Adamo mi parli del brano Uomini soli?
Il brano dei Pooh fu pubblicato come
singolo a marzo del 1990 e inserito nell’album
omonimo. La formazione del gruppo era quella
classica con Roby Facchinetti (voce e tastiera),
Dodi Battaglia (voce e chitarra acustica); Stefano
D'Orazio (voce e octopad) Red Canzian (voce e
contrabbasso elettrico).
Ebbe un
grosso successo vero?
Raggiunse come
album il 23esimo posto nell’anno e rimase in
classifica per 10 mesi, certificato con due dischi
di platino per le oltre 500 mila copie vendute Come
singolo raggiunse l’11esima posizione preceduto tra
gli italiani da Un'Estate italiana di Edoardo
Bennato & Gianna Nannini, Vattene amore di Amedeo
Minghi & Mietta; Sotto questo sole di Francesco
Baccini & Ladri di Biciclette; e Disperato di Marco
Masini.
Chi sono gli autori?
Venne scritto da Roby Facchinetti e Valerio
Negrini e fu eseguito al Festival di Sanremo di
quell’anno risultando vincitore della manifestazione
canora. In quell'edizione il regolamento prevedeva
che venisse eseguita una versione in inglese di
tutti i venti motivi nell'ambito della categoria
"Canzoni e cantanti - Star internazionali". Il
titolo inglese era Angel of the Night e fu cantato
dai Dee Dee Bridgewater.
Di cosa
parla?
Il tema centrale affrontato dalla
canzone è quello dell'emarginazione e della
solitudine: due condizioni umane che feriscono e
lacerano innumerevoli individui. “A volte un uomo è
da solo perché ha in testa strani tarli, perché ha
paura del sesso o per la smania di successo. Per
scrivere il romanzo che ha di dentro, perché la vita
l’ha già messo al muro o perché in un Mondo falso è
un uomo vero”. In questo breve passaggio vengono
indicati i principali motivi per cui diversi uomini
provano solitudine o si sentono emarginati: il
desiderio di ottenere il successo, l’eccessiva
falsità e ipocrisia del mondo, le critiche e le
sconfitte subite nel corso degli anni sono solamente
alcuni dei motivi che provocano questi stati
d’animo.
Per esplodere poi nel
ritornello…
È un’invocazione alla figura
di Dio con l’intenzione di esortarlo a cambiare il
destino degli uomini e delle loro vite per una vita
priva di gelosie e conflitti e piena d’amore: “Dio
delle città e dell’immensità, se è vero che ci sei e
hai viaggiato più di noi, vediamo se si può imparare
questa vita e magari un po’ cambiarla, prima che ci
cambi lei
La musica?
È una canzone strana ma in perfetto stile Pooh con
una melodia avvolgente. Senza batteria, arrangiata
con un violoncello elettronico, con le strofe
cantate dal gruppo e quegli acuti drammatici nel
ritornello ad opera di Roby.
,

Il testo
Li incontri dove la gente
Viaggia e va a
telefonare
Col dopobarba che sa di pioggia
E
la ventiquattro ore
Perduti nel Corriere della
Sera
Nel va e vieni di una cameriera
Ma perché
ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo
Perché ha in testa strani tarli
Perché ha paura
del sesso
O per la smania di successo
Per
scrivere il romanzo che ha di dentro
Perché la
vita l’ha già messo al muro
O perché in mondo
falso è un un uomo vero
Dio delle città e
dell’immensità
Se è vero che ci sei e hai
viaggiato più di noi
Vediamo se si può imparare
questa vita
E magari un po’ cambiarla prima che
ci cambi lei
Vediamo se si può farci amare come
siamo
Senza violentarsi più con nevrosi e gelosie
Perché questa vita stende e chi è steso
Dorme o
muore oppure fa l’amore
Ci sono uomini soli
Per la sete d’avventura
Perché han studiato da
prete
O per vent’anni di galera
Per madri che
non li hanno mai svezzati
Per donne che li han
rivoltati e persi
O solo perché sono dei diversi
Dio delle città e dell’immensità
Se è vero che ci
sei e hai viaggiato più di noi
Vediamo se si può
imparare queste donne
E cambiare un po’ per loro
e cambiarle un po’ per noi
Ma Dio delle città e
dell’immensità
Magari tu ci sei e problemi non ne
hai
Ma quaggiù non siamo in cielo e se un uomo
Perde il filo è soltanto un uomo solo




