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MUSICA PASSIONE
Interviste impossibili alle protagoniste dell'Opera 
Tosca
«Storia d'amore ai tempi di Napoleone»
Tosca è un'opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini, su
libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. La prima
rappresentazione si tenne a Roma, al Teatro Costanzi, il 14 gennaio
1900 (Giacomo Puccini, 14 gennaio 1900)

Salve Tosca, ci racconta la sua storia?
Siamo a Roma, è il 17 giugno 1800. L’atmosfera è tesa
per l'eco degli avvenimenti rivoluzionari in Francia e
la caduta della prima Repubblica Romana. Il bonapartista
ed ex console della Repubblica Romana Cesare Angelotti è
fuggito dalla prigione di Castel Sant'Angelo e si
rifugia nella Basilica di Sant'Andrea della Valle, dove
sua sorella, la marchesa Attavanti, gli ha fatto trovare
un travestimento femminile che gli permetterà di fuggire
passando inosservato. Quel giorno nella basilica c’è il
mio amante Mario Cavaradossi che sta dipingendo un
ritratto della marchesa.
E cosa accade? Mario
dopo aver congedato il sacrestano scorge nella cappella
Angelotti, che conosce da tempo e ne condivide la fede
politica. I due parlano e Mario aiuta l’evaso a
preparare il suo piano di fuga offrendogli protezione
nella sua villa in periferia.
A quel punto
sopraggiunge lei, vero? Entro nella basilica, ma non
scorgo Angelotti, il quale sentendo dei rumori si era
rintanato di nuovo nella cappella. Saluto Mario, mi
accorgo che è piuttosto nervoso, ma lui decide di non
dirmi nulla dell’accaduto poiché teme che, essendo una
fervida credente, io possa in qualche modo rivelare il
segreto in confessione.
Perché lei si era recata
nella basilica? Sapevo che Mario era lì e volevo
accordarmi con lui per un incontro segreto la sera
stessa. Poi però, riconoscendo nel ritratto la marchesa
Attavanti, vado su tutte le furie e gli faccio una
scenata di gelosia. Lui però, preoccupato per la
presenza di Angelotti, riesce a fatica a calmarmi e a
congedarmi.
Ma a quel punto si sente un colpo di
cannone che annuncia la fuga del detenuto da Castel
Sant'Angelo… I due si rendono conto che non c’è tempo
da perdere per cui Mario decide di accompagnare
Angelotti per coprirlo nella fuga e portano con loro il
travestimento femminile, dimenticando però il ventaglio
nella cappella.
Poi cosa accade? Nella
basilica entra il barone Scarpia, capo della polizia
papalina e mio vecchio spasimante, il quale, incaricato
di riacciuffare l’evaso, sospetta fortemente che Mario,
dichiarato bonapartista, stia aiutando Angelotti.
Intanto lei torna nella basilica… Torno per
informare Mario che il programma purtroppo era sfumato
in quanto ero stata invitata a cantare a Palazzo Farnese
per festeggiare la sconfitta di Napoleone. Ma in chiesa
incontro Scarpia, il quale per incolpare Mario e quindi
scovare Angelotti cerca di strapparmi qualche
informazione. E lo fa suscitandomi una morbosa gelosia
mostrandomi il ventaglio dimenticato nella cappella
degli Attavanti. Davanti a quella smaccata evidenza
credo davvero che Mario e la marchesa abbiano avuto un
incontro galante per cui giuro al capo della polizia che
ad ogni costo lo avrei ritrovato.
E cosa fa
Scarpia? Mi fa seguire dai suoi scagnozzi fino alla
villetta di Mario. Dopo un colloquio con Mario, il quale
a quel punto mi dice la verità e il nascondiglio di
Angelotti, mi rendo conto di aver commesso un grave
errore causato dalla mia gelosia. Quando esco gli sbirri
perquisiscono a fondo la dimora, ma non trovando l’evaso
arrestano Mario e lo conducono al cospetto di Scarpia.
Il pittore, interrogato, si rifiuta di rivelargli il
nascondiglio di Angelotti e viene quindi condotto in una
stanza dove viene torturato.
Lei intanto va alla
festa di Palazzo Farnese… Dopo aver cantato alla
presenza del Re e della Regina di Napoli vengo convocata
da Scarpia, proprio accanto alla stanza dove stanno
torturando Mario. Sento le sue grida di dolore e per
fare in modo che venga liberato rivelo il nascondiglio
dell'evaso, ovvero il pozzo nel giardino della villa del
mio amante.
Quindi per la seconda volta tradisce
il suo amato… Purtroppo sì e Mario si rifiuta di
abbracciarmi. Proprio in quel momento arriva un messo ad
annunciare che la notizia della vittoria delle truppe
austriache era falsa, e che invece era stato Napoleone a
sconfiggere gli austriaci a Marengo. Mario a quel punto
inneggia ad alta voce alla vittoria e Scarpia lo
condanna immediatamente a morte mediante impiccagione,
facendolo condurre via.
Angelotti intanto si è
suicidato… Disperata, chiedo a Scarpia di accordare
la grazia a Mario. Lui acconsente solo a patto che mi
conceda a lui. Inorridita, lo imploro di desistere dal
ricatto, ma invano. Scarpia è irremovibile ed io sono
costretta a cedere.
Lei si fida della promessa?
Faccio scrivere a Scarpia il lasciapassare che
permetterà a me e a Mario di raggiungere Civitavecchia
in cambio del quale lui simulerà l’esecuzione del mio
amato con fucili caricati a salve. A quel punto col
documento in mano Scarpia mi si avvicina per riscuotere
quanto pattuito, tenta di baciarmi, ma io lo colpisco a
morte con un coltello trovato sul tavolo, poi fuggo non
dimenticando il salvacondotto.
All’alba cosa
succede? Sui bastioni di Castel Sant'Angelo, Mario è
ormai pronto a morire e inizia a scrivere un'ultima
lettera d'amore per me, a quel punto riesco a
raggiungerlo e dico a Mario di essere stata costretta ad
uccidere Scarpia. Gli mostro il salvacondotto e lo
informo quindi della fucilazione simulata. Scherzando,
gli raccomando di fingere bene la morte. In realtà
Scarpia mi ha ingannata e Mario viene fucilato
veramente…
Tosca, sconvolta e inseguita dagli
sbirri che hanno trovato il cadavere di Scarpia, si
suicida gettandosi dagli spalti del castello.
STORIA Tosca è considerata l'opera
più drammatica di Giacomo Puccini. La prima
rappresentazione si tenne a Roma, al Teatro Costanzi, il
14 gennaio 1900. Il libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi
Illica deriva da La Tosca di Victorien Sardou, il dramma
rappresentato nel 1887 al Théatre de la
Porte-Saint-Martin di Parigi, con l'interpretazione di
Sarah Bernhardt nei panni della protagonista.
Tosca è considerata l'opera più drammatica di Puccini,
ricca com'è di colpi di scena e di trovate che tengono
lo spettatore in costante tensione. Inizialmente
criticata da una parte della stampa, che si attendeva un
lavoro più in linea con le due precedenti opere di
Puccini, Tosca si affermò ben presto in repertorio e nel
giro di tre anni fu rappresentata nei maggiori teatri
lirici del mondo. La vena melodica di Puccini ha modo
di emergere nei duetti tra Tosca e Mario, nonché nelle
tre celebri romanze, una per atto (Recondita armonia,
Vissi d'arte, E lucevan le stelle).
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L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA E' STATO
REALIZZATO GRAZIE A: .https://it.wikipedia.org/wiki/Tosca_(opera).

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