HOME       CERCA NEL SITO       CONTATTI      COOKIE POLICY

1
CORTIGIANE FAMOSE

1

INTERVISTA IMPOSSIBILE
Camilla Pisana
La moglie ideale
Rinomata per la sua bellezza, le capacità musicali e letterarie è famosa per aver tentato di ribellarsi, per amore, al sistema di potere vigente nel ‘500 che vedeva le cortigiane esclusivamente come un mero oggetto di scambio sessuale






 

 

 Madame lei è famosa per essere stata l’amante di Filippo Strozzi.
Divenni una delle quattro cortigiane di Filippo. Con me c’erano Alessandra Fiorentina, Brigida e Beatrice Ferrarese. Vivevamo tutte in una bellissima villa, nota come "il Pio" e situata immediatamente fuori dalle mura di Firenze, nella zona di Porta San Gallo e decorata dal pittore Rosso Fiorentino.

Quell’abitazione si distingueva dalle altre case del quartiere…
Eravamo al servizio esclusivo del padrone di casa Filippo Strozzi e della sua brigata di giovani scapestrati. Poi però quando Filippo perse interesse per me la compagnia si sciolse e andammo ad abitare in un quartiere popolare di Roma, abitato da numerose altre prostitute, dove dal grado di cortigiane oneste presto sprofondammo in quello più basso di “puttane a candela”.

Tra le quattro lei era quella più istruita ed amante delle Arti…
Oltre ad essere bella mi dilettavo nelle arti musicali e letterarie. Scrissi poesie e testi nello stile del Bembo musicati dai madrigalisti Costanzo Festa e Philippe Verdelot. Uno stile d'imitazione della poetica di Francesco Petrarca.

Chi era Filippo Strozzi?
Era un politico, condottiero e banchiere imparentato con i Medici in seguito al suo legame con Clarice de' Medici, che sposò nel 1508. Da Clarice ebbe dieci figli,
tra cui il duca Lorenzo d'Urbino, padre di Caterina de' Medici.

Nonostante i dieci figli lei ne era profondamente innamorata. Come mai accettò quel ruolo?
La donna del Rinascimento poteva avere qualche successo nella vita solo frequentando membri del patriziato, ma per elevarsi da donna di bordello a cortigiana occorreva abbinare alla maestria erotica comportamenti raffinati ed interessi culturali eccelsi per sottrarsi all’indigenza della mera attività di prostituta.

Lei è anche nota per aver scritto 33 lettere inviate a Filippo Strozzi tra il 1516 e il 1517, ma soprattutto per quelle inviate a Francesco Del Nero, cognato e stretto collaboratore di Filippo Strozzi, elevato da lei a proprio confidente.
Scrissi quelle lettere lamentandomi dei maltrattamenti subiti da Filippo e nella speranza di trasformare la relazione promiscua in un rapporto monogamo, ma mi rendevo conto quanto fosse una missione impossibile dato che questo sarebbe potuto avvenire solo a scapito della mia riconosciuta, indistruttibile e pubblica condizione di cortigiana.

Iniziò a scrivere quelle lettere nel momento in cui si accorse che il suo amante stava perdendo interesse per lei…
Sua moglie Clarice aveva iniziato a nutrire dei forti sospetti circa la nostra tresca e comunque avevo avuto notizie certe di suoi tradimenti con altre donne del mio stesso rango.

A quel punto si offrì a lui come la moglie ideale…
Esaltai le mie doti di fedeltà e obbedienza, manifestando il mio disinteresse verso i vantaggi che derivavano dalla mia condizione ossia la ricchezza e la posizione sociale. Ovviamente rifiutai sdegnosamente anche di essere condivisa tra Filippo e i suoi amici.

Quelle lettere non ebbero risposta, vero?
Filippo non si degnò di rispondermi e allora cominciai a scrivere a Francesco Del Nero nella speranza che, grazie alla sua intercessione, la mia storia d'amore, in realtà tale soltanto per me, potesse avere maggiori possibilità di sopravvivenza.

Cosa c’era scritto?
Mi lamentavo circa i suggerimenti di Filippo ossia che avrei dovuto concedermi a più uomini contemporaneamente, ma nel contempo ribadivo la mia figura di cortigiana e quindi amante obbediente anche a scapito delle mie virtù. Insomma se Filippo avesse voluto avrei continuato ad andare con i suoi amici sempre per mantenere intatta la benevolenza e la considerazione del mio amato nei miei confronti.

Quindi quegli scritti rimasero lettera morta…
Le mie rimostranze confermarono che al destino di puttana non si poteva liberare nemmeno la cortigiana più raffinata e acculturata e mi resi conto che sottraendomi al baratto assegnato dalla società alle cortigiane osteggiavo quel sistema di potere clientelare ben consolidato ossia quello della totale subordinazione e del mio essere esclusivamente considerata come oggetto di scambio, per cui l’unica soluzione fu a malincuore il mio allontanamento definitivo.





















 

 
 
 



L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI
https://go.gale.com/ps/i.do?p=AONE&u=googlescholar&id=GALE|A288688444&v=2.1&it=r&sid=AONE&asid=2de9d6f7
https://www.lisakaborycha.com/camilla-pisana/


IMMAGINI REPERTORIO





1











 
Tutte le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi autori. Qualora l'autore ritenesse improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione verrà ritirata immediatamente. (All images and materials are copyright protected and are the property of their respective authors.and are the property of their respective authors.If the author deems improper use, they will be deleted from our site upon notification.) Scrivi a liberaeva@libero.it

 COOKIE POLICY


TORNA SU (TOP)

LiberaEva Magazine Tutti i diritti Riservati
  Contatti