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GIALLO PASSIONE
 
 

Jack the Stripper
(Jack lo spogliatore)
Si aggirava di notte lungo le sponde del Tamigi. Individuava tra le prostitute le sue vittime e le uccideva spogliandole. Gli vennero attribuiti sei omicidi certi tra il 1964 e il 1965
 


 
 


 
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Adamo ma chi era Jack the Stripper?
Letteralmente “Jack lo spogliatore” ed è il soprannome di un serial killer che agì a Londra tra il 1964 e il 1965. Chiamato così perché spogliava le sue vittime, tutte prostitute, ed anche per la modalità molto simile a Jack lo squartatore, il serial killer che nel 1888 sconvolse Londra. A Jack the Stripper vennero attribuiti dai sei agli otto omicidi perché non tutti i delitti corrispondevano al suo modus operandi.

Nonostante le lunghe indagini, ancora oggi nessuno conosce la sua vera identità…
È sicuramente una delle più inquietanti e misteriose vicende del secolo scorso. Le sei prostitute uccise vennero ritrovate senza vestiti, strangolate o affogate nelle acque del Tamigi. Ancora oggi, purtroppo, nonostante le molte ipotesi, non si conosce chi sia stato a compiere quegli efferati delitti.

Il primo delitto?
La prima vittima ufficialmente ricondotta al serial killer fu Hannah Tailford, una prostituta 30enne trovata morta il 2 febbraio del 1964 presso l'Hammersmith Bridge. Il suo corpo venne gettato nel fiume e presentava segni di strangolamento. Nella sua bocca mancavano gli incisivi ed era completamente nuda, tranne le calze.

Non si parlava ancora di seria killer?
Beh no, ma quando due mesi più tardi l'8 aprile 1964 fu trovato il cadavere di Irene Lockwood, prostituta di 26 anni, sulla sponda del Tamigi, non lontano da dove era stata ritrovata Hannah Tailford, la polizia cominciò a intuire che dietro quei delitti ci fosse una sola mano. Come la prima vittima, anche la seconda era piuttosto bassa di statura, era incinta al momento della morte e presentava segni di strangolamento.

Immagino la risonanza mediatica…
Infatti, i giornali cominciarono a paragonare questa vicenda a quella di Jack lo squartatore, che un centinaio di anni prima aveva terrorizzato i bassifondi londinesi. Comunque dopo la seconda vittima un uomo di nome Kenneth Archibald, un guardiano di 57 anni, entrò nella locale stazione di polizia e confessò l’omicidio della seconda ragazza. Venne accusato formalmente, ma una settimana dopo decise di ritrattare, dichiarando di essere stato ubriaco al momento della confessione. Dal riscontro delle indagini la sua confessione fu ritenuta inattendibile a causa di una discordanza della sua versione col ritrovamento della vittima.

Poi cosa successe?
Mentre la polizia brancolava nel buio l’assassino mise a segno il suo terzo delitto. La terza vittima, una prostituta 22enne di nome Helen Barthelemy, venne trovata morta il 24 aprile 1964 in un sottopassaggio a Brentford. Sul corpo della donna vennero trovati dei frammenti di vernice secca utilizzata nell’industria automobilistica. A quel punto gli investigatori presunsero che i frammenti fossero un indizio del posto di lavoro dell’assassino e iniziarono a fare ricerche nelle fabbriche vicine.

Immagino che non cavarono un ragno da un buco…
Esatto, intanto il killer imperterrito mise a segno il suo quarto delitto, questa volta la vittima fu Mary Flemming, di origine scozzese, 30 anni, il suo corpo venne ritrovato il 14 luglio 1964 su una strada nel distretto di Chiswick. Di nuovo, sul corpo, vennero scoperti frammenti di vernice.

La quinta?
Frances Brown, una prostituta di Edimburgo di 21 anni, l’ultima volta il 23 ottobre 1964 era stata vista salire a bordo di una Ford Zephyr da una sua collega. Il suo corpo fu ritrovato circa un mese dopo il 25 novembre, su un sottopassaggio in Kensington.

La sesta?
Bridget O'Hara, 28 anni, di origine irlandese, conosciuta come "Bridie", venne trovata morta dietro l'Heron Trading Estate, in un capannone di stoccaggio. Di nuovo vennero ritrovate tracce di vernice.

Poi ci furono altri due delitti non attribuiti al serial killer…
Vi fu il caso di Elizabeth Figg, 21 anni, trovata morta il 17 giugno 1959 a Chiswick nei pressi del Tamigi, cinque anni prima degli omicidi di Jack lo spogliatore. E poi Gwynneth Rees, di 22 anni, venne trovata morta in un mucchio della spazzatura, l'8 novembre 1963. In entrambi i casi vennero alla luce molte analogie con il modo di operare di Jack: tra le quali la posizione del corpo, la morte per strangolamento, la bocca senza denti e il ritrovamento sulle sponde del fiume.

E Scotland Yard?
La polizia interrogò circa 7.000 persone. Poi il sovrintendente John Du Rose tenne una conferenza stampa, durante la quale tentò la carta del bluff, dichiarando che la polizia aveva ristretto il gruppo dei sospettati a 20 persone. Poco dopo, annunciò che il numero era stato ridotto a 10 e quindi a 3. Lo Spogliatore cadde nella trappola e, dopo quella conferenza stampa, non uccise più.

Un autentico bluff perché in realtà non aveva nulla in mano…
Ci furono varie ipotesi tra le quali quella legata al mondo della pornografia. Secondo alcuni tutte le vittime avevano partecipato ad orge e che si conoscessero tra loro e, fatto ancora più importante, che conoscessero l’assassino. Quindi anche lui legato al mondo della pornografia, temendo di essere riconosciuto, avrebbe ucciso tutte le testimoni che potevano condurre a lui.

Nessun nome?
Mah, in realtà un nome venne fuori e si trattava della guardia giurata di origine scozzese, Mungo Ireland. Nonostante fosse considerato dai suoi conoscenti un uomo rispettabile e un marito esemplare, la polizia si mise sulle sue tracce dopo l’omicidio di Bridget O'Hara, quando si scoprirono le famose tracce di vernice. Ebbene quei frammenti di vernice provenivano proprio dalla ditta dove Mungo lavorava come guardiano, la Heron Trading Estate.

Quindi fu arrestato?
No, perché poco dopo Mungo si avvelenò con il monossido di carbonio. Praticamente non resse alle accuse e nella lettera di addio che lasciò alla moglie, il suicida dichiarò di "non farcela più" e terminò con la frase: "Risparmio a te e alla polizia la fatica di cercarmi: mi troverete nel garage”.

Quindi una specie di confessione…
No, perché in seguito si appurò che Mungo, al tempo dell'omicidio della O'Hara, si trovava in Scozia, per cui non avrebbe potuto essere Jack lo spogliatore.

Poi vi furono altre ipotesi…
Direi molto strampalate come quella del campione di box Freddie Mills oppure quella di Harold Jones, un gallese che era stato condannato per l'omicidio di due ragazze nel 1921 nel suo paese natale, Abertillery. Avendo solo 15 anni all'epoca del duplice omicidio, Jones era stato condannato all'ergastolo anziché alla pena capitale. Venti anni dopo, nel 1941, era stato rilasciato per buona condotta e si era trasferito a Londra, nel quartiere di Fulham, si era sposato e aveva avuto una figlia.

Come mai si pensò a lui?
Tutti i delitti dello Spogliatore presentavano caratteristiche simili ai due omicidi commessi da Jones nel 1921: le vittime non avevano subito violenza sessuale, ma l'assassino aveva infierito su di loro con estrema violenza. Tuttavia Jones non fu mai ritenuto da Scotland Yard un possibile sospettato.

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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/
https://www.ilparanormale.com/
https://www.thesocialpost.it/

FOTO GOOGLE IMAGE


 










 
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