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GIALLO PASSIONE
 
 

Vera Renczi
La femme fatale
Famosa per aver ucciso con l’arsenico 35 persone nell’arco di un decennio. Le sue vittime furono i numerosi amanti, i due mariti e suo figlio.
Bucarest, 1903 – 1960
 
 

 

 
 


 
..Adamo chi è Vera Renczi?
Una serial killer rumena con cittadinanza ungherese. Pensa che nel decennio tra il 1920 e il 1930 avvelenò con l'arsenico almeno 32 persone, ma c’è chi dice 35, compresi i mariti, gli amanti e suo figlio.

Le sue origini?
Nacque da una famiglia ricca con madre rumena e padre ungherese a Bucarest. Poi si trasferì con la famiglia nella città di Berkerekul quando aveva 13 anni.

Dicono una bambina problematica…
Esatto, gelosa e possessiva sembra che avesse un patologico e costante desiderio di rapporti sessuali. Comunque a 15 anni diventò sempre più ingestibile da parte dei suoi genitori, spesso scappava da casa con numerosi amanti, molti dei quali erano notevolmente più anziani di lei.

Poi però si sposò…
Poco prima dei vent'anni si sposò a Bucarest con un ricco banchiere austriaco di nome Karl Schick molto più anziano di lei, dal quale ebbe un figlio di nome Lorenzo. Sola a casa, mentre suo marito era a lavoro, cominciò a sospettare che il coniuge le fosse infedele. Una sera, in preda ad un attacco di gelosia, versò l'arsenico nel vino del marito durante la cena. Lui morì e lei per giustificarsi disse a parenti ed amici che non poteva tollerare di essere stata abbandonata poi cambiò versione dicendo che suo marito era morto in un incidente stradale.

Immagino che non fini qui…
Non si perse d’animo e visto che non riusciva a stare da sola poco dopo convolò nuovamente a nozze, questa volta con un coetaneo, ma anche in questo caso dopo i primi tempi di apparente serenità il rapporto iniziò ad diventare tumultuoso e la Renczi fu nuovamente colpita dal sospetto che il suo nuovo marito avesse delle relazioni extraconiugali.

Oddio… e che fece?
Pochi mesi dopo il matrimonio, l'uomo sparì e la donna raccontò agli amici e alla famiglia che era stata nuovamente abbandonata, e per avvalorare la sua tesi affermò di aver ricevuto una lettera dal marito, il quale proclamava la sua intenzione di lasciarla per sempre. Poi non si sposò più.

Insomma una donna molto sfortunata con gli uomini…
Dopo la morte del secondo marito ebbe però diverse storie d'amore, alcune clandestine con uomini sposati. Ma la caratteristica principale era che dopo alcuni mesi o addirittura giorni tutti questi uomini erano destinati a sparire.

Scusa ma la polizia?
Quando veniva interrogata sulle sparizioni, affermava sempre di essere stata abbandonata. Ma ovviamente nessuno le credette tanto che le autorità iniziarono a sospettare di lei e a pedinarla.

E cosa scoprirono?
Fu la moglie di un suo amante, un funzionario di banca di nome Milorad, che dopo aver seguito suo marito fino alla casa di Vera, si appostò fuori ma il coniuge non uscì mai da quella casa, per cui la donna denunciò la scomparsa. Dapprima Vera negò di essere l’amante dell’uomo, ma i poliziotti erano in possesso di una lettera d'amore inviata da lei al suo amante, per cui insospettiti ottennero un mandato di perquisizione Quando fecero irruzione nella casa e ispezionarono la cantina della donna, rinvennero trentadue bare di zinco contenenti i resti dei suoi amanti in vari stadi di decomposizione. In mezzo alla cantina c'erano una poltrona rossa, un grande cero da chiesa e una bottiglia vuota di champagne.

Immagino venne arrestata…
Ovvio. Durante gli interrogatori confessò di aver avvelenato i trentadue uomini con l'arsenico non appena sospettava che le fossero stati infedeli o quando non le interessavano più. Confessò anche alla polizia che spesso amava sedersi sulla sua poltrona in mezzo alle bare, circondata da tutti i suoi ex amanti. Poi ammise anche di aver ucciso i suoi due mariti e anche il figlio Lorenzo che aveva accidentalmente scoperto le bare nella sua cantina e aveva deciso di ricattarla.

Come andò il processo?
Fu condannata a morte per trentacinque omicidi, ma a quel tempo, la Jugoslavia non giustiziava le donne, per cui la pena fu tramutata al carcere a vita. Morì nel 1960. Si dice che la sua storia può avere ispirato Joseph Kesselring per la pièce teatrale Arsenico e vecchi merletti.

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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI: https://it.wikipedia.org/wiki/Vera_Renczi
https://en.wikipedia.org/wiki/Vera_Renczi
FOTO GOOGLE IMAGE


 














 
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