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REPORTAGE
 

 

 

ACCADE IN CINA
Le "Sheng nu" ovvero le donne scarto

Il loro motto? "Preferirei piangere sul sedile di una BMW piuttosto che ridere sul sellino di una bicicletta”

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Milioni di donne cinesi devono giornalmente subire l’insopportabile etichetta di Sheng nu. Il termine, in inglese Leftover, suona letteralmente come donna scartata, oppure “avanzo”, o se volete semplicemente zitella, e sta ad indicare una donna di oltre 27 anni, non sposata e che non ha mai procreato.

Il termine paragona le donne non sposate al cibo avanzato ed è diventato ampiamente utilizzato nei media mainstream ed è stato oggetto di numerose serie televisive, articoli di riviste e giornali e pubblicazioni di libri.
Sono generalmente donne in carriera, laureate e di ottima cultura. La maggior parte di loro vive in città e conduce una vita professionale gratificante, eppure sono ancora oggetto di stigma sociale e di aggressive campagne mediatiche da parte del governo di Pechino, che le considera un modello sbagliato, da correggere. La stessa famiglia le trova inadatte a crearsi una vita, troppo vecchie per il matrimonio, ma anche troppo ambiziose per trovare un compagno... Insomma una donna che ha raggiunto la soglia dei 27 anni e fa qualcosa di diverso dall’essere madre o moglie viene considerata un problema, un Sheng nu ossia uno status di cui vergognarsi, per cui provare disonore.

È paradossale constatare che in una nazione in cui le mogli vengono di fatto importate dai paesi confinanti le cinesi in età da marito restino single. La situazione ha radici profonde nella tradizione confuciana, secondo cui avere figlie femmine è una iattura, e negli anni si è arrivati al punto di avere un tasso di natalità maschile del 20% superiore a quello femminile in conseguenza della politica del figlio unico (maschio) lanciata negli anni '80 e all’aborto selettivo a favore dei maschi. Senza contare che nell’Impero Cinese le ragazze ricevevano una differente educazione per divenire perfette madri e mogli.

Nella Repubblica popolare l'emancipazione femminile ha completamente stravolto la società. Le ragazze di oggi studiano, trovano lavori soddisfacenti e, soprattutto, ricevono stipendi che le rendono realmente indipendenti. Non come succedeva ai tempi di Mao, quando anche per avere diritto a una casa servivano un marito e l'autorizzazione del partito.

Queste ragazze in realtà non snobbano il matrimonio, ma sono diventate molto più selettive nello scegliere il compagno della vita. Lo vogliono non tanto bello e romantico, ma ricco, istruito, con un'automobile costosa e un lavoro prestigioso. Vengono anche definite “terzo sesso” uno stereotipo offensivo che racchiude in sé l’idea che nessuna donna deve occupare una posizione più alta rispetto a quella del marito.

Ecco perché genitori che hanno ormai perso quasi tutte le speranze hanno iniziato ad adottare strategie diverse per risolvere questo problema. Madri e padri, con tanto di vestito buono, attaccano con lo scotch inserzioni sugli alberi con tanto di foto e dati della figlia: età, reddito, livello di istruzione, interessi, eccetera… oppure è facile incontrarli nei supermercati con la foto in tasca e pronti a tirarla fuori quando individuano il “pollo” di turno.
Le inserzioni sono di questo genere: “Cercasi marito per mia figlia con buone abitudini e casa di proprietà. Mia figlia è nubile, 1,62 cm, 60 kg, college, è carina, gentile, brava in cucina.”

Jade, una bella insegnante di 35 anni dice: "In Cina se sei single e hai più di 27 anni ti danno della sheng nu, donna scarto. I miei vicini di casa pensano che abbia un problema psicologico oppure che sia affetta da qualche malattia rara, non riescono a capacitarsi del fatto che esistano donne indipendenti. Certo anch’io voglio un marito, che abbia uno stipendio almeno pari al mio. Altrimenti che senso ha il matrimonio?"

Dunque niente più romanticismo melenso e le poche donne ambiscono a
a sposarsi con un occhio al Suv, alla casa e al reddito. Il materialismo si respira ovunque, ma non è un aspetto negativo, piuttosto una scelta. «Il mio uomo ideale?” Continua Jade. “È un uomo ricco, ma non troppo, intelligente, con una casa di proprietà, possibilmente un Suv e senza genitori a cui badare”. Ed aggiunge: “Preferirei piangere sul sedile di una BMW piuttosto che ridere sul sellino di una bicicletta…”

Così che dopo la laurea si sobbarcano di altri corsi dal sapore domestico che, sulla carta, dovrebbero aiutarle a trovare marito. Ma in realtà su pressione dei familiari, gli insegnati si limitano a tentare di convincere queste giovani donne a rivedere le loro aspettative al ribasso. Perché "è meglio accontentarsi di un uomo meno bello e meno ricco che rimanere single per tutta la vita...”

Ma le donne moderne stanno provando a superare certi limiti mentali. Quasi prendono come offesa se qualcuno le spinge a trovare marito, proprio perché nel loro immaginario le priorità sono altre nella convinzione che si può anche vivere una vita intera senza un uomo accanto.
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
.http://27esimaora.corriere.it/articolo/leftover-le-zitelle-in-cinaun-libro-denuncia-il-fenomeno/
Claudia Astarita
http://archivio.panorama.it/news/esteri/orientexpress/Le-donne-in-carriera-sopra-i-25-anni
http://dailystorm.it/2015/03/03/sheng-nu-se-per-le-donne-cinesi-ignoranza-e-virtu/
Francesca Esposito
http://d.repubblica.it/amore-sesso/2013/04/29/news/cina_matrimoni_combinati-1631335/



 








 
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