Adamo di che parliamo?
Di un
brano dei New Trolls pubblicato nel 1969
dall'etichetta Fonit Cetra.
Di cosa
parla?
Parla della vita dei minatori,
esposti a ritmi di lavoro disumani ed ai grandi
rischi per la loro vita. Ricorda in particolare il
disastro di Marcinelle in Belgio del 1956. Un
classico intramontabile anche per la notevole
performance vocale, in chiave altissima, di Nico Di
Palo e rimane tuttora il cavallo di battaglia del
gruppo.
Chi l’ha scritta?
La canzone era stata composta dagli stessi
New Trolls: D'Adamo per il testo e De Scalzi e Di
Palo per la musica. Sicuramente condizionati dalla
precedente collaborazione con Fabrizio de André con
il quale avevano realizzato il concept-album Senza
orario senza bandiera, il gruppo genovese affronta
un tema impegnato che si scosta notevolmente dai
testi in chiave rock che girano quasi tutti intorno
all’argomento amoroso.
E quindi?
Quindi decidono di raccontare la vita di un
minatore, anzi della sua giornata e dei suoi
sentimenti, del lavoro faticoso e della gioia quando
la sera si ritrova a casa circondato dagli affetti
famigliari. Poi l’attenzione si sposta sull’ansia
della sua compagna quando viene a sapere che nella
miniera c’è stata un’esplosione.
Ma
chi erano i New Trolls?
Un gruppo rock
progressivo genovese. Si formarono a Genova nel 1966
da un’idea di Vittorio De Scalzi. Al tempo si
facevano chiamare semplicemente Trolls, poi
cambiando formazione nacquero i New Trolls con
Vittorio De Scalzi (voce e chitarra), Nico Di Palo
(voce e chitarra), Giorgio D'Adamo (basso), Mauro
Chiarugi (tastiera) e Gianni Belleno (batteria e
cori). Sembra che la scelta dei componenti sia stata
fatta sulla base di un articolo pubblicato su un
giornale genovese, in cui un critico musicale aveva
elencato i migliori musicisti della città.
Divennero subito famosi…
Il
gruppo iniziò a esibirsi nei locali cittadini,
proponendo uno stile che univa elementi beat e
psichedelici, ma poi con la collaborazione di
Fabrizio de André virarono su testi più impegnati.
Il loro album d’esordio fu appunto Senza orario
senza bandiera con il famoso brano Signore io sono
Irish (quello che non ha la bicicletta).
Finalmente il successo…
Nel 1969
i New Trolls approdano al Festival di Sanremo con il
brano Io che ho te, a cui seguono altri due singoli
di successo, Davanti agli occhi miei e appunto Una
miniera. Nel 1971 il gruppo incide quello che molti
critici considerano il loro capolavoro: Concerto
grosso per i New Trolls. Il titolo fa riferimento al
concerto grosso, una forma musicale propria della
musica barocca. Il risultato è stato un disco di
grande successo, con oltre 800.000 copie vendute.
L'album è caratterizzato da sonorità progressive che
uniscono elementi di musica classica a passaggi che
ricordano le grandi band del progressive britannico
dell'epoca (Jethro Tull e King Crimson).


TESTO
Le case, le pietre
ed il carbone dipingevano
di nero il mondo.
Il sole nasceva
ma io non lo
vedevo
mai laggiù nel buio.
Nessuno parlava
solo
il rumore di una pala
che scava, che
scava.
Le mani, la fronte
hanno il sudore
di chi muore
negli occhi, nel cuore,
c'è un
vuoto grande
più del mare,
ritorna alla mente
il viso caro
di chi spera
questa sera
come
tante
in un ritorno.
Tu, quando tornavo,
eri felice di rivedere
le mie mani
nere di
fumo, bianche d'amore
Ma un' alba più nera,
mentre il paese
si risveglia,
il sordo fragore
ferma il respiro
di chi è fuori
paura,
terrore,
sul viso caro
di chi spera
questa
sera come tante
in un ritorno.
Io non
ritornavo
e tu piangevi
e non poteva
il tuo
sorriso togliere
il pianto dal
tuo bel viso.
Tu, quando tornavo,
eri felice di rivedere
le mie mani
nere di fumo, bianche d'amore.
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