|
HOME
CERCA NEL SITO
CONTATTI
COOKIE POLICY 
INTERVISTA IMPOSSIBILE

Sue Lyon
La scandalosa Lolita
L’attrice
americana, conosciuta principalmente per aver interpretato il
personaggio di Lolita nell'omonimo film nel 1962 se ne è andata a 73
anni dopo una vita scombinata e dissipata (Davenport, 10 luglio
1946 – Los Angeles, 26 dicembre 2019)

Madame le sue origini?
Il mio nome è Suellyn Lyon, sono nata a Davenport, nello
Iowa e sono l’ultima di cinque figli, ma pochi mesi dopo
la mia nascita persi mio padre. Ci lasciò praticamente
in miseria. Mia madre allora decise di cercare fortuna
in California nei dintorni di Los Angeles.
Lì
cosa fece? Arrivai con madre e fratelli e diventai
subito una bambina da spot pubblicitario e da
fotografia. Bella, bionda, bianchissima, sorridente, era
come se avessi studiato da subito per il ruolo di
Lolita. Comunque bisognava sbarcare il lunario per cui
iniziai dapprima a fare la modella per un catalogo della
catena di grandi magazzini J. C. Penney, poi
partecipando come attrice bambina con piccoli ruoli alle
serie televisive Dennis la minaccia e Letter to Loretta.
Loretta? Il destino a volte è davvero
capriccioso! Da Loretta a Lolita il passo fu breve
perché venni notata dal regista Stanley Kubrick, che mi
propose nella produzione del film Lolita per il ruolo da
protagonista accanto a James Mason e Shelley Winters.
Lei al tempo aveva 15 anni… Tenni un colloquio
con il regista e il produttore James B. Harris, e dopo
il benestare di Vladimir Nabokov, autore del romanzo e
della sceneggiatura da cui la pellicola era tratta,
venni ingaggiata, battendo così la concorrenza di ben
altre 800 aspiranti.
Ma lei prima di accettare lo
aveva letto quel libro? Ci avevo provato, ma non ero
riuscita a finire il libro, troppo complicato per la mia
età, ma il film di Kubrick, fu un capolavoro e lo stesso
Nabokov si congratulò con me: ero davvero la ninfetta
ideale che lui aveva immaginato.
Il film fu
girato a Londra, vero? Erano quasi tutti attori
inglesi tra i quali James Mason e Peter Sellers. Del
resto il cinema americano era ancora sotto la tagliola
del codice Hays. Per me fu necessario alzare un po’
l’età per non incorrere in qualche denuncia. La Lolita
del romanzo aveva 12 anni, nel film ne aveva 14 ed io
stessa, nata nel ‘45, avevo appena 15 anni. Pensi che
quando uscì il film, a causa della censura che vietava
il film ai minori di 16 anni, non mi fu permesso di
andare alla prima.
Che ne pensa di Lolita?
Oddio non me ne parli, quel personaggio l’ho odiato fin
dalla prima battuta. Mi faceva pena. Era nevrotica,
patetica e interessata solo a se stessa.
Però fu
un successo mondiale… Il ruolo di Lolita trasformò la
mia vita, quell'interpretazione mi valse un Golden Globe
come attrice emergente e divenni famosa in tutto il
mondo. Registi e produttori facevano a gara per
assicurarsi le mie prestazioni. Ovviamente la maggior
parte dei ruoli che mi proposero riguardavano giovani
tentatrici piuttosto audaci per l'epoca, come in La
notte dell'iguana di John Huston, Missione in Manciuria
di John Ford, L'investigatore di Gordon Douglas e Carta
che vince, carta che perde di Irvin Kershner, tutti film
in cui recitai accanto a famosi attori.
Tuttavia
alla fine di quel decennio, e superata l'adolescenza, il
successo si affievolì… Il cinema mi dimenticò
rapidamente e mi ritirai dalla vita pubblica senza più
concedere interviste.
Ebbe una vita sentimentale
assai burrascosa vero? Mi sposai cinque volte con
altrettanti divorzi quasi tutte le mie unioni durarono
poco più di un anno e furono amori sbagliati. Dopo un
matrimonio lampo a soli 17 anni con l’attore Hampton
Fencher III, sposai un fotografo afroamericano Roland
Harrison in epoca dura per i matrimoni misti. L’America
razzista non mi perdonò mai quell’unione!
Poi?
Poi nel ‘73 nella sala visite del carcere del Colorado
sposai Gary “Cotton” Adamson, il mio terzo marito
temporaneamente in prigione, colpevole di omicidio e
rapina. Ma anche questo matrimonio non durò perché il
mio amore appena uscito di galera pensò bene di compiere
un’altra rapina. Dal quarto marito ebbi un figlio. Solo
con Richard Rudman, un ingegnere radio ed ultimo marito,
rimasi insieme per diversi anni dal 1985 al 2002.
Da tempo malata, è morta a Los Angeles il 26
dicembre 2019, all'età di 73 anni.
|

INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
E' STATA REALIZZATA GRAZIE A
https://it.wikipedia.org/wiki/Sue_Lyon
https://www.corriere.it/spettacoli/19_dicembre_28/
morta-sue-lyon-scandalosa-lolita-film-stanley-
kubrick-9b6afa40-2954-11ea-a8f0-127c1f8f40cd.shtml
http://www.ilgiornale.it/news/politica/scandalosa-
e-irrequieta-anche-nella-vita-addio-sue-lyon-1804914.html
https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/
necrologio-giusti-ndash-sue-lyon-rimarra-rsquo-
sempre-lolita-222829.htm
http://www.rainews.it/dl/rainews/media/morta-Sue-
Lyon-scandalosa-Lolita-di-Stanley-Kubrick-ebd4e5ee-
2ccc-457c-bf47-606dc3bbc689.html#foto-1


Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori.
Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.
If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti

|
|