Libera,
affascinante, misteriosa, discreta... Oggi, domenica
17 aprile, è morta Catherine Spaak. L'attrice di tanti
film, la brillante conduttrice, la scrittrice, la
donna che ha vissuto sino all’ultimo con eleganza e
carattere, ci ha lasciato stasera a Roma. Aveva 77
anni ed era malata da tempo. Nel 2020 a pochi giorni
dal lockdown dovuto alla pandemia, era stata colpita
da un'emorragia cerebrale.
L'attrice di origine
belga naturalizzata italiana, musa di tanti registi,
in particolare tra gli anni 60 e 70
Resterà
sempre la signora garbata col caschetto, quella con
l'accento francese, che raccontava in seconda serata
l'universo femminile seduta su un divano damascato in
una scenografia arabeggiante. Harem era un gioiellino
e lei elegantissima. Il suo talk era simbolo di
eleganza e garbo. Donna curiosa delle donne. Diceva
"Bisogna che gli uomini imparino, che cambino per
vivere meglio senza guerre"
Nata in Francia,
proveniva da una famiglia belga che annoverava fra i
suoi membri anche artisti e uomini politici. Sua madre
era l'attrice Claudie Clèves, il padre Charles era uno
sceneggiatore cinematografico, la sorella Agnès è
stata anch'essa attrice e poi fotografa, mentre lo zio
Paul-Henri ricoprí per più mandati la carica di primo
ministro del Belgio. Sua zia era Suzanne Spaak.
Dopo aver recitato una piccola parte a soli 14 anni
nel film Il buco di Jacques Becker, debuttó in Italia
nel 1960 con Dolci inganni di Alberto Lattuada che
condizionerà i suoi ruoli successivi, incentrati sullo
stereotipo di un'adolescente spregiudicata. Lo stesso
personaggio, con opportune variazioni, si ritrova in
molte pellicole che interpreta nella prima metà degli
anni '60, come Diciottenni al sole, Il sorpasso, La
noia, La calda vita, La parmigiana, La bugiarda e La
voglia matta. Negli anni Sessanta sposò l'attore
Fabrizio Capucci, incontrato sul set del film La
voglia matta e da cui ha avuto una figlia, Sabrina.
Dal 1972 al 1979 è stata sposata con Johnny Dorelli ed
ha avuto il figlio Gabriele. Dal 1993 al 2010 con
l'architetto Daniel Rey e dal 2013 al 2020 con
Vladimiro Tuselli.
Ne Il Sorpasso, allora
appena 17enne, era avanti di qualche anno rispetto a
ciò che sarebbe poi avvenuto col '68: l'emancipazione
femminile e la rottura dei canoni del tempo. Ed era
semplicemente stupenda.
Disse di lei: “Negli
anni ‘60 io ero considerata scandalosa perché vivevo
da sola a diciotto anni. Mia figlia mi è stata tolta
perché il giudice scrisse che essendo io attrice ero
di dubbia moralità. Sono stati anni difficili per le
donne.”
Sue ''L'esercito del surf'', ''Non mi
innamoro più'', ''Mi sono innamorato di mio marito”.
Alla tv con lei nacque Forum, poi quel cult di Harem.
Elegante, senza mai essere spocchiosa.
Affascinante, senza mai essere volgare. C'è chi muore
ma tanto non muore mai ma ci mancherà tantissimo»





