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INTERVISTA IMPOSSIBILE

Rosalba Carriera
La pittrice delle tabacchiere
Figura chiave e
grande icona femminile dell'arte del 700. Pittrice e ritrattista
cominciò la sua carriera dipingendo le tabacchiere con quelle figure
di damine graziose che divennero poi la sua fortuna trasposte nelle
miniature su avorio (Venezia, 7 ottobre 1675 – Venezia, 15 aprile
1757)

Madame le sue
origini? Sono nata a Venezia ed educata in famiglia a
coltivare le arti della musica, della letteratura,
pittura e lingue straniere oltre ovviamente il ricamo
che era l’attività maggiormente praticata dalle mie
coetanee benestanti. Mio padre era funzionario della
Repubblica della Serenissima presso l’ufficio del
Podestà di Venezia e mia madre Alba faceva la
merlettaia.
Quindi con la pittura si scostò dallo
stereotipo femminile del tempo? Beh di certo non ero
la damina settecentesca dedita ad attività frivole.
Sulle orme di mia madre iniziai la mia esperienza
artistica con il merletto, disegnando modelli per
ricami, poi però quando scoprii la pittura decisi di
dedicarmi completamente alla sublime arte del ritratto.
All’età di 14 anni frequentò la bottega di
Giuseppe Diamantini… Era un pittore marchigiano di
formazione bolognese, ma una figura molto importante per
la mia formazione fu quella di Antonio Balestra, pittore
e incisore romano che si era trasferito a Venezia nel
1690.
Si sposò? Per amore dell’arte non mi
sposai mai e verso il 1700, iniziai a dipingere ed a
vendere ai turisti scatoline in avorio destinate al
tabacco da fiuto, usanza molto in voga anche fra le
signore del tempo. Certo essendo donna non fu facile per
me, nel campo dell’arte il secolo era dominato da soli
artisti uomini. Pensi che fui la prima pittrice ad
essere ammessa nelle accademie d’arte, all’epoca
riservate agli uomini. Nel 1705 fui ammessa
all’Accademia di San Luca a Roma presentando la mia
miniatura “La fanciulla con colomba”.
Qual era la
sua caratteristica? La mia peculiarità era quella di
saper scrutare il volto di chi mi stesse di fronte,
leggerlo in tutti i suoi particolari, capirlo e riuscire
a trasporre con la pittura ciò che vedevo. Con mia
sorella Giovanna approfondii lo studio della pittura,
specialmente nelle miniature e nei ritratti eseguiti a
pastello, una tecnica difficile e ormai abbandonata.
Insomma andai contro corrente rispetto agli insegnamenti
accademici e fui la prima ad utilizzare l’avorio come
base per le miniature, dando all’opera una particolare e
raffinata lucentezza.
Divenne famosa… Creai
una sorta di circolo a cui appartenevano personaggi
illustri del tempo ed ottenni riconoscimenti in tutta
Europa, al punto che persino il re di Francia Luigi XV
mi commissionò alcune tele, oltre a principi e
principesse di tutta Europa. Viaggiai molto, accolta
dalle corti di tutta l'Europa, dipingevo miniature e
facevo ritratti per le famiglie reali, ottenendo
riconoscimenti ovunque. Di solito facevo una copia del
ritratto e questa abitudine mi portò ad avere una
collezione incredibile di ritratti dei volti più noti
del secolo.
Ci racconti di Parigi… Nel 1716
conobbi il famoso critico ed esperto d’arte Pierre
Croizat e quando mio padre venne a mancare lui mi invitò
a trascorrere del tempo a Parigi ed io decisi di portare
nella capitale francese tutta la mia famiglia, le tre
sorelle, un cognato e mia madre. A Parigi venni accolta
calorosamente dai circoli artisti e intellettuali, in
particolar modo da Antoine Watteau. Insieme sviluppammo
l’arte del Rococò francese, ma poi nel 1721 tornai in
Italia per realizzare alcuni ritratti presso la Corte di
Modena.
Sono molto famosi anche i suoi
autoritratti… Fu una serie molto lunga, iniziai nel
1709 quando mi ritrassi mentre dipingevo mia sorella
Giovanna per finire nel 1746 in cui rappresentai il mio
stato d’animo con il volto invecchiato e triste per via
della mia incombente cecità (avevo subito da poco tempo
una difficile operazione alla cornea con esiti purtroppo
negativi).
Negli ultimi 10 ulteriori
complicazioni aggravarono il suo stato fino a farla
diventare completamente cieca e quello stato la portò
alla pazzia dovuta anche alla perdita della sorella
Giovanna a cui era legata da un profondo affetto. Morì,
a Venezia, il 15 aprile 1757 poco più che ottantenne
lasciando con i suoi ritratti leggeri e vaporosi la
testimonianza degli ultimi bagliori della grande
stagione veneziana. È una dei protagonisti del romanzo
“Le leggi del tempo” di Andrea Perego pubblicato nel
2016.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
© All rights reserved
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Rosalba_Carriera
http://www.ilsegretonellosguardo.it/
https://www.settemuse.it/arte_bio_C/ carriera_rosalba.htm
https://www.barnebys.it/blog/rosalba-carriera-
sei-cose-da-sapere-sulla-grande-pittrice


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