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INTERVISTA IMPOSSIBILE
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LE MUSE AMANTI DI PICASSO RITRATTE NEI SUOI QUADRI
“Per me ci sono solo due tipi di donne: dee e zerbini”.
Pablo Picasso adorava le donne, le condizionava, le manipolava, le tradiva, le costringeva a confrontarsi una con l’altra, le disprezzava, le distruggeva, le disegnava, le dipingeva, le ritraeva. Erano decine, giovanissime e bellissime, modelle, ballerine, pittrici. Russe, francesi, spagnole. Ebbe un impatto impressionante sulla vita di molte donne che rimasero stregate dalla sua intensità. Noi di LiberaEva le abbiamo intervistate








Marie-Thérèse Walter
La donna surrealista
Nel 1927 quando Picasso la conobbe, lei era una ragazzina di 17 anni, lui un uomo di 45 anni. La loro relazione durò 10 anni dal 1927 al 1936durante i quali l’artista sviluppò lo stile surrealista e con esso una nuova idea del corpo femminile.






(Le Perreux-sur-Marne, 13 luglio 1909 – Juan-les-Pins, 20 ottobre 1977)



 


Madame le sue origini?
Sono nata a Le Perreux-sur-Marne poi mi trasferii con mia madre a Parigi in cerca di fortuna e allora iniziai a posare per alcuni pittori.

Quando incontrò Picasso?
Iniziai a posare per lui molto presto, avevo sì e no 17 anni e lui 45. Lo incontrai per caso, l'8 gennaio del 1927, davanti alle Galeries Lafayette a Parigi. Lui era sposato e viveva con sua moglie, la ballerina russa Ol'ga Chochlova. Avevano un figlio insieme di circa cinque anni.

Lei era più che un’adolescente, cosa la colpì di lui?
Beh io non avevo mai conosciuto mio padre e rimasi affascinata dalla figura dell'artista che rappresentava per me una sorta di figura paterna. Per suo volere andai ad abitare in Rue La Boétie 44 ossia molto vicino al suo appartamento che gli era stato fornito da un suo amico e commerciante d'arte, Paul Rosenberg. Andavo spesso a posare nel suo studio.

Sì ok, ma quegli incontri non riguardavano, per così dire, solo la sfera artistica…
Lui era fortemente attratto da me, stanco della moglie non era interessato all'aspetto intellettuale, ma esclusivamente a quello fisico. Insomma i sensi ci travolsero anche se la nostra rimase a lungo una relazione clandestina. Lui era soffocato dalla mondanità e dalla gelosia della moglie per cui con me riacquistava il buon umore liberandosi delle scorie fastidiose del suo legame matrimoniale.

Divenne in poco tempo l'ombra invisibile della famiglia…
Olga era all’oscuro della nostra relazione ed io a poco a poco divenni la sua musa ispiratrice sia di dipinti che nelle sculture. Nei suoi primi dipinti mi ritraeva come una figura solare e luminosa, eccedendo nel colore per risaltare la mia bellezza e la mia sensualità, come in “Le Rêve” del 1932. In un altro dipinto cubista, “Ragazza davanti allo specchio”, disgregò il mio volto in due parti: una lucente e gioiosa e l'altra in ombra e triste.

Nel 1935 lei rimase incinta...
Fu solo in quell’occasione che Olga, sua moglie, informata da un amico comune, venne a sapere che suo marito intratteneva da lungo tempo una relazione segreta e che da quel rapporto stava per nascere un bambino. Non ci pensò due volte, presentò istanza di divorzio e con il figlio Paulo si trasferì nel sud della Francia.

Per lei si aprì la strada del matrimonio…
La legge francese stabiliva la divisione dei beni in caso di divorzio, ma Pablo non ne voleva sapere di spartire i suoi beni con la russa per cui non assecondò mai Olga rimanendo sposato con lei fino alla morte di Olga nel 1955.

Quando nacque il bambino?
Il 5 settembre del 1935, era una femmina e la chiamammo María de la Concepción detta Maya. Per un periodo vivemmo tutti e tre insieme a Juan-les-Pins, nel sud della Francia, poi con mia figlia mi trasferii a Le Tremblay-sur-Mauldre, distante 25 km da Versailles. Pablo che viveva a Parigi veniva a farci visita durante i fine settimana e i giorni in cui la bambina non andava a scuola.

Nella vita di Picasso stava entrando la modella e fotografa surrealista Dora Maar…
Lei era una donna intellettualmente preparata a differenza di me che ero acqua e sapone. Eravamo l'una l'opposto dell'altra anche nell'aspetto: Dora era bassa di statura e bruna mentre io ero bionda, alta e con gli occhi azzurri. Pablo se ne innamorò.

Anche nei dipinti di quel periodo si nota questa differenza…
Rappresentava Dora bionda e raggiante mentre io era la figura cupa e in pena. Osservando quei quadri capii che il nostro rapporto volgeva verso la fine. Incontrai accidentalmente Dora nello studio di Pablo mentre lui era intento a dipingere il suo capolavoro Guernica.

Cosa successe?
Nulla, rimasi impietrita dalla gelosia. Amavo Pablo alla follia, per me fu un periodo molto difficile, nel 1940 insieme a mia figlia mi trasferii a Parigi in Boulevard Henri IV, al cuvico 1, dal momento che la nostra casa a Le Tremblay-sur-Mauldre era stata occupata durante la seconda guerra mondiale. Pablo ci sostenne finanziariamente ma l’amore era finito.

Il 20 ottobre 1977, quattro anni dopo la morte di Picasso, Marie-Thérèse si suicidò impiccandosi nel garage a Juan-les-Pins, nel sud della Francia. Nel 2004, il figlio di Maya e nipote di Marie-Thérèse, Olivier Widmaier Picasso, ha pubblicato una biografia sul suo celebre nonno, intitolata: Picasso: The Real Family Story.


















 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA GRAZIE A
https://it.wikipedia.org/wiki/Marie-Th%C3%A9r%C3%A8se_Walter
https://en.wikipedia.org/wiki/Marie-Th%C3%A9r%C3%A8se_Walter



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