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MUSICA PASSIONE
Interviste impossibili alle protagoniste dell'Opera 
Carmen
«L'amour est un oiseau rebelle»
Storia di passione e gelosia, di contrabbando e duelli, d’amore
e di morte (Carmen di Georges Bizet, 3 marzo 1875)

Salve Carmen, ci racconta la sua storia? Siamo a
Siviglia nel 1820 nella piazza davanti alla
manifatturiera. Io sono una zingara e faccio la
sigaraia. Sono bella e molto corteggiata, ma non credo
nella costanza dei sentimenti, insomma dell’amore
eterno.
Infatti canta: “L’amour est un oiseau
rebelle”… Esatto. Proprio in quel momento mentre sto
uscendo dalla fabbrica scoppia una rissa con le altre
sigaraie. In quel frangente vedo Don Josè, un brigadiere
giovane e piuttosto affascinante. Lui non mi presta la
benché minima attenzione, ma proprio per questo attira
la mia considerazione. Quasi offesa lo sfido e gli
lancio un fiore dritto in fronte. Don José è stupito e
anche un po’ irritato dalla mia sfrontatezza, ma
raccoglie comunque il fiore e lo infila sotto la giacca.
A quel punto cosa succede? In quel momento arriva
Micaela, una ragazza semplice e contadina che vive nella
casa della madre di Don Josè perché è stata adottata.
Don José le chiede notizie di sua madre e Micaela gli
consegna una lettera e prima di separarsi da lui gli dà
un bacio da parte della madre. Nella lettera, la madre
esprime il desiderio che un giorno lui possa sposarsi
proprio con Micaela.
Lei invece cosa fa? Vengo
arrestata perché in seguito a quella zuffa qualcuno mi
accusa di aver ferito una collega con un coltello.
Quando rimango sola col brigadiere inizio a sedurlo. Gli
prometto amore in cambio della libertà e che lo
aspetterò all’osteria di Lillas Pastia, presso le mura
di Siviglia.
Lui si lascia sedurre? Altroché!
Mi scioglie i polsi e mi aiuta a fuggire. Per questo
motivo verrà punito ad un mese di reclusione.
Lei intanto? In quel periodo prendo contatto con dei
contrabbandieri per una grossa quantità di sigarette,
mentre Don Josè, scontata la pena, esce di prigione e
viene a cercarmi all’osteria di Lillas Pastia, ma vede
il torero Escamillo che mi rivolge parole piuttosto
galanti.
Immagino sia geloso… Beh sì, ma
quando entra nella taverna, dopo tanti giorni di
separazione, mi vede e finalmente mi abbraccia
stringendomi a sé. Anch’io sono felice e danzo e canto
per lui. Purtroppo, però, suona la ritirata e per il mio
amato è già ora di andar via. Io non capisco, gli dico
di fermarsi ancora, e soprattutto non accetto che lui mi
lasci per obbedire alla disciplina militare.
Quindi? Gli propongo di disertare e diventare un
contrabbandiere, per vivere insieme a me, libero e senza
doveri. Lui rifiuta e allora, piuttosto infastidita, gli
dico che non credo al suo amore, ma Don José mi giura
che il suo amore è genuino. A quel punto lo caccio via e
lui per amore ci ripensa e si convince a disertare.
Poi? Don José, sempre per amore, mi segue sui
monti, ma mi accorgo ben presto che lui non è adatto a
quella vita. Tra l’altro lui mi soffoca con la sua
gelosia ed io tiro fuori tutta la mia insofferenza.
Consulto le carte e il responso per me è sempre lo
stesso, ovvero la morte!
Poi cosa succede? Ci
raggiunge la contadina Micaela che chiede a Josè di
tornare al paese dalla madre morente. Lui a quel punto
sta per partire, ma incontra il torero Escamillo il
quale gli dice che viene a cercare una zingara di cui è
innamorato. I due rivali si sfidano a duello, ma grazie
al mio intervento impedisco che Escamillo soccomba e
venga ucciso. A quel punto Don José parte, benché il
pensiero di lasciarmi lo renda folle di gelosia.
Lei però segue il torero a Siviglia. Il giorno
della corrida arrivo nella piazza antistante in
compagnia di Escamillo, sono così attratta da lui che,
prima che il torero entri nell’arena, gli giuro di non
aver mai amato nessuno come lui. Tra la folla, però, si
aggira Don José, folle d’amore e accecato dalla gelosia
mi segue e poi mi implora di tornare con lui e di
cominciare una nuova vita insieme in un altro paese. Ma
io rifiuto, lo respingo e gli dico di non essere più
innamorata di lui. Lui insiste ed io in segno di
disprezzo gli getto in faccia l’anello che avevo avuto
in dono da lui.
Mentre dall’arena si sentono le
acclamazioni festose per Escamillo, Don José, fuori di
sé, dalla rabbia e dal dolore, trafigge Carmen con un
pugnale. E mentre le guardie lo portano via lui urla:
“Sono io che l’ho uccisa”, mentre Escamillo appare
trionfane e acclamato dalla folla sui gradini
dell’arena.
STORIA Carmen, opera in 4 atti di
Georges Bizet, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic
Halévy. Tratta dalla novella di Prosper Mérimée. La
sua prima rappresentazione avvenne all'Opéra-Comique di
Parigi il 3 marzo 1875, ma non ebbe grande successo così
che Bizet morto tre mesi dopo non poté vederne la
fortuna.
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L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA E' STATO
REALIZZATO GRAZIE A: .https://semprelibera.altervista.org/georges-
bizet/carmen/carmen-trama-dellopera/
https://it.wikipedia.org/wiki/Carmen_(opera).

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