Adamo si parla tanto della scomparsa di
Emanuela Orlandi e poco di quella di Mirella Gregori
come mai?
Chissà, certo che le due
sparizioni sono simili e presentano punti in comune
non fosse altro per la concomitanza e l’analogia dei
fatti.
Chi era Mirella Gregori?
Era una ragazza semplice, senza grilli per la testa,
premurosa al punto che se, trovandosi fuori da casa,
avesse tardato anche qualche minuto, avrebbe
avvisato casa. Era la figlia minore dei titolari di
un bar in via Volturno a Roma, abitava con i suoi
genitori in via Nomentana e studiava con profitto
presso un istituto tecnico della capitale.
Quando scomparve?
Il 7 maggio
1983 a Roma, un mese e mezzo prima della scomparsa
di Emanuela Orlandi.
Come avvenne?
Il giorno della scomparsa, la ragazza si recò
regolarmente a scuola, poi passò al bar di famiglia
prima di fare ritorno a casa attorno alle 14 e dopo
essersi intrattenuta qualche minuto in un bar vicino
casa assieme ad un'amica, la quale interrogata
dichiarò che lei e Mirella in quel frangente avevano
parlato del più e del meno.
Poi?
Tornata a casa, Mirella pranzò e poi venne chiamata
al citofono da un uomo che si presentò come
“Sandro”, dicendo di essere un suo ex compagno di
scuola delle medie, ma che Mirella non conosceva o
non ricordava. Durante quel colloquio lui le chiese
di uscire e lei rispose: «Se non mi dici chi sei,
non scendo!» Poi però sempre al citofono si
accordarono per un appuntamento alle 15:00.
La ragazza andò?
Mirella
effettivamente uscì, dicendo una bugia alla madre
ovvero che aveva un appuntamento per una rimpatriata
con vecchi compagni di scuola media presso Porta
Pia, a trecento metri dalla sua abitazione, per poi
andare a villa Torlonia. Contattati dopo la
sparizione gli stessi amici smentiranno e quel
Sandro dirà che quel pomeriggio era impegnato
altrove. Da quel momento la famiglia non ha più
avuto notizie della ragazza.
Quindi
Mirella sapeva che quel Sandro non era un suo
compagno di scuola?
Forse è stata solo
ingannata perché in effetti esisteva un suo ex
compagno di scuola che aveva preso una cotta per
lei. Si chiamava Alessandro per cui è possibile che
chi ha citofonato sapesse di quell’infatuazione e in
quel frangente avesse storpiato il nome da
Alessandro a Sandro e da lì i dubbi di Mirella.
Quindi nessun indizio, nessun sospetto…
La madre durante gli interrogatori con la polizia si
ricordò di un fatto strano. Riferì che la figlia
qualche giorno prima di sparire si era vantata a
tavola di essere in grado di trovare il denaro
necessario all'acquisto di un appartamento che i
genitori non si potevano permettere. La madre
ovviamente non le diede troppo peso liquidandola
come una spacconeria.
Poi però
accadde qualcosa di strano…
La madre,
durante una visita del Papa alla parrocchia romana
di San Giuseppe il 15 dicembre 1985, quindi due anni
e mezzo dopo, riconobbe in un uomo della Vigilanza
vaticana facente parte della scorta, una persona che
spesso si intratteneva con la figlia e una sua amica
in un bar vicino a casa e che dopo la sparizione di
Mirella non si vide più. La cosa strana che fece
insospettire la madre di Mirella fu che quando
l’uomo incontrò il suo sguardo lui ebbe
un’espressione di sorpresa e di disappunto come se
avesse temuto di essere riconosciuto.
Dalla cronaca venne chiamato come “Il
Signore degli Aperitivi”.
Esatto, fino a
prima della scomparsa questo signore trascorreva
buona parte dei suoi pomeriggi nel bar
intrattenendosi abitualmente con Mirella e la sua
amica. Era un tizio sui trentacinque anni, altezza
media, viso ovale, occhi accattivanti e capelli
lisci bruni, vestito elegantemente in abiti
sportivi.
Immagino che l’uomo venne
interrogato…
Nel 1997 venne disposto
dalla magistratura un procedimento, l’uomo venne
interrogato dai magistrati del caso Orlandi, ma
sembra che il giorno prima dell’interrogatorio venne
intercettata una telefonata in cui qualcuno dal
Vaticano gli “suggeriva” di dire di non sapere
niente del caso Orlandi. Comunque non si arrivò a
nulla, la madre di Mirella, dopo un confronto, fu
anche costretta a smentire che quell’uomo fosse il
signore degli aperitivi. Il procedimento per
sequestro di persona venne archiviato alcuni anni
dopo.
Mi spieghi allora perché i due
casi di sparizione vennero accomunati?
In realtà, non sono mai emersi elementi concreti che
potessero avvalorare un qualsivoglia legame tra la
sparizione di Mirella e quella di Emanuela, né è mai
stato peraltro appurato se dietro alle sparizioni ci
fosse una regia comune. Le due ragazze, pur essendo
coetanee, non si conoscevano né avevano
frequentazioni in comune.
Ma c’è una
famosa telefonata al programma televisivo Chi l’ha
visto?
Esatto quello è l’unico legame.
Era il luglio 2005 quando una voce anonima diceva
che per risolvere il caso Orlandi sarebbe stato
necessario andare «a vedere chi fosse sepolto nella
cripta della basilica di Sant’Apollinare» a Roma. E
nella stessa telefonata la voce aggiunge: «E
chiedete al barista di via Montebello, che pure la
figlia stava con lei...con l'altra Emanuela». Il bar
di via Montebello, all'angolo con via Volturno, a
Roma, era appunto quello dei genitori di Mirella.
Ma qualcuno parla di forti analogie nei
due rapimenti…
Direi più deduzioni che
analogie e in effetti entrambe le ragazze non sono
state prese con la forza, ma hanno in qualche modo
seguito persone che conoscevano. Mirella era andata
spontaneamente ad un appuntamento a Porta Pia,
mentre Emanuela aveva anticipato l’uscita dal
Conservatorio per andare ad un appuntamento a Corso
Rinascimento per un’offerta di lavoro che aveva
ricevuto da un rappresentante di cosmetici. Tieni
conto che Emanuela era cittadina vaticana. Mirella,
invece, no. Ma c'è una famosa foto in cui la Gregori
è ritratta accanto a papa Wojtyla, durante una
udienza papale. Questa foto venne esposta a lungo
nella bacheca dell'Osservatore Romano, dentro le
mura della Santa sede. Non è un’analogia ovviamente,
ma quanti di noi hanno una foto accanto al Papa?
Ma forse queste pseudo analogie hanno
depistato la verità su Mirella…
Purtroppo sì, non ci sono mai stati forti riscontri
oggettivi fra le due sparizioni e sicuramente il
forte intreccio mediatico ha finito per penalizzare
il dramma di Mirella Gregori, facendola passare per
una vittima di serie B rispetto al caso di Emanuela
Orlandi.
Quindi sarebbe stato il caso
di limitare le indagini senza scomodare i lupi
grigi, vari complotti internazionali, la Banda della
Magliana, lo Ior eccetera?
Tutto è
possibile, ma resta il fatto che la verità sulla
sparizione di Mirella di sicuro si sarebbe potuta
concentrare in una zona racchiusa in tre chilometri.
Ovvero la zona che va dal quartiere Nomentano al
rione Monti e che comprende i luoghi frequentati da
Mirella Gregori: la parrocchia di San Giuseppe a via
Nomentana, la scuola di Via dell’Olmata, il bar di
famiglia a via Volturno e l’ex “Bar Italia”.
Nel frattempo è capitato di tutto: sciacalli,
mitomani e depistaggi, ma di Mirella Gregori come di
Emanuela Orlandi non si è mai più saputo niente.