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INTERVISTA

IL VENDITORE DI ALIBI
“La verità è
sopravvalutata, ma un buon alibi non ha prezzo!”
Adrian Balan, 52 anni, dirige
un’agenzia che crea alibi perfetti per chi cerca
discrezione. I suoi servizi, da 150 a migliaia di
euro, garantiscono coperture impeccabili con
dettagli curati e assistenza continua...

Buongiorno, signor Balan.
Può presentarsi ai nostri lettori? Salve! Mi chiamo
Adrian Balan, ho 52 anni e sono un imprenditore con base
a Trieste. Sono originario della Romania, ma questa
città mi ha accolto quando avevo solo diciotto anni. Da
allora, ho fatto di tutto per costruirmi una vita qui, e
oggi dirigo un’agenzia molto particolare. Diciamo che
sono un “fornitore di soluzioni” per chi ha bisogno di
coperture impeccabili.
Precisamente in cosa
consiste la sua attività? Creo alibi perfetti per
uomini e donne che vogliono... diciamo, prendersi una
pausa dalla routine, senza lasciare tracce. Tutto è nato
da un mix di esperienze personali, una certa
predisposizione a pensare fuori dagli schemi e la
consapevolezza che, in un mondo iperconnesso come il
nostro, un alibi improvvisato non regge più.
Un’idea davvero singolare! È unica nel suo genere?
Non so se sia unica in assoluto, ma in Italia non
conosco altre agenzie che offrano un servizio così
strutturato. La mia non è una semplice “bugia fai da
te”. Oggi, con smartphone, GPS e social media, la verità
può venire a galla in un attimo. Per questo vendo alibi
su misura, costruiti con cura maniacale per resistere a
qualsiasi verifica. Che si tratti di una scappatella di
una sera o di una relazione parallela a lungo termine,
il mio team garantisce una copertura solida, credibile
e, soprattutto, inattaccabile.
Quindi niente più
“amico compiacente” che regge il gioco? Esatto.
Affidarsi a un amico è un rischio enorme: basta una
distrazione, una parola fuori posto, e il castello di
carte crolla. Senza contare che l’amico potrebbe non
essere disponibile 24/7 o potrebbe lasciarsi sfuggire
qualcosa sotto pressione. I miei alibi, invece, sono
progettati per essere a prova di bomba. Non si tratta
solo di inventare una scusa, ma di creare una storia
coerente, supportata da prove tangibili e da
un’assistenza continua. È un’operazione complessa che
richiede strategia, discrezione e una buona dose di
creatività.
Ci può spiegare come funziona il
processo? Certamente. Tutto inizia con un colloquio
riservato con il cliente. Non accettiamo chiunque:
facciamo uno screening approfondito per capire chi
abbiamo di fronte, qual è il suo stile di vita, il suo
lavoro, le sue abitudini. La bugia deve essere
credibile, e per essere credibile deve contenere un
pizzico di verità. Ad esempio, se un cliente è un medico
o un manager e vuole trascorrere una settimana ai
tropici con l’amante, iniziamo costruendo una copertura
professionale. Potremmo creare una brochure di un
fittizio congresso medico organizzato da una società
farmaceutica inesistente ma dal nome convincente,
completa di logo, programma dettagliato e recapiti. Poi
inviamo un’email ufficiale al cliente, con copia a casa,
che specifica luogo, date e oggetto del “congresso”.
Questo dà al partner un primo livello di rassicurazione.
E dopo questo primo passo? Non ci fermiamo qui. I
nostri contratti prevedono un’assistenza totale. Durante
il viaggio, il cliente è coperto da un team dedicato. Se
il partner chiama, uno dei miei collaboratori potrebbe
rispondere fingendosi la reception dell’hotel o la
segreteria del congresso, magari con un accento
straniero per rendere tutto più realistico. Forniamo
anche materiali di supporto: biglietti aerei falsi,
conferme di prenotazione, persino scontrini di
ristoranti locali per dare l’impressione che il cliente
sia davvero stato lì. Al ritorno, il cliente riceve un
“alibi-kit” con gadget e souvenir della presunta
destinazione: posaceneri, magliette, agende, attestati
di partecipazione, persino slide di PowerPoint di
presentazioni immaginarie. Tutto è pensato per eliminare
qualsiasi sospetto.
Parliamo di costi. Quanto può
costare un servizio del genere? Il prezzo dipende
dalla complessità dell’operazione. Una scappatella di
poche ore vicino casa può costare anche solo 150 euro.
Parliamo di interventi semplici, come una chiamata
programmata da un nostro operatore che si finge un
collega per giustificare un’uscita improvvisa, oppure un
software per smartphone che genera rumori di fondo
realistici, come clacson o annunci di treni, per
simulare una situazione credibile. Per un’operazione più
elaborata, come una settimana di copertura per un
viaggio all’estero, i costi possono salire a diverse
migliaia di euro. Dipende dai giorni, dal livello di
dettaglio richiesto e dagli oggetti inclusi
nell’alibi-kit, come regali di lusso o documenti
falsificati.
Può darci un esempio di un servizio
base da 150 euro? Certo. Immagini un cliente che
vuole passare un pomeriggio con l’amante ma deve
giustificarsi con il partner. Potremmo organizzare una
chiamata da un nostro operatore che si presenta come un
collega di lavoro e comunica un’urgenza, tipo una
riunione improvvisa o un problema in ufficio. Oppure,
forniamo un’app che, durante una telefonata con il
partner, riproduce il suono di un ingorgo stradale o di
un bar affollato, mentre il cliente è in realtà in una
spa o in un motel. Questi piccoli dettagli fanno la
differenza: il partner sente il rumore di clacson e non
sospetta nulla, anche se il cliente è rilassato in una
vasca idromassaggio.
E per i servizi più
complessi? Prendiamo il caso di un cliente che vuole
passare una settimana a Bali con l’amante, ma dice al
partner di essere a un congresso a Londra. Noi creiamo
un’intera narrazione: inviamo inviti ufficiali,
prenotiamo (o simuliamo di prenotare) voli e hotel a
Londra, forniamo un numero di telefono per il
“congresso” che in realtà è gestito dai nostri
operatori. Durante la settimana, il cliente può godersi
Bali senza preoccupazioni, mentre noi rispondiamo a
eventuali chiamate o messaggi del partner. Al ritorno,
consegniamo un alibi-kit che potrebbe includere una
sciarpa di Harrods, un biglietto della metro londinese,
una guida turistica della città e magari un piccolo
souvenir per i figli, come una miniatura del Big Ben. Il
cliente deve solo memorizzare qualche dettaglio, come il
nome di un ristorante di Covent Garden o l’indirizzo
dell’hotel, per non cadere in contraddizione.
Sembra un lavoro certosino. Come fate a garantire che
tutto fili liscio? La chiave è la preparazione.
Chiediamo ai clienti di collaborare attivamente: devono
studiare la copertura che forniamo, imparare i dettagli
della storia e, soprattutto, non improvvisare. Se dici
di essere stato a Parigi, devi sapere che il ristorante
dove hai “cenato” si chiama Le Bistrot Parisien e che il
tuo hotel era in Rue de Rivoli. Un errore banale, come
confondere una via o un dettaglio, può mandare tutto
all’aria. Per questo forniamo un dossier finale con
tutte le informazioni utili, una sorta di “manuale del
traditore”. Inoltre, usiamo tecnologie avanzate:
software per falsificare timestamp di email, app per
simulare check-in in hotel, persino filtri vocali per
rendere le chiamate più credibili.
Non c’è il
rischio che il partner scopra tutto? Il rischio zero
non esiste, ma il nostro obiettivo è ridurlo al minimo.
Per questo insistiamo sulla coerenza e sulla qualità dei
dettagli. Ad esempio, se il cliente dice di essere stato
a un congresso medico, possiamo fornire articoli
scientifici fittizi o attestati di partecipazione con
firme di “relatori” inventati. Se il partner è
particolarmente sospettoso, possiamo organizzare una
finta videochiamata con uno sfondo che simula l’hotel o
la sala conferenze. Tutto è studiato per reggere anche a
un’indagine approfondita. L’unico punto debole è il
cliente stesso: se non segue le nostre istruzioni o si
lascia prendere dal panico, potrebbe compromettere
l’alibi.
Un’ultima curiosità: qual è stata la
richiesta più strana che avete ricevuto? Oh, ne
abbiamo viste di tutti i colori! Una delle più
memorabili è stata quella di un cliente che voleva far
credere alla moglie di essere in pellegrinaggio a
Lourdes per un voto religioso, mentre in realtà era a
Las Vegas con l’amante. Abbiamo creato un alibi
perfetto: medagliette della Madonna, acqua benedetta,
foto photoshoppate di lui davanti alla grotta di
Massabielle. Gli abbiamo persino fornito un rosario e un
libretto di preghiere con annotazioni “personali” per
rendere tutto più credibile. È tornato a casa con
un’aura da sant’uomo, e la moglie non ha sospettato
nulla!
Un lavoro che richiede molta fantasia. Ha
mai avuto rimorsi? Sa, non sono qui per giudicare i
miei clienti. Ognuno ha le sue ragioni, e il mio compito
è offrire un servizio professionale, non fare la morale.
Certo, a volte penso alle dinamiche di coppia e alle
conseguenze, ma cerco di concentrarmi sul lato tecnico.
E poi, diciamocelo: se non ci fossi io, troverebbero un
altro modo per farlo, magari meno sicuro. Almeno con me,
hanno una possibilità in più di non far crollare tutto.
Grazie, signor Balan, per questa intervista…
decisamente fuori dal comune! Grazie a voi! E
ricordate: la verità è sopravvalutata, ma un buon alibi
non ha prezzo!
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IMMAGINE GENERATA DA
IA FONTI:
https://www.lastampa.it/cultura/2007/09/12/
news/il-venditore-di-alibi-per-adulteri-1.37117980/
https://www.apogeonline.com/articoli/
scappatella-lalibi-si-compra-online-
roberto-venturini/


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