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ALLA CORTE DEI RE
INTERVISTA IMPOSSIBILE






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Eugenia Attendolo Bolognini
Duchessa Litta Visconti Arese
La Bella Bolognina

Nobildonna italiana e benefattrice nota per aver intrattenuto per circa 40 anni una relazione clandestina col re Umberto I di Savoia.





(Milano, 12 febbraio 1837 – Vedano al Lambro, 6 aprile 1914)


 

 

Duchessa le sue origini?
I miei genitori erano Eugenia Vimercati Sanseverino e il conte Gian Giacomo Attendolo Bolognini, famoso collezionista, cui si deve la nascita dei Musei civici di Milano. Tutti dicevano che ero una bella bambina e non a caso mi misero il soprannome “La bella Bolognina”.

Sicura di essere figlia del conte Attendolo Bolognini?
Beh in realtà sono figlia natura dell’amante di mia madre ossia il principe Alfonso Serafino Porcia. I rapporti tra mia madre e suo marito divennero molto complicati quando quest’ultimo scoprì la tresca, a nonostante questo e per non creare ulteriore scandalo il conte mi riconobbe come figlia. Poi il conte morì e mia madre dopo anni di relazione clandestina sposò il principe Alfonso Porcia.

A diciotto anni lei incontrò l’amore…
Nel 1855 sposai il duca Giulio Litta Visconti Arese, un nobile che aveva partecipato ai moti risorgimentali del 1848. Condivisi sin da subito le posizioni politiche di mio marito e il mio salotto culturale a Milano era spesso frequentato da patrioti che non nascondevano le loro simpatie antiaustriache.

Come mai fu soprannominata la Regina delle Oche?
Quel soprannome me lo affibbiarono gli austriaci i quali chiamavano in quel mondo le dame lombardo-venete che pretendevano di salvare l'orgoglio e l'italianità.

Lei però è ricordata per altro, vero?
Purtroppo sì, devo la mia notorietà per una lunga relazione extraconiugale che intrecciai col re Umberto I, durata fino alla morte del sovrano avvenuta in circostanze tragiche per mano dell'anarchico Gaetano Bresci. Da lui ebbi mio figlio Alfonso, ufficialmente riconosciuto e legittimato da mio marito.

Come aveva conosciuto il re?
Ci conoscemmo durante un ballo di carnevale a Palazzo Reale a Milano. Ricordo che entrai trionfalmente a mezzanotte nella sala da ballo su una slitta dorata indossando la maschera da principessa delle nevi ricoperta solo di fiocchi di neve e veli trasparentissimi.

Immagino che fu un colpo di fulmine…
Umberto rimase letteralmente folgorato, ma era ancora un ragazzino, aveva solo 18 anni ed io ne avevo 25, sette anni in più, ma la differenza di età non ebbe alcuna importanza perché rimanemmo insieme tutta la vita. Comunque da quel giorno lui partecipò a tutti i balli per rivedermi.

E lei?
Mi resi conto ben presto dell'infatuazione del principe e decisamente mi fu facile ammaliarlo oltre modo incontrandolo segretamente nella casa di mia madre o poi nella garsonniere di via Cernaia a Monza. Nonostante le nostre accortezze però la relazione divenne ben presto nota, scandalizzando l'aristocrazia milanese.

Ne parlarono anche i giornali…
Finimmo in prima pagina e divenni il bersaglio principale dei gossip d’allora. Complice la mia bellezza venivo descritta come "la Du Barry da strapazzo" o "la Pompadour italiana”.

Umberto non era ancora sposato…
Sposò solo successivamente sua cugina Margherita di Savoia. Matrimonio deciso dal padre, Vittorio Emanuele II, tramite un telegramma che diceva: “Vieni, ti ho trovato moglie”. Fu così che Umberto fu costretto a sposare Margherita, praticamente un dovere di Stato che doveva assolvere, ma a tutti gli effetti considerava me come sua moglie in quanto il nostro era un matrimonio d’amore. Pensi che in seguito sono anche stata dama di compagnia della Regina Margherita.

Quindi quando Umberto sposò Margherita era follemente innamorato di lei…
Esatto mi rassegnai alle loro nozze facendomi promettere però che il loro sarebbe stato un “matrimonio in bianco”. Lui giurò solennemente ma poi non fu così vista la nascita del figlio Vittorio Emanuele III. Pensi che per quella nascita Margherita ricevette da Umberto un lungo filo di perle, ma nulla a confronto di quello che aveva regalato a me di dodici giri!

Ma scusi, Margherita sapeva?
Entrambe abbiamo sempre accettato i nostri ruoli specie dopo che Margherita ci colse in flagrante a Monza nelle stanze della Villa Reale. Da quel giorno Umberto visse praticamente con me, compresi letto, cene e vacanze.

Poi però la passione si affievolì…
Fu in occasione della nascita di nostro figlio Alfonso. Umberto era attratto da altre donne come Vincenza Santa Fiore e per addolcire la pillola mi regaòa un palazzo. Poi nel 1878 divenne re e si trasferì a Roma. Non volevo perderlo definitivamente per cui comprai un villino sull'Esquilino.

La vostra relazione finì tragicamente
Umberto morì assassinato il 29 Luglio del 1900, Margherita mi concesse di salutare per l'ultima volta la salma di Umberto, ma non partecipai ai funerali di stato preferii rimanere nella mia villa di Vedano. Lui mi lasciò una cospicua eredita, circa venti milioni, a cui rinunciai.

Lei è stata una donna molto bella vero?
Non faccio per vantarmi se le dico che mezza Milano perse la testa per me. Tra relazioni vere e false posso farle alcuni nomi: Arrigo Boito, Achille Torelli, Balzac, Napoleone III durante un mio soggiorno a Parigi e lo stesso padre di Umberto.

Napoleone III lo conobbe durante il suo viaggio di nozze, quando era ancora una novella sposa.
Con mio marito decidemmo di andare a Parigi. Ovviamente il mio fascino conquistò Napoleone III il quale dopo i primi approcci non disdegnava invitarmi alle sue colazioni intime, alle volte da sola, altre in compagnia dell’imperatrice e della Contessa di Castiglione.

Invece con Vittorio Emanuele, il padre di Umberto?
Fu una passione travolgente che durò molto poco, il re aveva altri gusti, a parer mio grossolani, e non apprezzava la mia vita sottile, la mia pelle pallida e soprattutto i miei raffinatissimi gusti.

Prima della sua morte la duchessa diede disposizioni perché la sua collezione di 49 quadri andasse all'Ospedale Maggiore. Si spense nel 1914 agli albori della prima guerra mondiale. È sepolta a Vedano al Lambro, nel mausoleo di famiglia, a fianco dell'Oratorio di Santa Maria delle Selve, con marito e figli.




















 

 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA GRAZIE A
https://it.wikipedia.org/wiki/Eugenia_Attendolo_Bolognini_Litta
https://sissiludwig.forumfree.it/?t=51515762




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