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STORIE DI ROMA

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INTERVISTA IMPOSSIBILE A
Angela Greca
La Cortigiana nella Roma dei Papi
Proveniva da Lanciano, da dove era stata "rubata" durante una fiera per spingerla sulla via della prostituzione nella città dei papi






 

 

 
Madame le sue origini?
Sono nata alla fine del 1400 a Lanciano capoluogo dei Frentani, municipio romano e successivamente capoluogo nel 1212 per volere di Federico II di Svevia ebbe il titolo di città.

Come mai alla fine del 1400 si trovava a Roma?
Ero una ragazza di bell’aspetto e venni rubata da certi ruffiani durante una delle tradizionali fiere cittadine e mi portarono a Roma. L’inizio non fu dei migliori, non avevo soldi e venivo sfruttata da loschi figuri. Praticamente vivevo da barbona. Pensi che una sera in una taverna di Campo de’ Fiori venni picchiata da certi avventori. Dicevano che così sporca avrei avuto di sicuro la rogna.

In quel periodo nella città del Papa andavano di moda le cortigiane oneste…
Il mio sogno era diventare una di loro. Erano delle donne, audaci, colte e molto belle che sapevano animare i salotti ed essere compagne di poeti, principi, uomini di corte e religiosi di alto rango. Spesso posavano anche per i grandi artisti del tempo. Ma c’era anche un altro tipo di cortigiane ossia quelle definite “a lume” o “alla candela” ovvero le prostitute povere che rapportavano la loro attività in base alla durata di una candela.

Piano piano però lei fece carriera… Dicono che fosse la donna più bella della capitale…
Mi feci chiamare Ortensia Greca e conobbi un certo de Alborensis, un ricco spagnolo. Lui si innamorò perdutamente di me, diventammo amanti e per regalo mi prese una casa a Vicolo Cellini 31 nei pressi di Via Giulia.

Vicolo Cellini era molto famoso al tempo…
I romani lo avevano chiamato “Vicolo Calabraga” dal gergo popolare “calar di brache” perché in quella strada e nelle vie limitrofe si svolgeva il mestiere più antico del mondo. Solo successivamente venne denominato “Vicolo Cellini” per Benvenuto Cellini, un orafo e scultore che lavorava in quella strada.

Venne anche schedata dagli emissari del Papa.
Gli ufficiali papalini scrissero nel rapporto: "…L'altra casa habita Angela Grecha cortesana, abasso habita Bartholomea lombarda lavandara "

Grazie alla sua avvenenza finì dunque alla Corte Papale…
Conobbi Ercole Rangone nel 1520, che era cameriere privato di Papa Leone X. Il Conte Rangone apparteneva ad una nobile famiglia modenese ed era mio coetaneo. Tra noi spunto l’amore e qualche tempo dopo ci sposammo.

Il suo sogno si stava avverando…
Divenni l'amante del poeta Francesco Beccuti detto il Coppetta che mi dedicò delicati e meravigliosi versi d’amore e conobbi anche il pittore Tiziano che mi ritrasse nella sua "Danae" nelle sembianze della figlia di Acrisio. Pensi che quell’opera fu commissionata a Tiziano dal cardinale Alessandro Farnese, nipote di Paolo III e mio amante.

Al culmine del suo splendore dovette fuggire da Roma vero?
Prima del Sacco di Roma del 1527 fuggii in Francia. Ci rimasi circa due anni poi quando tornai la città era completamente cambiata e mi feci suora entrando nel Convento delle Convertite, il monastero voluto da papa Leone X presso l’antica chiesa di Santa Lucia, e che accoglieva le donne che volevano redimersi dai loro peccati e abbandonare la strada della prostituzione.



 

 
 
 



L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATO REALIZZATO GRAZIE A:

http://web.tiscali.it/nikdamico/Leggenda/angela.htm
http://www.aletes.it/angela-greca/

IMMAGINI
Casa di Angela Greca (Vicolo Cellini 31)
Danae (Tiziano - 1545 Museo Nazionale di Capodimonte - Napoli)







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