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RACCONTI 
Adamo Bencivenga
Il pretesto
Sofia e Paolo, parlando durante la
cena, dove il malessere di lei e le uscite di lui rivelano un
matrimonio in crisi. La scoperta di una possibile gravidanza di
Sofia scuote le loro dinamiche, portando a galla verità nascoste e
speranze fragili...

Sofia e Paolo sono seduti a tavola stanno cenando, ma
lei è svogliata, non tocca cibo, ad un tratto si alza va
in bagno e rimette. Torna in sala, Paolo sta trafficando
col suo telefono.
Paolo: Cos'hai tesoro?
Sofia: Non sto bene, ho un grande mal di testa e delle
fortissime nausee. Paolo: Mi spiace, hai preso
qualcosa? Sofia: Ho preso dieci gocce di Plasil.
Paolo: Proprio questa sera che devo uscire, mi spiace
che rimarrai da sola. Sofia: Esci anche stasera?
Paolo: È il compleanno di Augusto, mi offre un dopocena
al Charlie, ma non farò tardi. Sofia: Andate soli?
Paolo: Beh preferisce festeggiare con me. Sofia:
Proprio non riesci a stare una serata in casa con me?
Paolo: Tesoro, ci conosciamo da tanti anni, sai che non
faccio niente di male, e poi ho bisogno di evadere un
po’ dopo una giornata di lavoro. Sofia: Con me non
evadi vero? Anzi diciamo che consideri questa casa come
una prigione. Paolo: Perché mi dici questo, sai che
non è vero. Sofia: Forse non è quello che avresti
desiderato… Paolo: È andata come è andata. Sofia:
Tu volevi un figlio da me… Paolo: Purtroppo non è
venuto. Sofia: Per concepire un figlio a volte
occorre anche provarci, ma tu ti annoi con me. Paolo:
Beh se fosse venuto avremmo avuto entrambi maggiori
stimoli, senza figli non possiamo considerarci una
famiglia, ma due persone che hanno deciso di vivere in
coppia, tutto qui. Sofia: Tu rendi tutto così banale…
Paolo: Ne abbiamo parlato tante volte… Sofia: Ed io
voglio ancora parlarne! Paolo: E di cosa? Sofia:
Voglio che stasera rimani qui con me! Paolo: Non ci
penso proprio, ormai ho detto ad Augusto che andavo.
Sofia: Conta più il tuo amico che la sottoscritta.
Paolo: Per favore Sofia non ricominciare ti prego, so
come vanno a finire queste conversazioni. Sofia: Io
non voglio bisticciare. Paolo: Lo stai facendo.
Sofia: Solo perché vorrei che tu rimanessi qui stasera?
Paolo: Se fossi stata capace di darmi un figlio forse
non uscirei tutte le sere Sofia: Ecco lo hai detto!
Beh mio caro, sai che non è colpa mia. Paolo: Certo
che è anche colpa tua. Sofia: Ma le analisi sono a
posto e sai bene che il problema non dipende da me.
Paolo: Non è questione di analisi, tu non sei una donna
calda e secondo me per questo non fai figli. Sofia:
Ma che significa? Paolo: Quello che ho detto.
Sofia: Significa che non sono intraprendente nel sesso?
Paolo: Non lo sei mai stata. Sofia: Ma io sono stata
educata a scuola dalle suore. Paolo: Beh poi hai
avuto modo di crescere. Sofia: Non sono come le altre
donne? Paolo: C'è differenza e tanta… Sofia: Tu ne
conosci vero? Paolo: Non ci penso proprio, ho te e
sei più che sufficiente. Sofia: Cosa mi vuoi dire?
Paolo: Nulla, comunque non è questo il problema.
Sofia: Cosa dovrei fare secondo te. Paolo: Non
comportarti da suora. Sofia: Oh mio caro forse sono
una suora per te, ma secondo me suora o femme fatale
poco cambia per te. Neanche mi guardi, sei sempre
distratto, non mi aiuti, sei sempre fuori casa. Non ti
sei neanche accorto che ho cambiato colore di rossetto.
Paolo: È solo un po’ più brillante, ma non è da una
piccola sfumatura che si possano fare grandi
cambiamenti. Sofia: Quindi cosa dovrei fare?
Paolo: Non so, non stare sempre in casa, esci con le
amiche, divertiti, parla con loro, apriti al mondo.
Sofia: Io non ho amiche, tranne Sara, la signora che ho
conosciuto dal ginecologo, anche lei aveva gli stessi
problemi. Paolo: Lo so me lo avevi detto. Sofia:
Sì, ma ora è incinta. Paolo: Beati loro allora, ma
sinceramente non mi importa molto della tua amica.
Sofia: Non ho altre amiche, non saprei dove andare.
Paolo: Allora esci sola vai al cinema. Sofia: Tu ci
vai da solo al cinema? Paolo: Non sono io il
problema! Mamma mi chiede come mai sia possibile che
dopo tanti anni di matrimonio non abbiamo ancora un
figlio, io non so cosa risponderle e lei invece mi
ripete sempre che alla tua età ne aveva già tre.
Sofia: Alla tua cara mammina vorrei dirle che non faccio
figli perché in questa casa si fa l’amore solo nelle
feste comandate o forse meno. Paolo: Purtroppo devo
essere stimolato, non mi basta una sfumatura più accesa
di rossetto, ci sono altre componenti, tipo quella
mentale oppure la gelosia ad esempio che è un ottimo
afrodisiaco in una coppia. Sofia: Mi stai dicendo che
devo farti ingelosire? Frequentare altri uomini?
Paolo: Oddio non la mettere così, non essere troppo
razionale. La vita è fatta di casi. Sofia: Dici che
si possa rimanere incinta per caso? Paolo: Il caso va
aiutato naturalmente. Se solo ti prendessi più cura di
te… Sofia: Come vedi con te ci provo. Paolo: Non
basta, ti ripeto che non sono io il problema. Sofia:
Ma tu raramente ti avvicini, torni stanco, tardi, mi
dici che hai mal di testa, sonno, spegni la luce e ti
metti a dormire. Scommetto che ieri non ti sei neanche
accorto che portavo una camicia da notte diversa.
Paolo: Dici quella di seta nera trasparente? Ma se è per
questo ho notato anche le mutandine tipo perizoma, di
solito non le porti. Sofia: Allora mi hai guardata!
Quindi, non ti faccio effetto vero?
Paolo rimane
in silenzio, non risponde. Sofia: Non ti faccio
effetto io o le donne in genere? Paolo: Ma cosa vai a
pensare? Sofia: Penso che prima o poi occorrerà anche
parlarne. Paolo: E se ieri avessi commentato la tua
lingerie cosa sarebbe cambiato secondo te? Sofia:
Avremmo potuto fare l’amore… Paolo: E allora?
Sofia: Lo so che per te è poca cosa, anzi secondo me più
che un piacere lo consideri solo un dovere. Comunque se
lo avessi fatto sarebbe cambiato molto, del resto, visto
che non ti sei mai sottoposto alle analisi, una speranza
rimane. Paolo: A tempo debito ci abbiamo provato e
riprovato. Sofia: Non capisci allora, non sto dicendo
che sarei potuta rimanere incinta. Anzi quello è un
problema superato, ma proprio per quello ti dico che una
donna ha bisogno di pretesti. Ora sono stata più chiara?
Paolo: No, non ti capisco, è tardi e devo andare.
Paolo si alza, controlla il telefonino, legge i
messaggi e poi si rimette seduto. Paolo: È Augusto,
mi sta aspettando. Sofia: Non andare! Paolo: Devo.
Sofia: Facciamolo stasera e vedrai che tra due settimane
non mi verranno le mie cose. Paolo: Come fai a
saperlo? Sofia: È una sensazione. Paolo: Se non ti
verranno significa che lo sei già. Sofia: Potrebbe
essere un’ipotesi, del resto abbiamo fatto l’amore circa
un mese fa. Paolo: Non lo ricordo. Sofia: Come non
lo ricordi? È stata la sera dopo che siamo stati a cena
dai tuoi. Paolo: Dici? Sofia: Ecco vedi? Per
questo volevo fare l’amore stasera…
Squilla il
telefono di Paolo, è il suo amico Augusto che lo
reclama. Lui si alza di nuovo. Paolo: Ora devo
proprio andare. Sofia: Peccato che tu stia uscendo,
avrei voluto raccontarti come è rimasta incinta la mia
amica Sara. Paolo: Dici che è interessante?
Sofia: Beh è una situazione simile alla nostra. Loro non
hanno figli, ma lei dopo tanto penare ha deciso di fare
di testa sua. Si è iscritta anonimamente ad un gruppo di
donatori di seme su Facebook e il giorno dopo l’ha
contattata un ragazzo di Brescia. Paolo: Mi stai
dicendo che ha fatto l’amore con uno sconosciuto?
Sofia: Non lo chiamerei amore. Paolo: E chi era il
tizio? Sofia: Un ragazzo sposato di 32 anni, si sono
scambiati foto, analisi del sangue, hanno chattato per
qualche sera, poi lui le ha detto che era disposto
ovviamente sotto pagamento e rimborso spese per viaggio
e hotel. Paolo: E poi? Sofia: Hanno scelto uno
dei giorni fertili di lei, si sono incontrati in un bar
della stazione, si sono piaciuti e poi sono andati in
hotel. A scanso di equivoci lo hanno fanno per tre
giorni consecutivi. Paolo: Incredibile! Ma il marito
sapeva? Sofia: No, ha fatto tutto da sola. Paolo:
E quindi lei è incinta ora? Sofia: Sì, ovviamente
quel ragazzo non lo sa e non può rintracciarla. Sai è
sicuramente un modo più sbrigativo e naturale rispetto a
tanta tecniche di fecondazione, lunghe e costose. Certo
che in questi casi il marito deve essere consenziente o
quanto meno non rimanere sorpreso come un imbecille se
dovesse succedere. Paolo: Beh anche alla donna dovrà
un minimo piacere… Sofia: Di fronte ad un
concepimento va bene tutto, no? Paolo: Dici fare buon
viso a cattivo gioco? Sofia: Esatto!
Sofia si
alza torna in bagno di corsa e rimette di nuovo.
Sofia: E se ora ti dicessi che ho un ritardo di quasi un
mese? Paolo: Sarebbe fantastico. Sofia: Non
vorresti sapere altro? Paolo: Tesoro in una coppia
non c'è nulla da dire. Forse ti domanderei se sei stata
dal medico. Sofia: Volevo prima dirlo a te. Paolo:
Stai scherzando vero? Non ci posso credere. Sofia: È
vero! Paolo: E perché non me ne hai parlato prima?
Sofia: Perché sei sempre distratto, addirittura prima
non ricordavi nemmeno di aver fatto l’amore con me.
Paolo: Infatti non lo ricordo. Sofia: Paolo per
favore! Perché sei così spoetizzante? Paolo: E cosa
c’entra la poesia? Sofia: Nulla era per dire, ma
allora davvero non vuoi capire. Paolo: Sono solo
confuso, prima mi dici che abbiamo fatto l’amore, poi
che vuoi farlo, poi che sei sicura che non ti verranno,
poi che hai un ritardo. Sembra che tu stia cercando un
pretesto! Sofia: Niente, niente lascia stare… Il
problema è che non trovo il filo del discorso. Forse
sono queste nausee che mi tormentano e mi sento strana.
Davvero sono incinta! Paolo: Ne hai certezza allora!
Sofia: Sì ho fatto il test, l’ho anche ripetuto, ma
aspettavo a dirtelo. Ero sicura che non ricordavi di
aver fatto l’amore, per cui stasera avrei voluto farlo e
a scanso di equivoci dirtelo tra quindici giorni.
Paolo: Ma tesoro non c’è nessun equivoco. Ti credo!
Sofia: Mi credi perché mi vuoi bene, vero? Paolo:
Anzi ti amo.
Paolo prende il telefono, va verso
la finestra, chiama l’amico e dispiaciuto gli comunica
che non può andare. Quando torna al tavolo Sofia è
commossa. Paolo: Perché piangi non sei felice?
Sofia: Oh sì sono felicissima e contenta di aver trovato
forza e coraggio di dirtelo stasera. Paolo: Tesoro
parli come se fosse una brutta notizia! Io sono in un
brodo di giuggiole! Sofia: Grazie Paolo, se è
successo è anche merito tuo. Paolo: Ascolta Sofia, ma
hai fatto tutto con prudenza? Sofia: Non sono una
sprovveduta. Paolo: Quindi nessuno sa che sei
incinta? Sofia: Nessuno, neanche il ginecologo,
neanche tu se non te lo avessi detto. Paolo: Quindi
non potrebbe rintracciarti… Sofia: Ma di cosa parli?
Non ti capisco! Paolo: Davvero lo hai fatto per tre
giorni di seguito? Sofia: Quello è successo a Sara.
Paolo: Ah sì hai ragione, giusto. Sofia: Io non
farei mai una cosa del genere. Lo hai detto tu no? A
volte occorre affidarsi al caso e il caso ha voluto che
nell’unica volta che purtroppo tu non ricordi sia
rimasta incinta! Paolo: Sei magnifica ti avevo
sottovalutato e invece sei una donna piena di risorse.
Sofia: Ma io non ho fatto nulla, ho solo fatto in modo
di rimanere incinta!
Paolo non sta nella pelle,
si alza la bacia poi le accarezza la pancia. Paolo:
Ci mettiamo sul divano? Sofia: Non esci vero?
Paolo: No, rimango qui con te. Stai male e… Sofia: …
e ho bisogno di tante coccole. Sei un uomo stupendo, non
credevo che avessi reagito così! Paolo: Tesoro, ma è
una cosa bellissima, mi hai comunicato che sarò padre!
Sofia: Certo amore. Paolo: Sai il sesso? Sofia: È
ancora presto. Paolo: Che dici, chiamo mamma? Voglio
comunicarle questa bellissima notizia. Sofia: Certo
perché no. Paolo: Vorrà sapere il nome… Sofia: Fai
tu io ho già fatto il mio dovere. Paolo: Ti dispiace
se lo chiamiamo Paolo o Paola? Sofia: Perché?
Paolo: Perché vorrei che portasse il mio nome, ovvero
quello di suo padre, giusto? Sofia: Ah giusto...
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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