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  RACCONTI
 
  Adamo Bencivenga
 La Moglie e l'Amante
 Alle 5:20 di una fredda mattina romana, un 
			medico stanco entra in una pensione e incontra una donna bionda in 
			vestaglia blu, sofferente per ansia e mal di testa, che attende il 
			concierge. Tra dialoghi scherzosi e confessioni, lei, attrice 
			teatrale, rivela la gelosia per il compagno che la tradisce con la 
			sua "altra parte" in scena, confondendo realtà e finzione
 
 
  
 
 
 
 
				
					| L’UOMO ENTRA NELLA PENSIONE, LA DONNA 
							BIONDA IN VESTAGLIA BLU DI RASO E’ SEDUTA SUL DIVANO 
							ALL’ENTRATA UOMO “Buonasera.”
 DONNA “Buonasera a lei, ci 
							conosciamo?”
 UOMO “Beh no…”
 DONNA “Le chiedo scusa, ma senza 
							occhiali vedo poco.”
 UOMO “Oh 
							non si preoccupi, comunque dovremmo augurarci 
							buongiorno vista l’ora…”
 DONNA 
							“Non ho proprio idea di che ore siano…”
 UOMO “Sono le cinque e venti e fuori fa un 
							freddo cane.”
 
 L’UOMO SI TOGLIE IL PESANTE 
							CAPPOTTO CON IL COLLO DI PELLICCIA E LO ADAGIA, 
							INSIEME AD UNA GRANDE BORSA DI PELLE NERA, SULLA 
							POLTRONA DAVANTI ALLA DONNA.
 UOMO 
							“Mi perdoni signora, ma lei sa dove sia finito il 
							concierge?”
 DONNA “A quest’ora 
							credo sia difficile trovarlo al proprio posto. Del 
							resto non siamo in un albergo a cinque stelle.”
 UOMO “Sì certo, ma io ho bisogno di 
							lui.”
 DONNA “Controlli nella 
							stanza vicino alla reception, di solito si appisola 
							lì su una sedia sbilenca.”
 
 L’UOMO SBUFFANDO 
							SI RECA DIETRO IL BANCONE E APRE LA PORTA. POI TORNA 
							SCUOTENDO LA TESTA.
 UOMO 
							“Niente, sembra che si sia dissolto nel nulla.”
 DONNA “Lei è un cliente 
							dell’albergo?”
 UOMO “Eh già, ma 
							senza la chiave della mia stanza passerò la notte su 
							questa poltrona.”
 DONNA “Ma la 
							chiave non è al solito posto?”
 UOMO 
							“No.”
 DONNA “Mi spiace. Forse 
							sarà andato in bagno.”
 UOMO 
							“Spero faccia presto… la mia autonomia è agli 
							sgoccioli. Rischio di addormentarmi su questa 
							poltrona.”
 DONNA “Beh a 
							quest’ora… Ma è sua abitudine rincasare a 
							quest’ora?”
 UOMO “Quasi tutte le 
							notti.”
 
 L’UOMO SI SEDIE E LA DONNA SI STRINGE 
							NELLA VESTAGLIA ACCUSANDO QUALCHE LEGGERO BRIVIDO DI 
							FREDDO.
 DONNA “Fuori piove?”
 UOMO “Fino a poco fa sì, ma ora sta 
							iniziando a nevicare…”
 DONNA “Da 
							quanto ne sappia… è un fatto molto raro qui a Roma.”
 UOMO “Lei non è di Roma vero? Sento 
							un leggero accento del Sud.”
 DONNA 
							“Vivo a Roma da diversi anni, ma sono di origini 
							napoletane.”
 UOMO “Ecco appunto, 
							volevo dirlo… Quindi lei è pratica di questa 
							Pensione, non ha l’aria di una cliente occasionale.”
 DONNA “Da cosa lo intuisce…?”
 UOMO “Dal fatto che vive a Roma e 
							che conosce le abitudini del concierge.”
 
 L’UOMO INIZIA A SFOGLIARE SENZA VOGLIA UNA RIVISTA 
							DI GIARDINAGGIO ADAGIATA SULLA POLTRONA DI FRONTE. 
							LA DONNA TRATTIENE A FATICA UNO SBADIGLIO E SBIRCIA 
							OLTRE LA FIORIERA NELL’EVENTUALITÀ DI SCORGERE 
							L’ADDETTO ALLA RECEPTION.
 DONNA 
							“Veramente anch’io ero in attesa del concierge…”
 UOMO “Anche lei senza chiave 
							stasera?”
 DONNA “No, no, sono 
							scesa ora dalla mia camera.”
 UOMO 
							“Posso chiederle il motivo? È successo qualcosa? 
							Posso aiutarla?”
 DONNA “Perché 
							me lo chiede?”
 UOMO “Beh lo 
							deduco da come è vestita.”
 DONNA 
							“Lei deduce molte cose, mio signore… Dice per la 
							vestaglia?”
 UOMO “Beh sì, c’è 
							qualche emergenza? Ha preso fuoco la sua camera?”
 DONNA “E secondo lei sarei così 
							tranquilla? No, no, nessun incendio.”
 UOMO “Mi scusi, non volevo essere 
							indiscreto…”
 DONNA “Più che 
							un’emergenza direi un fastidiosissimo mal di testa.”
 UOMO “Oh mi spiace, ci soffre?”
 DONNA “No assolutamente.”
 UOMO “Secondo lei da cosa è 
							dipeso?”
 DONNA “Credo sia la 
							pressione alta.”
 UOMO “Quindi 
							soffre di pressione alta?”
 DONNA 
							“Mi scusi... ma perché dovrei soffrire per forza di 
							qualcosa?
 UOMO "Mi perdoni... 
							era tanto per parlare in attesa di questo benedetto 
							concierge..."
 DONNA “Non ne 
							soffro, ma mi succede ogni qualvolta mi sale 
							l’ansia.”
 
 LA DONNA ALZA LE BRACCIA E 
							ACCAREZZANDOSI LA TESTA CON ENTRAMBI I POLLICI 
							LASCIA INTRAVEDERE UN MERAVIGLIOSO RICAMO DI PIZZO 
							ROSA E NERO SOTTO LA VESTAGLIA. L’UOMO FINGE DI NON 
							ACCORGERSI.
 UOMO “Cosa si 
							sente?”
 DONNA “Ho la sensazione 
							di galleggiare…”
 UOMO “Un caffè 
							di troppo?”
 DONNA “No, no non 
							credo sia questo il motivo.”
 UOMO 
							“È solita avere questi sintomi?”
 DONNA 
							“Parla come un medico…”
 UOMO “Lo 
							sono.”
 DONNA “Ah bene, che 
							coincidenza! L’uomo giusto al momento giusto.”
 UOMO “Perché?”
 DONNA 
							“Nulla. Comunque non tutto il male viene per 
							nuocere. L’uomo dell’alba è un medico! Sembra un 
							racconto di Harold Pinter.”
 UOMO 
							“Chi sarebbe il male?”
 DONNA “La 
							mia ansia…”
 UOMO “E l’assurdo 
							dov’è?”
 DONNA “L’assurdo è che 
							sono le cinque di mattina e noi siamo qui a 
							conversare.”
 
 ORA E’ L’UOMO A GUARDARE VERSO 
							LA RECEPTION, MA DEL PORTIERE NEANCHE L’OMBRA.
 DONNA “Dottore, cosa mi prescrive?”
 UOMO “Non so, dovrei visitarla. 
							Sicuramente la pressione alta può provocare questo 
							stato di alterazione… e quindi il mal di testa.”
 DONNA “E’ un modo per invitarmi 
							nella sua stanza?”
 UOMO “Non ho 
							la chiave, mi spiace!”
 DONNA 
							“Non si dispiaccia, tanto non sarei venuta nella sua 
							stanza.”
 UOMO “Ho l’aria di un 
							tipo poco affidabile?”
 DONNA 
							“Gli uomini sono tutti uguali, per due tette 
							venderebbero l’anima al diavolo… e poi a quest’ora…”
 UOMO “Più che per le tette, direi 
							per quel graziosissimo ricamo che si intravede dalla 
							sua vestaglia…”
 DONNA “Si vede 
							che è un intenditore, sa come lusingare una donna… 
							ma perdoni parliamo di cose serie, secondo lei non 
							basterebbe un analgesico per il mio mal di testa? A 
							volte siete così complicati voi medici.”
 UOMO “L’analgesico allevia temporaneamente 
							il dolore, di certo non elimina la causa. E poi così 
							su due piedi è impossibile fare una diagnosi. Se 
							avessi la chiave della camera…”
 DONNA 
							“Non insista sono una donna sposata. E poi mi 
							potrebbe visitare anche qui, se vuole…”
 UOMO “Anche certo, ma soprattutto andrei a 
							prendere gli arnesi del mestiere. Almeno per 
							misurarle la pressione.”
 DONNA 
							“E mi scusi… in questi casi fa sempre spogliare le 
							sue pazienti?”
 UOMO “Solo quando 
							lo ritengo necessario. Mi dica ha avuto qualche 
							problema ultimamente?”
 DONNA 
							“Chi non ne ha di problemi?”
 
 LA DONNA GUARDA 
							L’UOMO CON CURIOSITA’ COME SE NON SI ASPETTASSE DI 
							ESSERE CAPITA.
 UOMO “Non tutti 
							la pensano così, di solito si tende a minimizzare, 
							ci si chiude a riccio, soffocando o quanto meno 
							accantonando i problemi...”
 DONNA 
							“Non credo sia il mio caso.”
 UOMO 
							“…Ed ecco che l’ansia prende il sopravvento...”
 DONNA “Ecco sì, succede esattamente 
							questo, ma il mio caso è diverso, mi creda ora avrei 
							bisogno di una semplice Aspirina.”
 UOMO 
							“Le medicine fanno ben poco. Forse parlarne con 
							qualcuno la farebbe sentire meglio.”
 DONNA “E per giunta con un medico! Lupus in 
							fabula… lo vede che avevo ragione?”
 UOMO 
							“Al suo servizio…. Tanto a quest’ora non si sa più 
							se è tardi o è presto.”
 DONNA 
							“Beh io preferirei che fosse l’inizio del giorno 
							dopo.”
 UOMO “Dipende da lei, 
							anche la fine del giorno prima ha un suo fascino non 
							crede?
 DONNA “Beh sì certo, ma 
							mi sentirei più stanca.”
 UOMO 
							“Allora vada per l’alba. Le va di raccontare?”
 DONNA “Non so… Potrebbe sembrarle 
							una storia come tante, una storia banale … e forse 
							lo è …”
 UOMO “Tutta la nostra 
							esistenza in fondo non è altro che un originale 
							mosaico di tessere banali, a volte insignificanti, 
							che cerchiamo faticosamente di incastrare tra loro, 
							ma se la colla non è adatta si rischia che si 
							stacchino … lasciando un vuoto … come una ferita.”
 DONNA “E bisogna rimettere insieme 
							i pezzi.”
 UOMO “Ecco, appunto, 
							possiamo cominciare a rimettere a posto i pezzi, 
							parlandone, sempre che non le sembri troppo 
							indiscreto…”
 DONNA “Bastasse una 
							fredda mattina in una pensione di Roma con un 
							galante dottore…”
 UOMO “Eh già… 
							basterebbe provare…”
 
 LA DONNA CONTINUA A 
							GUARDARE VERSO LA RECEPTION.
 DONNA 
							“Ma il concierge non si vede ancora…”
 UOMO “La prego… forse il concierge non 
							serve più…”
 DONNA “Lei per caso 
							ha a portata di mano un’Aspirina?”
 UOMO 
							“Se insiste… Per deformazione professionale porto 
							con me sempre il necessario… Vado a prenderle 
							dell’acqua…”
 
 L’UOMO SI ALZA E VA VERSO LA 
							TOILETTE. POI TORNA CON L’ACQUA, SI METTE SEDUTO 
							SULLO STESSO DIVANO E PORGE IL BICCHIERE ALLA DONNA.
 DONNA “Mi scusi, ma perché non me 
							lo ha detto prima!”
 UOMO “Sì, le 
							ho detto che in questo caso le medicine non servono. 
							Aspetti che la pillola si sciolga del tutto. Questo 
							è puro veleno per il suo stomaco a digiuno.”
 DONNA “Grazie non succede spesso 
							che qualcuno si preoccupi del mio stomaco… “
 UOMO “E perché mai?”
 DONNA “Di solito si preoccupano di ben 
							altro.”
 UOMO “Si riferisce alle 
							sue tette, immagino…”
 DONNA “Oh 
							sì anche, in fondo sono molto più sensuali dello 
							stomaco, comunque mi perdoni, le sto facendo perdere 
							tempo, ma lei non ha sonno?”
 UOMO 
							“Posso dormire domattina fino a tardi.”
 DONNA “Quindi posso nel frattempo 
							intrattenerla con la mia banale storia...”
 UOMO “Problemi di cuore? Io sono un 
							cardiologo.”
 
 L’UOMO RIDE SFIORANDO 
							LEGGERMENTE LA MANO ALLA DONNA. LEI RISPONDE CON UN 
							SORRISO RITRAENDO LA MANO.
 DONNA 
							“Ma non credo che un cardiologo possa risolvere i 
							miei problemi.”
 UOMO “Beh 
							immagino, ma posso ascoltarla.”
 DONNA 
							“Crede che il contatto di mani possa facilitare la 
							conversazione?”
 UOMO “Credo 
							nella sintonia e non solo quella cerebrale. Se lei 
							non si fida di me il gioco non funziona.”
 DONNA “Ok, se lo dice lei che è un 
							medico….
 UOMO “Alle volte è 
							sufficiente un leggero contatto per stabilire una 
							sintonia.”
 
 LA DONNA LO GUARDA, E’ DUBBIOSA, 
							POI POGGIA DI NUOVO LA MANO SUL DIVANO E L’UOMO A 
							QUEL PUNTO NON SI FA PREGARE.
 UOMO 
							“Da cosa dipende la sua ansia?”
 DONNA 
							“Stasera il mio compagno è partito per Napoli.”
 UOMO “E Napoli le fa venire 
							l’ansia?”
 DONNA “A Napoli vive 
							sua moglie.”
 UOMO “Capisco… e 
							lui le ha detto che andava dalla moglie?”
 DONNA “No. Non me lo ha detto, non 
							avrebbe avuto alcun senso. E se glielo avessi detto 
							io si sarebbe fatto una grande risata.”
 UOMO “Avete bisticciato prima che 
							partisse?”
 DONNA “Non abbiamo 
							bisticciato, mi ha picchiata.”
 UOMO 
							“Oh mi spiace… e il motivo se posso?”
 DONNA “Lui mi picchia sempre quando parte 
							per Napoli.”
 UOMO “E perché?”
 DONNA “Perché dice che gli metto 
							ansia.”
 UOMO “E’ vero?”
 DONNA “Sì e no.”
 UOMO 
							“Quindi è come un gatto che si morde la coda? Lui ha 
							l’ansia perché a lei viene ansia che a sua volta le 
							ha procurato il suo compagno… Succede spesso così 
							nelle coppie…”
 
 LA DONNA PRENDE IL BICCHIERE 
							CON L’ASPIRINA E BEVE, POI CON UN GESTO TIPICAMENTE 
							FEMMINILE ACCAVALLA LE GAMBE E LA VESTAGLIA SI APRE.
 DONNA “Io sono un’attrice d‘arte 
							drammatica…”
 UOMO “Lo avevo 
							intuito…”
 DONNA “Mi scusi, ma 
							come ha fatto?”
 UOMO “Dal suo 
							atteggiamento. Lei riesce a sdoppiarsi molto 
							facilmente. E solo una parte di lei ha l’ansia…”
 DONNA “Quale delle due?”
 UOMO “Quella che sta parlando con 
							me…”
 DONNA “Quindi secondo lei 
							in questo momento io sto recitando?”
 UOMO 
							“Non lei ma la parte che dice di avere l’ansia.”
 DONNA “Non la seguo.”
 UOMO “Lasci stare… il suo compagno di cosa 
							si occupa?”
 DONNA “Lavoriamo 
							nella stessa compagnia.”
 UOMO 
							“Quindi anche lui recita.”
 DONNA 
							“Più o meno…. “
 UOMO “Cioè?"
 DONNA "E’ anche regista oltre ad 
							avere una laurea in medicina…”
 UOMO 
							“Ah ecco, ora capisco la coincidenza!”
 DONNA “Siamo in scena qui a Roma fino alla 
							fine del mese.”
 UOMO “E cosa 
							recitate?”
 DONNA “Un dramma di 
							Ibsen, con soli due personaggi. Io e lui, ma io 
							faccio due parti, quella della moglie che vive in 
							un’altra città e quella dell’amante.”
 
 L’UOMO 
							RIMANE IN SILENZIO, POI RIPRENDE.
 UOMO 
							“E perché l’ha picchiata?”
 DONNA 
							“Perché è partito per Napoli.”
 UOMO 
							“E quando torna?”
 DONNA “Ad ogni 
							alba. Verso le cinque.”
 UOMO 
							“Quindi è tornato?”
 DONNA “Più o 
							meno…”
 UOMO “Immagino che siano 
							problemi legati alla gelosia…”
 DONNA 
							“Dottore non mi sta dicendo nulla di nuovo dato che 
							sono stata io a dirle che sono gelosa quando lui 
							parte per Napoli.”
 UOMO “Mi 
							scusi ma io mi riferivo alla gelosia del suo 
							compagno. Lei è una bellissima donna… Gliene dà 
							motivo?”
 DONNA “No. E‘ lui che 
							me ne dà motivo, e poi mi viene l‘ansia e lui mi 
							picchia…”
 UOMO “Immagino che lei 
							sia convinta che la tradisca con sua moglie.”
 DONNA “Lui mi ripete che quello non 
							è un tradimento. Ed anche io sono d’accordo.”
 UOMO “La conosce sua moglie?”
 DONNA “Mi assomiglia molto.”
 UOMO “Quindi se non è con sua 
							moglie con chi la tradisce?”
 DONNA 
							“A teatro. Lui ama tutte le donne. È più forte di 
							lui…. Si sente gratificato come lei del resto…”
 UOMO “Io? Da cosa lo vede?”
 DONNA “Da come mi tiene la mano. 
							Sbaglio?”
 
 L’UOMO NON RISPONDE, SI ALZA E VA 
							VERSO LA VETRATA.
 UOMO “Sta nevicando.”
 DONNA “Sarebbe bello ora stare nel 
							letto abbracciati. A lei piacciono le coccole?”
 UOMO “Altro che…”
 DONNA 
							“Prima ha detto che sono una bella donna… e che 
							indosso anche un grazioso merletto…”
 UOMO 
							“Sì ma sono anche un medico.”
 DONNA 
							“Quindi non le piaccio.”
 UOMO 
							“Le mancano le coccole?”
 DONNA 
							“Mi mancano i baci, quelli buoni…”
 UOMO 
							“Come sono i baci buoni?”
 DONNA 
							“Oddio, non si possono spiegare. Insomma baciarsi e 
							sentire i fremiti in ogni parte del corpo.”
 UOMO “Quindi le mancano?”
 DONNA “Mi manca lui, così come lo 
							conosco nella vita reale.”
 UOMO 
							“E stasera avete fatto l‘amore?”
 DONNA 
							“Sì, come tutte le sere dopo cena.”
 UOMO 
							“Quindi stasera non l’ha tradita, immagino…”
 DONNA “E invece sì, come tutte le 
							sere prima di cena.”
 UOMO 
							“Quindi lui ha fatto l’amore con l’amante prima di 
							cena e con lei dopo cena?”
 DONNA 
							“Le sembra strano?”
 UOMO “Mi 
							spiace… quindi l’ha tradita, poi siete andati a 
							cena, poi avete fatto l’amore, lei ha accusato 
							sintomi di ansia e lui prima l’ha picchiata e poi è 
							partito per Napoli in piena notte… Giusto?”
 DONNA “Non è la cronologia esatta, 
							ma più o meno … è successo così.”
 UOMO 
							“Lei sa con chi la tradisce? La conosce?”
 DONNA “Certo, sì.”
 UOMO 
							“E’ una sua collega, una sua amica?”
 DONNA “E’ la mia rivale.”
 UOMO 
							“Mi sembra di capire che la sua non sia una storia 
							poi così banale…”
 DONNA 
							“Grazie.”
 UOMO “E questa donna 
							dove l’ha conosciuta? Qui a Roma?”
 DONNA 
							“Beh lo sa come siamo noi attori… girovaghi come 
							circensi… sia nel lavoro che nell’amore.”
 UOMO “Quindi la tradisce con più 
							donne…”
 DONNA “Beh si, diciamo 
							che le cambia ogni stagione… poi si cambia teatro, 
							commedia, piazza, città…”
 UOMO 
							“E in ogni città trova un’amante?”
 DONNA 
							“Lui è così.”
 UOMO “Continui, la 
							prego …”
 DONNA “Mi scusi, ma 
							perché le sto dicendo tutto questo?”
 UOMO 
							“Perché sono un medico e lei ha l’ansia.”
 DONNA “Non capisco…”
 UOMO “Ed io invece comincio a capire… Con 
							quale tipo di donna la tradisce?”
 DONNA 
							“È importante per la diagnosi?”
 UOMO 
							“No, per la cura.”
 
 LA DONNA SI FERMA UN 
							ATTIMO A PENSARE, POI RIPRENDE.
 DONNA 
							“Sono donne brune o bionde come il grano, sono 
							vecchie prostitute o giovani puttane, e signore snob 
							eleganti come seta, e signore giovani belle come il 
							pane, vere come il vino quando sa di terra buona, 
							finte come il mosto che s’atteggia già a novello. E 
							sono signore belle dai cappelli eleganti, perché a 
							volte succede che il regista a teatro, con il lapis 
							rosso cambi la scena, trasformando la donna che sa 
							di mestiere, da attrice ad amante e poi lui la 
							prenda per mano, e rimanga a fissarla, a dirle che è 
							bella, che ha le labbra di carne, di rosso velluto, 
							che ha lo sguardo di cielo e i capelli di grano, che 
							ha paura e voglia di portarla lontano, di prenderla 
							in braccio e sussurrarle parole d’amore, e intingere 
							il dito nella bocca di miele, e continuare a danzare 
							senza nessuna fatica. Molte lo adorano, altre lo 
							tradiscono e fuggono in un posto che chiamano 
							altrove, e altrove è un luogo sconosciuto dal quale 
							non si torna, oppure dopo anni, ma sono altre donne, 
							perché la vita nel frattempo ha dato loro un altro 
							senso, oppure solo segni di scelte complicate…”
 UOMO “Perdoni la domanda… Questa è 
							una parte del suo copione?”
 DONNA 
							“Sì, ma non c’è alcuna differenza con la vita 
							reale.”
 UOMO “Vuole dire che si 
							rifugia nel teatro per lenire le sue pene?”
 DONNA “Il teatro è la mia angoscia… 
							non potrei.”
 UOMO “Torniamo al 
							suo compagno… lei sa con chi l’ha tradita stasera?”
 DONNA “Certo che lo so, stravede 
							solo per quella donna e non ha alcun rispetto per 
							me.”
 UOMO “E quindi quando è 
							rientrato in stanza lei ha fatto una scenata, 
							immagino.”
 DONNA “Sì certo, non 
							sono riuscita a trattenermi. Sapeva di lei. Odorava 
							di sesso e baci buoni sulla bocca.”
 UOMO 
							“Sono volate parole grosse?”
 DONNA 
							“Sì e tutto quello che avevo in mano.”
 UOMO “Lui cosa diceva a sua discolpa.”
 DONNA “Nulla, anzi rideva…”
 UOMO “Immagino che non sia la prima 
							volta che succede…”
 DONNA 
							“Accade tutte le sante sere, ma rispetto alle altre 
							sere l’odore era più forte.”
 UOMO 
							“Mi faccia capire… sentiva più forte l’odore di lei, 
							cioè dell’amante?”
 DONNA 
							“Diciamo che rispetto ad altre sere stasera l’ha 
							amata con più ardore.”
 UOMO “Lo 
							deduce dall’odore…?”
 DONNA “Sì.”
 UOMO “E come è il profumo di 
							un’amante?”
 DONNA “L’amante 
							odora di tradimento.”
 UOMO “Non 
							credo sia sufficiente per accusare un uomo, a meno 
							che lei non li abbia visti insieme.”
 DONNA “Visti e sentiti, per questo motivo 
							so quello che dico! So delle bugie, delle finte 
							costruzioni, delle recite a braccio, delle lunghe 
							attese, dell'andare e del tornare.”
 UOMO 
							“Mi scusi, ma lei ha provato a parlare con l’amante 
							del suo compagno.”
 DONNA “Anche 
							lei, nega.”
 UOMO “E quando ci ha 
							parlato?”
 DONNA “Ci parlo tutte 
							le sere. E poi l’ho sentita con le mie orecchie 
							quando diceva “Ti amo!”
 UOMO 
							“Non deve essere stato certo piacevole..., ma scusi 
							dove li ha visti?”
 DONNA “In 
							scena mentre recitavano.”
 UOMO 
							“Ma prima mi ha detto che lei è l’unica 
							protagonista.”
 DONNA “Sì certo, 
							ma come le ho detto faccio due parti.”
 UOMO “Quindi lui diceva “Ti amo” 
							all’amante… che poi era sempre lei.”
 DONNA “Sì ma stasera glielo diceva con più 
							ardore.
 UOMO “Quindi si è 
							ingelosita…”
 DONNA “Lui non 
							tollera la mia gelosia.”
 UOMO 
							“Questo lo avevo capito, mi dica quale uomo non sia 
							a disagio al cospetto della verità cruda. E il suo 
							uomo ha addirittura ha due donne, un’amante e una 
							moglie.”
 DONNA “Oh la prego non 
							la veda dal suo punto di vista. Pensi piuttosto che 
							io sono nel contempo amante e moglie.”
 UOMO “Per giunta consapevole.”
 DONNA “Certo lui sa che io so e mi dice che 
							sono pazza.”
 UOMO “Posso 
							azzardare? Mi ricorda il classico gioco delle 
							parti.”
 DONNA “Esattamente, ed 
							io ho il timore che lui si sia innamorato pazzamente 
							dell’amante. Del resto l’attore è un uomo che cambia 
							spesso, che entra ed esce dai suoi personaggi… fino, 
							a volte, a perdere la propria identità e il suo 
							ruolo.”
 UOMO “Continui…”
 DONNA “L’attore ama il suo 
							personaggio, a volte più di se stesso. E 
							conseguentemente ama la donna scritta sul copione.”
 UOMO “Più l’amante della moglie, 
							vero?”
 DONNA “No, questo dipende 
							molto dalla bravura dell’attrice, da come riesce a 
							sdoppiarsi e dall’intensità con cui recita le due 
							parti.”
 UOMO “Capisco… quindi il 
							suo compagno si è innamorato della sua parte di 
							amante e non quella della moglie.”
 DONNA 
							“Esattamente.”
 UOMO 
							“Evidentemente la parte dell’amante le riesce meglio 
							rispetto a quella della moglie.”
 DONNA 
							“Per questo ho l’ansia.”
 UOMO “E 
							com’è questa amante?”
 DONNA “È 
							bionda come il grano, è buona come il pane, 
							vellutata come il vino…”
 UOMO 
							“Oddio no, non ricominci…”
 DONNA 
							“Ma è la verità...”
 UOMO “Non 
							crede che il suo compagno stia solo recitando?”
 DONNA “Oh lasciamo perdere, lui 
							adora solo la parte di cui io sono gelosa.”
 UOMO “Così non c’è via d’uscita…”
 
 L’UOMO A QUAL PUNTO SEMBRA PROVATO E CERCA DI 
							CAMBIARE DISCORSO.
 UOMO “Il suo 
							mal di testa? L’Aspirina ha fatto effetto?”
 DONNA “Sì, grazie, ma forse non è 
							stata la medicina…”
 UOMO “Ha mai 
							pensato di rappresentare se stessa, ovvero di una 
							donna che ha l’ansia perché recita due parti?”
 DONNA “Prego?”
 UOMO 
							“Ho la netta sensazione che in questo modo, 
							mettendosi al di sopra delle parti, risolverebbe i 
							suoi problemi di ansia.”
 DONNA 
							“Dice?”
 UOMO “Per la prossima 
							stagione il regista potrebbe confezionare una 
							commedia su misura per lei… e costruire la storia di 
							una donna, amante e moglie che si trova alle cinque 
							e venti di mattina in una hall di una pensione…”
 DONNA “Ovvero quello che sto 
							facendo ora?”
 UOMO “Mi ha detto 
							che adesso si sente meglio, no?”
 DONNA 
							“Sì vero non è male come idea…”
 UOMO 
							“Suo marito non è andato a Napoli, vero?”
 DONNA “Gliel’ho detto lui ci va 
							tutte le sante sere ed io ho il timore che non torni 
							da me… ovvero dall’amante, ovvero come ha detto lei, 
							la parte che mi riesce meglio.”
 UOMO 
							“Mi scusi, ma lei ha provato a recitare meglio la 
							parte della moglie?”
 DONNA 
							“Certo che ci ho provato, ma le volte che mi 
							identifico con il ruolo di moglie, lui non parte per 
							Napoli.”
 UOMO “Ah ecco, penso 
							che si sia fatto tardi, adesso…”
 
 LA DONNA SI 
							ALZA A FATICA, L’UOMO LE PORGE IL BRACCIO E INSIEME 
							SI AVVIANO VERSO L’ASCENSORE.
 UOMO 
							“Vuole una mano?”
 DONNA “Oh sì, 
							molto gentile.”
 UOMO “E il 
							concierge?”
 DONNA “Non serve 
							più.”
 
 LA DONNA GLI MOSTRA LA CHIAVE.
 DONNA “Forse stava cercando questa?
 UOMO “Eh già per aprire la mia 
							stanza è sufficiente questa.”
 DONNA 
							“Ok, io gli ho raccontato la mia storia, di lei so 
							solo che è un medico… e poi?
 UOMO 
							“Beh non ho tanto da aggiungere?”
 DONNA 
							“Aggiungere a cosa? Alla mia storia? Lei è sposato? 
							Ha un’amante vero? Mi piacerebbe almeno sapere 
							perché rincasa ogni sera all’alba dopo le cinque…”
 UOMO “E’ una storia complicata.”
 DONNA “Non si preoccupi, io ho 
							tempo. Si tratta di una donna?”
 UOMO 
							“Sì e no.”
 DONNA “È bionda come 
							il grano, è buona come il pane, vellutata come il 
							vino…?”
 UOMO “Più o meno…”
 DONNA “Suvvia inizi…”
 
 
 
 
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 Il racconto è frutto di 
		fantasia.
 Ogni riferimento a persone e fatti
 realmente accaduti 
			è puramente casuale.
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