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GIALLO PASSIONE
INTERVISTA IMPOSSIBILE
Louise de Coligny-Châtillon e
Guillaume Apollinaire
Una passione sfrenata La
breve storia d'amore, nella Francia del primo Novecento, tra
l'aviatrice e lo scrittore sedotto e affascinato da quella donna
disinibita, brillante e dall'animo libertario
(Vesoul 30 luglio 1881 -
Ginevra 7 ottobre 1963)
Madame le sue origini? Il
mio vero nome è Geneviève Marguerite Marie-Louise de
Pillot, sono nata il 30 luglio 1881 e sono l’unica
figlia di Gonzague de Pillot de Coligny e di Marguerite
d'Amédor de Mollans. Frequentai le Ecole des Dames de
Saint-Maur poi con la famiglia ci trasferimmo a Digione.
Appassionata di aviazione frequentai la scuola
Deperdussin a Étampes.
A 23 anni si sposò?
Sposai il barone de Coudenhove, ma il nostro matrimonio
durò 8 anni e divorziammo nel 1912.
Nel 1914
incontrò il poeta Guillaume Apollinaire. Era un
giorno di settembre, lo incontrai nella Vecchia Nizza,
al ristorante Boutteau, eravamo allo stesso tavolo con
amici in comune. Poi ci ritrovammo la sera stessa a
fumare oppio nella villa di mia cugina Edmée a
Saint-Jean-Cap-Ferrat dove ero ospite.
Chi era
Apollinaire? Guillaume Apollinaire era nato a Roma in
Piazza Mastai nel Rione Trastevere. Era figlio naturale
di Francesco Flugi d'Aspermont, di antica origine
svizzera del Cantone dei Grigioni, che non lo riconobbe
mai, e di Angelica de Kostrowitzky, una nobildonna di
origine polacca. Giovanissimo si trasferì con la madre a
Nizza. Ebbe un'adolescenza disordinata, conobbe vari
artisti tra cui Max Jacob e Pablo Picasso. Pensi che si
arruolò volontario definendo la guerra "un grand
spectacle". Conobbe anche il carcere essendo stato
accusato ingiustamente del furto della Gioconda avvenuto
il 20 agosto del 1911 al Museo del Louvre. Insomma un
tipo molto particolare… Come scrittore, quando lo
conobbi, era autore di un romanzo libertino dal sapore
sadomaso intitolato “Le undicimila verghe”
Torniamo all’incontro nella villa di sua cugina. Come
andò? Per lui fu un colpo di fulmine e si innamorò
follemente di me. Lui usciva da una forte delusione
d’amore, viveva un vuoto sentimentale in quanto la
pittrice Marie Laurencin, l'aveva rifiutato due anni
prima dopo una bella storia d’amore. Forse anche per
quel motivo che nel giro di qualche ora lui mi dichiarò
il suo amore. Ed io gli risposi che non doveva crearsi
delle aspettative perché il mio cuore batteva per un
artigliere in Lorena e nel contempo frequentavo altri
amanti per cui nessun uomo poteva vantare su di me alcun
diritto di proprietà.
Una dichiarazione molto
libertaria da parte sua… Guillaume non avrebbe potuto
aspettarsi risposta migliore… e replicò che non era
assolutamente geloso del mio harem. Così tra noi nacque
una certa intesa e ci fu una breve relazione e
successivamente una fitta corrispondenza dato che
dovette partire per la guerra.
Una corrispondenza
infuocata di desiderio e ricca di dettagli scabrosi…
degni del Marchese de Sade… Mi scrisse per
l’esattezza dal fronte 220 lettere e 76 poesie. Ero
diventata l’oggetto della sua folle passione e mi
scriveva frasi del tipo: “Mia Lou, penso alle tue
natiche spinte su al massimo in tutta la loro pienezza
e, nel mezzo, il cuscinetto di carne bruna e grassa dove
si apre a perpendicolo la bocca muta che adoro. (…) Più
ti sbatto e più il tuo culo si agita, sale, sale e mi
svela tutto il tuo pudore umido, tumefatto. La prossima
volta dovrai aprirti meglio perché possa frustare
l'ombroso valloncello tra le natiche dove abita la
gialla pasticca di cui sei tanto avara. Mi piace palpare
i tuoi seni tiepidi e teneri, che subito dopo voglio
cavalcare con lo slancio che tu assecondi così bene.”*
Quanto durò? Quasi un anno poi lui si fidanzò con
Madeleine Pagès e le sue lettere divennero più rare e
impersonali fino all’ultima, piuttosto fredda, datata 18
gennaio 1916: «Sii libera, non voglio forzarti a nulla
nemmeno a farti amare».
Lei si consolò presto…
Divenni la compagna del notaio Charles Cousin, di due
anni più giovane di me mentre Guillaume si sposò con
Jacqueline Kolb.
Lou morì a Ginevra il 7
ottobre 1963, è sepolta accanto Charles Cousin a Parigi
nel cimitero di Passy.
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
hhttps://fr.wikipedia.org/wiki/Louise_de_Coligny-Ch%C3%A2tillon
https://ilpiccolo.gelocal.it/tempo-libero/2016/08/17/news/cosi-la-divorziata-lou
*Estratto dal libro "Lettere d'amore - Carteggi di
scrittori del Novecento, da Apollinaire alla
Wharton” – Il Saggiatore – Pubblicati da “Il Fatto
Quotidiano”
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