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MUSE ISPIRATRICI

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Camille Doncieux
(Musa e moglie di Claude Monet)

Tutto l’amore in un istante
La storia appassionante e travagliata del pittore e della musa che ha ispirato i suoi capolavori. Lei aveva solo 18 anni quando incontrò Monet. Fu amore a prima vista in una libreria di Parigi. Scelse l’amore al caro prezzo di una vita fatta di stenti e difficoltà





(15 January 1847 – 5 September 1879)
 

 

Adamo chi era Camille Léonie Doncieux?
Era la modella preferita di Claude Monet che poi divenne suo marito. Posò anche per Pierre-Auguste Renoir e Edouard Manet. Era nata il 15 gennaio del 1847 a Lione.

Le sue origini?
Proveniva da una famiglia abbastanza modesta tanto che decise ancora adolescente di trasferirsi a Parigi e fare la modella. Aveva vent’anni e tra un atelier e l’altro conobbe Claude Monet nel marzo del 1867.

Come conobbe il pittore?
Era un pomeriggio di marzo del 1865 quando l’artista, entrato in una libreria in rue Dante a Parigi, vide la ragazza per la prima volta: bruna e affascinante, se ne innamorò perdutamente. Non fu una scelta facile: la giovane, già promessa in sposa a un rampollo facoltoso, dovette praticamente fuggire assieme a Monet.

Quindi?
Lei posò per lui e poco dopo iniziarono a frequentarsi e nacque una relazione abbastanza seria tanto che lei rimase incinta. I genitori del pittore non la presero bene e cercarono in tutti i modi di contrastare il rapporto in quanto lei era di origini molto umili.

C’era una forte sintonia tra loro…
Camille seguì Claude nella vita bohémienne diventando la sua compagna fissa. I due dividevano tutto: le ore di posa, la precarietà, la mancanza di denaro, le tante fughe di notte per via degli affitti che non riuscivano a pagare… In compenso la bella modella esercitava su tutti un gran fascino, non solo sul suo Monet, ma anche sugli altri impressionisti che la vollero protagonista delle loro tele, come Renoir.

Un periodo difficile per il pittore…
Tieni conto che al tempo il termine Impressionismo era fortemente negativo. Veniva considerato come abbozzo di pittura incompiuta, pennellate veloci che catturavano scene dipinte dal vero, en plein air. All’epoca l’artista era ancora un giovane pittore poco conosciuto e le sue opere non erano capite. Camille divenne la sua unica modella, ritratta infinite volte per tutta la vita; prima dal vero, e in seguito attraverso i soli ricordi. Camille, sua appassionata amante e sostenitrice, fu la prima a capire che ciò che stava avvenendo su quella tela era una rivoluzione che necessitava ancora di parecchio tempo per essere compresa e accettata.

Il dipinto più famoso fu La donna in abito verde…
La ritrasse a figura intera e presentò la tela al Salon del sotto il nome di Camille. Fu ben accolto dalla critica tanto che vinse la medaglia d’argento ovvero il secondo premio. Il quadro venne acquistato dallo scrittore Arsene Houssaye per la somma di 800 franchi. Uno degli ardenti sostenitori di questo dipinto fu nientemeno che Emile Zola.

La dipinse anche in “Femmes au Jardin”.
La scena raffigura un momento di svago di tre donne in giardino. La luce è così intensa da essere riverberata dalle stoffe dei vestiti vaporosi delle donne. Beh in tutte e tre le figure si possono riconoscere i tratti del volto di Camille Doncieux, segno di un grande, vero e indimenticabile amore.

Si sposarono?
Nel 1870 dopo tre anni di convivenza, nacquero in quel periodo due figli: Jean Monet nato appunto nel 1867 e Michel Monet nato nel 1878. Lei purtroppo era malata, aveva un cancro all’utero e la nascita del secondo figlio la indebolisce ulteriormente. Morì l’anno successivo il 5 settembre 1879, all'età di 32 anni

Come reagì il pittore a quella morte?
Monet fu sconvolto dalla morte della giovane moglie, tanto da usare l’arte come ultima via d’uscita. Si buttò compulsivamente nella pittura, cercando di immortalare la sua amata in tutte le pose. Sperava in questo modo di rallentare la malattia, come dimostra anche il celebre ritratto “Camille Monet sul letto di morte”, nonostante avesse intrecciato da poco una relazione extraconiugale con Alice Hoschedé, moglie di un ricco finanziere, amico del pittore e suo fedele collezionista. Monet continuò a ritrarre la moglie anche dopo la sua morte generando non poca gelosia ad Alice.

Abbiamo poco notizie di lei…
Purtroppo sì, la seconda moglie di Claude Monet, Alice Hoschedé, impose a suo marito di distruggere tutta la corrispondenza della sua prima moglie, inviata e ricevuta, ed ogni documento tra cui alcune foto che avrebbe potuto ricordare la sua prima moglie. L'unica foto rimasta di Camille Doncieux, scattata in Olanda nel 1871 è conservata in una collezione privata, di cui ovviamente Alice Hoschedé ignorava l’esistenza.

































 

 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA ANCHE GRAZIE A:
 https://fr.wikipedia.org/wiki/Camille_Doncieux
https://libreriamo.it/arte/monet-indimenticabile-camille/
https://www.elle.com/it/magazine/arte/a23512871/claude-monet-camille-doncieux-storia/
https://www.legendarte.com/it/blog/camille-doncieux-la-musa-e-moglie-di-claude-monet--b203.html






 







 
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