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INTERVISTA IMPOSSIBILE

La contessa Morosini
La magnifica narcisista
Passarono sotto
la mia attenzione giovani ufficiali, nobili, letterati, artisti. Ma
devo ammettere di rado mi lasciai coinvolgere sentimentalmente.
Quello che adoravo di più era il gusto della conquista e l’essere
corteggiata da uomini affascinanti (Palermo 1864 – Venezia 1954)

Madame le sue
origini? I Morosini sono un’antica famiglia del
patriziato veneziano anche se le origini sono incerte,
c’è chi dice che discendano da Attila, altri che la
famiglia sia originaria di Mantova, sta di fatto che i
Morosini parteciparono all’elezione del primo doge Paolo
Lucio Anafesto.
Sin dall’XI secolo foste
coinvolti nella vita pubblica veneziana… La famiglia
di mio marito diede quattro dogi alla Serenissima,
uomini valorosi e prelati tra i quali tre cardinali e il
patriarca cattolico di Costantinopoli.
Ma lei non
era veneziana vero? Il mio nome alla nascita era Anna
Sara Nicoletta Maria Rombo, detta Annina. Sono nata a
Palermo il 30 luglio 1864 da Agostino Rombo di origini
genovesi e da Carolina Thorel. Qui ho vissuto gli anni
della fanciullezza tra lussi e opulenza degni di una
famiglia aristocratica d’alto rango.
Poi cosa
successe? Purtroppo le mie due sorelle maggiori
morirono in giovane età a pochi anni di distanza, Sofia
a undici anni per difterite e Sonia a diciannove di
tisi, per cui mia madre cadde in una profonda
depressione e riversò su di me, la sua unica figlia
rimasta, tutte le sue aspettative.
A quel punto
la famiglia si trasferì a Venezia… I primi anni
furono a dir poco pesanti, in casa aleggiava
un’atmosfera densa di tristezza, e fu in quel periodo
che fortificai il mio carattere e sviluppai una forte
personalità giurando a me stessa che avrei fatto del mio
meglio per soddisfare a pieno le ambizioni e le
aspettative di mia madre.
Dicono fosse molto
bella… Avevo la pelle chiara, i capelli scuri e gli
occhi verdi che cambiavano tonalità con l’intensità
della luce, ero abbastanza alta e devo dire molto
aggraziata nel portamento.
La sua bellezza
incantò i suoi pretendenti… Alcuni di loro si
appostavano tra le calli per incontrarmi, ma la mia
scelta cadde sul conte Michele Morosini, discendente di
una delle famiglie più antiche e importanti delle
Serenissima, che contava appunto quattro dogi.
Quando avvenne il matrimonio. Ci sposammo nel 1885,
avevo ventuno anni, fu un matrimonio a dir poco
spettacolare al quale partecipò l’intera nobiltà
veneziana. Andammo a vivere in uno dei più bei palazzi
della città, la Ca' d'Oro. Dall’unione nacque mia figlia
Morosina, ma purtroppo l’idillio fu breve, mio marito
dal carattere difficile e riservato non resse a lungo a
quel tipo di mondanità e decise di trasferirsi da solo a
Parigi.
Lei rimasta sola cosa fece? Oh di
sicuro non ebbi il tempo per annoiarmi, del resto ero la
donna più viziata e corteggiata di Venezia e non solo.
Come prima cosa lasciai la Ca' d'Oro per trasferirmi
sempre sul Canal Grande nel più confortevole Palazzo Da
Mula.
Venne chiamata la Dogaressa… Sola e
libera da legami partecipavo attivamente alla vita
mondana della città divenendo ben presto il punto di
riferimento di ogni salotto e organizzando a mia volta
feste leggendarie. Famosi erano i miei balli in costume
a Capodanno e alla festa del Redentore durante i quali
si esibivano le migliori orchestre europee.
Ma
al centro dell’attenzione c’era sempre lei… Mi
comportavo da perfetta padrona di casa e ricevevo
attenzione e complimenti da tutti gli ospiti tra i quali
lo Scià di Persia e i sovrani di tutta Europa.
Al cospetto del suo fascino si inchinarono uomini
importanti tra i quali primeggiarono l’imperatore di
Germania Guglielmo II e Gabriele D’Annunzio. Il
Kaiser lo conobbi nel 1894 quando lui, di passaggio a
Venezia per incontrare Re Umberto I, mi scorse
affacciata al balcone della Ca’ D’Oro dal suo panfilo.
E cosa fece il Kaiser? Fece fermare il corteo
ufficiale, scese dal panfilo e mi venne a far visita. Mi
disse: “Io m’inchino al sole” sbattendo i tacchi. Poi,
incurante del corteo in attesa si soffermò a lungo a
parlare con me. Da quel giorno il Re venne spesso a
Venezia e puntualmente mi fece visita.
Gabriele
D’Annunzio invece? Incontrai il Vate nel 1896. Rimase
così affascinato che mi definì “Bellezza vivente”. Ci
legò una profonda amicizia che durò fino alla morte.
Gabriele ebbe per me una ammirazione sconfinata e per
lunghi anni mantenemmo una fitta corrispondenza
affettuosa.
Ci racconta l’incontro con la
Marchesa Casati? L’incontro avvenne in un fresco
pomeriggio autunnale nella Casetta Rossa di Gabriele
D’Annunzio. Con la Casati, pur vicine di palazzo, non
avevamo mai avuto modo di incontrarci. Quando Gabriele
ci presentò la marchesa, più giovane di me di almeno
vent’anni, disse: “Quand’ero bambina mio padre mi
parlava già della tua famosa bellezza”. Al che replicai
sorridendo: “Senza andare così indietro, mia cara, tuo
marito, ogni sera, mi parlava della tua”.
Il che
dimostrava quanto lei fosse bellissima fino a tarda età…
Il mio segreto era trascorrere ventiquattro ore a letto
in completo digiuno un giorno alla settimana. Comunque
ebbi la fortuna di concedermi numerosi amanti per tutta
la vita nonostante i segni del tempo. Del resto il mio
narcisismo non avrebbe potuto farne a meno. Passarono
sotto la mia attenzione giovani ufficiali, nobili,
letterati, artisti. Ma devo ammettere di rado mi lasciai
coinvolgere sentimentalmente. Quello che adoravo di più
era il gusto della conquista e l’essere corteggiata da
uomini affascinanti.
Quando la vecchiaia la
raggiunse fece vita riservata, Le imposte di palazzo da
Mula si chiusero per sempre e non si mostrò più al
mondo. Nell’aprile del 1954 la sua cameriera
personale la trovò riversa sul letto colpita da un
ictus, l’agonia di Annina durò quasi una settimana, in
cui non proferì più parola, né riconobbe nessuno,
nemmeno la figlia. La donna più bella di Venezia, la
Dogaressa, si spense il 10 aprile, a ottantanove anni.
La contessa Annina Morosini riposa nella cappella
Rombo-Thorel nell’isola di San Michele.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
© All rights reserved
FONTI:
https://www.facebook.com/117186618996483/posts/vi-
chiedo-scusa-per-lassenza-la-neve-sta-mettendo-a-
dura-prova-le-connessioni-in/702257067156099/
https://amedit.me/2016/12/29/la-magnifica-narcis
ista-la-contessa-morosini-una-leggenda-veneziana/


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