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MUSICA PASSIONE
Storia e significato delle Canzoni
 
 

 

Sapore di sale
Gino Paoli
La donna diventa un tutt'uno con il sapore del mare e del sale, ne assorbe l’essenza e la sensazione di spensieratezza
«Qui è il tempo dei giorni che passano pigri e lasciano in bocca il gusto del sale»
 

 


 
1963


 
Adamo mi parli di “Sapore di sale”?
È un brano scritto e cantato da Gino Paoli e pubblicato nel 1963 su etichetta RCA Italiana. Composto al pianoforte, con alcune dissonanze che ricordano il contrasto tra acqua e luce, tra sole e mare, è considerato uno dei brani più iconici degli anni Sessanta.

Fu un successo vero?
Il primo tormentone estivo in assoluto! Vinse il Disco d'oro e insieme al brano “Il cielo in una stanza” è stato il maggiore successo dell'artista ed divenendo a tutti gli effetti un classico intramontabile della musica leggera italiana. Il brano partecipò al Cantagiro del 1963 e relativamente alle vendite il singolo raggiunse il primo posto delle classifiche in Italia.

Come nasce la canzone?
Come raccontato dallo stesso Paoli “Sapore di sale” è stata partorita a Capo d'Orlando nella baia di San Gregorio, in una casa deserta vicino a una spiaggia deserta, dove l'autore si trovava per tenere dei concerti in Sicilia, su invito dei proprietari, i baroni Milio, rimase ospite per quindici giorni. «Qui è il tempo dei giorni che passano pigri e lasciano in bocca il gusto del sale»

Poi che succede?
La RCA crede nel brano e mobilita il suo migliore staff per registrarlo. Ennio Morricone all’arrangiamento, al sax solista Gato Barbieri. Ma la migliore promozione al disco la farà inconsapevolmente l’autore stesso tentando il suicidio l’11 luglio 1963. Due giorni dopo il 45 giri è già al 13° posto, per poi piazzarsi in Top Ten fino a novembre.

Che dice il testo?
“Sapore di sale" è una sensazione di libertà, uno stacco dalla realtà come dovrebbe essere una vacanza, che significa un allontanamento temporaneo dalle abitudini di tutti i giorni. Infatti descrive una tipica giornata di vacanza al mare, in cui l'uomo se ne sta a prendere il sole in spiaggia, mentre la sua compagna si tuffa in acqua per poi uscire e sdraiarsi vicino a lui, e dove i giorni trascorrono pigramente, differenziandosi totalmente dal "mondo reale", fino a quando non arriverà tristemente la fine della vacanza ossia la fine di qualcosa di bello e irripetibile.

Un’atmosfera idilliaca…
Tutto è giocato sui profumi e sui sapori. La donna in questo pezzo diventa un tutt'uno con il sapore del mare e del sale, ne assorbe l’essenza e la sensazione di spensieratezza e leggerezza.

Qualcuno pensava che la fonte di ispirazione fosse la sua tormentata storia d’amore con Stefania Sandrelli.
Paoli ha sempre negato questa circostanza, anche se la voglia di vedersi e di dimenticare tutti i problemi, di stare “lontano da noi, dove il mondo è diverso, diverso da qui” descrive come meglio non si può la situazione che si era venuta a creare tra il cantautore e la giovanissima attrice.

Beh forse per forza di cose ha dovuto smentire… Anche se a dire il vero la loro storia era ancora in atto…
Paoli aveva conosciuto Stefania Sandrelli nel 1962, in occasione di una lunga tournée nei locali italiani. Lei era reduce dal successo del film “Divorzio all’italiana” e Paoli perde la testa e se ne innamora. Il loro legame però arrivò presto sulle pagine patinate dei giornali rosa creando scandalo in quanto Paoli era sposato e in attesa di un figlio dalla moglie legittima Anna, mentre la Sandrelli era ancora minorenne. Alla fine della fiera la Sandrelli rimarrà incinta e il 31 ottobre del 1964 nascerà a Losanna, Amanda Sandrelli (col nome della madre) mentre la moglie lo stesso anno partorirà suo figlio Giovanni.

Perché Paoli tentò il suicidio?
L’11 luglio 1963, lui era solo in casa, sua moglie era partita, e forse a causa delle tensioni scaturite dalla relazione clandestina con Stefania, Paoli si sparò un colpo di pistola. Il proiettile bucò il cuore e si conficcò nel pericardio, dov’è tuttora incapsulato”. Paoli in seguito dichiarò che il suicidio è un atto di libertà in quanto l’essere umano non decide né di nascere né di morire per cui l’atto di togliersi la vita è l’unico modo dato all’uomo per decidere di sé.

Per “Sapore di sale” qualcuno lo accusò di plagio…
Beh sì in effetti la canzone assomiglia molto a “Le Rock de Nerval” di Serge Gainsbourg che era stata pubblicata circa un anno prima nell’album “L'Étonnant”. Se si ascoltano le due canzoni si può riscontrare che le due melodie che compongono la strofa e il ritornello sono molto simili.

Nel corso degli anni molti artisti hanno riproposto il brano.
Si contano una trentina di cover da interpreti diversi tra i quali: Jimmy Fontana nel 2006, Rita Pavone nel 1975; Paolo Meneguzzi nel 1999; Gli Skiantos nel 1984; Ornella Vanoni; lo stesso Gino Paoli ne fece varie versioni in altre lingue e quella spagnola ebbe un discreto successo raggiungendo l’ottava posizione nella hit parade. L’originale poi è stato inserito in vari film come “Il successo” un film del 1963 di Mauro Morassi con protagonisti Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant; nel film del 2004 di François Ozon, “CinquePerDue” e nel film del 1983 “Fantozzi subisce ancora”. Il brano è citato nel film “Bianca” di Nanni Moretti del 1984 e nel secondo episodio del film Fratelli d'Italia.del 1989 di Neri Parenti. In pubblicità è stato utilizzato in alcuni spot televisivi della Pavesi e del tonno in scatola dei marchi Rio Mare e As do Mar.




 









 







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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Sapore_di_sale
https://libreriamo.it/intrattenimento/musica/il-significato-di-sapore-di-sale
https://www.balarm.it/news/
https://auralcrave.com/2018/08/01/
https://www.donnesulweb.it/


FOTO GOOGLE IMAGE


 






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