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								MUSICA PASSIONE 
			Storia e significato delle Canzoni      
			
                            
			Per una lira  
			Lucio Battisti 
			1966 
			“Per una lira io vendo tutti i sogni 
			miei, per una lira ci metto sopra pure lei”
       
  
			
				
					
      				    
      
                            
                             
  
						Adamo mi parli del brano “Per una lira?” È una 
						canzone di Lucio Battisti pubblicata nel 1966 come lato 
						B nel suo primo 45 giri: Dolce di giorno/Per una lira 
						per la Dischi Ricordi. Entrambi i testi sono di Mogol e 
						le musiche di Lucio Battisti e Renato Angiolini. Tra i 
						musicisti oltre a Battisti alla chitarra vi sono Damiano 
						Dattoli al basso e il gruppo dei Dik Dik.
  Si 
						parla di una versione precedente… In realtà Battisti 
						compose la canzone nel 1965, con il titolo “Sei stata 
						mia” e i testi di Roberto Matano, ma dopo l'incontro con 
						Mogol, quest'ultimo riscrisse il testo della canzone, 
						che prese appunto il titolo di “Per una lira”.
  
						Poi cosa successe? Grazie all'intercessione di Mogol, 
						il pezzo fu presentato a Mariano Detto, arrangiatore di 
						fiducia del Clan Celentano, che apprezzò molto la 
						canzone e procurò a Battisti un appuntamento con Adriano 
						Celentano. Celentano però ritenne che non fosse adatto a 
						lui, suggerendo invece di proporlo al suo gruppo di 
						supporto, I Ribelli. Questi ultimi incisero il brano su 
						45 giri nel maggio del 1966, come lato A del singolo Per 
						una lira/Ehi... voi!
  Come nacque il disco di 
						Battisti? Finora Battisti, considerato dai 
						discografici afono e stonato, aveva scritto diverse 
						canzoni, ma non aveva ancora esordito come cantante. Fu 
						Mogol che, puntando sul cantautore reatino, spinse la 
						Dischi Ricordi a pubblicare il disco.
  Come 
						andarono le vendite? Praticamente un flop! Secondo la 
						Ricordi delle mille copie stampate ne furono vendute 
						appena 520. Del resto “Dolce di giorno” era già stata 
						pubblicata dai Dik Dik come retro di “Sognando la 
						California” e “Per una lira” dai Ribelli.
  Di che 
						parla il testo? Parla della delusione d’amore infatti 
						il protagonista sconfortato afferma di voler vendere i 
						propri sogni ad un prezzo irrisorio ovvero una lira: 
						“Per una lira Io vendo tutti i sogni miei Per 
						una lira Ci metto sopra pure lei È un affare sai…” 
						Ma dati i dubbi del compratore, che dovrebbe 
						appropriarsi dei suoi sogni, lui non solo è disposto ad 
						accettare la metà, ma gli suggerisce che: “Basta 
						ricordare Di non amare…” come se quel sano 
						cinismo fosse l'unico modo di vivere l’amore e i 
						sentimenti in genere.
  Un testo rivoluzionario per 
						l’epoca… Nell’Italia delle canzonette d’amore e 
						sdolcinate, a Sanremo aveva vinto “Dio come ti amo” di 
						Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti, il pezzo si 
						inserisce in una quotidianità fortemente realistica 
						trattando l’amore in una sfumatura insolita.
  La 
						canzone non aveva avuto seguito commerciale ma piacque 
						alla critica… Tanto che nel 1969 Battisti decise nel 
						suo primo album e per l’occasione anziché utilizzare la 
						vecchia versione decise di inciderne una nuova. 
						Musicalmente dall’arrangiamento folk passa ad uno stile 
						più soul, le chitarre vengono completamente eliminate e 
						sostituite dall’organo Hammond.   | 
				 
			 
			 
 
  
			
							
								
			  
			
  ARTCOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA 
      				    
			
							 
			
  
				
							
				  
							 
			 
				  
      	   
      				    
                        
                        
      				       
					 
					
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