|
HOME
CERCA
CONTATTI
COOKIE POLICY 
INTERVISTA IMPOSSIBILE

Wanda von Dunajew
Venere in pelliccia
Moglie di Leopold von Sacher-Masoch e
protagonista del romanzo autobiografico Venere in pelliccia: “Armata
di frustino percorrevo da femme fatale le stanze avvolta in
un’elegante veste di raso rossa, guarnita di regale ermellino che
lasciava intravedere dallo spacco una sensuale giarrettiera.”
(Graz 1845 – 1933)

Sono seduto in una sala
elegante e discreta di un antico palazzo fiorentino, le
cui pareti affrescate e i tendaggi di velluto cremisi
evocano un’atmosfera di raffinata decadenza. È un
pomeriggio di fine estate, e la luce calda filtra
attraverso le alte finestre, accendendo riflessi dorati
sui mobili intarsiati.
Al centro della stanza,
seduta davanti a me su una poltrona di broccato, c’è
Wanda Dunajew. La sua bellezza è austera e manetica,
quasi regale: i capelli castani, raccolti in
un’acconciatura severa, incorniciano un volto dai tratti
affilati, dominato da occhi verdi profondi e penetranti.
Indossa un abito di seta nera, sobrio, con un sottile
bordo di pelliccia che richiama il suo passato
leggendario.
Ogni suo gesto è misurato, ogni
parola pronunciata con una calma che cela una forza
inarrestabile. Wanda, protagonista del celebre romanzo
Venere in pelliccia di Leopold von Sacher-Masoch, si
racconta con una freddezza che affascina e inquieta,
mentre il profumo di lavanda e cuoio si diffonde
nell’aria, evocando il suo ruolo di musa e dominatrice.
Madame le sue origini?
Sono nata nel 1845 a Graz in Austria come Angelika
Rümelin Aurora, poi cambiai nome in Wanda Dunajew.
Lei è stata moglie del barone Leopold von
Sacher-Masoch, autore del famoso romanzo erotico Venere
in pelliccia… Leopold era uno scrittore e giornalista
austriaco di origini ucraine famoso per aver dato il
nome al termine "masochismo".
Quel romanzo è
intriso di riferimenti autobiografici e lei ne è la
protagonista… Sono una scrittrice e conosco Leopold
per un parere letterario. All’inizio lui si mostra
insicuro e timoroso ma poi aprendosi mi confida la sua
filosofia di vita volta alla ricerca del piacere e del
godimento. Il mio aspetto di donna austera e severa lo
affascina al punto di chiedermi di diventare sua moglie.
Lei come reagisce? Sono una donna anaffettiva per
cui gli propongo all’inizio di convivere insieme per un
anno allo scopo di verificare che ciascuno sia
effettivamente adatto all'altro e alla fine accetto di
sposarlo e di impersonare l'ideale di donna crudele.
Immagino quanto lui sia attratto da lei… Lui mi
identifica come una Venere, la dea dell'amore, ma la
concezione del suo amore è molto particolare e sin dai
nostri primi incontri mi dice che è pronto a manifestare
nei miei confronti profonda fedeltà e devozione tanto
che mi propone di sottoscrivere un contratto.
Cosa c’è scritto nel contratto? Praticamente con quel
pezzo di carta Leopold rinuncia a tutti i suoi diritti e
diventa uno schiavo di mia proprietà, nel senso che
posso disporre di lui a mio piacimento senza limitazioni
al punto che scrive di suo pugno una postilla in cui
dichiara il proprio intento suicida, in modo che io mi
senta libera di ucciderlo. L’unica condizione posta è
che indossi il più spesso possibile una pelliccia,
specialmente nelle occasioni in cui mi mostro crudele.
A quel punto cosa accade? Ci trasferiamo in
Italia, dove non essendo conosciuti non avremmo destato
sospetti. Ci fermiamo a Firenze anche se nel romanzo
giungiamo a Venezia. Qui Von Sacher-Masoch assume lo
pseudonimo “Gregor” impersonando il mio servo assoluto.
Lei come si sente in questo ruolo. Lui ci
aveva visto giusto e inflessibile di natura prendo sul
serio il mio ruolo e sottopongo mio marito a punizioni e
umiliazioni via via sempre più pesanti. Del resto lui è
disposto a subire tutto, purché possa restare accanto a
me.
Come avvenivano i vostri incontri erotici?
Armata di frustino percorrevo le stanze avvolta in
un’elegante veste di raso rossa, guarnita di regale
ermellino che lasciava intravedere dallo spacco una
sensuale giarrettiera. Ero praticamente l’esatto
riflesso della sua mente, una femme fatale aristocratica
nel ruolo di padrona assoluta, trascinando il mio
schiavo in trappola, legandolo per bene per poi
infliggergli la giusta dose tra dolore e piacere, sia
corporale che mentale ossia facendolo assistere ai miei
rapporti sessuali altri uomini.
A proposito di
lingerie… Sacher-Masoch era anche un collezionista molto
particolare… Possedeva una collezione ricchissima di
pellicce e giarrettiere, elementi utili a gratificare la
sua venerazione per la donna e a eccitare la sua mente.
Immagino che la storia abbia un epilogo… Come
descritto nel romanzo con il consenso di mio marito
intrattengo una relazione con un amante, l’attore
italiano Salvini (nell’opera invece è citato l’ufficiale
di cavalleria greco Alexis Popadopolis). Mi innamoro di
lui e lascio mio marito non prima di averlo sottoposto
ad ogni genere di sottomissione alle quali partecipa
anche Alexis.
Nella vita reale invece non andò
così… Direi di no, il romanzo si conclude con la
guarigione del protagonista, in cui il protagonista si
lascia andare alla sublimazione della frusta come cura
radicale che lo ha portato alla guarigione. Ma nella
vita reale mio marito fu sempre attratto dalla
dominazione, dalla frusta e dalle pellicce. Le sue
relazioni prima e dopo il nostro matrimonio erano
segnate dalla necessità di raggiungere il godimento
sessuale attraverso percosse e umiliazioni. Le sue
amanti dovevano vessarlo in ogni occasione, cedere senza
indugio ad altri uomini per dargli la possibilità di
essere dilaniato dalla frustrazione, dimostrare pugno
fermo ed estrema freddezza ed essere imperiose e
assolutamente crudeli.
Vi separaste? La nostra
relazione si concluse semplicemente quando la passione
si esaurì. Divorziammo nel 1873 dopo varie battaglie
legali.
Il sole è ormai calato su Firenze,
l’intervista è finita: “Madame Dunajew, la ringrazio per
il suo tempo e per… la sua sincerità. La sua storia è
straordinaria.” Wanda inclina appena il capo, un gesto
regale che non concede nulla oltre il necessario. “Le
storie, mio caro, sono solo ombre di ciò che siamo
stati.” Risponde, la voce fredda, ma melodiosa. “Le
auguro di scriverla con cura, senza aggiungere fronzoli
inutili.” Sorrido un po’ intimidito da tanto fascino.
“Farò del mio meglio. Posso solo immaginare quanto sia
stato intenso vivere ciò che ha descritto.” Un’ombra di
sorriso, tagliente come una lama, sfiora le labbra di
Wanda. “Immaginare non basta. E ora, se permette, ho
altro da fare.” Si alza con grazia, la pelliccia
dell’abito che fruscia appena, e si dirige verso la
porta senza voltarsi indietro. Rimasto solo, osservo
la figura di Wanda svanire oltre la soglia, il suo passo
fermo che echeggia nel corridoio. La stanza sembra
improvvisamente vuota, come se la presenza di lei avesse
riempito ogni angolo. Con un ultimo sguardo alla
poltrona dove era seduta, raccolgo le mie cose e lascio
il palazzo, portando con me il peso di un incontro che
non dimentichero mai. Wanda, la Venere crudele, è già
altrove, un’icona che non appartiene a nessuno. .
|
IMMAGINE GENERATA DA IA
ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE FONTI
https://www.zam.it/biografia_
Leopold+von_Sacher+Masoch
https://it.wikipedia.org/wiki/
Leopold_von_Sacher-Masoch


Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori. Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti

|
|