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AMARSI CHE CASINO

Viaggio nelle fantasie
sessuali femminili
Da un recente sondaggio su un campione di
1.000 donne di età compresa tra i 18 ed i 65 anni, scopriamo quali
sono le fantasie sessuali femminili più comuni

Approssimativamente circa il 95% di uomini e donne
confessano di avere fantasie sessuali durante il giorno
in diversi contesti. Quindi, premesso che avere fantasie
sessuali è assolutamente normale e che le fantasie
erotiche in genere producono effetti positivi in
relazione al desiderio favorendo il raggiungimento
dell’orgasmo, nell’universo femminile diventano un
elemento fondamentale sia quando si parla di
masturbazione che di rapporto di coppia. Oltretutto,
essendo un qualcosa di immaginario, nella fantasia si
può pensare a qualsiasi cosa si desideri col vantaggio
di non sperimentare imbarazzo o rifiuto sociale.
La loro funzione è quella di nutrire la mente, ma con
caratteristiche differenti da quelle maschili. Mentre i
maschi danno maggiore importanza alla fisicità del
partner e a situazioni più esplicite, le donne amano
maggiormente la situazione psicologica elaborando le
fantasie con ricchezza di dettagli e partendo spesso da
situazioni romantiche che inevitabilmente alzano
l’asticella dell’eros.
Da un recente sondaggio
realizzato da Incontri-ExtraConiugali.com su
un campione di 1.000 donne di età compresa tra i 18 ed i
65 anni, scopriamo quali sono le fantasie sessuali più
comuni delle donne.
Al primo posto ci sono i
desideri legati ai giocattoli sessuali
ed agli oggetti: il 20% delle donne ha la fantasia di
usare sex toy da sole, con il partner e più
frequentemente con l’amante in cui la donna appare di
gran lunga più disinibita e disponibile rispetto al
rapporto coniugale.
Al secondo posto vi è il
desiderio di dominare o essere dominata,
equamente suddivise. Si tratta di una fantasia puramente
mentale che alle volte travalica l’aspetto sessuale. Ciò
che eccita in questo caso è il desiderio di essere
sottomessa o umiliata e soprattutto il desiderio di
abbandonarsi senza limiti. Questo genere di fantasia è
molto diffuso soprattutto nelle donne che appartengono a
classi sociali medio alte. Spesso donne di potere o
donne manager, abituate a comandare, provano eccitazione
e piacere nell’immaginare di essere prevaricate
fisicamente e psicologicamente da una o più persone.
Insomma per una donna sottoporsi volontariamente al
gioco che la rende un oggetto erotico e che lascia
all’uomo il pieno controllo della situazione, è qualcosa
di realmente eccitante. L’idea di essere dominate o
costrette sotto le lenzuola, sembra eccitare infatti ben
oltre il 60% delle donne. Tra queste c'è chi sogna di
essere forzata ad avere un rapporto completo. Nelle
fantasie più estreme vi è la ricerca di provare piacere
attraverso il dolore. Ovviamente il tutto concordato col
partner e stabilendo una parola chiave a priori cui la
donna può ricorrere per mettere fine, in qualsiasi
momento, alla pratica in modo che non diventi un atto
indesiderato. Nelle donne, inoltre, a differenza che
negli uomini, si è riscontrata una netta differenza tra
fantasia e desiderio; cioè molte donne che esprimono
fantasie estreme di sottomissione non desiderano
assolutamente che queste fantasie si avverino.
Al
terzo posto troviamo il desiderio legato al
tradimento e in particolare fare sesso con un
uomo sposato, il proprio capo, il proprio responsabile
oppure fare sesso con un uomo di potere inteso come
persona autorevole e verso la quale ci si sente in
qualche modo in una posizione subalterna, condizione che
amplifica l’attrazione: l’idea di essere “scelta” da
qualcuno in una posizione di potere alimenta il senso di
desiderabilità e accende la fantasia. Questa fantasia in
genere appartiene a quelle donne insoddisfatte del
proprio partner che le porta a fantasticare su un tipo
di maschio più deciso e intraprendente o a pratiche mai
sperimentate. La scena più ricorrente si snoda in un
contesto carico di tensione erotica, come un ufficio
dopo l’orario di lavoro. La donna si immagina in un
tailleur che sottolinea la sua professionalità, ma anche
la sua sensualità. La conversazione inizia su temi
lavorativi, ma presto si incrina in silenzi carichi di
significato e frasi ambigue che accendono
l’immaginazione e la loro connessione. L’uomo, con il
suo atteggiamento deciso, rappresenta tutto ciò che il
partner non è: audace, dominante, capace di prendere
l’iniziativa senza esitazione. L’elemento del tradimento
aggiunge un ulteriore strato di trasgressione. Fare
sesso con un uomo sposato, ad esempio, comporta il
brivido di infrangere un confine morale, un gioco
pericoloso che rende l’esperienza ancora più intensa. La
consapevolezza che l’uomo appartiene a un’altra, o che
il rapporto avviene in segreto, amplifica la passione.
Questa fantasia si arricchisce di dettagli sensoriali
tipo il tocco di una mano che sfiora accidentalmente la
sua durante un incontro: ogni elemento contribuisce a
costruire un’atmosfera di desiderio represso che esplode
in un momento di abbandono. La donna immagina di
esplorare pratiche mai sperimentate con il partner –
magari qualcosa di più audace, tipo una sottomissione
consensuale o un’intimità vissuta in un contesto
proibito, come una sala riunioni o una camera d’albergo
prenotata all’ultimo minuto. Anche la dinamica del
sesso, tipo farlo su un tavolo o contro una parete, e
comunque mai sperimentata prima, auumenta l'eccitazione.
Sul piano emotivo, questa fantasia risponde a un bisogno
di sentirsi viva e desiderata. L’insoddisfazione con il
partner può tradursi in un desiderio di riscoperta di
sé, di riconquistare una parte della propria identità
sessuale che si sente sopita. Tuttavia, la fantasia non
si limita al tradimento. È un viaggio intimo che le
permette di riconnettersi con la propria sensualità,
sfidando i limiti della routine e delle aspettative
sociali.
Altri sondaggi ci dicono che un altro desiderio comune
tra le donne è la relazione saffica.
L’idea del rapporto con un’altra donna, ultimamente
molto favorita dal messaggio universale dei media, in
qualche modo asseconda quella maschile ossia quella di
assistere o semplicemente di guardare due donne che
hanno un rapporto sessuale tra loro.
La
fantasia di un incontro sessuale con uno sconosciuto
è una delle più diffuse e affascinanti, poiché intreccia
desiderio, mistero e una temporanea sospensione delle
convenzioni sociali. Questo tipo di immaginario permette
alla donna di esplorare la propria sensualità in un
contesto privo di vincoli emotivi o aspettative a lungo
termine, alimentando una sensazione di libertà e
abbandono. La più ricorrente si snoda in un elegante
bar d’albergo o in un locale dalle luci soffuse, dove
l’atmosfera è carica di possibilità. La donna, vestita
in modo che esalta la sua sicurezza, immagina di
incontrare un uomo dal fascino indefinito e dal sorriso
enigmatico. L’attrazione è istantanea, alimentata
dall’ignoto. Il mistero diventa un afrodisiaco. Ogni
parola scambiata è un gioco di seduzione, ogni gesto un
invito. Non c’è il peso di un giudizio, perché non ci
sarà un domani. La conversazione è leggera, ma carica di
sottintesi: un tocco casuale sul braccio, un sorso di
vino condiviso, un silenzio che dice più di mille
parole. La donna si sente potente, in controllo della
propria sensualità, ma allo stesso tempo si abbandona al
brivido dell’incertezza. E in quel sogno subito dopo si
materializza un invito deciso, una stanza d’albergo, un
angolo nascosto della città, o forse solo un momento
rubato in un vicolo poco illuminato. Il fascino
dell’anonimato permette alla libido di esprimersi senza
freni. Non ci sono ruoli predefiniti, né aspettative di
continuità. La donna può essere chiunque voglia: una
femme fatale, una musa sfuggente, o semplicemente se
stessa, ma senza filtri. L’incontro è un’esplosione di
sensi: il calore del contatto, il ritmo accelerato dei
respiri, il profumo della pelle di uno sconosciuto che
diventa improvvisamente familiare. Ogni sensazione è
amplificata dall’idea che questo momento è unico,
destinato a dissolversi dopo l'atto. Il giorno dopo,
la fantasia si completa con la sua evanescenza. Non ci
sono numeri di telefono scambiati, né promesse da
mantenere. La donna si sveglia con il ricordo di una
notte di pura passione, un segreto che appartiene solo a
lei. Può scegliere di custodirlo come un gioiello
prezioso o lasciarlo svanire come un sogno, senza
rimpianti. Questo senso di chiusura senza conseguenze
rafforza la sensazione di libertà: la donna è tornata
alla sua vita, ma con la consapevolezza che tutto
potrebbe accadere, un ricordo che le ricorda la sua
capacità di desiderare e vivere appieno. Questa
fantasia, così ricca di dettagli sensoriali ed emotivi,
si nutre della tensione tra controllo e abbandono, tra
il desiderio di esplorare e la sicurezza dell’anonimato.
È un viaggio intimo, dove la donna è al centro della
scena, libera di scrivere la propria storia per una
notte, senza che il mondo la giudichi.
Avere un rapporto sessuale all’aperto o in luoghi
pubblici soddisfa principalmente la componente
esibizionista della donna e la voglia di essere
desiderata (e approvata) fuori dai confini della coppia
stessa. In questo caso vi è anche il fattore
trasgressivo ovvero la paura di venire scoperta che
provoca adrenalina ed aumenta l’eccitazione. La donna
immagina un incontro in un parco al crepuscolo, su una
spiaggia deserta sotto le stelle, in un vagone di un
treno semivuoto o in un angolo nascosto di un cinema.
L’ambiente stesso diventa un complice della fantasia.
Lei si immagina vestita in modo provocante. La
consapevolezza di essere in un luogo dove chiunque
potrebbe passare accende il desiderio di essere notata,
di incarnare un’immagine di sensualità irresistibile, si
mescola alla paura di essere scoperta, creando un
cocktail emotivo che intensifica l’eccitazione.
L’esibizionismo in questa fantasia non è necessariamente
legato al voler essere osservata, ma piuttosto al
piacere di sentirsi al centro dell’attenzione e al
riconoscimento della propria sensualità e della sua
forza seduttiva. La possibilità di essere scoperta
innesca una scarica di adrenalina alimentata dal partner
che la spinge a osare di più. Dopo l’atto la donna è
consapevole di aver vissuto un momento di pura audacia.
Non c’è bisogno di conferme esterne: il brivido di aver
sfidato le regole, di aver reclamato il proprio
desiderio in un contesto così rischioso, le dona una
sensazione di potere e liberazione.
Meno frequente è il desiderio da parte della donna
del voyeurismo (prerogativa maschile) vale a dire spiare
altri quando fanno l’amore.
Chi osa si concede il lusso di sperimentare fantasie che
riguardano il sesso a tre o di gruppo,
ossia concedersi a più uomini insieme dove è
irresistibile l’idea di essere al centro
dell’attenzione. Questa fantasia riguarda anche la fase
preliminare in cui i pretendenti si sfidano a colpi di
seduzione per catturare la preda. Insomma essere al
centro di un corteggiamento multiplo sembra essere una
delle fantasie più eccitanti per l’universo femminile.
Questa tendenza è confermata da un sondaggio dell’app
“Pure” su un campione di 3000 donne. Circa il 35% del
campione si è dichiarata interessata a partecipare a
un’orgia. In una moderna Baccanale la donna è in grado
di sperimentare sia il voyeurismo che l’esibizionismo
ossia guardare ed essere guardata dagli altri.
Un’attività puramente edonistica che può risultare molto
emozionante perché attinge al lato lussurioso delle
persone.
Tra le fantasie ricorrenti anche quella
presa in prestito dal film 50 sfumature di grigio, vale
a dire il desiderio di essere bendate.
L’uso della mascherina innesca un ardente desiderio
legato all’impossibilità di vedere il partner e quindi
fantasticare su con chi si sta facendo sesso. L’essere
invece legata o in qualche modo inibita rientra nel
desiderio di costrizione e libera la donna da qualsiasi
senso di colpa.
Nei mesi estivi a scadenza fissa
esplode il desiderio del sesso in spiaggia.
La passione on the beach fa avvampare e stimola l’idea
di un rapporto all’aperto e decisamente spontaneo e
casuale senza alcuna programmazione. La fantasia si
nutre di un contesto tipo spiaggia isolata al tramonto.
La donna e il suo partner, o uno sconosciuto incontrato
per caso, si allontanano dalla folla, trovando un angolo
nascosto tra le dune. Il suono delle onde copre i loro
respiri, ma il pensiero che qualcuno possa passare nelle
vicinanze li spinge a muoversi con urgenza, mescolando
passione e cautela. La sabbia sotto la pelle, il vento
che accarezza i loro corpi, l’odore salmastro dell’aria:
ogni dettaglio sensoriale si amplifica, rendendo
l’esperienza più viva. La donna si sente potente,
desiderata, e allo stesso tempo fragile, sapendo che il
confine tra privato e pubblico è sottile.
Sindrome di Stoccolma in salsa piccante. Nel
mondo dei giochi di ruolo, fare sesso con una certa dose
di aggressività, o, ancora meglio, con un rapitore, è
una delle fantasie sessuali più comuni, ci sono persino
coppie che ricreano questo gioco. La donna fantastica di
essere “catturata” da un rapitore in un ambiente che
amplifica il senso di isolamento e tensione, come una
casa isolata, un loft scarsamente illuminato o persino
un luogo fittizio come una cella o una stanza segreta.
L’atmosfera è densa di contrasti: da un lato, la paura
simulata e l’adrenalina di essere “in balia” di
qualcuno; dall’altro, la sicurezza di un contesto
consensuale che permette di abbandonarsi senza timori
reali. Il rapitore, in questa fantasia, è una figura che
incarna forza, decisione e un fascino oscuro. La donna
si trova in una posizione di apparente vulnerabilità:
forse è legata o semplicemente immobilizzata dalla
presenza magnetica del suo “carceriere”. La tensione
erotica nasce proprio da questa dinamica di potere, dove
il controllo sembra essere nelle mani del rapitore, ma
in realtà è la donna a orchestrare il gioco, decidendo
fino a che punto spingersi.
Fare
la spogliarellista. Di solito avviene nel
privato, ma spogliarsi in pubblico, come una vera
spogliarellista, è ben altra cosa. Ci vuole una discreta
dose di fiducia in se stesse e consapevolezza. È una
celebrazione del corpo, del potere seduttivo e della
capacità di catturare l’attenzione in un contesto dove
l’aria è carica di energia e il pubblico attende con
curiosità. Lei si immagina vestita con un outfit pensato
per sedurre: un abito che aderisce al corpo, lingerie
raffinata visibile attraverso spacchi strategici, tacchi
alti che slanciano la figura. La consapevolezza del
proprio corpo è al centro: sa esattamente come muoversi,
come catturare gli sguardi, come trasformare ogni gesto
in un atto di seduzione che tiene il pubblico incollato
a lei. L’esibizione è un gioco di potere: il pubblico la
desidera, ma è lei a controllare il ritmo e l’intensità
dell’esperienza. Si sente potente nel sapere che ogni
sguardo è catturato da lei, che il suo corpo e i suoi
movimenti sono così magnetici da ipnotizzare una folla.
È un atto di autocelebrazione: non si tratta di
compiacere gli altri, ma di celebrare la propria
sensualità e sentirsi desiderata senza perdere il
controllo. Spogliarsi in pubblico porta con sé un
elemento di trasgressione che rende la fantasia ancora
più eccitante. La donna sfida le norme sociali che
impongono riserbo e discrezione, scegliendo invece di
reclamare il proprio spazio e il proprio diritto al
desiderio.
Scambio di coppia. Chiamato anche
swinging, indica la tendenza delle coppie a ricercare
altre persone per vivere nuovi, piacevoli e piccanti
incontri. Lo scambio di coppia è una fantasia che non ha
né sesso né età. Lo swinging è una delle esplorazioni
più audaci e intriganti nel panorama dei desideri
sessuali, poiché coinvolge la condivisione del partner e
l’apertura a nuove esperienze erotiche con altre
persone, spesso coppie. La fantasia della donna
prende forma in un ambiente esclusivo, come una villa
elegante durante una serata privata per coppie, o
persino una vacanza in un resort dedicato a questo stile
di vita. L’atmosfera è carica di sensualità: luci
soffuse, musica soft, calici di champagne. Lei si
immagina come parte di un gioco in cui i ruoli
tradizionali della coppia vengono momentaneamente
ridefiniti. L’elemento voyeuristico è potente. La donna
fantastica guardando il suo partner mentre si lascia
andare con un’altra persona, trovando eccitazione nel
vedere il suo desiderio attraverso gli occhi di qualcun
altro. Allo stesso modo, l’esibizionismo gioca un ruolo
chiave: sapere che il partner la osserva mentre si
abbandona a un momento di passione con un altro uomo o
donna amplifica il senso di desiderabilità. È come se il
loro legame si rafforzasse attraverso la condivisione di
questa esperienza trasgressiva, con la fiducia reciproca
che funge da collante.
Un’altra fantasia molto
gettonata è fare l’amore con un superiore,
che può essere in egual misura un capo, un professore,
un dottore, insomma qualcuno che esercita un potere nel
proprio campo. È il sogno proibito di molte donne perché
si ritorna all’idea di sottomissione con una forte
componente trasgressiva in quanto socialmente e
moralmente illecita.
Masturbarsi
reciprocamente. Le donne che immaginano di
toccarsi di fronte al proprio partner trovano
particolarmente eccitante questa situazione, soprattutto
se nel frattempo l’uomo fa lo stesso. Questo, infatti,
dà alla donna la consapevolezza di piacere al proprio
partner.
Secondo vari sondaggi sul sesso, una
delle principali fantasie erotiche delle donne è quella
di provare a fare la prostituta almeno
una volta nella vita ossia quella di calarsi nei panni
di una escort e donare il proprio corpo a un numero
sempre crescente di uomini. Nella sua fantasia la donna
sceglie accuratamente la lingerie per sentirsi
terribilmente sexy ed ottenere il massimo controllo
della situazione. La preparazione è un rituale che la fa
sentire potentissima. Si immagina di scegliere la
lingerie perfetta: un completino nero in pizzo
trasparente, con dettagli che esaltano le sue curve, un
reggicalze che aggiunge un tocco di provocazione, calze
a rete che accarezzano le gambe e tacchi vertiginosi che
le conferiscono un portamento regale. Il contesto della
fantasia può variare e va da un’elegante suite d’albergo
a un angolo di strada poco illuminato, dove l’atmosfera
“da marciapiede” aggiunge un brivido di trasgressione.
In entrambi i casi, l’ambiente è parte integrante della
fantasia: il rumore dei tacchi sull’asfalto, il fruscio
della lingerie seduta sul divano della hall le danno il
senso di regista assoluta della scena. A questo
punto nella sua testa seleziona il suo cliente
immaginario costruendo un personaggio che incarna i suoi
desideri decidendo ogni dettaglio di ciò che succederà:
il modo in cui lo accoglierà, il ritmo della seduzione,
i gesti che userà per stuzzicare e provocare. Ogni
movimento sarà calcolato per mantenere il controllo: lei
è l’oggetto del desiderio, ma è anche colei che detta le
regole. Nella sua fantasia l’elemento denaro è centrale
e agisce come un potente amplificatore della libido.
Ricevere una somma in cambio del proprio corpo non è
solo una transazione immaginaria, ma un simbolo del
valore attribuito alla sua sensualità e qui alla
trasgressione che infrange il tabù secondo cui il
piacere femminile dovrebbe essere confinato alla sfera
privata o emotiva, trasformandolo invece in un atto di
autoaffermazione. La componente “marciapiede”, se
presente nella fantasia, porta il brivido a un livello
superiore. La donna immaginando di aspettare sotto un
lampione sa che ogni passante potrebbe essere il
prossimo cliente. L’idea di essere vista, giudicata, ma
soprattutto desiderata in un contesto così pubblico e
“proibito” accende la sua eccitazione. Qualsiasi sia
il contesto della sua immaginazione la donna si sente
desiderata in modo quasi universale, come se ogni uomo
che incontra non potesse resisterle. Questo alimenta la
sua autostima, facendola sentire al centro del mondo e
trasformando il proprio corpo in uno strumento di
assoluto potere. . |
FONTI:
https://www.thewom.it/lifestyle/love-
sex/fantasie-erotiche-delle-donne
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/
https://www.giovannamarianastasi.com/
le-fantasie-erotiche-femminili
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