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RACCONTI
 
 

Adamo Bencivenga
Tra moglie e marito


 
 



Dopo le fatiche del ricevimento serale moglie e marito si rilassano seduti sul morbido divano di pelle bianca nella grande sala da pranzo.

Martina: Come è andata la serata tesoro?
Giulio
: Si poteva fare di meglio non credi?
Martina: Pensi che gli ospiti non siano rimasti soddisfatti?
Giulio: Io stavo pensando al mio direttore…
Martina: Dai non temere, io credo di sì, in fin dei conti è un uomo alla mano, da come me lo avevi descritto lo immaginavo diverso… Severo, arcigno…
Giulio: Ma scherzi? Non è affatto un uomo semplice. Tu davvero non ti rendi conto chi sia quell'uomo! E che importanza abbia avuto per me riceverlo a casa nostra. Non hai idea…
Martina: Me lo hai detto tu, è un uomo importante.
Giulio: Importante e potente… Lui può decidere il destino di migliaia di persone, famiglie comprese.
Martina: Comunque è una persona a modo ed ha delle bellissime mani. Non sempre si incontrano uomini così eleganti…
Giulio: Altro che! Lo puoi dire ben forte, ha tutte le qualità di questo mondo. Ma hai notato il Rolex che portava al polso?
Martina: Gli dava un tono prestigioso!
Giulio: Un uomo affascinante…
Martina: Tesoro ne parli come se fossi tu a dover essere sedotto.
Giulio: Beh veramente avrei desiderato che fossi stata tu a sedurlo.
Martina: Credi non l’abbia fatto?
Giulio: Non credere che tu sia la prima donna che gli capita a tiro.
Martina: Penso di essermi comportata come una vera padrona di casa…
Giulio: Devo dire che sei stata anche brillante nel conversare…
Martina: Ed anche disponibile ad ascoltarlo…
Giulio: Ma sai per lui quel tipo di disponibilità non è assolutamente un pregio.
Martina: Non solo quello… Non hai notato come mi guardava? Non mi staccava gli occhi di dosso! Sono sicura che domani mi manderà dei fiori… Anzi dodici rose rosse, il colore della passione!
Giulio: Ma allora non mi ascolti? Non ti manderà proprio niente, in caso sei tu che dovresti mandargli dei fiori.
Martina: Io? Ma sei matto?
Giulio: Guarda che sei tu che devi corteggiarlo, lui non si abbasserebbe mai al tuo livello.
Martina: Già in fin dei conti sono solo la moglie di un suo impiegato di banca.
Giulio: Futuro vice capoufficio se le cose vanno come dovrebbero andare, ma questo non dipende solo da me.
Martina: Mi dai un enorme responsabilità, sai? Ma sono convinta che la passione azzera i ruoli e mette le persone allo stesso livello. Guarda ad esempio una prostituta con un uomo ricco in fin dei conti condividono lo stesso letto.
Giulio: Ecco appunto.

La donna fissa suo marito per cercare delle risposte.
Martina: Credi che avrei dovuto osare di più? Tu come mi hai vista? Impacciata? Dai per favore dimmi cosa pensi, non mi tenere sulle spine!
Giulio: Da quanto ho visto credo che tu abbia dato il meglio di te stessa, ma ovviamente non so cosa abbiate fatto quando siete andati in terrazza insieme.
Martina: Abbiamo parlato del più e del meno, anche di te.
Giulio: E cosa ha detto di me? Come mi comporto sul lavoro o cosa?
Martina: Calmati tesoro. No no niente lavoro. Mi ha semplicemente domandato come andasse il nostro rapporto.
Giulio: Spero che tu non mi abbia fatto fare brutte figure.
Martina: Assolutamente no, gli ho detto che tra noi c’è un’ottima complicità…
Giulio: Ma nooo, non era questo quello che avresti dovuto dire!
Martina: Tranquillo gli ho detto anche che sei un buon marito, ma che dopo tanti anni di matrimonio alla coppia serve del sale per ravvivare il rapporto.
Giulio: Bravissima amore!
Martina: Poi i discorsi si sono fatti più intimi, mi ha domandato se sessualmente mi sentivo una donna appagata.
Giulio: E tu?
Martina: Non ho risposto, ma dalla mia espressione si intuiva chiaramente quanto non lo fossi. A quel punto ha iniziato a tempestarmi di complimenti e mi ha chiesto se avessi messo in conto di tradirti segretamente.
Giulio: Dai dimmi cosa ha detto di preciso!
Martina: Mi ha domandato se avessi avuto qualche scrupolo di coscienza a farti cornuto.
Giulio: Bene! E poi?
Martina: Credo si sia reso conto di essere andato oltre, allora guardandosi intono mi ha detto che era una festa noiosa, persone più o meno ordinarie, ma io ero la stella che dava la giusta luce alla serata.
Giulio: Beh sei bella amore, sei una donna affascinante e so che lui non disdegna affatto le signore eleganti e mature.
Martina: Oh meno male, un punto a favore! Non sopporta le ragazzine vero?
Giulio: Per lui l’esperienza è tutto.
Martina: Dici che il fatto che sia venuto da solo e non accompagnato dalla moglie sia un segnale più che eloquente?
Giulio: Altro che, forse voleva divertirsi, fare degli incontri piacevoli e per fortuna ha incontrato te!
Martina: Gli inviti sono stati fatti a regola d’arte no?
Giulio: Sei stata brava anche in questo!
Martina: Dovevo assolutamente essere l’unica stella a brillare…

L’uomo la guarda.
Giulio: E poi vestita così! Ma scusa non ti ha fatto capire niente? Nessuna avances?
Martina: Più di quelle che mi ha fatto? Del resto non era la serata per affondare il colpo, non credi?
Giulio: Alle volte basta poco. Un sorriso ammiccante, una mano furtiva.
Martina: Mi ha dato il biglietto da visita di un hotel e mentre scriveva a penna il suo numero privato, mi ha detto che avrebbe avuto piacere di prendere un drink insieme a me, lontani dalla pazza folla.
Giulio: Ha detto proprio così? Quindi in un certo senso ci ha provato! E scusa non ti ha detto di chiamarlo?
Martina: No questo non me lo ha detto esplicitamente.
Giulio: E tu cosa hai fatto?
Martina: Eravamo seduti sulla panchina, guardavamo il panorama dei tetti di Roma, in quel momento mi è venuto spontaneo accavallare le gambe.
Giulio: Dici che abbia apprezzato?
Martina: Beh la gonna è salita un po’.
Giulio: Dai fammi vedere come… Mettiti nella stessa posizione.
Martina: Tesoro sembra quasi che sia eccitato tu per lui…
Giulio: Dai vieni fuori, voglio vedere, la luce, le ombre… la piega della calza, il pizzo.

Lui le prende la mano, si alza e la trascina. Escono in terrazza. La donna si siede sulla panchina e accavalla le gambe. L’uomo in piedi la guarda attentamente.
Giulio: Eri messa esattamente così? Dai tesoro è importante, ricordati bene come eri seduta.
Martina: Così tesoro.
Giulio: Non c’è che dire… uno spettacolo meraviglioso. Però non credo che abbia potuto ammirare il tuo meraviglioso pizzo. Vedi avresti dovuto accendere le luci dei lampioncini laterali! Oppure indossare un tubino leggermente più corto.
Martina: Tesoro tranquillo, l’ha visto eccome.
Giulio: E come fai ad esserne sicura?
Martina: Non mi staccava più gli occhi dalle gambe, ha smesso di parlare ed è stato in quel momento che mi ha dato il suo biglietto da visita.

L’uomo si siede sulla panchina accanto a sua moglie.
Giulio: Tesoro sei bellissima! Non si incontrano spesso donne come te!
Martina: Spero di avergli fatto lo stesso effetto.
Giulio: Questo non lo so ma visto che sei la moglie di un suo impiegato hai sicuramente una carica erotica in più.
Martina: Ha un'amante?
Giulio: Perché vuoi saperlo?
Martina: Per rendermi conto quanto sia dura la lotta.
Giulio: Se è per questo sarà durissima! Le donne non gli mancano, anzi gli sbavano dietro. Immagina solo che quando è seduto dietro quella scrivania, le segretarie fanno a gara per portargli il caffe, le ho viste con i miei occhi.
Martina: Sì in effetti è affascinante ed ha l’aria di essere un tombeur de femme. Si vede che è un uomo di potere. Ma io volevo sapere se avesse un’amante ufficiale.
Giulio: Sarebbe fantastico se fossi tu.
Martina: Com’è la moglie, l’hai mai vista?
Giulio: Sì, due volte, ha charme, ma all’apparenza è una donna senza sesso.
Martina: Almeno questo mi conforta.
Giulio: Tranquilla avrai la tua occasione!
Martina: E tu la tua! E comunque essere scelta da un uomo così non capita tutti i giorni, no?
Giulio: Dai racconta, dopo che è successo.

Martina
: Tutto qui, non è successo altro. Poi è uscita Giovanna e si è messa a parlare di suo figlio che è a New York…
Giulio: Tua sorella trova sempre il modo di rompere le palle. È sempre inopportuna! Mai una volta che si faccia i cazzi propri!
Martina: Tesoro che dovevo fare? Ho cercato di farle capire con gli occhi che non era il caso, ma non ci sono riuscita.

L’uomo è decisamente contrariato.
Martina: Ti ho deluso?
Giulio: Ma no, il fatto è che le cose non vanno mai nel verso giusto! La prossima settimana daranno le promozioni. Capisci ora?
Martina: Dovevo osare di più?
Giulio: Tesoro non staremo qui a parlarne se la serata fosse andata in modo diverso.
Martina: Capiscimi dai, in quella situazione è il massimo che potevo fare, del resto così c’è più intrigo. Se gliel’avessi fatta toccare ora non ci sarebbe più gusto, non credi?
Giulio: Oh certo devi sempre apparire come una buona moglie… e poi lui non deve sapere che io so. Già penso quando mi chiamerà nella sua stanza per darmi la promozione, sicuramente dovrò fingere di essere sorpreso.
Martina: Tesoro ti giuro… io voglio il meglio per te. La promozione te la meriti ed il mio sarà stato solo un piccolo aiutino.
Giulio: Domani lo chiami?
Martina: Beh il fatto che mi abbia dato il numero privato penso che sia un invito più che esplicito.
Giulio: Ovvio, non aspetta altro. Poi lascia fare a lui, è esperto di queste cose.
Martina: Mi aspetto cena e dopo cena in questo albergo di lusso.

La donna fa leggere il biglietto da visita al marito.
Giulio: Hotel della Ville! Tesoro, ma è fantastico! E poi qui c’è il suo numero privato, pensa che sei una delle pochissime persone ad averlo!
Martina: Sarò bellissima, vedrai non ti deluderò.
Giulio: Voglio scegliere con te vestito e intimo. Lui adora il trucco forte e le scarpe col tacco altissimo.
Martina: Ho capito, gli piacciono le troie.
Giulio: Tesoro tu pensa a me che in ufficio dovrò fare finta di non sapere nulla.
Martina: Oh sì amore ti sentirai a disagio e non poco. Ma cosa ti importa? Ora devi solo concentrarti sulla promozione.

L’uomo rimane un attimo in silenzio. Pensa.
Martina: Che c’è tesoro, un pensiero cattivo? Un ripensamento?
Giulio: No tranquilla amore, ma sai cosa pensavo… Voglio che tu abbia la massima sollecitazione sessuale, perché non voglio prevaricarti.
Martina: Ma che dici amore? Io voglio il tuo bene ed io il mio. Essere corteggiata è già un piacere, sei poi c’è dell’altro sarà il massimo.
Giulio: Non lo farai solo per la mia carriera, vero? Anche tu lo vuoi, o sbaglio?
Martina: No, non sbagli, mi intriga davvero, è un uomo affascinante, non potevi scegliere di meglio.
Giulio: Ma è il mio direttore, non l’ho scelto.
Martina: Comunque ha uno sguardo penetrante, mi spogliava con gli occhi.
Giulio: Ti piaceva vero?
Martina: C’è stato un momento… quando i suoi occhi si sono persi nel mio seno ed eravamo ancora soli, che ho pensato: “Ora glielo offro su un vassoio d’argento.”
Giulio: Sarebbe stato magnifico. Avrebbe sicuramente apprezzato. Non conosco donna della tua età che possa vantare un seno così sodo e perfetto.
Martina: Non faccio per vantarmi, ma credo che sia ancora la mia arma migliore.
Giulio: Lo puoi dire forte amore, è fantastico cavolo! E lui sarebbe rimasto a bocca aperta. Cavolo se penso a quella stronza di tua sorella!
Martina: Non credo che sarebbe rimasto a bocca aperta! Del resto non sarebbe il primo che desidererebbe baciarmelo.
Giulio: Ammirare un paio di tette non farebbe male a nessuno.
Martina: E tu non ne saresti stato geloso?
Giulio: Ma mia cara, io le conosco a memoria le tue tette.
Martina: Cosa c’entra scusa?
Giulio: A me non fanno lo stesso effetto che farebbero a lui…
Martina: Oh ne sono certa, quanto meno perderebbe la ragione.
Giulio: Dai fammi vedere… come avresti fatto?
Martina: Ecco, avrei slacciato questi due bottoni…
Giulio: Sì… fallo dai…
Martina: Vuoi vedere? Tieni le mani apposto però… lo sai vero che queste tette da domani non saranno solo tue…
Giulio: Lo so amore, ti guardo soltanto, non temere.
Martina: Giura?
Giulio: È difficile resisterti, lo hai detto tu prima che nessuno ti resiste.
Martina: E tu hai detto che sei mio marito, che le conosci a memoria e che non avrebbe senso.

La donna slaccia lentamente i bottoni ed apre il vestito.
Giulio: Dio sei bellissima.
Martina: Lo sai vero che saranno del tuo direttore forse già domani?
Giulio: Oh sì, bisogna fare in fretta, prima della prossima settimana!
Martina: Solo a lui permetterò di baciarmele, succhiarmele… e poi stringermele nei momenti più intensi dell’amore.
Giulio: Anche mordere vero?
Martina: In amore se la donna vuole nulla è proibito.
Giulio: Dai continua, fammi vedere. Mostralo nella sua intera bellezza.
Martina: Così tesoro, immagina la sua bocca avida ed io che impazzisco e mi perdo nei sensi.
Giulio: Dai continua, fai conto che ci sia lui qui ora.
Martina: Muori dal desiderio che me le accarezzi lui, vero? Più di quanto ecciterebbe te ora…
Giulio: Tesoro non c’è paragone.
Martina: Certo amore, con te sono due banali tette che nutrono un bimbo cresciuto mentre con lui sanno di proibito, di peccato….
Giulio: Di troia amore!
Martina: Ecco la parola magica che volevo sentire!
Giulio: Ti amo Martina.
Martina: Vuoi nutrirti?
Giulio: Impazzisco… ma non credo sia la stessa cosa… Tu hai bisogno di altro. Sei una donna all’apice della tua sensualità.
Martina: La mia fantasia non ha limiti.
Giulio: Intendi la nostra, vero?
Martina: Allora prova ad accarezzarmele dai, anzi avvicina le labbra, proviamo, vediamo se ti fanno lo stesso effetto. Intanto io penso alla suite, a come sono vestita, alla sua passione, la sua mano, la bocca, il desiderio, a quando sarà sopra di me, a come gemo, urlo, godo…
Giulio: Ok le tocco, le bacio, ma penso che lo faccia lui…
Martina: Sì bravo così ancora…
Giulio: Amore non resisto.
Martina: Continua, non smettere…
Giulio: Ti fa impazzire di più pensare di offriti o di essere presa?

Martina
: Mi fai morire tu!
Giulio: Entriamo?
Martina: Vuoi prendermi qui sotto le stelle?
Giulio: Sei tu la stella che illumina questa serata!
Martina: Dai fammi pensare al portiere, al pizzicagnolo, al postino, all’addetto all’ascensore…
Giulio: Ti amo!
Martina: Stasera mi scoperai vero?
Giulio: Non io tesoro, non io…
Martina: Ah giusto che scema, stasera è la volta del direttore di banca!




 






 





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Il racconto è frutto di fantasia.
Ogni riferimento a persone e fatti
realmente accaduti è puramente casuale.


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