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REPORTAGE
Storie di Roma
 
 

 
 

Mirella Gregori
La ragazza scomparsa nel nulla
Il fatto di cronaca della scomparsa di una ragazza di 15 anni avvenuto il 7 maggio 1983 a Roma. Questo avvenimento fu collegato alla quasi contemporanea sparizione di Emanuela Orlandi, cittadina del Vaticano.
Nessuna delle due ragazze è mai stata ritrovata
 


 


 Adamo si parla tanto della scomparsa di Emanuela Orlandi e poco di quella di Mirella Gregori come mai?
Chissà, certo che le due sparizioni sono simili e presentano punti in comune non fosse altro per la concomitanza e l’analogia dei fatti.

Chi era Mirella Gregori?
Era una ragazza semplice, senza grilli per la testa, premurosa al punto che se, trovandosi fuori da casa, avesse tardato anche qualche minuto, avrebbe avvisato casa. Era la figlia minore dei titolari di un bar in via Volturno a Roma, abitava con i suoi genitori in via Nomentana e studiava con profitto presso un istituto tecnico della capitale.

Quando scomparve?
Il 7 maggio 1983 a Roma, un mese e mezzo prima della scomparsa di Emanuela Orlandi.

Come avvenne?
Il giorno della scomparsa, la ragazza si recò regolarmente a scuola, poi passò al bar di famiglia prima di fare ritorno a casa attorno alle 14. Prima di rientrare si era intrattenuta qualche minuto in un bar vicino casa assieme ad un'amica parlando del più e del meno.

Poi?
Tornata a casa, Mirella pranzò e poi venne chiamata al citofono da un uomo che si presentò come “Sandro”, dicendo di essere un suo ex compagno di scuola delle medie, ma che Mirella non conosceva o non ricordava. Durante quel colloquio lui le chiese di uscire e lei rispose: «Se non mi dici chi sei, non scendo!» Poi però sempre al citofono si accordarono per un appuntamento alle 15:00.

La ragazza andò?
Mirella effettivamente uscì, dicendo una bugia alla madre ovvero che aveva un appuntamento per una rimpatriata con vecchi compagni di scuola media presso Porta Pia, a trecento metri dalla sua abitazione, per poi andare a villa Torlonia. Contattati dopo la sparizione gli stessi amici smentiranno la cosa e quel Sandro dirà che quel pomeriggio era impegnato altrove. Da quel momento la famiglia non ha più avuto notizie della ragazza.

Quindi Mirella sapeva che quel Sandro non era un suo compagno di scuola?
Forse è stata solo ingannata perché in effetti esisteva un suo ex compagno di scuola che aveva preso una cotta per lei. Si chiamava Alessandro per cui è possibile che chi ha citofonato sapesse di quell’infatuazione e in quel frangente avesse storpiato il nome da Alessandro a Sandro e da lì i dubbi di Mirella.

Quindi nessun indizio, nessun sospetto…
La madre durante gli interrogatori con la polizia si ricordò di un fatto strano. Riferì che la figlia qualche giorno prima di sparire si era vantata a tavola di essere in grado di trovare il denaro necessario all'acquisto di un appartamento che i genitori non si potevano permettere. La madre ovviamente non le diede troppo peso liquidandola come una spacconeria.

Poi però accadde qualcosa di strano…
La madre, durante una visita del Papa nella parrocchia romana di San Giuseppe, il 15 dicembre 1985, quindi due anni e mezzo dopo, riconobbe in un uomo della Vigilanza vaticana facente parte della scorta, una persona che spesso si intratteneva con la figlia e una sua amica in un bar vicino casa e che dopo la sparizione di Mirella, caso strano, non si fece più vedere. La cosa strana che fece insospettire la madre di Mirella fu che quando l’uomo incontrò il suo sguardo lui ebbe un’espressione di sorpresa e di disappunto come se avesse temuto di essere riconosciuto.

Dalla cronaca venne chiamato come “Il Signore degli Aperitivi”.
Esatto, fino a prima della scomparsa di Mirella, questo signore trascorreva buona parte dei suoi pomeriggi nel bar intrattenendosi abitualmente con Mirella e la sua amica. Era un tizio sui trentacinque anni, altezza media, viso ovale, occhi accattivanti e capelli lisci bruni, vestito elegantemente in abiti sportivi.

Immagino che l’uomo venne interrogato…
Nel 1997 venne disposto dalla magistratura un procedimento, l’uomo venne interrogato dai magistrati del caso Orlandi, ma sembra che il giorno prima dell’interrogatorio venne intercettata una telefonata in cui qualcuno dal Vaticano gli “suggeriva” di dire di non sapere niente del caso Orlandi. Comunque non si arrivò a nulla, la madre di Mirella, dopo un confronto, fu anche costretta a smentire che quell’uomo fosse il signore degli aperitivi. Il procedimento per sequestro di persona venne archiviato alcuni anni dopo.

Mi spieghi allora perché i due casi di sparizione vennero accomunati?
In realtà, non sono mai emersi elementi concreti che potessero avvalorare un qualsivoglia legame tra la sparizione di Mirella e quella di Emanuela, né è mai stato peraltro appurato se dietro alle sparizioni ci fosse una regia comune. Le due ragazze, pur essendo coetanee, non si conoscevano né avevano frequentazioni in comune.

Ma c’è una famosa telefonata al programma televisivo Chi l’ha visto?
Esatto quello è l’unico legame. Era il luglio 2005 quando una voce anonima diceva che per risolvere il caso Orlandi sarebbe stato necessario andare «a vedere chi fosse sepolto nella cripta della basilica di Sant’Apollinare» a Roma. E nella stessa telefonata la voce aggiunse: «E chiedete al barista di via Montebello, che pure la figlia stava con lei...con l'altra Emanuela». Il bar di via Montebello, all'angolo con via Volturno, a Roma, era appunto quello dei genitori di Mirella.

Qualcuno però parla di forti analogie nei due rapimenti…
Direi più deduzioni che analogie e in effetti entrambe le ragazze non sono state prese con la forza, ma hanno in qualche modo seguito persone che conoscevano. Mirella era andata spontaneamente ad un appuntamento a Porta Pia, mentre Emanuela aveva anticipato l’uscita dal Conservatorio per andare ad un appuntamento a Corso Rinascimento per un’offerta di lavoro che aveva ricevuto da un rappresentante di cosmetici. Tieni conto che Emanuela era cittadina vaticana. Mirella, invece, no. Ma c'è una famosa foto in cui la Gregori è ritratta accanto a papa Wojtyla, durante una udienza papale. Questa foto venne esposta a lungo nella bacheca dell'Osservatore Romano, dentro le mura della Santa sede. Non è un’analogia ovviamente, ma quanti di noi hanno una foto accanto al Papa?

Forse queste pseudo analogie hanno depistato la verità su Mirella…
Purtroppo sì, non ci sono mai stati forti riscontri oggettivi fra le due sparizioni e sicuramente il forte intreccio mediatico ha finito per penalizzare il dramma di Mirella Gregori, facendola passare per una vittima di serie B rispetto al caso di Emanuela Orlandi.

Quindi sarebbe stato il caso di limitare le indagini senza scomodare i lupi grigi, vari complotti internazionali, la Banda della Magliana, lo Ior eccetera?
Tutto è possibile, ma resta il fatto che la verità sulla sparizione di Mirella di sicuro si sarebbe potuta concentrare in una zona racchiusa in tre chilometri. Ovvero la zona che va dal quartiere Nomentano al rione Monti e che comprende i luoghi frequentati da Mirella Gregori: la parrocchia di San Giuseppe di via Nomentana, la scuola di Via dell’Olmata, il bar di famiglia di via Volturno e l’ex “Bar Italia”.

Nel frattempo è capitato di tutto: sciacalli, mitomani e depistaggi, ma di Mirella Gregori come di Emanuela Orlandi non si è mai più saputo niente.


 







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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE
https://it.wikipedia.org/wiki/Sparizione_di_Mirella_Gregori
https://www.linkiesta.it/it/article/2012/05/19/non-solo-emanuela-orlandi-anche-mirella-gregori-e-scomparsa-nel-nulla/7181/
https://www.dire.it/22-11-2018/265612-mirella-gregori-emanuela-orlandi-unico-mistero-lungo-35-anni/
https://www.articolo21.org/2018/05/mirella-gregori-una-verita-in-tre-chilometri-lignoto-signore-degli-aperitivi-1-parte/







 

 







 
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