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CHE FINE HA FATTO?
 



Laura Gemser
Emanuelle nera
Che fine ha fatto l’attrice indonesiana dal corpo perfetto che ha interpretato come protagonista la serie di film erotici Emanuelle nera?

 



 
 


 

L’attrice indonesiana dal corpo perfetto, generosamente esibito pellicola dopo pellicola, è nata sull’isola di Giava nel 1950 ed è famosa per essere stata la protagonista della fortunata serie cinematografica Emanuelle nera. Per tutti gli anni settanta e parte degli ottanta ha interpretato ruoli in film erotici diventando un'icona del genere e musa del regista Joe D'Amato.

All'età di 4 anni si trasferisce insieme ai genitori a Utrecht, nei Paesi Bassi, frequenta il liceo e una scuola di alta moda. Inizia la sua carriera nel mondo dello spettacolo come modella e compare in alcune riviste per adulti, diventando playgirl del mese nel numero di settembre 1973 di Playmen.

Laura esordisce nel cinema l’anno successivo interpretando una delle protagoniste nel film vietato ai minori “Amore libero - Free Love”, diretto da Pier Ludovico Pavoni. La pellicola le apre le porte del cinema erotico e nel 1975 al fianco di Sylvia Kristel, ha un piccolo ruolo in “Emmanuelle l'antivergine”, in cui interpreta il ruolo di una massaggiatrice.

Il successo di quella serie ispirata ai romanzi di Emmanuelle Arsan induce i produttori italiani a creare una serie apocrifa di Emmanuelle e in cui la protagonista, una ricca e annoiata signora sposata con un uomo d’affari che passa le sue giornate sperimentando le gioie del sesso, diventa una bella giornalista di colore che gira il mondo a caccia di scoop e di avventure erotiche. Per ragioni di copyright e varie accuse di plagio il suo nome viene scritto con una sola "emme". Il primo film è “Emanuelle nera” di Adalberto Albertini. La pellicola comprende scene hard nelle quali la Gemser viene sostituita da una controfigura.

Sul set nasce una relazione con l'attore Gabriele Tinti che poi diventerà suo marito e la Gemser decide di stabilirsi definitivamente in Italia. Dato il successo del film l’anno dopo gira con la regia di Joe D'Amato “Eva nera” e poi “Emanuelle nera - Orient Reportage” seguito da “Emanuelle in America” in cui non mancano scene di amore saffico scivolando anche nel genere violento e sadico. La pellicola viene sequestrata dal Tribunale di Avellino. Ma la serie prosegue con “Emanuelle e gli ultimi cannibali” in cui alle consuete scene erotiche si aggiungono scene decisamente horror-splatter.

Reclamata e richiesta da molti registi la Gemser in quel periodo è costretta a dividersi su diversi set e in location sparse per il mondo. Nel film “La via della prostituzione”, considerato da molti critici l'ultimo vero film della serie Emanuelle, viene affrontato il tema della tratta delle donne in cui la Gemser per indagare si cala nei panni di una prostituta. Numerose le scene di sesso che non passano al vaglio della censura.

Da lì Laura girerà altri film anche sfruttando il nome di Emanuelle, ma decisamente slegati dal personaggio come ad esempio “Violenza in un carcere femminile” di Bruno Mattei, “Blade Violent” di Claudio Fragasso, “Suor Emanuelle” di Joseph Warren, “Velluto nero” di Brunello Rondi.

Abbandonato il filone Emanuelle e sull’onda dei film di zombie inaugurati da George A. Romero, nel 1978 Laura gira “Le notti erotiche dei morti viventi” un film molto originale per la commistione tra horror ed erotismo. Successivamente impersona personaggi variegati come l'infermiera nello spagnolo “Malizia erotica” o l'indigena ne “La belva dalla calda pelle”, una sacerdotessa pagana in “Caligola - La storia mai raccontata”, e Lilith, una ragazza mutante in “Endgame - Bronx lotta finale”.

Di una bellezza sconvolgente, ma al tempo stesso estremamente dolce ha recitato spesso scene erotiche rifiutandosi sempre di interpretare sequenze pornografiche. Dice di sé: «Le prime volte in cui mi dovetti spogliare davanti alla macchina da presa furono traumatizzanti... ma poi ci ho fatto l'abitudine. Mi dicevo: lo devo fare, mi pagano. E poi sinceramente, non è che facessi scene particolarmente scabrose, anche se una volta, in Italia, bastava poco per fare scandalo.»

Laura ha vissuto con suo marito Gabriele Tinti in una villa in zona Saxa Rubra alla periferia nord di Roma. Dopo la morte di suo marito si è ritirata dall'attività artistica e conduce una vita molto riservata a Roma, dove fa la costumista.

Serie Emanuelle
Amore libero - Free Love, di Pier Ludovico Pavoni (1974)
Emmanuelle l'antivergine, di Francis Giacobetti (1974)
Emanuelle nera, di Albert Thomas (1975)
Emanuelle nera - Orient Reportage, di Joe D'Amato (1976)
Eva nera, di Joe D'Amato (1976)
Emanuelle in America, di Joe D'Amato (1976)
Suor Emanuelle, di Joseph Warren (1977)
Emanuelle - Perché violenza alle donne? di Joe D'Amato (1977)
Emanuelle e gli ultimi cannibali, di Joe D'Amato (1977)
La via della prostituzione, di Joe D'Amato (1978)
Emanuelle e le porno notti nel mondo n.2 di Bruno Mattei e Joe D'Amato (1978)




 
































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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:

https://it.wikipedia.org/wiki/Laura_Gemser

FOTO GOOGLE IMAGE


 
















 
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