| |
HOME
CERCA
CONTATTI
COOKIE POLICY 
INTERVISTA IMPOSSIBILE

IL RITRATTO DI PASSIONE PROIBITA, INTRIGHI
DI CORTE E AMBIZIONI SFRENATE NELLA VERSAILLES DEL XVIII SECOLO
Anne Nompar de Caumont
La Favorita del Conte
La Contessa di Balbi fu dama di
compagnia della contessa di Provenza e favorita del conte di
Provenza, futuro Luigi XVIII, dal 1780 al 1791. Dotata di spirito
vivace e fascino irresistibile, influenzò la corte di Versailles.
(1753-1842)

Siamo in un salotto del Petit Luxembourg nella
Parigi del 1780. L'aria è intrisa del profumo di rose
fresche e cipria, con candelabri che proiettano una luce
dorata su arazzi raffiguranti scene mitologiche d'amore.
Fuori, Parigi è un turbine di vita: le strade
acciottolate risuonano di zoccoli di cavalli e grida di
venditori, la Senna scintilla sotto i ponti affollati, e
la nobiltà si raduna nei saloni per intrighi e filosofie
illuministe. Versailles, il vero epicentro, è un mondo
di specchi infiniti, belletti e manicure che mascherano
desideri proibiti e sguardi che accendono fiamme eterne.
Madame, le sue origini? Vengo da una stirpe
nobile, i de Caumont La Force, radicati nel suolo antico
della Francia. Sono nata nel castello di La Force il 19
agosto 1753, crebbi tra castelli e cortigiani, imparando
presto che il potere non sta solo nel sangue, ma nel
fascino che lo anima.
Madre e padre? Mio
padre, il marchese Bertrand Nompar de Caumont La Force,
era un pilastro della corte: guardia del corpo di Luigi
XV e primo gentiluomo di camera del Conte di Provenza.
Un uomo severo ma devoto, sempre in uniforme
impeccabile, che mi insegnò l'arte della lealtà. Mia
madre, Adélaïde-Luce-Madeleine de Galard de Brassac de
Béarn, era l'epitome dell'eleganza: dama di compagnia
della Contessa di Provenza e governante dei figli del
Conte d'Artois. Lei mi trasmise il fuoco interiore,
quell'esprit che mi rese irresistibile. Cresciuta in
quell'ambiente, sentivo il richiamo della corte come una
sirena – eccitante, pericoloso, inevitabile.
Quando venne ammessa a corte? Ah, il mio debutto!
Intorno al 1779, grazie alle influenze familiari. Ma fu
nel 1780 che entrai davvero nel vortice, nominata dama
di compagnia della Contessa di Provenza. Ricordo il
battito del mio cuore quel primo giorno – l'aria
elettrica, gli sguardi curiosi. Ero giovane, ambiziosa,
e sentivo che il destino mi stava chiamando.
Chi
era la Contessa di Provenza? Maria Giuseppina di
Savoia. Essere la sua dama di compagnia mi portò al
centro di tutto. Dovevo servire lei, ma i miei occhi
vagavano altrove...
Lei era bella, madame?
Bella? Dicono fossi una visione: capelli castani che
catturavano la luce, occhi vivaci pieni di malizia, e un
sorriso che poteva sciogliere il ghiaccio. Ma era il mio
spirito, monsieur – spiritoso, divertente, inesorabile –
che conquistava cuori. Mi sentivo invincibile, come una
dea in un mondo di mortali, anche se dentro tremavo per
l'eccitazione di ciò che poteva venire.
Era
sposata, vero? Mi ero sposata quattro anni prima nel
1776 con il Conte Francesco Marie Armand de Balbi, un
nobile genovese. Nacquero quattro figli da quel legame,
ma era un matrimonio convenzionale, privo di quella
scintilla che brucia l'anima. Era stabile, sì, ma io
anelavo a di più, a un amore che scuotesse le fondamenta
della corte e nutrisse le mie ambizioni.
Per
questo motivo divenne amante del Conte di Provenza?
Quando non era ancora il re Luigi XVIII? Dal 1780 al
1791, fui la sua favorita, il suo rifugio. Louis
Stanislas Xavier era un uomo complesso, intellettuale,
con un'anima tormentata. La nostra unione fu un turbine
di emozioni: passione, vendetta, tenerezza. Non era
ancora re, ma per me era un sovrano del cuore.
Quali furono le cause della vostra unione? Il Conte
sospettava che la moglie lo tradisse vero? Lui era un
intreccio di rabbia e desiderio. Furioso con sua moglie
per la devozione ossessiva di lei a Marguerite de
Gourbillon, una dama del suo seguito. Non so bene se
fosse un tradimento carnale, ma sicuramente un affronto
all’orgoglio del re. Lei gli preferiva quella donna, e
lui, ferito nell'anima, cercò una rivincita.
E
lei cose si comportò? Sapevo del suo tormento e ne
approfittai. Decisi di diventare la sua musa e la sua
fiamma.
Il vostro primo incontro? Fu a
Versailles, in un salone affollato durante una soirée
nel 1780. Io ero lì, vestita di seta azzurra che
accentuava le mie curve. Lui mi notò mentre servivo la
Contessa – i suoi occhi, intelligenti e penetranti, si
posarono su di me con un'intensità che mi fece
arrossire. Ci scambiammo poche parole formali, ma sentii
una scarica elettrica: eccitazione mista a paura, come
se stessimo danzando sull'orlo di un precipizio. Lui era
affascinante, colto, con un umorismo tagliente che mi
fece ridere di cuore. Io lo sfidai e vidi nei suoi occhi
il desiderio accendersi, era come se avessimo
riconosciuto le nostre anime affini in un mondo di
maschere.
E quella prima notte d'amore? Ah,
monsieur, fu magica e travolgente, nel padiglione Satory
a Versailles, lontano da occhi indiscreti. Era una sera
d'estate, l'aria calda e profumata di gelsomino. Lui mi
invitò lì con un biglietto segreto, e io arrivai
tremando. Cosa stavo rischiando? La mia reputazione, il
mio matrimonio… Ma quando mi prese tra le braccia, tutto
svanì. Le sue mani erano gentili e ferme, i suoi baci un
misto di urgenza e tenerezza. Sentii un'onda di
emozioni: passione bruciante che mi consumava, gioia
pura nel sentirmi desiderata da un principe, e un tocco
di colpa che rendeva tutto più dolce. Parlammo per ore
prima, di libri e sogni, ridendo come bambini; poi,
l'amore ci travolse in un turbine di seta e sussurri. Mi
sentii viva come mai prima, il mio cuore che esplodeva
in un'estasi che durò fino all'alba. Da quel momento,
ero sua – non solo nel corpo, ma nell'anima. Fu l'inizio
di anni di incontri furtivi, lettere appassionate, e un
legame che sfidò la corte intera.
Come favorita
del re – pardon, del futuro re – dove risiedette? Mi
donò un appartamento sontuoso al Petit Luxembourg a
Parigi, perfetto per i nostri rendez-vous. E a
Versailles, costruì per me il Parc Balbi nel 1785, un
giardino incantato con grotte, ruscelli e un padiglione
dove custodiva i suoi libri preziosi. Trascorrevamo
notti lì, o al Château de Brunoy, che acquistò per me:
un'oasi di lusso con stanze tappezzate di seta, dove le
nostre emozioni potevano fluire libere. Era il mio regno
privato, simbolo del suo affetto e della mia influenza.
Suo marito come la prese? Povero Francesco...
Protestò con violenza, urlando ingiurie contro il Conte.
Fu un turbine di gelosia e rabbia. Mi ferì il cuore
vederlo così spezzato. Ma il Conte, per proteggermi, lo
fece dichiarare pazzo e rinchiudere in un manicomio fino
alla sua morte. Una misura crudele, sì, ma in quel mondo
spietato era sopravvivenza. Io piansi notti intere,
divisa tra colpa e passione, ma l'amore per il Conte
vinse… Era un fuoco che non potevo spegnere.
Dopo
lo scoppio della Rivoluzione fu costretta a fuggire…
Lasciai la Francia insieme al conte e alla sua consorte
nel 1791. Però quando il conte e la contessa si divisero
durante l'itinerario di viaggio a Mons, mio malgrado fui
costretta a seguire la contessa. Ero pur sempre la sua
dama di compagnia!
Madame de Balbi si alza
con grazia, gli occhi lucidi di emozioni passate,
lasciando nell'aria l'eco di un'epoca di amori proibiti
e cuori infranti. La sua storia, un misto di trionfo e
tragedia, ci ricorda quanto la passione possa scuotere
anche i troni. Ma adesso non vuole più parlare. Noi
sappiamo però che durante la separazione, diede alla
luce due gemelli: a causa del tempo cronologico,
potrebbero non essere stati i figli del conte di
Provenza, in quanto la loro relazione era terminata.
Visse in Inghilterra fino al 1802, quando il suo nome fu
rimosso dalla lista di emigranti. Tornò in Francia, dove
avanzò pretese sulla fortuna del marito e visse con il
fratello fino alla sua morte. Morì a Parigi il 3
aprile 1842.
|
IMMAGINE GENERATA
DA IA
L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
LEGGI LE ALTRE



Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori. Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti

|
|