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INTERVISTA IMPOSSIBILE

Antigone
La disobbedienza
ovvero una donna sola contro il potere
Nessuna legge
umana poteva contrariare le leggi non scritte dettate dalla natura e
dalla propria coscienza: nessuno poteva vietare ad una sorella di
seppellire il proprio fratello...

Salve Antigone, le sue
origini? Sono figlia di un rapporto incestuoso tra
mio padre Edipo, re di Tebe, e sua madre Giocasta. Da
quel rapporto contro natura nacquero oltre me, mia
sorella Ismene, e due maschi: Eteocle e di Polinice.
Come andò? Quando mio padre Edipo si rese conto
di ciò che aveva compiuto e cioè di avere ucciso suo
padre e avere sposato nostra madre, Giocasta, si accecò
e venne scacciato da Tebe.
Si racconta che
peregrinò per tutta l'Attica insieme a lei e sua sorella
Ismene. Sì noi lo seguimmo finché non arrivammo
presso il bosco sacro alle Eumenidi. Il bosco era
vietato ai profani, ma nostro padre decise di entrarvi
comunque attirandosi a sé l’ira delle Eumenidi, le quali
fecero strazio del suo corpo.
A quel punto cosa
successe? Tebe la città in cui aveva regnato mio
padre era in stato d’assedio. Dopo la sua morte nacquero
delle contese per la successione al trono. Entrambi i
miei fratelli: Eteocle e Polinice, avrebbero voluto
succedere al trono della città. Secondo le leggi del
tempo il trono spettava di diritto ad Eteocle ma
Polinice non accettò mai questa decisione per cui sfidò
il fratello e davanti alla settima porta di Tebe si
affrontarono e si uccisero a vicenda.
Dopo la
loro morte cosa accadde? Prese il potere Creonte,
fratello di Giocasta, nostra madre. Per vendicare
l’affronto fatto alla città da parte di Polinice Creonte
emanò un editto secondo il quale Eteocle ebbe solenne
sepoltura in quanto considerato eroe, mentre per l’altro
mio fratello Polinice, considerato un traditore, veniva
proibita la sepoltura, lasciando così il suo corpo
giacente in pasto ai cani e sotto il sole cocente.
La violazione dell’editto era punita addirittura con
la morte vero? Oltre ad essere un oltraggio, la
mancata sepoltura significava per il mondo greco
l’impossibilità di accedere al mondo dei morti, quindi
di mettere in pace la propria anima.
Lei cosa
fece? Disobbedendo agli ordini di Creonte, diedi una
parziale sepoltura al cadavere cioè lo ricoprii di terra
senza sotterrarlo del tutto, ma tanto bastò perché le
norme si ritenessero violate. Del resto non potevo
sopportare che mio fratello non ricevesse una degna
sepoltura, che il suo corpo rimanesse per terra,
arroventato dal sole e sbranato a pezzi da uccelli e
cani.
Venne arrestata? I soldati di Creonte mi
colsero sul fatto mentre ricoprivo il cadavere di mio
fratello. Nessuno si aspettava che fossi proprio io, una
donna giovane, la responsabile del misfatto. Fui portata
davanti al cospetto del re, ovvero mio zio. Incredulo
che una donna avesse osato disobbedire ai suoi ordini mi
interrogò ed io risposi ammettendo senza esitazioni la
mia colpevolezza e sostenendo con tutta la mia forza che
l’editto del re a mio giudizio andava contro a quei
principi espressi da leggi non scritte ma naturali che
accompagnano l’uomo da sempre.
A quel punto
Creonte cosa fece? Alla fine dell’interrogatorio
gridai: “Non sono nata per condividere l’odio, ma
l’amore”. E per pronta risposta il re di Tebe, non
avendo il coraggio di applicare su di me la pena di
morte, in quanto membro della sua famiglia, diede ordine
di murarmi viva in una struttura segreta fuori da Tebe.
Emone, il suo amato cercò di difenderla, vero?
Emone oltre ad essere il mio p è anche il figlio di
Creonte. Provò a intercedere presso il padre, ma Creonte
si dimostrò arrogante e irremovibile e lo derise
ignorando le sue suppliche. Emone furente si ritirò
stravolto non dandosi pace che il padre avesse trattato
così i suoi sentimenti.
Perché secondo lei
Creonte divenne brutale nei suoi confronti? Il suo
motto era: “Ubbidire a qualunque costo!” Che sia giusto
o meno comunque ubbidire perché il timore è l'anarchia
ovvero il pessimo dei mali: distrugge le città e
sconvolge le case, mette in fuga e fa a pezzi gli
eserciti in battaglia. L'ubbidienza ai capi invece è la
fonte di salvezza e di vittoria. Quindi secondo lui
occorre ubbidire alle leggi, alle leggi scritte».
Lei invece ebbe il coraggio di contrastare le
leggi dello Stato da lei ritenute ingiuste. Soddisfatta
della sua scelta? Secondo il mio parere nessuna legge
umana può contrariare quelle leggi non scritte e
indistruttibili dettate dalla natura e dalla propria
coscienza che corrispondono ai principi degli Dei,
nemmeno un editto del re! Per questo gesto sono da
sempre considerata il simbolo della lotta contro il
potere, della ribellione romantica e solitaria contro il
dominio ingiusto di un tiranno senza limiti. La mia vita
e il mio sacrificio mette a confronto le due concezioni
del mondo ovvero la legge morale non scritta e quella
scritta della forza dello Stato.
Tiresia, un
indovino cieco, individuò la prigione-tomba di Antigone
che fu aperta dopo qualche giorno, ma la fanciulla al
suo interno era già morta. Alla vista del corpo, il
promesso sposo di Antigone, Emone, si tolse la vita. In
seguito, però, anche la madre di Emone, Euridice, decise
di uccidersi, provocando così anche la morte volontaria
di Creonte. Antigone invece visse per sempre divenendo
il simbolo della ribellione contro le leggi ingiuste,
che non rispettano principi civili e non scritti che
sono presenti da sempre, da quando l’essere umano è
comparso sulla terra.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Antigone
https://www.sololibri.net/Il-mito-di-Antigone -donna-potere.html
https://library.weschool.com/lezione/antigone-
riassunto-sofocle-creonte-polinice-ismene-
personaggi-tragedia-greca-18890.html
https://lafrusta.homestead.com/rec_sofocle.html
https://thevision.com/attualita/antigone- disobbedienza-civile/


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