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GIALLO PASSIONE

Manon Balletti
L’amante parigina di
Giacomo Casanova
Maria Maddalena
Balletti detta Manon era figlia della più celebre attrice parigina
del suo tempo: Silvia Balletti. Intrattenne una relazione con
Giacomo Casanova. Fu ritratta nel 1757 dal pittore Jean-Marc
Nattier. Sposò l’architetto di corte Jacques-François Blondel.
(1740 – 1776)

Adamo chi era Manon
Balletti? In realtà si chiamava Maria Maddalena
Balletti ed era nata da una coppia di celebri attori
attivi a Parigi alla Comédie Italienne: Giovanna
Rosa Benozzi in arte Silvia e Giuseppe Balletti
detto Mario.
Come conobbe Giacomo Casanova?
Lo incontrò per la prima volta all'età di dieci
anni. Casanova dopo la fuga dai “Piombi di Venezia”,
il carcere in cui venne rinchiuso con l’accusa di
“disprezzo pubblico della Santa Religione”, venne
accolto nel 1757 a Parigi dalla famiglia Balletti.
Casanova era intimo amico del fratello di lei,
Antonio, e soggiornò per molto tempo in casa dei
Balletti e la frequentazione con la giovane Manon,
allora diciassettenne, portò a un fidanzamento.
Sembra che quel rapporto fosse solo di tipo
platonico vero? A dispetto della meritata fama di
seduttore, Casanova, per i primi tempi intrattenne
con Manon una relazione soltanto platonica,
probabilmente per rispetto dei genitori e del
fratello che lo ospitavano generosamente.
Quel rapporto durò a lungo… Quasi tre anni e
nonostante la rinomata incostanza di Casanova
sappiamo certamente che le sue intenzioni fossero
davvero serie. Lo documentano le carte per convolare
a nozze datate 1759. Ma alle intenzioni non
seguirono i fatti e il fidanzamento fu interrotto.
Manon scrisse diverse lettere al suo amato
Giacomo… La giovane era molto presa dal suo
fidanzato ed arrivò persino a scrivergli tre lettere
al giorno. Dal 1757 al 1760 gli scrisse 41 lettere.
Il tono è costante e contengono frasi affettuose,
dichiarazioni d'amore e di fedeltà, ma anche piccoli
fatti quotidiani. Tranne l’ultima in cui Manon,
forse stanca di aspettare e già prossima alle nozze
con l'attempato architetto Blondel prega l'ormai ex
fidanzato di far finta di non conoscerla se mai
avessero avuto occasione di incontrarsi in società.
Il bel Giacomo quindi ne era innamorato? Non
saprei dirti se fu amore vero perché spesso nelle
lettere Manon assumeva toni offesi e passionali per
la presunta indifferenza ed assenza del fidanzato.
Questo è il testo dell’ultima lettera scritta dalla
fanciulla: “Dio mio! Perché il mio cuore è tanto
sensibile? Vi scongiuro… scrivete a casa mia, fatemi
sapere che avete ricevuto la mia lettera, liberatemi
dal dubbio. Addio, mio solo amico; addio, amatemi
sempre. Sappiate che non cambierò mai e che solo il
vostro ritorno potrà farmi felice. Mi pare di non
avervi visto, ormai, da un intero mese (magari).
Addio, trattate bene il vostro piccolo compagno;
coccolatelo sempre. E proprio vostro. Manon”
Esiste anche un ritratto di Manon vero? Nel 1757
Manon fu ritratta dal pittore Jean-Marc Nattier. Non
sappiamo le ragioni per cui Manon fu raffigurata dal
celebre artista che era, all'epoca, al vertice della
fama ed eseguiva ritratti dei personaggi più
eminenti della nobiltà e più influenti a corte.
Vista la notorietà di cui godeva la madre di Manon,
si deve ipotizzare un legame di amicizia tra il
pittore e la famiglia Balletti. Si è sostenuto che
il ritratto sia denso di significati simbolici, ad
esempio la rosa presente sul bordo della scollatura
sembra sia un riferimento, neanche troppo velato,
alla bellezza di Manon ma anche al suo carattere
piuttosto “spinoso”.
Dopo la rottura con
Casanova, Manon cosa fece? Il 16 settembre 1758
perse la madre Silvia e due anni dopo sposò, all'età
di vent'anni, l'architetto e teorico di scienze
architettoniche Jacques-François Blondel, all'epoca
cinquantacinquenne e all'apice di una carriera che
lo aveva portato a diventare architetto del re.
Vissero felici e contenti? Dal matrimonio
nacquero due figli: il primo morì il giorno
successivo alla nascita e il secondo, Jean Baptiste,
diventò anch'egli architetto, continuando con
successo la tradizione di famiglia. Manon morì a
soli 36 anni, probabilmente a causa di una
ipertensione polmonare e Casanova osservò che la sua
morte era con certezza da imputarsi al suo carattere
troppo sensibile e passionale.
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A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Manon_Balletti
http://amoreromantico.blogspot.com/
2013/10/lettera-damore-di-manon-balletti.html


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