Ehi sì dico a te, da donna a donna,
tu che non hai mai voluto avventurarti in una
relazione extraconiugale, tu che consideravi le
amanti donne senza scrupoli e senza morale, si vabbè
dicevi poco di buono, ma dentro di te pensavi
puttane. Tu appunto tu che prima ancora di
accorgerti ci eri già finita dentro, fino al collo.
Certo sì non l’hai voluto espressamente, non avevi
mai considerato l’ipotesi, anzi pensavi di certo che
se in caso ci fossero state le condizioni, prima di
succedere, prima di finire nel girone delle
lussuriose, ne avresti prima parlato con tuo marito.
Certo la moralità, la sincerità sono la base di un
rapporto stabile e duraturo per cui eri convinta che
diventare infedele fosse stata l’ultima cosa che ti
sarebbe passata per la mente, ma la vita quella vera
non è teoria per cui se putacaso fosse successo
molto probabilmente sarebbe stato inconcepibile
anche per te.
Eh sì, sei ancora là? Mi stai
ascoltando? Certo sì i tuoi buoni propositi, le tue
ineccepibili virtù, ma sai meglio di me che poi
qualcosa in quel rapporto di anni inizia a
scricchiolare, sono tarme che senti di notte e ci
pensi certo che ci pensi e qualcosa alla fine viene
fuori. Oh sì conosco quei pensieri, e quando meno te
l’aspetti inizi a pensare di aver sposato l’uomo
sbagliato, all’inizio è solo un’idea fastidiosa, un
concetto perlopiù teorico, ma poi la verità viene a
galla. Sempre in quelle notti insonni mentre lui
russa e tu ti rigiri nel letto, non puoi fare a meno
di pensare quanto tuo marito non ti rivolga più le
dovute attenzioni, sta di fatto che a mano a mano
non ti senti più femmina, che quella camicia da
notte di seta è un lusso che non puoi più
permetterti, che l’amore quello del piacere da una
volta a settimana diventa quello del dovere una
volta al mese. Lui diventa un coinquilino, quello
che il giovedì va a giocare a calcetto e il venerdì
ha sempre qualche cena con i colleghi, e a poco a
poco diventa un fratello o semplicemente il padre
dei tuoi figli. Sì certo ti chiama ancora amore, ti
manda qualche cuoricino rosso tramite Whatsapp, ma è
poca cosa, non ti basta e a quel punto, nelle tue
ore da sola, ti rendi conto che sarebbe davvero
semplice fare un piccolo passo, quasi ingenuo, quasi
innocente, facile come aprire una porta senza però
sapere cosa troverai dentro quella stanza. Per
giustificare il tuo nuovo modo di vestire, il tuo
trucco sempre più curato pensi allo scorrere
inesorabile del tempo, agli anni che pesano. Certo
non hai ancora un’idea chiara, ma sai benissimo che
quel merletto che esce dal reggiseno, quel rossetto
più scuro non sono solo per i tuoi occhi. Anzi
addirittura arrivi a pensare che lui ti tradisca,
anzi ne sei sicura, parli con una collega, quella
che un tempo avevi giudicato male perché in ufficio
le voci corrono, dunque ci parli, un pomeriggio dopo
il lavoro davanti a due fumanti tazze di thè, e lei
non può non darti ragione, perché hai scelto quella
giusta, quella più vicino a te e scopri che anche
lei per le stesse tue ragioni si è sentita
trascurata, ma lei rispetto a te è stata più scaltra
ed ha già trovato la soluzione.
La guardi, ne
provi una sottile invidia per quella calza a rete
portata così splendidamente, per quel modo
disinvolto di essere provocante, di ammettere che in
fin dei conti non c'è nulla di male concedersi
qualche scappatella, e allora ti chiedi come sia
possibile che non ci sia altra soluzione, che le
corna siano l’unica via di uscita, la medicina di
ogni ferita, il toccasana di ogni matrimonio?
La tua anima ribolle e di notte senti ancora le
tarme e i tuoi sogni si fanno sempre più caldi e
puntualmente appare la figura di un uomo, ovvio non
lo conosci, scacci via il pensiero, accendi la luce,
vai a bere un bicchiere d’acqua, ma poi lui ritorna
anzi sei tu che ci pensi, ti lasci andare, ti sforzi
di vedere il volto di tuo marito, ma a poco a poco
quelle mani gentili, che non hanno ancora un nome ti
portano dove non eri mai stata. Certo è solo una tua
immaginazione, sai che non potrà mai esistere nella
realtà, ma ti piace ritornarci notte dopo notte,
perché quello sconosciuto ti dà quelle attenzioni
che tu stessa dai ancora a tuo marito senza ricevere
nulla in cambio.
Di giorno leggi qualche
rivista, confessioni intime di donne che hanno già
fatto quel passo e ti rendi conto che la maggior
parte di loro sono alla ricerca di qualche cosa che
fondamentalmente manca al loro rapporto. Ecco come
te appunto! Quindi non è il vizio che spinge, non è
il sesso che tira! Certo che lo sapevi, mica ci si
sveglia una mattina e si decide di tradire, di
andare col primo che capita, che incontri per
strada, l’impiegato delle poste o il cassiere del
supermercato che tra l’altro è anche un bel ragazzo.
No, non è vero, non succede mai così, e poi
tu non ne saresti il tipo e ne sei consapevole che
per fare un passo simile occorre preparare il
terreno, camminare in precario equilibrio, calarsi
nella parte, nello stato d’animo giusto. A volte
vacillare, a volte credere di essere disperata,
inappagata, incompresa, e pensare a quando l’amore
con tuo marito era feroce, quasi violento, sulla
spiaggia o sul tavolo della cucina, e comunque
quando avevi piacere di vestirti per lui perché
sapevi benissimo che poi ti avrebbe spogliato.
Ehi dico a te, certo fai passare ancora un po’
di tempo, ma quando si è infelici è facile che
amicizie innocue si trasformino in qualcosa di più.
La tua disponibilità è fondamentale, come ad esempio
un rapporto tra colleghi che pian piano diventa
un’amicizia e poi un’infatuazione. Ed è come bere il
vino durante una cena. Certo non parti con l’idea di
ubriacarti, ma la situazione, l’atmosfera, il tuo
vestito rosso, la sua gentilezza disarmante, ti
invitano a bere un sorso, poi un altro ancora. Lui
te ne versa ancora e tu lo lasci fare fino a quando
non ti guardi intorno e ti rendi conto che hai la
vista annebbiata. Eppure i sensi sono così
piacevolmente svegli che continui a sorseggiare,
anche se sai che dovresti smettere perché ti stai
ubriacando. Forse non sarà lui quello giusto, quello
che ti versa il vino, quello a cui sorridi alla
macchinetta del caffè, quello che ogni giorno ti
mangia con gli occhi e ti fa i complimenti per come
sei vestita, per quel cappello, per quella gonna con
lo spacco, ma non è lui, di certo non sarà lui, e
comunque non ora, perché ancora non hai maturato
pienamente la tua decisione ed hai bisogno ancora di
altro tempo, di giorni e pretesti, e immergerti
nella parte, iniziare a cullare l’idea, scrollarsi
di dosso retaggi e pudori, capire che in fondo stare
in intimità con uno sconosciuto non è in fondo così
male. Certo le tue tette non sono più quelle di una
ragazzina, la tua pelle non ha vent’anni, ma in fin
dei conti sei ancora piacente anche se preferisci un
corteggiamento interessato allo specchio del tuo
bagno che purtroppo dice solo la verità. Sai
benissimo che quelle parole, quel corteggiamento,
servono solo per portarti a letto, non hai alcun
dubbio, ma ti piace sentirtele dire perché hai solo
bisogno di un po’ di autostima per piacerti di nuovo
e per piacere.
Dicevamo, non sei ancora
pronta, lo so, del resto tuo marito non ti aiuta,
perché nel tuo matrimonio non ci sono bugie o verità
nascoste, purtroppo per te, lui è impeccabile,
metodico, non ti dà modo di dubitare di lui se non
fosse altro per quell’amore fisico ormai relegato
nel cassetto dei ricordi. Pensi di dargli ancora
un’altra chance, ma lo sai che è tutto inutile,
perché lui continua ad essere indifferente, giocare
a calcetto e qualche volta a padel mentre la tua
vita è ormai appiattita sull’esigenze dei tuoi
figli.
E a questo punto, ti decidi, ma non
sarà uno sconosciuto incontrato per strada o quel
bel ragazzo che fa il cassiere al supermercato. Qui
ci sono due ipotesi che comprendono la maggior parte
dei casi. È una legge universale, una regola fissa
alla quale nessuna donna sfugge. Ti sembra strano
vero? Ma di certo sarà un vecchio amico, non so un
ex compagno di scuola oppure un collega. Non c’è via
di scampo. Non considerare gli altri per la tua
prima volta, per il tuo primo tradimento. Ovvio che
al secondo, al terzo, al quarto tutto cambia, ma
adesso tu cerchi unicamente tranquillità e
sicurezza, non abbandoneresti mai la tua area di
conforto. Quindi niente sconosciuto, solo collega o
amico, devi solo scegliere. Per il collega la
situazione potrebbe essere un corso di
aggiornamento, una trasferta di lavoro in un’altra
città, una cena, lo stesso albergo, le tue scarpe
col tacco che fanno male, una passeggiata
sottobraccio di sera, una battuta maliziosa, qualche
commento fuori le righe. Per l’ex compagno di scuola
invece non vedo altra ipotesi che Facebook: “Hey
ciao quanto tempo, come stai? Dov’eri finita? Ti sei
sposata? Hai figli? Stavo scorrendo l’elenco dei
nomi del gruppo della scuola… Ti ricordi di Giacomo
Lezzi, quello del primo banco? Purtroppo ha avuto un
incidente con la moto… Mi farebbe piacere
rincontrarti sai? Ti va un caffè? Potremmo fare
domani…”
Ecco ci siamo, scegli tu.
Ci
pensi, certo che ci pensi, ma forse aspetti ancora,
qualcuno che ti prepari la tavola senza muovere un
dito, non so, una trasferta di lavoro di tuo marito
oppure un litigio sui figli o molto più plausibile
sui soldi che mancano sempre. E allora succede anche
se è difficile comprendere le dinamiche, perché a
quel punto sei tu che vai di fretta. Diventi
un’altra donna, calcolatrice, cinica, osservatrice,
sfrutti il momento, la situazione, studi le mosse
del tuo avversario che poi sarebbe tuo marito,
diventi fredda con lui e coccolona con chi
freneticamente ti sta corteggiando. Ecco sì, manca
poco, ormai mentalmente sei in grado di accettare
anche la situazione intima, non pensi più di essere
ridicola o peggio vecchia, la gonna troppo corta, la
camicetta troppo trasparente. E non pensi più che
lui possa avere un odore forte e disgustoso come non
pensi più all’imbarazzo del momento fatidico, al
respiro affannato quando lui ti spoglia,
all’impaccio del gancetto del reggiseno, alla sua
mano che timida, ma inesorabile scivola tra le tue
cosce. Oh sì certo anche alle sue intimità, quel
sesso di maschio, curioso per la prima volta, così
diverso da quello di tuo marito, a cui comunque
dovrai fare effetto, abbandonarti e giocoforza
dargli piacere. Certo sì ci pensi, speri di essere
all’altezza e inevitabilmente ti chiedi cosa mai
potrebbe chiederti d’insolito rispetto a tuo marito.
Vedi? Sei già un’altra donna, quella che accetta
volentieri ogni minimo apprezzamento e studia ogni
minimo vezzo per farsi desiderare, per farsi amare.
E succede sì che succede, complice una cena,
il tuo vestino corto, la tua calza nera, quel tacco
alto che non mettevi dal matrimonio di tua nipote,
la tua scollatura, il suo sorriso, le sue parole
calde che non ricordavi più che esistessero, una
terrazza con veduta San Pietro, una cena a base di
pesce, un Fiano d’Avellino freddo al punto giusto,
un pianoforte che suona, quel vento che accarezza la
tua pelle, Cameriere Champagne.
Sai già che è
solo l’inizio di una lunga serata, i figli dalla
nonna, tuo marito in trasferta, il telefono spento,
le tue mutandine trasparenti comprate apposta per
l’occasione, lui forse è sposato, separato, vedovo,
single, ma comunque sia stasera ha la casa libera.
Non te lo dice direttamente, ci mancherebbe, ma te
lo fa capire velatamente perché stasera le sue
attenzioni sono tutte e solo per te. Tu lo sai e non
fai domande quando dopo la stupenda cena, in
macchina, nella sua bella, tedesca e comoda macchina
nera, ti bacia. Prima sul collo, poi l’orecchio
sinistro mentre ti fa i complimenti per quei
pendenti d’oro. Sono parole che ci stanno, che
smorzano la tensione perché, certo sì, anche lui non
vuole sbagliare, una parola, un gesto fuori posto
può cambiare la situazione, ma tu gli fai capire che
non sta sbagliando affatto. Certo non glielo dici
direttamente, ma sono le tue calze velate, il tuo
rossetto rosso, quel merletto malizioso che spunta
dalla tua scollatura nel buio della macchina a
comunicagli quanto deve sapere e cosa gli è concesso
stasera.
Allora lui prende l’iniziativa e
proprio nel momento esatto che tu pensi che potrebbe
baciarti lui ti bacia e che bacio! Anni? Secoli?
Certo te lo eri dimenticato ed è per questo che hai
paura di non sapere baciare, come mettere la lingua,
quando respirare, quanta saliva, i denti. No, non
sei a disagio, in fin dei conti la tua inesperienza
è solo un atto di sincerità, ma hai timore che lui
se ne accorga e stasera cascasse il mondo vuoi
apparire libera, bella e senza difetti.
E
succede alla fine succede, siete nella precisa
situazione dove nessun imprevisto potrebbe fermare
il corso impetuoso del fiume che inevitabilmente
corre nel suo letto verso il mare. Ed è proprio lì
ora su quel divano, dentro quel bell’appartamento al
centro di Roma, che pensi di essere rinata, che
provi lo stesso pudore di quando eri ragazzina, ma
tu ragazzina ancora lo sei quando seduta fai
attenzione che la gonna non salga più del dovuto.
Certo hai bellissime gambe e lui in piedi mentre sta
riempiendo due calici, ti dice che è un delitto
coprirle e lui ti dice che sei bella e tu ti chiedi,
ma per quale diavolo di motivo non hai accettato
prima quella corte, quei baci, quelle mani che ora
anarchiche ti toccano nei punti giusti.
E
succede certo che succede, quando ora, seduti sul
bordo del letto, lui ti spoglia e ti mangia con gli
occhi, anzi ti penetra con lo sguardo così intenso
che quando succede davvero ti sembra di averlo già
fatto e sempre con lui.
Succede sì, e in quel
momento non te ne frega nulla dei figli dalla nonna,
di tuo marito in trasferta, di tua sorella sempre
pronta a giudicare, del mutuo da pagare, di tua
suocera e il motivo perché stai tradendo. Sei quasi
nuda, il tuo sesso curato sembra una conchiglia e
desideri ardentemente che lui ci ascolti il mare. E
lui non si fa pregare, è generosamente altruista,
succede sempre così al primo incontro, cura ogni
dettaglio del tuo piacere, bacia, succhia e lecca
alternativamente la tua bocca, il tuo sesso, il tuo
seno. Dice le parole giuste, che sanno di perdizione
e tu pensi che se l’inferno fosse questo paradiso
potresti anche morire all’istante.
Stai
impazzendo, pensi che un uomo così non possa
esistere, ma anche lui pensa la stessa cosa di te,
perché sei viva, capace di emozionarti ancora,
perché la tua disponibilità è al limite della
dipendenza, il tuo sesso è umido e succoso come un
frutto esotico.
Lui insiste e tu anche se
preghi il Cielo che non sia l’ultima adesso non te
ne importa nulla se sarà un solo incontro o sta
iniziando una relazione, almeno fino a che lui
rimarrà dentro di te, almeno fino a quando cercherà
con passione la tua bocca o come ora che sta
scivolando da Dio nelle tue intimità. Sembra un
aliante che plana tra le gole, un miele che cola,
sorridi pensando a quando ti vergognavi di
accogliere un sesso diverso da quello di tuo marito,
al suo odore, alla consistenza, alla grandezza, ed
invece è tutto normale, tutto maledettamente
familiare, e lui è meravigliosamente maschio,
perfetto per te, l’esatto opposto del tuo sesso che
ne chiede ancora.
Ed in effetti lui non si
ferma, è quasi un moto perpetuo finché il piacere
prende il sopravvento, allora va più veloce e tu ti
fai più capiente, allarghi fino all’impossibile le
tue gambe e addirittura lo preghi di non smettere
mai, di cercarti dove nessun uomo finora si era
inoltrato, negli interstizi più profondi della tua
anima, fino a quando esploderai, addirittura
urlerai. Ecco ora ci sei, lui se ne accorge e spinge
deciso, spinge e si fa strada, spinge e s’immerge
nel tuo mare, e i suoi tuffi perfettamente cadenzati
vanno tutti a segno, perché il suo orgoglio è il tuo
desiderio, il suo piacere è il tuo piacere, e spinge
spinge fino a quando esausta lo abbraccerai, lo
stringerai a te e l’uragano della tempesta dei tuoi
sensi rinati si placherà piacevolmente.
Poi
certo sì, torni a casa, almeno per quella sera torni
a casa, ma sei serena, leggera e felice, il tuo seno
rinato, le tue labbra piacevolmente gonfie. Sei
ufficialmente un’amante, ma nello specchio del tuo
bagno non ti sembra di essere cambiata. Poi chi
vivrà vedrà, forse non sarà l’amico di Facebook,
forse non sarà neppure il collega della macchinetta
del caffè, ma quello che conta è la tua nuova
consapevolezza di essere stata femmina almeno una
notte. Forse sì lo dirai a tuo marito, nei modi e
nei tempi giusti, e forse tuo marito se ne andrà
perché gli hai dato finalmente il pretesto per farlo
o forse ti perdonerà e per amore cambierà o forse,
cosa più probabile, sarai tu a perdonarlo per averlo
tradito.
FINE