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INTERVISTA IMPOSSIBILE

Lucusta
L'avvelenatrice
Lucusta fu una
delle prime avvelenatrici seriali della storia. Gli omicidi a lei
attribuiti oscillano fra cinque e sette, ma il conteggio potrebbe
essere più alto (Gallia ... –
Roma, 9 gennaio 69)

Madame le sue
origini? Sono nata in Gallia agli inizia del primo
secolo dopo Cristo e mi trasferii a Roma da adolescente
come schiava.
A Roma cosa fece? Grazie alle
mie conoscenze in farmacologia misi su un emporio sul
colle Palatino, dove vendevo una gran varietà di
sostanze tra cui veleni ed elisir di ogni tipo. L’Urbe
era terra fertile di complotti, corruzione, vizio e
lussuria per cui il mio negozio era molto frequentato da
patrizi, matrone e senatori che desideravano risolvere
in modo veloce piccoli, o grandi, problemi quotidiani.
Cosa le chiedevano? Soprattutto elisir d’amore,
pozioni magiche, ma anche veleni per sbarazzarsi di
parenti o amanti. Si fidavano di me perché ero stata
istruita in giovane età dai druidi per cui ero a
conoscenza degli effetti che le erbe avevano sul corpo
umano e soprattutto ero in grado di preparare infusi
mortali che non avrebbe lasciato alcuna traccia sulle
vittime.
Chi erano i druidi? Erano dei
sacerdoti che si occupavano, tra i Celti della Gallia e
delle isole Britanniche, dei riti di culto tra cui
l’amministrazione della giustizia e il sacrificio umano.
Dicono che sperimentasse gli effetti delle erbe
in prima persona… Conoscevo le erbe, gli effetti e
soprattutto i dosaggi per cui a volte ingerivo piccole
dosi per diventarne immune.
Ad un certo punto
nella sua bottega si presentò niente meno che
l’imperatrice Agrippina Minore… Correva l’anno 54 d.C
e lei desiderava uccidere suo marito l'Imperatore
Claudio, per cui preparai un succulento piatto di
funghi. Scelsi i più letali ossia quelli della specie
Amanita phalloides. Agrippina dopo aver fatto bere molto
vino al marito, gli servì il piatto con i funghi. Dopo
sei ore dall’ingestione, Claudio iniziò ad agonizzare,
andò in coma e morì poco dopo.
Cosa successe
dopo? Dopo la morte di Claudio fu promulgato un
editto che bandiva astrologi, streghe e maghi da tutto
l’impero ed io venni accusata di aver procurato quei
funghi all’imperatrice.
Venne arrestata vero?
Per la verità fui condannata a morte, ma Nerone, venuto
a conoscenza del fatto, mandò un tribuno del pretorio
per salvarmi dall'esecuzione.
Divenne di fatto
l’avvelenatrice di corte... Frequentavo spesso la
corte romana e prestavo le mie competenze sia come
esperta guaritrice che come consulente per eventuali
avvelenamenti.
Dicono fosse molto scrupolosa nel
suo lavoro… Prima di passare alla fase operativa, mi
informavo sulla salute e sulle abitudini della possibile
vittima e preparavo pozioni personalizzate per sfruttare
al massimo le caratteristiche fisiche, le abitudini, i
vizi o le passioni della persona da sopprimere.
Però Nerone per la sua liberazione pretese qualcosa in
cambio… In cambio mi fu ordinato di preparare un
infuso per avvelenare Britannico.
Chi era
Britannico? Il figlio legittimo dell’imperatore
Claudio e fratellastro di Nerone, al tempo aveva solo 14
anni ed andava in giro a denunciare pubblicamente
l’illegittimità della successione di Nerone.
Immagino che anche questa volta portò a termine il suo
compito… Faticai più del solito. Il primo tentativo
si risolse con un forte mal di pancia e una scarica di
diarrea, ma al secondo tentativo, dopo aver sperimentato
la pozione su una capra, riuscii nell’obiettivo.
Per avvelenarlo ci fu bisogno di uno stratagemma
vero? Poiché un servo assaggiava tutti i cibi e le
bevande destinate al giovane, per evitare di sollevare
dubbi con la morte di entrambi, fu servita a Britannico
una bevanda innocua, ma bollente, che il giovane, dopo
che l’assaggiatore l’aveva già bevuta, chiese fosse
raffreddata. L’acqua fredda con cui fu diluita conteneva
il veleno. Britannico perse i sensi e dopo qualche
minuto morì.
E lei venne elogiata da Nerone…
Nerone oltre al perdono mi concesse dei possedimenti
terrieri e mi permise di aprire una scuola dove poter
insegnare i segreti della mia arte alle ragazze.
Poi però Nerone le chiese altro veleno… Roma nel 68
d.C. era in rivolta contro l’imperatore e Nerone volle
che gli preparassi del veleno per suicidarsi.
Sette mesi dopo il suicidio di Nerone lei fu condannata
a morte… Con la morte di Nerone avevo perso il mio
protettore. Fu l’imperatore Galba a condannarmi. Così
venni condotta in catene per tutta Roma e giustiziata
durante le Agonalia dedicate a Giano.
Non si sa
di preciso con quale metodo venne giustiziata Lucusta:
la leggenda vuole che sia stata violentata da una
giraffa e poi fatta a pezzi da diversi animali feroci.
Un'altra ipotesi vuole che sia stata strangolata e il
suo cadavere dato successivamente alle fiamme.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
© All rights reserved
FONTI:
https://www.pupazzidalegare.net/lucusta/
https://www.italiastarmagazine.it/storia/
lucusta-la-killer-dellimpero-romano-4028
https://www.viaggiatoriignoranti.it/2018/01/
lucusta-lavvelenatrice-dellantica-roma.html
https://www.vanillamagazine.it/donne-e-veleno-
come-le-avvelenatrici-spaventarono-la-potente-roma/
https://it.wikipedia.org/wiki/Lucusta


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