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RACCONTI 
Adamo Bencivenga
I testimoni di nozze
Alle 18:30 di un
giovedì, Ann e Richard, ex coniugi, si ritrovano nel parcheggio
dell’Avenue Park Hotel, salgono nella stanza 42, carichi di
complicità e ricordi. Tra un calice di Cabernet Cardinale e una cena
prenotata, brindano alla loro notte segreta, mascherata da trasferte
di lavoro, mentre riaffiorano emozioni dei tempi passati. La stanza,
apparecchiata con cura, diventa il loro rifugio, dove il passato si
intreccia con il desiderio di rivivere un’intimità nascosta.

ORE 18,30 GIOVEDI’ ANN E RICHARD SI INCONTRANO
NEL PARCHEGGIO DELL’AVENUE PARK HOTEL, INSIEME VANNO
ALLA RECEPTION E POI SALGONO IN ASCENSORE ED ENTRANO
NELLA STANZA 42.
Richard: Ti piace qui tesoro?
Ann: Oddio, ma è bellissimo, questa serata ti sarà
costata un occhio della testa. Richard: Amore per te
questo ed altro. Ann: Sei stupendo Richard.
Richard: Ho prenotato la cena per le 9 in punto. La
serviranno qui in stanza. Ann: Hai pensato a tutto
vedo. La tavola è già apparecchiata… Oddio cosa vedo! Il
mio vino preferito! Ma ti sei ricordato… Che amore che
sei! Richard: Come facevo a dimenticarmi del tuo
Cabernet Cardinale. Ann: Non credo ci siano rossi
californiani migliori di questo… Dai ti prego voglio
assaggiarlo subito. Quasi quasi mi commuovo.
RICHARD STAPPA LA BOTTIGLIA E VERSA IL VINO NEI CALICI.
Ann: A cosa brindiamo? Richard: A noi, a questa
serata tutta nostra… dopo cinque anni mi sembra in
minimo… Ann: A lei cosa hai detto? Richard:
Classica trasferta di lavoro e che prenderò l’aereo
domani alle 14. Per cui come avevamo deciso abbiamo
tutta la notte per noi. Ann: Una notte insieme come
ai vecchi tempi. Mi sento quasi emozionata come le prime
volte quando rimanevo a dormire da te. Richard: È
passato un po’ di tempo… Ann: Dici solo un po’?
Richard: E tu cosa hai detto a Steve? Ann: Ovviamente
trasferta di lavoro. Ho dovuto avvertire la mia
segretaria Maria, lui la conosce… le precauzioni non
sono mai troppe. Quindi se Steve la dovesse chiamare lei
dirà che sono a Los Angeles immersa in una convention di
pediatri. Richard: Ti è costato molto immagino… E lei
cosa ti ha detto? Ann: Mi ha semplicemente augurato
buon divertimento. Richard: Fantastica! Voglio avere
anch’io una segretaria così. Ann: Ma sai una cosa? Mi
sono vergognata a dirle che l’incontro era col mio ex
marito! Richard: Meglio che creda ad un amante
conosciuto da poco tempo, dici? Ann: Ma non so, di
sicuro mi avrebbe preso per una folle.
ENTRAMBI
RIDONO E SI ABBRACCIANO. POI RICHARD SI TOGLIE LA GIACCA
E LA CRAVATTA. Richard: Ti prometto che per cena mi
rimetto in ordine… Voglio essere perfetto per te
stasera. Ann: Tu lo sei sempre… un cavaliere nato!
ANN SI TOGLIE IL SOPRABITO ROSA E LO ADAGIA SULLA
POLTRONA. SI SIEDE E ACCAVALLA LE GAMBE FASCIATE DA UN
LEGGERISSIMO VELO TESTA DI MORO. Richard: Sei
incantevole amore. Ann: L’occasione era adatta no?
Hai notato la cucitura della calza? Richard: Non hai
trascurato nulla. E poi questo tubino è stupendamente
erotico. Ann: Tesoro l’ho comprato per te ieri
pomeriggio da Macy's, spero non mi sia dimenticata di
togliere il cartellino. Che dici è troppo corto? Ero in
dubbio fino all’ultimo sai… anche perché da quanto
ricordo tu preferisci la donna nel più classico dei
tailleur. Richard: Ma sei meravigliosa… Ann: Sei
tu che mi vedi così, ma forse non ho più l’età e il
fisico. Richard: Perché bestemmi? Hai delle
bellissime gambe… Mai vista una donna alla tua età così
sensuale. Ann: Grazie Richard, lo sai vero quanto mi
mancano i tuoi complimenti. Richard: Beh da ora in
poi, se me ne darai l’occasione, non mancherò di
farteli. Steve è allergico? Ann: Steve è molto
cambiato, ma lo capisco… cinque anni di convivenza con
me distruggono anche l’uomo più paziente e disponibile.
Richard: Ma io con te ho resistito sette anni! E non mi
sarei mai stancato… Ann: Lo so tesoro, ti prego non
ricordarmelo, ho fatto semplicemente la stupidaggine più
grande della mia vita. Ho agito d’istinto, mi sono
innamorata e non ci ho pensato due volte ad andarmene
via di casa e lasciarti solo. Richard: Non hai
sentito ragioni, ti sei comportata come una ragazzina.
Ann: Sai che è la prima volta che ne parliamo? E mi fa
ancora male ripensare a quei giorni. Richard: Stavi
facendo la tua scelta, non eri contenta? Ann: Ti
sembrerà strano, ma ci soffrivo. Mi sono più volte
chiesta: perché per stare bene bisogna far male a
qualcuno? Richard: Il dolore è stato devastante, mai
avrei creduto che finisse così tra noi, non era davvero
nelle mie ipotesi, ma purtroppo è successo. Ann: Mi
spiace. Come ti sei sentito preferito ad un altro uomo?
Richard: No, non era quello il problema, ma il fatto che
stavo perdendo la mia donna. Ann: Mi odiavi vero?
Richard: Ma sai, quando una coppia si lascia, la colpa
non sta solo da una parte, no? Anche se per me è stato
un fulmine a ciel sereno. Ann: Dai su che ti sei
riconsolato abbastanza presto… Richard: Con Lauren
c’era già una certa simpatia… Ann: Era lì pronta a
sostituirmi ed ha preso la palla al balzo, dai in fin
dei conti abbiamo fatto felice qualcuno con la nostra
separazione. Richard: Quando gliel’ho detto non
voleva crederci. Ann: Posso farti una domanda?
Richard: Dimmi. Ann: Ci avevi già fatto l’amore?
Richard: Assolutamente no. La prima volta è stata la
sera che te ne sei andata di casa. L’ho chiamata, ero
distrutto, lei si è precipitata da me… Ann:
Evidentemente non vedeva l’ora… Lo avete fatto nel
nostro letto? Richard: Mi faceva strano sai? Pensa
che l’ho anche chiamata col tuo nome durante l’amore…
Ann: E lei? Richard: Ha sempre saputo di essere
un ripiego.
RICHARD GUARDA IL TELEFONO. Ann:
Hai paura che chiami? Richard: Non è un timore, ma
una certezza. Ti chiedo scusa, ma non posso staccare il
telefono. Ann: Tranquillo, prepariamoci a qualche
telefonata sconveniente stasera. Richard: E tu ci
avevi già fatto l’amore con Steve? Ann: Beh sì… ora
posso dirtelo. Era successo un pomeriggio, lui mi aveva
invitata a pranzo in un resort e poi siamo saliti in
camera. Non ero impreparata. Sapevo che sarebbe
accaduto. Richard: Lo desideravi tanto vero? Ann:
In un certo senso sono stata io a provocarlo, lui era
sposato, avrebbe voluto prima sistemare le cose, ma in
quel resort gli ho fatto cambiare idea. Richard:
Immagino come… Ann: Quando sono tornata a casa ero
agitatissima e mi sentivo sporca sai? Credevo che tu
avessi intuito, ma non mi hai detto nulla, per cui per
me quello è stato come un lasciapassare. Richard:
Quindi ci sei stata di nuovo insieme? Ann:
Praticamente tutti i giorni finché non ce l’ho fatta più
e me ne sono andata di casa. Tu credevi fosse una
decisione improvvisa, in realtà la covavo da mesi.
Richard: Come sei riuscita a fare tutto così in segreto?
Ann: Le donne quando vogliono sanno recitare benissimo…
Richard: Ottima attrice direi… Non mi ero accorto di
nulla. Ann: Sono passati cinque anni, ma mi sembra
ieri. Richard: Dai non pensiamoci più. Ora ci siamo
ritrovati. Ann: Sai cosa ti dico? L’altro giorno,
prima che mi chiamassi, sentivo nell’aria che qualcosa
sarebbe successo. Insomma quella telefonata non mi ha
sorpresa. Richard: Qualche segnale me lo avevi
mandato anche tu. Ann: Ma erano messaggi formali per
la questione della casa. Richard: A proposito gli
inquilini cosa hanno deciso di fare. Se ne vanno?
Ann: Sì, finalmente hanno deciso, lasciano la casa a
fine mese. Richard: Ma perché non l’hai mai voluta
vendere? Ann: È l’unica cosa che mi rimaneva di te,
qualcosa che ancora ci lega. Richard: Steve cosa ne
pensa? Ann: Lo trova insolito che io e te abbiamo
ancora una casa intestata, ma io ogni volta faccio
orecchie da mercante. Richard: E ora che è libera
cosa ne facciamo? Ann: Preferirei lasciarla sfitta.
Dici che è una tentazione? Richard: Potrebbe essere
un presagio… anche se dentro quelle mura si è consumata
la nostra rottura. Ann: Di sicuro è una minaccia per
Steve e Lauren… Richard: Se ripenso a quei giorni mi
sembra tanto strano ora essere qui con te, sai? Ann:
Beh si cambia no? Non sai quante volte ci ho ripensato e
la cosa che mi fa più male è che quei cocci non potranno
mai più riattaccarsi come prima. Anche se per assurdo
entrambi volessimo tornare di nuovo insieme ci sarà
sempre una crepa. Richard: Le crepe sono segni di
vita e una cosa posso dirtela, il mio desiderio per te è
rimasto intatto. Ann: Ti piaccio tanto allora!
Richard: Mi attrai, sei una calamita e non dico solo
sessualmente. Ann: Non sai quanto mi faccia piacere
sentirti ancora mio, ma oramai abbiamo due vite diverse
e tu tra l’altro ti sei anche risposato.
VIBRA IL
TELEFONO DI LUI. SULLO SCHERMO APPARE IL NOME DI LAUREN.
Richard: Come volevasi dimostrare… Scusa tesoro, ma devo
rispondere. Ann: Fai pure amore, io intanto mi gusto
questo meraviglioso vino. Richard: Rigorosamente ad
occhi chiusi… Ann: Oh sì così quando verrai a
baciarmi sarà una sorpresa. Lo sai vero che non mi hai
ancora baciata? Richard: Abbiamo una notte intera
tesoro, tutta per noi.
RICHARD VA IN BAGNO E
CHIUDE LA PORTA. Lauren: Amore come va? Richard:
Bene tesoro, abbiamo finito da poco la riunione, ora
andremo a cena. Lauren: Ti stai annoiando?
Richard: Oh sì tanto, queste riunioni sono di una
monotonia pazzesca. Lauren: Ma quanti siete?
Richard: Siamo in sei. Lauren: Quante donne?
Richard: Purtroppo solo maschietti! Lauren: Attento a
te Richard. Richard: Tranquilla. Lauren: Fai il
bravo, non esagerare con l’alcol e dopo cena vai subito
a nanna. Richard: Sarà fatto tesoro. Tu come stai?
Lauren: Qualche nausea, ma bene dai, non preoccuparti
amore. Mi fa così strano dormire da sola. Ascolta, posso
vederti? Richard: Certo tesoro.
RICHARD ATTIVA
LA VIDEOCHIAMATA. Lauren: Dove sei? Richard: In
bagno tesoro. Lauren: Ah sì ecco! Ma che lusso!
L’azienda vi tratta bene! Richard: Come fai a dirlo…
è solo un bagno. Lauren: Il lavandino è di marmo e i
pomelli sono dorati, estremamente eleganti. Richard:
Non ti sfugge nulla… Lauren: Nulla di ciò che ti
riguarda… Vabbè ora te lo dico… ho un po’ d’ansia
stasera. Richard: Perché? Non sei tranquilla?
Lauren: Quando sei fuori mi agito un po’, ma poi ci
rifletto e mi do della stupida perché so che non mi
tradirai mai. Richard: Puoi starne certa, tesoro.
Lauren: Ti amo tanto sai… Ah dimenticavo… è arrivato un
pacco per te… Richard: Ah sì lo aspettavo… Lauren:
Se vuoi lo apro… vuoi vederlo? Richard: No tesoro ora
devo andare, mi stanno chiamando. Lauren: Ti voglio
bene, stanotte mi mancherai. Richard: Solo una notte,
domani sarò tutto tuo. Lauren: Mi chiami quando
torni in stanza? Richard: Tesoro, ma starai dormendo,
non voglio svegliarti. Lauren: Allora mandami un
messaggio, mi basta un cuoricino. Richard: Ok sarà
fatto. Lauren: Ok amore, buonanotte, pensami.
Richard: Buonanotte tesoro a domani.
RICHARD
TORNA NELLA STANZA. ANN È SEDUTA IN POLTRONA. Ann:
Chi era al telefono? Richard: Mia moglie. Ann: Che
strano… sentire che la chiami “mia moglie”… Richard:
Beh lo è, a tutti gli effetti. Cosa posso farci? Ann:
Ed io? Richard: Il portiere dell’albergo di sicuro ci
avrà preso per amanti. Hai visto come ci guardava?
Ann: Oddio che imbarazzo quando ha visto i documenti.
Del resto non ci vuole tanto a capirlo… stessa città…
Anzi il mio indirizzo è a poche centinaia di metri da
qui. Richard: Sì, ma non può saperlo con certezza,
possiamo anche non essere sposati no? Ann: Secondo te
due persone sposate possono definirsi amanti?
Richard: Gli amanti sono coloro che hanno una relazione
sentimentale segreta… insomma non hanno un ruolo
ufficiale. Ann: Allora noi non possiamo definirci
amanti visto che siamo ex marito e moglie. Richard:
Lo siamo perché siamo in incognito, abbiamo rubato una
serata tutta per noi e i nostri rispettivi partner ci
credono da tutt’altra parte.
RICHARD SI SIEDE SUL
BORDO DEL LETTO. Ann: Perché ti siedi così distante?
Richard: Per ammirarti. AnnMa sono sempre la
stessa amore... Richard: Non dipende da te ma dal mio
desiderio. Ann: Anch’io ti desidero tanto… come tutti
gli amanti del resto. Richard: Dio quanto sei bella.
No, non spogliarti, non togliere il cappello, voglio
fare l’amore così. Ann: Le vecchie abitudini eh… Lo
sai vero che sono rientrata in casa per prendere il
cappello? Cavolo, lo avevo dimenticato! Ho fatto anche
aspettare il taxi. Richard: Hai preso il taxi per
pochi metri? Ann: Tesoro ho pensato a tutto,
ufficialmente dovevo andare all’aeroporto no?
Richard: E Steve era in casa? Ann: Quando sono
rientrata mi ha detto: “ma cosa lo prendi a fare il
cappello? Di sera non ti serve!” Richard: E invece
sì che ti serve!
RIDONO. LEI SI ALZA, SI DISTENDE
SUL LETTO, LUI LA BACIA, POI LE SOLLEVA IL TUBINO FINO
AI FIANCHI. DAVANTI A LUI COMPARE UN PARADISO DI PIZZI E
MERLETTI, UNA VERA OPERA D’ARTE. Richard: Amore sei
una bomboniera… Ann: Oh sì tesoro ammirami, desidero
essere un soprammobile per te come quella meravigliosa
lampada Liberty sul comodino. Qui c’è seta, ci sono
pizzi, merletti, fiocchetti, c‘è tutto il nostro passato
e tutto questo ben di Dio è di nuovo tuo tesoro.
Richard: Solo questo vale il prezzo del biglietto.
Ann: Allora custodiscimi in una teca sotto chiave, non
permettere più che possa fuggire di nuovo. Richard:
Oddio amore sei calda… Non sai quanto ho aspettato
questo momento. Ann: Si che lo so… cinque anni e tre
mesi. Richard: Mi sembra incredibile, mai avrei
pensato di respirarti ancora. Ann: Annusami amore,
vieni tra le mie gambe, lo riconosci? Richard:
Inconfondibile, lo riconoscerei tra mille odori. Ann:
Amami tesoro. Riempi questo vuoto di cinque anni. Sì…
baciami così, baciami dove vuoi. Richard: Abbandonati
a me, non pensiamo a nulla ora… Ann: Sarò la tua Dea
dell’Amore!
LUI SCIVOLA DENTRO DI LEI. Ann: Oh
sì, sono la tua porta scorrevole vero? Richard: Sei
la porta del paradiso. Ann: Oddio che bello, ecco
così… sali lentamente… mi fai morire. Richard: Sì
amore così, dimmi che mi senti. Ann: Sì ti sento… Sei
ancora il mio uomo, il mio maschio… Richard: E tu la
mia culla. Ann: Dimmi che non finirà mai questo
piacere. Richard: Mai… Ann: Oh sì, sei dentro di
me… Siamo sopra la nostra nuvola. Richard: Stiamo
galleggiando. Ann: Sono un fiume caldo… ma come
cavolo ho fatto a rinunciare a tutto questo? Richard:
Amore non sai quanto tu mi faccia felice! Ann: Posso
piangere di gioia? Richard: Piangi, ridi, urla.
Finalmente… Ann: Finalmente tua! Non fermarti.
Accelera, rallenta, spingi… Sei perfetto per me…
Richard: Sei pazza amore mio… Ann: Sì pazza di te!
I DUE ESPLODONO CONTEMPORANEAMENTE Ann: Mi hai
tolto il fiato, senti il mio cuore come batte?
Richard: Hai un seno stupendo. Ann: Ma non te lo
ricordavi? Com’è il seno di Lauren? Richard: A
malapena una seconda. Ann: Ma come? Non ci credo! Tu
che hai sempre amato il seno grande! Mi dicevi che sotto
la terza una donna non è femmina. Richard: E invece
tu sei sempre stata la femmina dei miei sogni e stasera
non ti sei smentita. Ann: Anche tu sei stato
magnifico, maschio come piace a me. Richard: Grazie a
te amore… è tutto merito tuo. Ann: Spero che le
pareti di questa stanza siano insonorizzate. Richard:
Non ho parole… Sei stata letteralmente fantastica.
Ann: Oddio sai che non me lo ricordavo? Dimmi che con
lei non lo hai mai fatto così. Richard: Sei tu che mi
dai quest’energia. Ti amo Ann. Non lasciarmi mai più!
Ann: Ti amo amore mio, no che non ti lascio, nella vita
si sbaglia solo una volta. Richard: Sai cosa pensavo
che se fossimo rimasti insieme non avremmo avuto tutto
questo desiderio. A quest’ora eravamo lì in casa con la
tv accesa e senza guardarci. Ann: Dici? Beh sì, hai
ragione, gli ultimi tempi entrambi ci inventavamo scuse
incredibili per evitarci e non fare l’amore. Vedi poi
alla fine qualcosa di buono l’ho fatto. Mia nonna
diceva: “Quando si chiude una porta si apre un portone”.
Richard: Altro che portone, qui si è aperto davvero il
paradiso. Ann: Amore qui le cose si stanno
complicando lo sai? Cosa dico a Steve? Richard: Gli
dici semplicemente che ti sei innamorata di tuo marito.
Ann: Ma sei pazzo! Dai non scherzare… Geloso com’è poi…
Richard: È facile essere gelosi di questo splendido
esemplare di donna. Ann: Guardami amore, guardala… è
ancora vogliosa di te… che effetto ti fa? Cosa pensi?
Richard: Penso che Steve dovrà farsene una ragione, se
sei qui significa che non ha saputo apprezzarla.
Ann: Dici che è stato fortunato senza rendersene conto?
Richard: Amore gliel’hai offerta su un piatto d’argento.
PROPRIO IN QUEL MOMENTO SQUILLA IL TELEFONO DI LEI.
ANN SI ALZA. Ann: Lupus in fabula. Me lo sentivo sai?
Vado in bagno. Richard: Tranquilla non agitarti.
Ann: Sono calmissima e il merito è tutto tuo.
ANN
CHIUDE LA PORTA. Steve: Tesoro come stai? Ann: Un
po’ stanca, ma bene dai, tra poco andremo a cena.
Perché mi hai chiamata? Volevi controllarmi? Steve:
Eh già chissà cosa combini distante da me. Ann:
Prometto che faccio la brava. E tu invece? Steve:
Pizza e birra sul divano. Stasera c’è la partita dei
Warriors in tv. Ann: Non divertirti troppo mi
raccomando. Steve: Ascolta ti ho chiamato per dirti
che domani quando tornerai a casa io sarò al Circolo di
Tennis. Ann: Ok. Steve: Te lo ricordi vero che
poi la sera andiamo a cena da mio fratello? Domani è il
suo compleanno. Ann: Grazie di avermelo ricordato,
allora prima di tornare a casa passo da Spalding e
comprerò qualcosa. Steve: Oh sì pensaci tu, grazie.
NELL’ALTRA STANZA BUSSANO ALLA PORTA. RICHARD APRE.
PER COPRIRE LE VOCI ANN TIRA L’ACQUA DEL WATER.
Steve: Tesoro sento dei rumori… Ann: Sono in bagno.
Steve: Tesoro ma io sento delle voci. Chi c’è lì?
Ann: Mi stanno chiamando per andare a cena. Steve: Ma
non sei sola in stanza? Ann: Sì sì le voci sono fuori
sul corridoio. Steve: Ma sei sicura? Ann: Cosa
vuoi che ti dica che ho appena fatto l’amore e di là c’è
un uomo che mi aspetta nudo nel letto? Steve: Non ci
credo, perché se fosse vero non me lo diresti. Ann:
Appunto. Steve: Dimmi che mi ami…
SI SENTONO
ALTRI RUMORI. ANN NON RISPONDE. Steve: Devi andare
vero? Ann: Sì scusa, ma ora devo chiudere. Steve:
Ok allora vai. A domani amore. Ann: A domani.
Steve: Notte tesoro.
ANN TORNA IN STANZA. IL
CAMERIERE STA USCENDO. LA CENA È IN TAVOLA. RICHARD SI
STA RIVESTENDO. Richard: Tesoro scusa, mi spiace. Ma
non ho potuto evitare che entrasse. Ann: Che iella
cavolo, proprio in questo momento. Richard: Se ne è
accorto? Ti ha detto qualcosa? Ann: Sì, ha sentito le
voci, mi ha domandato chi ci fosse in stanza.
Richard: E tu? Ann: Ho detto che mi stavano chiamando
per la cena. Richard: Pensi che non ci abbia creduto
alla trasferta di lavoro? Ann: Non lo so, diciamo che
anche la telefonata è stata insolita, di solito non mi
controlla. Richard: Quindi sospetta? Ann: Ridendo
gli ho detto che avevo appena fatto l’amore e c’era un
uomo nudo nella mia stanza che mi stava aspettando.
Richard: Gli hai detto la verità! Ann: Dico sempre la
verità! Richard: Ma tu sei pazza da legare, lo sai
vero? Ann: La migliore difesa è l’ironia, comunque
non era mai successo che mi assentassi per una notte.
Forse sarà questo il motivo. Richard: Mi spiace
tanto. Mi sento in colpa. Ann: Tesoro smettila, se
siamo qui è perché entrambi lo abbiamo voluto con tutti
i rischi connessi. Richard: Sì certo, ma sono stato
io a forzare la mano, tu però avresti potuto anche dirmi
di no! Ann: Ma sei matto? Erano mesi che aspettavo
che ti facessi avanti… E secondo te avrei potuto
rifiutare il tuo invito? Pensa a quanto mi sarei persa
stasera. Richard: Beh è stato solo un antipasto
prima... Ann: Voglio passare tutta la notte
abbracciata a te e fare l’amore. Ora non mi interessa
nulla di Steve! Che sospetti pure... Richard: Allora
spero di essere all’altezza delle tue aspettative.
Ann: Che fai ora ti tiri indietro?
I DUE SI
SIEDONO. Ann: Dai non pensiamoci ora. Ma che
meraviglia queste candele rosa! Aspetta le accendo…
Richard: Comunque non credere che per me sia andata
meglio. Prima Lauren al telefono mi ha chiesto se ci
fossero donne a cena. Ann: Immagino che tu le abbia
detto di non preoccuparsi, dato che stai con tua moglie!
Richard: Lei ti odia perché mi hai fatto soffrire, ma la
capisco, Lauren non concepisce l’amore come sofferenza.
È piatta. Ann: Lei mi odia perché tu non hai mai
smesso di pensarmi. E sa benissimo che se mi rifacessi
viva per lei non c’è scampo. Richard: Eh già... come
volevasi dimostrare…
ENTRAMBI RIMANGONO IN
SILENZIO. Ann: Sensi di colpa? Richard: Credo che
mi sia passata l’ossessione di essere una persona
moralmente a posto, di certo non sono migliore di
nessuno. Ann: Strano sentirtelo dire, quando stavi
con me non eri cosi. Andavi orgoglioso della tua onestà
intellettuale e morale. Richard: Non dico che ne
vado fiero dei miei tradimenti Ann: Secondo te con me
la tradisci? Richard: Siamo al limite. Ann:
Tradimenti? Perché hai usato il plurale? Richard:
Perché non sei la prima. Ho avuto una storia tempo fa,
durata qualche mese. Ann: A causa delle tette di
Lauren? Richard: Anche, perché no! Ann: Mi hai
tradita allora? Richard: Beh in senso lato si. Ma una
cosa posso dirtela, si chiamava Ann e ti assomigliava
molto. Ann: Quindi cercavi me in altre? Richard:
Ti dispiace? Ann: Figurati, sono l’ultima a poter
parlare, ma mi sto chiedendo perché tu non mi abbia
chiamato prima? Potevi avere l’originale! Richard:
Credi che non ci abbia pensato? Ann: Ma non lo hai
fatto. Ti vergognavi o lo credevi assurdo e
irrealizzabile? Richard: Hai usato il termine giusto
ossia assurdo. Provarci con l’ex moglie è da pazzi.
Ann: Ti senti ridicolo? Richard: Diciamo che è
insolito desiderare di fare l’amore con l’ex moglie.
Ann: Hai fantasticato su di me? Richard: Altroché
tesoro… Ann: Dai, sono curiosa dimmi… mi scopavi?
Dove, come, quando? Richard: Nella nostra casa, sul
tavolo della cucina, sulla scrivania del tuo studio e
una volta perfino in garage sul cofano dell’auto.
Ann: Hai poca fantasia Richard dato che in quei posti lo
abbiamo fatto realmente. Richard: Appunto, trovo un
piacere immenso ricordarmi ogni dettaglio. La tua
voglia, com’eri vestita, i tuoi gemiti caldi… Ann:
Volevi dire le urla… Richard: Mai incontrato una
donna che mi facesse sentire maschio come sai fare tu.
Ann: Scusa, ma quando pensavi a me… ti masturbavi?
Richard: Era più forte di me… Ann: Quindi preferivi
pensare a me che andare a letto con tua moglie?
Richard: Oh questo è sicuro. Del resto con lei l’intesa
sessuale non è mai decollata. È diversa da te, diciamo
fredda. Ann: Come sei delicato amore… Volevi dire che
io sono un po’ troia a letto, vero? Richard: Tu sei
sempre stata una donna calda. Ann: E lei? Richard:
Tesoro se non fosse successo quello che è successo, non
mi sarei sentito solo e di conseguenza… Ann: Quindi
l’hai sposata soltanto perché ti sentivi solo?
Richard: Esatto. Lei voleva sposarsi ed io le ho detto
di sì, in fin dei conti se si esclude la passione stiamo
bene insieme. Ann: Non mi sembra poco… ma lei non ti
cerca? Richard: Alle volte sono io a cercarla, ma
capita raramente, però ripeto ci sto bene insieme.
Ann: Meglio che con me? Richard: Diverso. Ann: Ma
tu la ami? Richard: In un certo senso sì. Ann: Per
questo motivo desideravi un figlio con lei? Richard:
Tu non ne hai voluti. Ann: Ma quando nasce?
Richard: Tra cinque mesi. Ann: Ora che mi hai
riconquistata, ti sei pentito? Richard: Tu potresti
ancora averli, no? Ann: Sì, ma è lei che è incinta! E
se dovesse scoprire di noi? Questo complica tutto sai?
Richard: Non lo so, ma credo che la cosa non mi
spaventi. Ann: Scusa tua moglie aspetta un figlio e
tu pensi a me? Richard: Cosa vuoi che ti dica? In
caso ci separeremo. Ann: Con lei o con me?
Richard: Ovvio, con lei… Ann: La fai facile.
Richard: Non è facile, ma so che prima o poi succederà.
Ascolta Ann, io non ho mai amato nessuna donna come ho
amato te, con te separarsi è stata la mia devastazione.
Ann: Vuoi dire che con lei sarebbe indolore? Richard:
Si ama una volta sola. Ann: Ma prima mi hai detto che
la ami, che provi qualcosa per lei. Richard: Ecco
appunto… qualcosa, ma tu sei stata la mia e unica donna,
il mio primo amore. Forse non riesco a spiegarmelo, ma
tu per me sei oltre, come se tra noi ci fosse un legame
di sangue… figlia, madre, sorella… mi capisci? Altro che
amante! Ann: Ma anche come amante vedo che non ti
sono indifferente. Richard: Non posso decidere da
solo, ma se è tutto quello che posso avere mi sta bene
così. Ann: Quindi stai dicendo che la decisione
spetta a me? Richard: Io ho già deciso, anzi a dire
il vero non ho mai deciso. Ann: Amore ti amo. Mi fai
commuovere… così però non vale.
ANN SI ALZA E
PRENDE UN FAZZOLETTO DALLA BORSA. Richard: Non ci
saranno altre donne importanti nella mia vita. Ann:
Cioè? Mi stai dicendo che non ti innamorerai più? Come
fai a dire così? Come puoi immaginare la tua vita piatta
e senza amore? Richard: Ma è un dato di fatto e poi
non è piatta… è un continuo desiderio di averti. Ann:
Quindi avermi ritrovata è stata in un certo senso la tua
salvezza? Richard: Io non ti ho ritrovata, perché tu
ci sei sempre stata. Eri con me in ogni momento, anche
il giorno quando mi sono sposato. Ann: Dio mio, ma
perché ci vuole tanto per rompere, noi siamo ancora
uniti. Ti rendi conto? Anche tu ci sei sempre stato, ti
sembra assurdo vero? Anche il giorno che ti ho lasciato.
Ricordi come piangevo vero? Richard: Sai cosa ti
dico? Da ora in poi non ci separerà più nessuno. Ann:
Ma tu saresti disposto a riprenderti tutto il pacchetto,
comprese le pene dell’inferno che ti ho fatto soffrire?
Richard: Quando prima facevamo l’amore ho capito che è
un rischio che devo correre perché è ben ripagato.
Ann: Tesoro ti prego, non dire così, non sono una donna
affidabile. Ora stiamo vivendo l’entusiasmo di esserci
ritrovati, ma tra un anno, due? Potresti soffrire di
nuovo. Richard: Mi basta come sei… comunque so che lo
stai dicendo perché mi ami e in cuor tuo sai che non
succederà più. Ann: Ora posso dirtelo… sai era
passato circa un mese e già ero pentita. Ricordi quando
sono venuta a casa a prendere le mie cose? Ecco in quel
momento, se tu me lo avessi chiesto, non sarei più
uscita da quella casa. Richard: E perché hai
aspettato cinque anni? Ann: Sono stata più volte sul
punto di chiamarti, ma sinceramente credevo, se lo
avessi fatto, che mi avresti preso a male parole. Ti
avevo già sconvolto la vita e non volevo farlo di nuovo.
Richard: Quanto tempo abbiamo perso… Ann: Lo sai che
abbiamo già una casa, vero? Richard: Credi che non
ci abbia pensato? Credi che non lo abbia capito?
Ann: Ci sta aspettando, libera e accogliente, con i
nostri ricordi, il nostro passato. Tutto in quella casa
parla di noi, compreso lo studio, la cucina e il garage…
Richard: Alle volte per vivere si torna indietro per
andare avanti…. Come fa il gambero del resto. Ann:
Non ci posso credere, stiamo pensando di tornare
insieme. Richard: No, quello lo sapevamo, ora ce lo
stiamo solo dicendo… Ann: Amore sono confusa… cosa
ci stiamo dicendo? Dimmelo chiaramente… Richard: Che
ci sposeremo di nuovo. Ann: Davvero dici? Vuoi che
sia di nuovo tua moglie? Richard: Perché no? Con
tanto di cerimonia e fedi nuziali. Ann: Quelle già ce
le abbiamo. Richard: Tesoro mio, sarà tutto
diversamente uguale. Ann: E Lauren? E Steve?
Richard: Loro sono parte in causa a tutti gli effetti.
Conoscono i nostri difetti, le nostre fragilità, il
nostro passato, le nostre sicurezze e soprattutto sanno
che non ci siamo mai lasciati. Chi meglio di loro
potrebbe farci da testimoni di nozze?
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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