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I RACCONTI DI AMARSI CHE CASINO
 
Anne Julie de Rohan-Chabot
Quando la Belle Florice si concesse a Luigi XIV
Nella quiete incantata del castello di Chambord, Luigi XIV, già impegnato con Louise de La Vallière e Madame de Montespan, incontrò segretamente la diciassettenne Anne Julie....



 
Anne Julie de Rohan-Chabot nacque nel 1648 in una delle famiglie più prestigiose e ambiziose di Francia, il Casato di Rohan. Figlia di Henri Chabot e Marguerite de Rohan, crebbe in un mondo di privilegi e di scandali. Il matrimonio dei suoi genitori aveva suscitato scalpore, poiché Marguerite, una princesse étrangère, aveva dovuto ottenere un decreto reale da Luigi XIV per mantenere il suo rango sposando un uomo di rango inferiore. Questo episodio segnò l’inizio del legame tra la famiglia Chabot-Rohan e la corte reale, un legame che avrebbe condizionato la vita di Anne.

Fin da giovane, Anne si distinse per la sua bellezza straordinaria, soprannominata la Belle Florice parlava con grazia e si muoveva con un’eleganza che attirava gli sguardi di tutta la corte. La sua figura snella, mantenuta con una dieta rigorosa a base di pollo, insalata, frutta e acqua appena sfumata di vino, era invidiata e ammirata. Nel 1663, a soli quindici anni, sposò François de Rohan, un nobile vedovo imparentato con sua madre, acquisendo così il titolo di Dame di Frontenay. Il matrimonio le aprì le porte della corte di Versailles, dove fu presentata ufficialmente nel 1665, a diciassette anni.

A Versailles, Anne si trovò immersa in un mondo di sfarzo, competizione e intrighi. La corte di Luigi XIV era un palcoscenico dove ogni gesto, ogni parola e ogni relazione erano calcolati. Le amanti del re, in particolare Louise de La Vallière e Madame de Montespan, dominavano la scena, contendendosi l’attenzione del Re Sole. Anne, con la sua bellezza e il suo fascino discreto, non passò inosservata. Sebbene fosse una moglie devota, la sua ambizione e il desiderio di elevare il prestigio della sua famiglia la spinsero a navigare abilmente tra le fazioni di corte.

Nel 1669, durante un soggiorno della corte al castello di Chambord, Anne riuscì a catturare l’attenzione di Luigi XIV. All’epoca, il re era diviso tra Louise de La Vallière, la sua amante ufficiale, e Madame de Montespan, una donna carismatica e potente che stava rapidamente guadagnando terreno. Louise, dolce e riservata, era in declino, mentre Montespan, con il suo spirito vivace e la sua ambizione, sembrava destinata a prendere il sopravvento.

Anne, tuttavia, rappresentava qualcosa di diverso: una bellezza fresca, non ancora invischiata negli scandali delle favorite ufficiali, e una donna di rango che portava con sé il prestigio dei Rohan. Il loro primo incontro significativo avvenne durante una serata di festeggiamenti a Chambord. Anne, vestita con un abito di seta azzurra ornato di pizzi, si mosse con grazia tra i cortigiani, consapevole degli sguardi che la seguivano. Luigi, sempre attento alle nuove bellezze, la notò durante una danza e si complimentò per la sua eleganza. Fu un gesto così plateale che fece sussultare tutta la corte. Anne rispose con una velata deferenza suscitando l’interesse del re.

Nei giorni successivi, Luigi XIV, affascinato dalla sua calma raffinatezza, così diversa dalla passionalità di Montespan o dalla dolcezza di La Vallière chiese notizie di lei ai suoi cortigiani. E una notte d’estate del 1669 la invitò a un incontro privato in una delle stanze più riservate del castello di Chambord, lontano dagli occhi indiscreti della corte. Il castello, con le sue sale illuminate e i giardini profumati, era il luogo perfetto per un intrigo amoroso.

La stanza dove si incontrarono era arredata con tappezzerie di velluto rosso e oro, un grande camino scoppiettava dolcemente, e le finestre lasciavano filtrare la luce argentata della luna. Anne, consapevole dell’importanza di quel momento, si presentò con un abito di seta color crema con i capelli raccolti in un’acconciatura ornata di perle. Luigi, impeccabile in un giustacuore nero ricamato d’oro, l’accolse con un sorriso che mescolava autorità e seduzione.

“Madame de Soubise, i poeti di corte non cessano di lodare la vostra grazia. Ditemi, amate voi stessa la poesia?” Anne, con un sorriso malizioso rispose: “Sire, amo le parole che sanno danzare, ma solo se sono accompagnate da un cuore sincero. E Voi, Maestà, preferite i versi o il silenzio di una notte come questa?” Luigi rise piano, colpito dalla sua prontezza: “Il silenzio ha il suo fascino, ma stanotte preferisco il suono della vostra voce.”

La conversazione iniziò così con toni leggeri e allusivi: parlarono di musica, di poesia e dei giardini di Versailles in costruzione. Ma l’atmosfera si fece presto più intima. Luigi, con la sua abilità nel far sentire ogni donna unica, le prese la mano, lodando la sua bellezza e il suo spirito. Anne, pur nervosa, non si tirò indietro: la sua ambizione e il desiderio di consolidare il prestigio della sua famiglia la spingevano ad accettare il ruolo di amante reale.
“Anne, i vostri occhi brillano più della luna che ci guarda. Ditemi, non temete di perdervi in un gioco tanto pericoloso?” Anne, con un tocco di audacia rispose: “Sire, la paura è per chi non osa. E io non sono venuta qui per temere, ma per vivere un istante che il mondo non potrà mai reclamare.” Luigi, conquistato dalla sua risposta, le si avvicinò, il suo sguardo intenso. “Allora, che questo istante sia nostro, e di nessun altro.”

A quel punto Luigi la condusse verso il grande letto a baldacchino. L’aria era carica di tensione e desiderio. La loro unione fu appassionata ma discreta, un momento che apparteneva solo a loro. Luigi, esperto nell’arte dell’amore, fu gentile ma deciso, mentre Anne, nonostante la sua giovinezza, si dimostrò all’altezza della situazione, rispondendo con una passione che non passava inosservata. La notte fu breve ma intensa, e quando l’alba filtrò attraverso le tende, Anne si ritrovò trasformata: non era più solo la Principessa di Soubise, ma una donna che aveva condiviso il letto del Re Sole.
La relazione con Luigi, tuttavia, fu di breve durata. Madame de Montespan, gelosa e astuta, non vedeva di buon occhio la nuova rivale. Louise de La Vallière, invece, era troppo assorbita dal suo declino emotivo per competere. Anne, consapevole della precarietà della sua posizione, mantenne un profilo basso, evitando di sfidare apertamente la Montespan. Nel 1674, quando divenne dame du palais della regina Maria Teresa, la sua relazione con Luigi era già in declino. La nascita di suo figlio Armand Gaston Maximilien, che molti sospettavano fosse figlio del re per la sua somiglianza con Luigi, alimentò i pettegolezzi, ma non bastò a mantenere vivo l’interesse del sovrano.

Nel 1675, la relazione si interruppe definitivamente. Luigi, ormai completamente assorbito da Madame de Montespan, si allontanò da Anne, che tornò al suo ruolo di moglie e madre. Suo marito François, arricchitosi grazie agli intrighi di corte, non fece mai parola della relazione, accettando tacitamente i benefici che essa aveva portato alla famiglia. Anne, dal canto suo, si dedicò a consolidare il prestigio dei Rohan-Chabot, culminando nell’acquisto e nella trasformazione dell’Hôtel de Guise in Hôtel de Soubise nel 1700.

Anne Julie de Rohan-Chabot morì nel 1709, nell’Hôtel de Soubise, lasciando dietro di sé un’eredità di bellezza, ambizione e abilità personale. La sua breve relazione con Luigi XIV, pur non avendo cambiato il corso della storia, le aveva garantito un posto nella complessa tela di Versailles. La sua vita, intrecciata con gli intrighi di corte e le rivalità tra le amanti del re, rimane un esempio della forza e della determinazione di una donna che seppe navigare le acque pericolose del potere con grazia e intelligenza.





IMMAGINE GENERATA DA IA
ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
 






 
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