performativi in cui crea coreografie di corpi femminili nudi che vanno a comporre complessi tableaux vivants.

 

 

VB66 è stata realizzata in un luogo suggestivo come il mercato ittico di Napoli, nel cui spazio interno Beecroft ha inserito cinquanta modelle, dipinte di nero e disposte su un grande palcoscenico costituito dai tavoli del mercato sui quali viene solitamente esposto il pesce. Le modelle assumono posizioni che creano puntuali riferimenti alla rappresentazione del corpo femminile nella storia dell’arte, in una riflessione sulla rappresentazione della bellezza, dalla statuaria antica alla pittura moderna.


 

FONTI
http://www.vanessabeecroft.com

http://it.wikipedia.org/wiki/Vanessa_Beecroft
http://d.repubblica.it/moda/2014/12/02/news/vanessa_beecroft_artista_corpo_intervista_storia
 http://www.strozzina.org/artists/beecroft/
 


 

 

 


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